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MODELLO DI LIEPMANN SULLE APRASSIE
Le APRASSIE sono deficit primitivi dell'attività motoria che compiamo nella produzione intenzionale di un movimento finalizzato. Il deficit riguarda i livelli superiori dell'organizzazione del gesto, cioè l'ideazione e la selezione dello schema motorio. Di solito interessa gli arti superiori e la muscolatura bucco-facciale.
Liepman propose un modello di organizzazione neurofisiologica dell'azione volontaria, distinguendo 3 forme di aprassia:
- APRASSIA IDEATIVA -> deficit nel formulare programmi motori, dato da lesioni bilaterali.
- APARASSIA IDEOMOTORIA -> difficoltà a trasformare un piano in azione per l'incapacità di attivare le innervazioni adeguate (memorie mnestiche). I movimenti, perciò, saranno goffi e incompleti. Anche in questo caso le lesioni sono bilaterali.
- APRASSIA MELOCINETICA -> si perdono le innervazioni cinestesiche (lesione del senso-motorio destra o sinistra). È un
deficit unilaterale che interessa soprattutto i movimenti complessi.
APRASSIE
Sono deficit di programmazione motoria che producono una perdita della capacità di compiere azioni finalizzate (con scopo o fine) e inserite in un contesto ben preciso.
Per parlare di aprassie bisogna escludere tutta una serie di condizioni che potrebbero produrre difficoltà in tal senso. DIAGNOSI DIFFERENZIALE con: deficit sensoriali, deficit di comprensione, deficit motorio in senso stretto, deficit che hanno a che fare con la rappresentazione del corpo o dello spazio.
Un aspetto caratteristico è la dissociazione fra processi automatici e processi volontari. Il disturbo aprassico ha a che fare col processo volontario: il paziente non è in grado di attuare un'azione in modo volontario anche se lo stesso gesto motorio è in grado di metterlo in atto in modo automatico.
Liepmann ha proposto un modello che permette di individuare tre tipi di aprassia: ideativa, ideomotoria e
mielocinetica. L'APRASSIA IDEATIVA porta ad una riduzione della capacità di utilizzare oggetti d'uso comune, sia presi singolarmente, che utilizzati in una sequenza complessa. Alla base del deficit ideativo potrebbe esserci un'agnosia (amnesia) d'uso che impedisce ai pazienti di accedere adeguatamente al repertorio semantico delle caratteristiche funzionali degli oggetti, anche se probabilmente c'è riconoscimento dell'oggetto. Oltre alla riduzione nella capacità di utilizzare gli oggetti, spesso i pazienti incontrano difficoltà nel mimarne l'uso su presentazione visiva o su ordine verbale, omissioni, usi concettualmente erronei, errate localizzazioni dell'azione, goffaggine ed errori di sequenza. Le lesioni sono principalmente posteriori e riguardano l'emisfero sinistro: in particolare è coinvolta la corteccia parietale posteriore, ma anche la temporale e l'occipitale.
APRASSIA IDEATIVA deficit nel
Liepmann ha proposto un modello che permette di individuare tre tipi di aprassia: ideativa, ideomotoria e mielocinetica.
L'APRASSIA IDEATIVA porta ad una riduzione della capacità di utilizzare oggetti d'uso comune, sia presi singolarmente, che utilizzati in una sequenza complessa. Alla base del deficit ideativo potrebbe esserci un' Agnosia (Amnesia) d'Uso che impedisce ai pazienti di accedere adeguatamente al repertorio semantico delle caratteristiche funzionali degli oggetti, anche se probabilmente c'è riconoscimento dell'oggetto. Oltre alla riduzione nella capacità di utilizzare gli oggetti, spesso i pazienti incontrano difficoltà nel mimarne l'uso su presentazione visiva o su ordine verbale, omissioni, usi concettualmente erronei, errate localizzazioni dell'azione, goffaggine ed errori di sequenza. Le lesioni sono principalmente posteriori e riguardanol'emisfero sinistro: in particolare è coinvolta la corteccia parietale posteriore, ma anche la temporale e l'occipitale.
- Aprassia ideativa (A.I.): riduzione della capacità di utilizzare oggetti di uso comune, non dovuta alla mancanza di riconoscimento di questi ultimi (agnosia d'uso) ma alla disintegrazione della sequenza che codifica il loro utilizzo (anche se ultimamente, grazie a Lucchelli, questa posizione si sta ribaltando poiché si pensa che il deficit sia dovuto alla mancanza di accesso al repertorio semantico delle caratteristiche funzionali degli oggetti). È spesso dovuta a lesioni focali conseguenti a problemi vascolari.
- Test di Renzi che prevede lo svolgimento di attività quotidiane standard (tipo aprire un lucchetto o usare un martello) a cui viene attribuito un punteggio da 0 a 2.
- Il paziente con APRASSIA IDEOMOTORIA dopo aver ideato correttamente un piano finalizzato all'azione, non riesce a metterlo in pratica. Chi ha
APRASSIA IDEOMOTORIA
Il paziente con Aprassia Ideomotoria dopo aver ideato correttamente un piano finalizzato all'azione, non riesce a metterlo in pratica. Chi ha questo deficit non riesce ad imitare i gesti dell'esaminatore. Spesso c'è alterazione delle caratteristiche cinematiche del movimento, perseverazione, goffaggine, errori di sequenza. Altri tipi di errori commessi da questi pazienti sono elementi estranei al gesto, sostituzione con un altro gesto, deficit nella successione degli elementi e conduite d'approche. Questi pazienti, oltre a non saper imitare le azioni, possono mostrar deficit nell'eseguire azioni su comando verbale. Questo deficit è dovuto a lesioni della corteccia parietale inferiore e premotorie laterali sinistre e del corpo calloso, per quanto riguarda la mano non dominante. Si può verificare anche in seguito a lesioni talamiche e dei nuclei basali. Quando c'è un deficit di imitazione di gesti nuovi,
Di solito si hanno lesioni delle viesublessicali sinistre (giro angolare e ippocampo), per gesti familiari invece riguardano levie semantico-lessicali sinistre (giro temporale superiore).
APRASSIE-Lesioni callosali-Ipotesi disconnessione-Lesioni emisfero sinistro: corteccia parietale inferiore, premotoria laterale
Non sa COSA fare, perché manca o è alterato o deficitario lo schema motorio.
Ridotta capacità di utilizzare oggetto d'uso comune: il paziente non è in grado di pianificare un'azione (es: tenta di versare l'acqua senza aver tolto il tappo); il gesto è inappropriato al contesto (es: il paziente muove l'apribottiglie dentro al bicchiere come se stesse mescolando)
Ridotta capacità di mettere in atto sequenze complesse
Errori nell'organizzazione della sequenza d'uso
Imitazione del gesto in genere preservata
Ipotesi patogenetiche:
- Disturbo di conoscenza concettuale riguardo l'uso di utensili o oggetti
- ...
Disturbo di memoria semantica
Epidemiologia dell'aprassia degli arti:
- L'aprassia ideativa è presente nel 28% dei cerebrolesi sinistri e nel 13% dei destri
- L'aprassia ideomotoria è presente nel 57% dei cerebrolesi sinistri e nel 34% dei destri
- L'aprassia ideomotoria persiste a 1 anno dall'ictus nel 45% dei pazienti
Definizioni
Il deficit aprassico colpisce i livelli superiori di organizzazione del gesto dove è ideato e selezionato lo schema motorio congruente con le intenzioni dell'individuo e adeguato al contesto
Perdita delle capacità di compiere gesti o azioni finalizzati
Disturbo della programmazione motoria
Definizioni
Il deficit nell'esecuzione di gesti si può definire aprassico se non è attribuibile:
- a deficit di input sensoriale (sordità o disturbi di comprensione, cecità o agnosia visiva, anestesia o agnosia tattile)
- a deficit di output motorio (paresi, tremore, atassia, ipo-o iper-cinesia).
- Aprassia degli arti
- Aprassia orale
- Aprassia del tronco
- Utilizzazione di oggetti
- Produzione di sequenze motorie complesse
- Produzione di gesti simbolici
- Imitazione di gesti
- Aprassia ideomotoria: il paziente non èin grado di tradurre la sequenza motoria corretta nel programma motorio per i singoli gruppi muscolari
- Aprassia ideativa: il paziente non riesce a rappresentarsi mentalmente il gesto che deve compiere
Trasformare i programmi motorinelle innervazioni adeguate: il paziente sa quello che vuole fare ma non sa come farlo. Il paziente non riesce a mettere in pratica un piano d'azione che però riesce a ideare, commettendo errori e gesti goffi. Consegue in genere a lesioni parietali, del corpo calloso e alla zona premotoria laterale.
Test di Renzi: il paziente deve ripetere 24 gesti effettuati dall'esaminatore che coinvolgono azioni simboliche e non, fatte con mani, dita e braccia, divise in 2 liste separate (azioni familiari e non familiari) e a cui si da un punteggio che va da 0 a 3.
Altri test utilizzati sono il Florida Apraxia Test e il Test di Bartolo. Il Test di Bartolo si basa su 13 prove: 8 valutano la produzione su comando verbale e imitativa, 4 il riconoscere diversi tipi di azione e una il compiere azioni nuove.
I pazienti con aprassia melocinetica eseguono movimenti goffi e incompleti delle dita e della mano controlaterali alla lesione cerebrale, indipendentemente dall'emisfero coinvolto.