Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Domande per parziale Entomologia Pag. 1 Domande per parziale Entomologia Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Domande per parziale Entomologia Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Domande per parziale Entomologia Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Domande per parziale Entomologia Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

COSA SI INTENDE PER IPERPLASIA E IPERTROFIA?

L'iperplasia è un processo biologico, che porta alla crescita del volume di un organo o di un tessuto per

aumento del numero delle cellule che lo costituiscono. Le condizioni che possono determinare l'iperplasia

sono rappresentate da stimoli traumatici, che originano le iperplasie da ferite, dall'azione di parassiti animali

e vegetali, e da cambiamenti nella pressione. L’ipertrofia è invece un aumento del volume delle cellule che

compongono un tessuto o un organo. Questa modificazione non altera il numero di cellule all'interno del

tessuto o dell'organo considerato ma ne aumenta le dimensioni.

EVASIONE DI UN PATOGENO

L’evasione è l’ultima fase che riguarda il ciclo di una malattia infettiva. Si verifica quando il patogeno,

terminata la colonizzazione dei tessuti della pianta, si prepara a lasciare l’ospite per diffondersi nell’ambiente

al fine di colonizzarne altri. L’evasione del microrganismo comporta solitamente la manifestazione di

fruttificazioni o colonie sulla superficie esterna dell’ospite; queste fruttificazioni/colonie tramite vari vettori

verranno disperse nell’ambiente e ricominceranno il proprio ciclo infettivo. I virus al contrario di funghi e

batteri possono evadere solamente se veicolati da altri organismi o per contatto diretto; seguono lo stesso

principio i fitoplasmi.

MEZZI DI PROPAGAZIONE DI TIPO GAMICO E AGAMICO NEI FUNGHI – anche STRUTTURE

RIPRODUTTIVE (pagina 2) – PRINCIPALI MEZZI DI PROPAGAZIONE FUNGHI

La riproduzione nei funghi può essere di tipo gamico o agamico, la riproduzione gamica è subordinata alla

produzione di spore e, anche in questo caso, può seguire una via sessuata (dove sarà necessario l’incontro

tra due spore di segno opposto + -) oppure asessuata. I funghi che producono spore appartengono ai Phyla:

Basiodiomiceti e Ascomiceti e dunque si parlerà rispettivamente di Basiodiospore e Ascospore. La

propagazione gamica quindi è legata alla produzione di spore, queste una volta mature, vengono diffuse

nell’ambiente tramite vettori quali: acqua, insetti, vento, uomo…le spore, trovato un luogo adatto, iniziano la

germinazione producendo il micelio primario; se due miceli di segno opposto si incontrano danno vita al

micelio secondario il quale poi originerà a sua volta il corpo fruttifero (carpoforo). Per quanto riguarda la

propagazione di tipo agamico, questa può avvenire tramite: scissione binaria, gemmazione, sporogenesi. La

scissione consiste nella divisione della cellula madre in due cellule figlie uguali, con lo stesso patrimonio

genetico attraverso un processo chiamato mitosi ed è tipica dei lieviti. La gemmazione, comune anch'essa

nei lieviti, è un sistema in cui le cellule figlie compaiono come protuberanze (gemme) della cellula madre

dalla quale poi si possono distaccare diventando autonome o possono restare attaccate formando una

colonia. La sporogenesi si concretizza attraverso un processo mitotico in cui vengono prodotte mitospore,

capaci di generare un nuovo individuo. Le mitospore, protette da una spessa parete, possono essere mobili

e flagellate (zoospore), oppure no.

GLI OOMICETI NON SONO CLASSIFICABILI COE FUNGHI. PERCHE’?

Gli oomiceti fanno parte del Regno dei Chromista, sono organismi simili ma non assimilabili ai funghi

sostanzialmente perché pur essedo eucarioti e possedendo un tallo filamentoso, hanno pareti cellulari prive

di chitina. Tipica è la presenza di spore mobili dette zoospore, caratterizzate da due flagelli: uno anteriore ed

uno posteriore, e da un micelio privo di setti. La loro riproduzione può essere sia gamica che agamica, la

prima, che prende il nome di oogamia, si concretizza quando l’anteridio si unisce all’oogonio. Da questo

deriva che, al contrario dei “veri funghi”, il micelio e le zoospore sono diploidi.

CHE COS’E’ UNA OOSPORA?

È una struttura tipica degli Oomiceti derivante da una riproduzione sessuata. Gli Oomiceti possono riprodursi

sia in maniera agamica che gamica, l’unione tramite quest’ultima avviene tra un anteridio (maschile) e un

oogonio (femminile); quando un oogonio viene fecondato e giunge a maturità dà luogo ad una oospora,

organo che grazie alla propria parete spessa, è preposto alla conservazione ed alla infezione.

DEFINIRE UNO SPORANGIO

Con il termine sporangio si intende per definizione una qualunque struttura cava all’interno della quale si

formano spore. Nel Regno dei funghi, tipici sporangi sono gli aschi negli Ascomiceti, il conidio nei funghi

inferiori…

DESCRIVERE LE ZOOSPORE

Le zoospore sono elementi di propagazione mobili tipici del Phylum degli Oomiceti (Regno Chromista), la

loro struttura è caratteristica in quanto possiedono due tipi di flagelli, uno anteriore detto a “piuma” ed uno

posteriore detto “a frusta”, questi flagelli consentono il movimento delle spore attraverso film liquidi. Le

zoospore sono prodotte asessualmente in una struttura detta “zoosporangio”, quando le spore sono mature,

sullo sporangio si forma un’apertura e le spore vengono rilasciate libere nell’ambiente.

COSA SI INTENDE PER IMENIO?

Nei funghi l’imenio è quella porzione dello sporoforo tipica di Basidiomiceti e Ascomiceti che è incaricata

della produzione di spore. È formato da ife fertili specializzate che prendono rispettivamente il nome di Basidi

e Aschi e da ife non fertili

VIE DI PENETRAZIONE DEI FUNGHI PATOGENI

I funghi patogeni hanno la necessità di entrare in contatto e dunque penetrare nell’ospite al fine di assicurarsi

sviluppo e riproduzione. La penetrazione, può avvenire per via diretta o indiretta. In modo diretto

attraversando gli strati protettivi delle cellule, per via indiretta sfruttando le aperture dell’ospite quali: stomi,

lenticelle, ferite…In particolare i funghi patogeni possiedono fondamentalmente due modalità di aggressione:

1) aggressione fisica: esercitando una forte pressione (fino a 7 atm per cmq) sulla superficie dell’organo

attaccato. 2) aggressione chimica: producendo enzimi, ormoni e tossine che vanno a ledere le difese

dell’ospite. La penetrazione diretta è un processo molto dispendioso poiché gli strati protettivi della cellula

vegetale sono molti; in ordine il fungo deve superare: uno strato ceroso, uno cuticolare, uno composto da

emicellulose e pectine, lo strato peptico ed infine la parete cellulare. La penetrazione indiretta invece consta

di alcune fasi: germinazione della spora, allungamento del tubetto germinativo, penetrazione, superamento

dei vari strati ed infine colonizzazione.

CICATRIZZAZIONE DELLE FERITE NELLE PIANTE LEGNOSE

Qualsiasi taglio o ferita, fatta su un fusto legnoso sano che possieda una buona attitudine allo sviluppo e

intensa attività vegetativa, ha potenzialmente la possibilità di rimarginare più o meno rapidamente. Questa

reazione che porta alla chiusura delle ferite e dei tagli, avviene per effetto di tessuti meristematici le cui

cellule, specie durante la buona stagione, hanno la capacità di dividersi e moltiplicarsi rapidamente. Queste

cellule meristematiche sono situate in uno strato posto all'interno dei tessuti corticali; rapidamente, per

divisione, producono una cerchia di tessuti che avvolge i margini della ferita e con un continuo

accrescimento a cerchio, riducono sempre più la superficie della ferita ricoprendola poco a poco con nuovi

tessuti che vanno a formare il callo. Il processo di guarigione è graduale e la sua velocità è direttamente

proporzionale alla vigoria dell’individuo arboreo.

SIGNIFICATO DELLE TILLE

Le tille sono estroflessioni del parenchima legnoso derivanti dal processo di tillosi, questa è la reazione che

la pianta attua al fine di difendersi da tracheomicosi. Le tille venendo in contatto le une con le altre possono

andare ad occludere i vasi causando il disseccamento delle parti sovrastanti. In alcuni casi possono

lignificare o fungere da riserve di amido.

SIGNIFICATO DI EMBOLIA

Fenomeni di embolia possono verificarsi nello xilema, quando emboli di aria o vapore acqueo vanno ad

interrompere la continuità del vaso bloccandone il trasporto della linfa. Questa devia allora il proprio percorso

superando l’embolo e riversandosi nei vasi adiacenti. Causa di embolo può essere un danneggiamento fisico

derivante dall’azione dell’insetti o da particolari fenomeni ambientali quali carenza idrica.

COSA SI INTENDE PER MARCIUME RADICALE?

Per marciume radicale si intende un fenomeno causato principalmente da funghi Basidiomiceti (Armillaria),

Ascomiceti e Oomiceti (Phytophora) che va ad attaccare l’apparato radicale delle specie arboree. I marciumi

possono essere di due tipologie diverse: quelle riguardano il capillizio radicale e quindi vanno a coinvolgere

soprattutto le funzioni di assorbimento, e quelle che interessano maggiormente la struttura legnosa delle

radici e che vanno quindi a interessare la stabilità della pianta. I marciumi imputabili agli Oomiceti riguardano

soprattutto le radici fini e l’aggressione avviene soprattutto grazie ad enzimi litici da ciò ne deriva che il

capillizio radicale va in necrosi senza che la struttura di sostegno dell’individuo arboreo subisca danni. I

danni dovuti a questo tipo di marciume consistono soprattutto in una riduzione dell’assorbimento di acqua e

sali minerali. Il marciume causato da Basidiomiceti e Ascomiceti coinvolge invece piante con apparato

radicale più sviluppato, e non risparmia la struttura lignea di sostegno causando instabilità nell’albero. I

sintomi legati ai marciumi radicali sono aspecifici e generalmente riguardano: disseccamento parziale della

chioma, aspetto sofferente, riduzione della crescita, riduzione delle dimensioni delle foglie, necrosi della

corteccia, colate di resina, caduta improvvisa della pianta…

DESCRIVERE I SINTOMI DEI MARCIUM RADICALI

Per marciume radicale si intende un fenomeno causato principalmente da funghi Basidiomiceti (Armillaria),

Ascomiceti e Oomiceti (PhytoPhora) che va ad attaccare l’apparato radicale delle specie arboree. I marciumi

possono essere di due tipologie diverse: quelle riguardano il capillizio radicale e quindi vanno a coinvolgere

soprattutto le funzioni di assorbimento, e quelle che interessano maggiormente la struttura legnosa delle

radici e che vanno quindi a interessare la stabilità della pianta. I sintomi legati ai marciumi radicali sono

aspecifici e generalmente riguardano: disseccamento parziale della chioma, aspetto sofferente, riduzione

della crescita, riduzione delle dimensioni delle foglie, necrosi della corteccia, colate di resina nelle conifere,

di gomma nelle latifoglie, disseccamenti nella parte basale del fusto, perdita della parte vecchia della

chioma, caduta improvvisa della pianta, sviluppo di cavità a livell

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
17 pagine
1 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/11 Entomologia generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bravaro_70 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Entomologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Capretti Paolo.