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Applicazioni e Complementi
di Economia aziendale
Indice
pag. VII
Sezione I Applicazioni di Economia aziendale
Capitolo Primo
Elementi di calcolo computistico
- Proporzioni e calcoli percentuali
- Proporzioni
- Calcoli percentuali
- Problemi di interesse e di sconto
- Concetto e formule di calcolo dell’interesse
- Concetto e formule di calcolo dello sconto
- Strumenti di regolamento
- I valori mobiliari ed il loro mercato
- I titoli emessi dallo Stato
- Le obbligazioni private
- Le azioni
Esercizi da svolgere
Capitolo Secondo
Applicazioni sugli aspetti monetario, numerario, finanziario ed economico della gestione
- Analisi delle variazioni nell’aspetto numerario – economico
28
Capitolo 1
Elementi di calcolo computistico
SOMMARIO: 1. Proporzioni e calcoli percentuali. - 1.1 Proporzioni. - 1.2 Calcoli percentuali. - 2. - Problemi di interesse e sconto. - 2.1. Concetto e formule di calcolo dell’interesse. - 2.2. Concetto e formule di calcolo dello sconto. - 3. Strumenti di regolamento. - 4. I valori mobiliari ed il loro mercato. - 4.1 I titoli emessi dallo Stato. - 4.2. Le obbligazioni private. - 4.3. Le azioni. - Esercizi da svolgere.
1. Proporzioni e calcoli percentuali
In questo paragrafo si affrontano i problemi relativi:
- a) alle proporzioni;
- b) ai calcoli percentuali, i quali si distinguono in:
- 1) problemi diretti;
- 2) problemi inversi;
- 3) percentuali successive.
1.1 Proporzioni
Il rapporto tra due numeri, indicati in un certo ordine, è rappresentato dal quoziente tra il primo e il secondo. Esso si esprime ponendo il segno della divisione (o linea di frazione) tra tali numeri, il primo dei quali è chiamato antecedente ed il secondo conseguente.
Sia l'antecedente che il conseguente, si chiamano termini del rapporto. Ad esempio, il rapporto tra 40 e 5 si esprime:
40 : 5 oppure 40/5
Nel primo caso esso rappresenta una divisione, nel secondo caso una frazione.
Applicazioni di Economia aziendale
Esempio 2 (le percentuali non sono commisurate alla stessa grandezza):Un dettagliante acquista una partita di merci da un grossista al prezzo lordo di listino pari a euro 20.000. Lo sconto applicato è del 50% + 10% + 10%.Determina re il prezzo netto di acquisto.
Questo secondo caso richiede che i calcoli percentuali vengano riferiti a grandezze differenti e determinate in sequenza. Le diverse ragioni percentuali, quindi, non possono essere sommate tra di loro poiché devono essere applicate ad importi diversi. In tale caso, la percentuale totale di sconto non è data dalla somma delle singole ragioni percentuali (50, 10 e 10 ossia 70%). Le singole ragioni, invece, si applicano progressivamente e in successione su basi diverse ottenute sottraendo dal valore lordo parziale le varie ragioni percentuali.Nel caso proposto, il prezzo netto di acquisto è pari a:
- Prezzo lordo di listino 20.000
- - sconto del 50% 10.000
- Parziale 10.000
- - sconto del 10% 1.000
- Parziale 9.000
- - sconto del 10% 900
- Importo netto pagato dall’acquirente 8.100
Lo sconto complessivamente applicato è pari a euro 11.900 (20.000 – 8.100). Per calcolare la ragione percentuale complessiva applicata (incognita), si imposta la seguente proporzione:
100 : x = 20.000 : 11.900
Da cui x = 59,50%.
2. Problemi di interesse e sconto
In questo paragrafo, sono affrontati i problemi relativi al:
- concetto e formule di calcolo dell’interesse;
- concetto e formule di calcolo dello sconto.
2.1.Concetto e formule di calcolo dell’interesse
La vendita di un bene comporta la cessione definitiva del bene stesso, cioè il passaggio del diritto di proprietà dal venditore al compratore.Esistono, però,
Elementi di calcolo computistico
La cambiale costituisce un titolo di credito recante la promessa incondizionata di pagare o l’ordine incondizionato di far pagare una determinata somma alla scadenza e nel luogo indicati, a favore del legittimo portatore. La cambiale è un titolo di credito:
- all’ordine, ossia può circolare mediante girata;
- formale, ossia per essere valida deve contenere taluni requisiti stabiliti dalla legge;
- astratto ossia non si evince il motivo per cui è stata emessa.
Inoltre, se è in regola con l’imposta di bollo, la cambiale è anche un titolo esecutivo: nell’ipotesi di mancato pagamento, il legittimo possessore può esperire, senza ulteriori accertamenti circa l’esistenza del diritto vantato, l’azione esecutiva forzata sul patrimonio del debitore (pignoramento). Se la cambiale non è in regola con l’imposta di bollo, essa vale solo come promessa di pagamento.
Esistono due tipi di cambiali:
- il pagherò (o vaglia cambiario);
- la tratta (cambiale tratta).
Nel pagherò intervengono due soggetti:
- emittente (promette di pagare = debitore);
- beneficiario (creditore).
Nella tratta il rapporto si instaura fra tre soggetti:
- traente (emette la cambiale e dà l’ordine di pagare);
- trattario (riceve l’ordine di pagare e con l’accettazione si obbliga a pagare);
- beneficiario (creditore).
La scadenza delle cambiali può essere:
- a vista, quando il titolo è pagabile alla presentazione;
- a certo tempo vista, quando il giorno in cui deve essere effettuato il pagamento si determina partendo dalla data dell’accettazione (della cambiale tratta). Per le cambiali con scadenza a certo tempo vista, il trattario che effettua l’accettazione pone vicino alla sua firma anche la data ed il giorno in cui accetta l’effetto. Ad esempio, una tratta emessa a (trenta giorni vista) il 3 settembre ed accettata il 15 settembre, scade il giorno 15 del mese di ottobre;
- a certo tempo data, quando il giorno in cui deve essere effettuato il pagamento si determina partendo dalla data di emissione. Ad esempio, un pagherò emesso a (trenta giorni data) il 3 settembre scade il giorno 3 del mese di ottobre.
Nel mercato primario si ha immissione di nuovo denaro per effetto dell’emissione di nuovi titoli. In tal caso, le unità in disavanzo4 acquisiscono nuovo capitale. Nel mercato secondario, invece, si verifica solo la sostituzione tra investitori.
Il mercato secondario, a sua volta, si distingue in mercato ufficiale (o regolamentato) e mercato non ufficiale (o non regolamentato).
Il mercato ufficiale funziona in base ad una specifica disciplina che regola l’ammissione o la revoca dei titoli e degli operatori alle negoziazioni, le modalità di svolgimento di queste ultime, la formazione dei prezzi, e via elencando (ad esempio, la Borsa valori).
Il mercato non ufficiale non è sottoposto a specifiche norme ed i prezzi che si formano assumono valore solo tra i contraenti.
I valori mobiliari (titoli di Stato, obbligazioni pubbliche e private, azioni), in quanto titoli destinati a circolare, sono contraddistinti da valori che si differenziano a seconda degli elementi che si prendono in considerazione. In particolare, si hanno:
- il valore nominale che costituisce l’importo scritto sul titolo o «valore facciale». Per i titoli a reddito predeterminato5 rappresenta la somma sulla quale si calcola l’interesse; per i titoli a redditò variabile, rappresenta la quota di partecipazione al capitale sociale delle società per azioni ed in accomandita per azioni;
- il valore di emissione che costituisce l’importo che il sottoscrittore versa al momento in cui l’ente emittente colloca il titolo sul mercato. Il valore di emissione, cioè, è il prezzo che occorre pagare al momento della sua emissione. Confrontando il valore nominale di un titolo con il suo valore di emissione, l’emissione può essere:
- il valore di rimborso che costituisce la somma che L’Ente o la società emittente il titolo restituirà al possessore al momento della sua estinzione;