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Se invece non considero la moneta come una attività finanziaria (visione
ortodossa), la considero quindi funzionale per soddisfare le sole esigenze
transattive quindi i mercati sono diversi perché svolgono funzione diverse.
Così facendo, Un mercato finanziario è un luogo ideale dove vengono scambiati
strumenti finanziari di varia natura a medio o lungo termine. Il mercato
monetario è invece costituito dagli organi istituzionali e dagli strumenti che
erogano moneta.
La differenza sostanziale è il breve termine del mercato monetario, ovvero la
breve durata delle singole azioni.
La ricerca dei nessi causali: che cosa determina la domanda di moneta
23 nei sistemi economici?
.
Breve
caratterizzazione delle tre visioni esaminate: tradizionale, keynesiana,
hicksiana.
Domanda di Moneta Tradizionale (paragrafi 3.2.3, 3.2.4, 3.2.5 Capitolo 3
di Alessandrini + slide da pagina 14 fino a 1° slide pagina 21):
Secondo la prospettiva neoclassica, la moneta:
o Ha esclusivamente la funzione di mezzo di pagamento;
o Non ha alcuna utilità intrinseca;
o È detenuta al fine di agevolare le transazioni ed in particolare per risolvere il
problema determinato dalla mancanza di sincronia fra incassi e pagamenti.
La teoria neoclassica della moneta trova la sua espressione nella “teoria
quantitativa della moneta e nei suoi due differenti approcci: Fisher e Cambridge.
Domanda di Moneta Keynesiana (paragrafo 3.4 e seguenti capitolo 3 di
Alessandrini + 2° slide della pagina 21 a 36) :
Quando si studia la domanda di moneta, l’elemento di distinzione dell’approccio
Keynesiano è ricondotto alla presenza di domanda <<speculativa>>.
I motivi per detenere moneta sono sostanzialmente tre:
Transattivo utile a soddisfare la necessità di scambio e alla sincronizzazione
incassi e pagamenti. Una delle ragione che spingono a detenere contante è quella
di superare l’intervallo fra la percezione e l’erogazione del reddito.
Precauzionale necessario al soddisfacimento di esigenze impreviste, o
modifiche nella struttura incassi e pagamenti. Detenuta per far fronte a
circostanze eccezionali che richiedono spese improvvise e ad occasioni impreviste
di acquisti vantaggiosi, oltre che per detenere un’attività avente un valore fisso in
termini di moneta allo scopo di far fronte ad una successiva obbligazione,
anch’essa fissa in termini di moneta.
Il vero elemento originale dell’approccio keynesiano alla domanda di moneta è
costituito dall’inserimento dell’elemento:
Speculativo determinato dell’incertezza sull’andamento futuro del tasso
d’interesse, e dal fatto che la moneta è una riserva di valore.
Domanda di Moneta Hicksiana ( Paragrafo 5.2 e seguenti capitolo 5 di
Alessandrini + slide da pagina 20 a 27):
Secondo il criterio delle funzioni di Hicks abbiamo:
Le attività correnti → richieste per lo svolgimento di attività
correnti (produzione e vendita output) → moneta e credito
commerciale
Le attività di riserva → per far fronte ad esigenze impreviste ed
improvvise. Devono essere dotate di buona liquidità → moneta
Le attività d’investimento → la liquidità è irrilevante perché
questo tipo di attività viene detenuta per il rendimento che la sua
detenzione assicura → titoli in generale
Si tratta di un criterio di discriminazione qualitativo, non di una caratteristica assoluta di
una data attività. Ex. BOT sono un’attività di investimento per un consumatore mentre
diventa un attività di riserva se detenuta nel portafoglio di una banca.
24 La domanda di moneta nella visione tradizionale. Presupposti e
. conseguenze della teoria 2
quantitativa della moneta nella versione di Fisher.
Secondo la prospettiva neoclassica, la moneta:
o Ha esclusivamente la funzione di mezzo di pagamento;
o Non ha alcuna utilità intrinseca;
o È detenuta al fine di agevolare le transazioni ed in particolare per risolvere il
problema determinato dalla mancanza di sincronia fra incassi e pagamenti.
La teoria neoclassica della moneta trova la sua espressione nella “teoria
quantitativa della moneta e nei suoi due differenti approcci: Fisher e Cambrige.
Secondo Fisher l’ammontare di moneta detenuto dagli individui per far fronte alla
sfasatura tra incassi e pagamenti dipende dal numero delle transazioni T, e del
loro valore unitario, vale a dire dal livello generale dei prezzi, P:
È questa la cosiddetta equazione degli scambi, dove:
M= offerta di moneta
v= velocità di circolazione della moneta
T= volume delle transazioni
P= livello generale dei prezzi
L’equazione degli scambi non è la teoria quantitativa della moneta, dal momento che
esprime solo una relazione contabile necessaria a livello macroeconomico.
Per ottenere TMQ occorre porre restrizioni sul comportamento delle quattro variabili che
caratterizzano la relazione. In particolare:
Si assume che il livello aggregato delle transazioni T sia determinato
da fattori reali, come accade per il livello di reddito Y. Quindi si parte
da un’ipotesi di livello di transazioni tendente al pieno impiego e
quindi <<dato>>
Si assume che la velocità di circolazione della moneta v, nel breve
periodo, sia anch’essa data e determinata dalla sincronizzazione dei
pagamenti e degli incassi.
M è determinata indipendentemente da PT quindi è una variabile
esogena. Questa ipotesi vale se 1 l’economia è chiusa 2 moneta-
merce; altrimenti M diventa endogena come nel caso di presenza
della Banca Centrale.
Date le ipotesi e quindi il livello delle transazioni T e la velocità di circolazione delle merci
v è l’offerta di moneta M a determinare il livello generale dei prezzi.
25. La domanda di moneta nella visione tradizionale.
Presupposti e conseguenze della teoria quantitativa della
moneta nella versione della scuola di Cambridge.
Secondo Marshall e gli economisti di Cambridge i soggetti detengono moneta in
quanto questa fornisce una pluralità di servizi. Infatti la moneta, poiché è potere
di acquisto spendibile immediatamente, consente ai soggetti, da un lato, di
comprare beni e servizi quando le condizioni di mercato sono più convenienti e,
dall’atro lato, di far fronte a eventi futuri incerti.
La moneta viene intesa come riserva di valore oltre che come mezzo di
scambio
Ha una caratteristica di liquidità
d
Bisogna fare attenzione ai fattori che implicano domanda di moneta (M )
La domanda di moneta è funzione del reddito nazionale nominale
s d
Contrariamente a M (offerta di moneta), M non può essere osservata
Ipotesi TQM di Cambridge:
n
Y→Y (il reddito effettivo è prossimo al reddito di pieno impiego)
k dato (la propensione alla liquidità è data)
d s
M non necessariamente = M
s
M esogena e data d s
In generale le due versioni della TQM non sono equivalenti. Solo quando M =M =M
l’equazione di Cambridge diviene equivalente a quella di Fisher e quindi k=1/v.
26. Descrizione degli effetti di un a politica monetaria espansiva
nell’approccio della TQM: emissione di base monetaria.
2° Slide pagina 18 della Presentazione 3
27. Descrizione degli effetti di un a politica monetaria espansiva
nell’approccio della TQM: operazione di mercato aperto
(aggiustamento di Marshall‐Wicksell).
1° Slide pagina 19 della Presentazione 3
Eccesso offerta di moneta aumenta la domanda di titoli aumenta Prezzo
titoli diminuiscono i relativi tassi di interesse Stimolo le attività
economiche perché aumenta la domanda di beni di investimento che è una
componente della domanda aggregata. Domanda aggregata non può
aumentare perché siamo in piena occupazione, determinando quindi
inflazione. aumentano i salari e quindi di domanda di moneta, riottenendo
così l’equilibrio tra domanda e offerta di moneta.
28. Presupposti e implicazioni del monetarismo: punti di forza e debolezza
dell’approccio di Friedman.
Paragrafo 3.2.4 del Capitolo 3 di Alessandrini + domanda moneta Friedman slide 36-
37-38 della Presentazione 4. (scritta sotto).
Friedman inserisce la moneta nella teoria del consumatore: i beni sono detenuti perché
gli individui derivano da essi utilità. In questo contesto, la domanda di moneta è
ricondotta alla domanda di una qualunque attività che offra un flusso di servizi.
Tuttavia, diversamente che nell’approccio di portafoglio, essa è sostituibile non solo con
attività finanziarie, ma anche con beni reali.
Implicazioni della equazione di Friedman:
Formalmente sembra un’estensione della teoria Keynesiana
Sostanzialmente se ne differenzia per:
Concezione del rapporto di sostituibilità della moneta con altre
attività: per Keynes moneta vs. attività finanziarie; per Friedman moneta
vs. attività finanziarie e reali.
Effetti della sostituibilità: aumento dell’offerta di moneta in Keynes
determina solo variazioni di portafoglio (con caduta tassi di interesse); per
Friedman anche crescita della domanda di attività reali
Effetti aggregati: in Keynes domanda di moneta è sensibile al tasso di
interesse e velocità di circolazione della moneta variabile; in Friedman
scarsa sensibilità della domanda di moneta al tasso di interesse e velocità
di circolazione stabile (cosa che determina che Friedman in realtà
confermi i risultati della TQM)
29. La domanda di moneta nella visione keynesiana. Presupposti e
conseguenze della presenza di domanda speculativa di moneta.
Paragrafo 3.5, 3.5.1, 3.5.2 del Capitolo 3 di Alessandrini + slide da pagina
21 a 39
30. Descrizione della determinazione della scelta di portafoglio in
Keynes e determinazione della domanda di moneta speculativa a
livello individuale.
La derivazione della domanda di moneta speculativa in Keynes procede da alcuni
assunti fondamentali
Si opera in un contesto di incertezza fondamentale (e questa è la
ragione che induce gli individui a detenere un’attività a bassa
remunerazione)
Dato che il livello del tasso di interesse futuro è incerto. Gli individui
speculano nella convinzione di “conoscere meglio del mercato ciò che il
futuro arrecherà”
L’individuo può scegliere fra due soli tipi di attività: moneta e titoli (scelta
di tipo binario)
La scelta di detenere moneta dipende dal costo di opportunità associato. Inoltre sul mercato non
esiste un solo tasso d’in