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La situazione sui conti correnti in termini di saldi sarà la seguente:

conto di tesoreria: 150 000 – 5 000 = 145 000

conto corrente presso tesoriere privato: 50 000 + 10 000 – 20 000 = 40 000

Come scritto sopra, in questo caso non si rende necessaria nessuna operazione di versamento/prelievo sul/dal conto di tesoreria ai fini dell'operazione di azzeramento; né d'altronde l'ente pubblico Comune ha dovuto movimentare la contabilità speciale infruttifera, dato che il conto corrente bancario è stato in grado di coprire tutti i flussi in uscita.

4) I rapporti finanziari tra Tesoro e Banca d'Italia: il conto di disponibilità del tesoro per il servizio di tesoreria e la sua evoluzione

Il "Conto di disponibilità per il servizio di tesoreria" è il conto corrente del Ministero dell'Economia e delle Finanze presso Banca d'Italia, ed è uno dei principali mezzi per la gestione accentrata delle

monetaria a seconda delle esigenze di liquidità. Il Conto di Disponibilità è quindi uno strumento fondamentale per il controllo della liquidità del sistema pubblico. Esso permette al Tesoro di gestire le entrate e le uscite di denaro, garantendo la copertura dei pagamenti e il finanziamento delle spese pubbliche. Il conto corrente del Tesoro è stato istituito nel 1948, ma già in precedenza esisteva un conto simile, creato nel 1936, su cui venivano versati i fondi di dotazione minima che il Tesoro era obbligato a mantenere presso la Banca d'Italia. Questo conto poteva avere un saldo negativo e veniva utilizzato come metodo di finanziamento, permettendo allo Stato di ottenere anticipazioni di denaro dalla Banca d'Italia per far fronte ai pagamenti quando il conto non era sufficientemente fornito. Questa pratica comportava la creazione di base monetaria, che aveva come principale effetto macroeconomico l'aumento dell'inflazione. In sintesi, il Conto di Disponibilità è uno strumento che consente al Tesoro di gestire la liquidità del sistema pubblico, garantendo la copertura dei pagamenti e il finanziamento delle spese pubbliche.monetaria regolando rapporti di credito/debito con lo stato. Il divorzio tra Banca d'Italia e il MEF nel 1981, e la riforma del conto corrente di tesoreria nel 1993, sono state altre due tappe fondamentali nel corso dell'evoluzione di questo strumento, in quanto la crescente autonomia della Banca Centrale Nazionale rispetto al potere politico, richiedeva una sempre maggior attenzione nella gestione del saldo del conto corrente. Il divieto esplicito alla Banca Centrale Nazionale di finanziare lo Stato, fu introdotto nel 1993 in vista della creazione dell'unione Monetaria Europea e dell'integrazione economica tra i Paesi aderenti all'unione, con il quale si separava la gestione della tesoreria dalla politica monetaria (gestita a livello comunitario): il provvedimento esplicito è dato dalla legge 483/1993, la quale, oltre a vietare a Banca d'Italia qualsiasi anticipazione al Tesoro, istituiva anche il Conto Disponibilità del tesoro per lo.svolgimento del servizio di tesoreria. Verso la fine degli anni 2000 c'è stato un intervento di riforma della finanza pubblica (legge 196/2009) che ha riformulato il bilancio dello stato, introducendo il principio della programmazione dei flussi di cassa, che ha permesso di ottimare le risorse all'interno del conto disponibilità (prima queste risorse erano mantenute in questo conto con una remunerazione limitata al livello minimo). La pianificazione prevede che annualmente ciascuna amministrazioni centrale dia una pianificazione di massima, mensile di tutti i pagamenti cumulati che eccedono i 50 milioni di euro. Questo permette di ottimizzare le risorse sul conto disponibilità, e di mantenere un saldo obiettivo di riferimento sul conto di circa 800 milioni di euro, gestendo le eccedenze di liquidità tramite operazioni di investimento temporanee. Lo stesso provvedimento legislativo definiva le modalità di passaggio: in particolare si stabilì.che per ripianare il saldo a debito del tesoro, Banca d'Italia avrebbe sottoscritto l'intero ammontare (pari al saldo negativo del conto) delle emissioni di titoli pluriennali sottoposti poi nel 2012, a un'operazione di concambio con titoli remunerati a tassi di mercato; inoltre per dotare il nuovo conto corrente di una disponibilità iniziale (che costituirà poi una delle soglie limite del saldo) fu emessa un'ulteriore tranche di titoli, nuovamente sottoscritta per intero da Banca d'Italia. Come già per il vecchio conto corrente di tesoreria, sono state fissate delle soglie di allerta, tali per cui se il saldo scende al di sotto di esse, la Banca Centrale ne deve dare immediato avviso al MEF, il quale deve procedere al ripianamento del saldo (la scadenza per quest'operazione dipende dalla soglia oltrepassata) e, nei casi più gravi, deve rendere conto al Parlamento, spiegando le ragioni dello "sconfinamento" e indicando.i mezzi per riportare il saldo alla soglia limite. Inoltre, negli ultimi anni, il conto di Disponibilità è stato di particolare utilità per il monitoraggio dei conti pubblici e dell'indebitamento della Pubblica Amministrazione: i cash flows in entrata e in uscita generano infatti il fabbisogno statale. Le operazioni che danno vita ai flussi ineriscono o alla gestione di bilancio, ovvero le entrate e uscite che si riferiscono a voci espressamente inserite nella legge di bilancio, o alla gestione di tesoreria, cioè tutte le movimentazioni dei conti correnti di tesoreria degli enti pubblici. Il fabbisogno statale dunque, pur riferendosi teoricamente ai soli enti Statali, è in realtà rappresentativo di una compagine molto più ampia di enti pubblici, e può quindi essere utilizzato come proxy dell'indebitamento della pubblica amministrazione. Il ruolo di BI non si limita alla gestione dei flussi, bensì essa svolge un

Il saldo giornaliero del conto disponibilità svolge un ruolo fondamentale per le previsioni finanziarie. Sia per il sistema di tesoreria unica che per l'adempimento delle disposizioni della BCE, è necessario che tale saldo sia il più costante possibile nel tempo. Con la Convenzione Banca d'Italia-MEF del 2011, è stato stabilito che il saldo massimo remunerato (con un tasso di remunerazione pari al tasso minimo applicato dalla BCE sulle operazioni di rifinanziamento principale) del conto è di 1 miliardo di euro. Al fine di evitare di raggiungere tale soglia, è stato definito un saldo obiettivo inferiore pari a 800 milioni di euro. Nel tempo, tale saldo è stato caratterizzato da una particolare volatilità. Tra i principali problemi derivanti dall'imprevedibilità dei flussi e quindi dalla volatilità del saldo, vi era l'interferenza con la pianificazione e la trasmissione della politica monetaria unica.

Da parte della BCE. Quest’ultima ha quindi richiesto all’Italia (e ai Paesi con le medesime problematiche in fatto di depositi), di migliorare le previsioni sulla liquidità e la relativa gestione: da parte sua l’Italia, essendo difficile intervenire sulla regolarizzazione dei flussi in entrata e in uscita, ha scelto di adeguare giorno per giorno il saldo del conto disponibilità al saldo obiettivo, per mezzo di operazioni di raccolta o impiego a seconda che le giacenze sul conto fossero inferiori o superiori alla soglia prescelta.

5) La pianificazione dei flussi di cassa nelle amministrazioni pubbliche

La necessità di pianificare i flussi di cassa della Pubblica Amministrazione, nasce dall’accentramento delle disponibilità liquide degli enti pubblici nel Sistema di Tesoreria Unica e dalla dipendenza di tale sistema dal conto di Disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria, per la ripartizione dei trasferimenti pubblici previsti dal Bilancio.

La gestione accentrata si fonda infatti sul conto che il MEF detiene presso Banca d'Italia, il cui saldo non può essere negativo e comunque non può scendere al di sotto di determinate soglie limite; ai fini di rispettare tali soglie e di stabilizzare il più possibile il saldo, si rende necessaria una pianificazione dei flussi in entrata e in uscita: questa pianificazione, si fonda da un lato, sulle previsioni elaborate dal MEF e da Banca d'Italia sulla base di serie storiche riguardanti i flussi di pagamento e di incasso dell'esercizio o degli esercizi precedenti, dall'altro su un intenso scambio di informazioni tra enti pubblici e MEF. La legge 196/2009 stabilisce infatti l'impegno del MEF e di Banca d'Italia per l'elaborazione delle previsioni sui flussi di cassa, ai fini di assicurare i fondi necessari per i pagamenti e stabilizzando il saldo del conto Disponibilità al di sotto della soglia massima remunerata (e rispettando.

Naturalmente le soglie minime di giacenza sul conto). Come scritto sopra, le previsioni si basano in parte su dati storici, in parte su informazioni relative a pagamenti/incassi ricorrenti o a scadenza prefissata. La qualità di queste informazioni è sensibilmente migliorata dalle comunicazioni relative ai propri flussi di cassa, da parte degli enti pubblici titolari di conti correnti in tesoreria statale: la suddetta legge prevede infatti specifici obblighi di informativa al MEF sulla stima dei flussi giornalieri, con le cadenze e le modalità previste dal Ministero stesso. Le modalità variano a seconda dell'ente: per esempio i Ministeri devono comunicare telematicamente alla Ragioneria Generale dello Stato, entro il 31 dicembre, tutti i pagamenti previsti per l'anno successivo, indicando per ciascuno di essi il capitolo di bilancio, l'importo e la data prevista. Tale comunicazione riguarda pagamenti che cumulativamente, nel mese di riferimento,

superano i 50 milioni di euro a carico di un singolo capitolo di spesa. Il ministero deve distinguere inoltre tra pagamenti ricorrenti e non ricorrenti, e tra pagamenti esterni al sistema di tesoreria dello stato e pagamenti eseguiti mediante accredito ad altri conti di tesoreria. Tali previsioni devono poi essere aggiornate entro il giorno 10 di ciascun mese.

Le agenzie e le altre pubbliche amministrazioni sono tenute a dare comunicazione dei pagamenti giornalieri superiori a 10 milioni di euro entro il 25 del mese precedente. Anche in questo caso le previsioni devono essere aggiornate: la cadenza di aggiornamento è settimanale. L'effettivo miglioramento delle previsioni, e dunque il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti, dipende in realtà non dalla mera comunicazione delle previsioni, ma dalla qualità di queste ultime, cioè dal fatto che i programmi dei pagamenti vengano poi effettivamente rispettati.

6) I rapporti finanziari tra Tesoro e Banca

d'Italia: le operazioni OPTES Le OPTES sono le Operazioni per conto del Tesoro, ovvero operazioni
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Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elena.schivo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tesoreria e finanza delle imprese pubbliche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Rainero Christian.