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CLASSIFICAZIONI DEL DSM

Nel dsm-IV la schizofrenia veniva diversificata in:
  • Disorganizzata, vede prevalere l'eloquio e il comportamento disorganizzato. Nella psicopatologia classica, veniva chiamata "schizofrenia ebefrenica". Presenta eloquio disorganizzato o incongrua affettività
  • Paranoide, a predominanza delirante e allucinatoria. È quella che oggi viene indicata come schizofrenia con prevalentemente deliri e allucinazioni.
  • Catatonica, caratterizzata dalla presenza di sintomi catatonici. Considerata transitoria, legata a certi periodi di malattia (tranne nei casi di catatonia istituzionale, in cui i pazienti nelle situazioni manicomiali erano privi di stimoli e il loro blocco emotivo e motorio era legato alla mancanza di stimoli)
  • Indifferenziata, diagnosi aspecifica. Non vi è una differenziazione adatta nelle altre distinzioni.
  • Residua, considerata in remissione parziale, in cui il paziente, con adeguate terapie, riesce a ritrovare
un funzionamento discreto e una sintomatologia attenuata. Mentre ad oggi nel DSM-V, i disturbi dello spettro psicotico sono divisi in:
  • Cluster A: personalità schizoide, schizotipica (forma attenuata di schizofrenia) e paranoide.
  • Schizofrenia
  • Disturbo delirante, presenza di un unico delirio.
  • Disturbo psicotico breve, non soddisfa il criterio cronologico.
  • Disturbo schizo-affettivo, sono presenti nello stesso paziente sia disturbi affettivi in contemporanea con due o più sintomi positivi della schizofrenia.
  • Disturbi psicotici indotti da sostanze, è difficile distinguere cosa causa la psicosi, se le sostanze o la patologia.

SINTOMATOLOGIA: SCHIZOFRENIA

La fondazione nosologica della schizofrenia si ha alla fine del XIX secolo quando Kraepelin parla di dementia praecox. A introdurre il termine schizofrenia fu Bleuler che la descrive come caratterizzata da un'alterazione specifica del pensiero, del sentimento e del rapporto con il mondo esterno.

Bleuler si passa dal criterio di decorso kraepeliniano con evoluzione cronica, progressiva e irreversibile a un criterio psicopatologico che considera la dissociazione (Spaltung) delle funzioni psichiche come elemento centrale delle schizofrenie. Sintomatologia positiva: Vengono chiamati sintomi positivi perché sono un "di più". Dal punto di vista criminologico dobbiamo valutare maggiormente i sintomi positivi di deliri e allucinazioni. Tanto più sono attivi e tanto più c'è rischio. La principale sintomatologia sono: i deliri, allucinazioni ed eloquio disorganizzato. Deliri: disturbo del contenuto del pensiero, si tratta di una convinzione assolutamente sostenuta, contraria alla realtà dei fatti e nutriti malgrado le evidenze che li contraddicono. Il delirio non ammette confutazioni e rettifiche. Sono dominanti sulla sfera di personalità dell'individuo. Possono assumere diverse forme: - Inserzione del pensiero: persona

crede che i pensieri a lei estranei vengano posti nella sua mente da una fonte esterna.

diffusione del pensiero: persona crede che i suoi pensieri vengano trasmessi o diffusi

deliri di grandezza: persona manifesta un esagerato senso della sua importanza, del suo potere, delle sue conoscenze o della sua identità.

idee di riferimento: incorpora eventi ordinari all'interno di un sistema delirante e legge un significato personale nelle più comuni attività altrui.

Il delirio può essere: Bizzarro o implausibile (sono completamente sganciati da un possibile senso comune) o non bizzarro o plausibile (possono avere un'apparente credibilità).

I deliri ricorrono in più della metà delle persone con schizofrenia, ma si trovano anche in persone con altre diagnosi, in particolare quelle con disturbo bipolare, disturbo depressivo maggiore con caratteristiche psicotiche e disturbo delirante.

Il DSM enfatizza come tipici della

schizofrenia è un disturbo mentale caratterizzato da deliri a contenuto bizzarro. Le allucinazioni sono invece disturbi della percezione. Le allucinazioni sono definite come percezioni senza oggetto, in cui il malato ha una precisa percezione sensoriale di qualcosa che in realtà non esiste. I fenomeni allucinatori più frequenti sono di tipo uditivo, ma possono anche essere visive, gustative-olfattive o cinestesiche (sensibilità somatica e viscerale). Ad esempio, il malato può sentire delle voci che attribuisce a persone note, a sconosciuti o a entità soprannaturali. Queste voci si rivolgono a lui, commentano le sue azioni e i suoi pensieri, e talvolta dialogano fra di loro. Le allucinazioni uditive possono essere di diversi tipi: possono dare ordini veri e propri, influenzando il comportamento del malato; possono essere esortative, invitando il malato a fare qualcosa, con il rischio che possa commettere atti violenti; possono essere dialoganti, attribuite a persone realmente esistenti o non realmente esistenti; possono anche essere commentanti, cioè le voci commentano le azioni dei pazienti.

Allucinazione vanno ad alimentare i deliri (diade della sintomatologia positiva delirante-allucinatoria). Non è vero il contrario, i deliri possono viaggiare anche autonomamente, senza essere accompagnati da allucinazioni.

Eloquio disorganizzato: conosciuto anche come disturbo formale del pensiero, l'eloquio disorganizzato si riferisce all'incapacità di organizzare le idee e di parlare in modo che un ascoltatore possa comprendere. Talvolta l'eloquio è reso confuso da ciò che viene chiamato allentamento dei nessi associativi (tangenzialità) o deragliamento, nel qual caso la persona può riuscire in qualche modo a comunicare con un ascoltatore, ma ha difficoltà a rimanere in argomento. È associato con problemi a livello delle cosiddette funzioni esecutive, ossia il problem-solving, la capacità di pianificare e quella di operare associazioni tra pensieri ed emozioni.

(I disturbi formali del pensiero rappresentano due

tipi di devianza rispetto alla logica del pensiero:
  • Pragmatica: i pensieri perdono i loro legami. Schizofrenia in cui vi è allentamento associativo, disturbo dei nessi associativi. I pensieri si accostano perdendo il nesso sequenziale e logico che caratterizza tutti noi.
  • Tangenzialità: il soggetto accosta degli elementi a richiesta (con domande).
  • Semantica: i termini, le espressioni, i pensieri, le preposizioni hanno un significato autoreferenziale, in modo eccessivamente concreto con un significato chiuso, non comunicato e non immediatamente condivisibile.
  • Deragliamento: un discorso passa da un tema all'altro senza avere precisi collegamenti.
  • Comportamento disorganizzato: Nel DSM-5 una manifestazione del comportamento disorganizzato è definita catatonia. Persone con questo sintomo possono gesticolare continuamente, mettendo in atto sequenze di movimenti delle dita, della mano che spesso, appaiono finalizzate a uno scopo; l'estremo è...

L'immobilità catatonica. Oppure alcune persone manifestano un insolito incremento del livello complessivo di attività.

Sintomi negativi: I sintomi negativi della schizofrenia consistono in deficit comportamentali come diminuzione della motivazione, delle relazioni sociali, del piacere e dell'espressione delle emozioni (Abulia, asocialità, anedonia ossia perdita di interesse per le esperienze del piacere, appiattimento dell'affettività). L'incongruenza affettiva evidenza una discordanza tra assetto emotivo e assetto cognitivo (es. il paziente racconta di come ha ucciso, ridendo).

PROFILO CRIMINOLOGICO: SCHIZOFRENICO

In ambito criminologico ci interessa la comprensione del profilo psicopatologico dell'autore di reato.

Il sottotipo di schizofrenia più comunemente associato all'atto omicida è quello paranoide.

La tipologia di violenza che mette in atto un soggetto schizofrenico è per lo più impulsiva, ossia

Che avviene nell'immediato ed è scatenata da fattori situazionali. Non vi è una preparazione mentale e il soggetto agisce in maniera impulsiva. Le vittime sono spesso genitori o persone a loro vicine. L'arma più utilizzata è un coltello (ma anche le padelle). Spesso il paziente arriva ad uccidere anche se nella mente non c'è l'idea e subito dopo aver commesso l'omicidio il soggetto arriva a pensare al suicidio con senso di colpa (ideazione suicidaria).

Se l'atto criminoso viene quindi commesso durante un delirio, e questo incide sulla personalità e causa il crimine, allora al soggetto verrà riconosciuto un vizio totale di mente.

Le allucinazioni più terribili sono quelle esortative/imperative che invitano a mettere in atto un agito violento. (Correla positivamente con l'ideazione omicida, lo scarso funzionamento globale, con alto grado di mania e processi di pensiero disturbati mentre in presenza di)

soggetto stesso, mentre nella depressione prevale un senso di tristezza profonda e disperazione. La presenza di sintomi depressivi può essere un fattore di rischio per comportamenti violenti, ma non è necessariamente correlata all'intento omicida. Nel contesto forense, è importante valutare se il reato commesso è legato al disturbo mentale del soggetto. Questo processo è chiamato criminogenesi. Inoltre, è necessario analizzare la criminodinamica, ovvero la spiegazione dell'atto violento. L'aggressione può essere scatenata dal disturbo mentale, con l'idea che l'azione violenta sia l'unica soluzione per affrontare un persecutore immaginario. Questo è ciò che accade a livello mentale. È importante notare che maggiore è la presenza di sintomi negativi, come l'apatia e il ritiro sociale, minore è il rischio di comportamenti violenti. Pertanto, dal punto di vista forense, questi sintomi possono avere una minore rilevanza. La sintomatologia negativa della schizofrenia può assomigliare a quella depressiva. Tuttavia, la schizofrenia è caratterizzata anche da altri problemi e, dal punto di vista dell'interazione interpersonale, i sintomi negativi si manifestano come inerzia e ritiro, ma non sono necessariamente dolorosi per il soggetto. Al contrario, nella depressione prevale un profondo senso di tristezza e disperazione.

Il paziente, che sembra indifferente; nel paziente depresso la mancanza di energia, difficoltà a parlare, incapacità di curarsi di sé è vissuto dolorosamente, con tristezza, con afflizione. I disturbi formali del pensiero non sono un elemento particolarmente correlabile a situazioni violente o a rischio di violenza (sono neutri).

PROBLEMA FARMACOLOGICO SULLA SCHIZOFRENIA:

L'atto farmacologico non viene sempre accettato favorevolmente dagli individui. La maggior parte dei lavori ha una sorta di unitarietà di veduta in studi che dicono che vi è una correlazione tra la aggressioni violenta e la non assunzione/sospensione dei farmaci. Infatti in soggetti che hanno commesso degli omicidi, erano state assegnate delle cure farmacologiche. Cure che non seguivano o seguivano con scarsa costanza e in maniera inadeguata nel periodo in cui poi hanno commesso il reato. I farmaci antipsicotici agiscono sul sistema della dopamina bloccando i.

di sviluppare complicanze o peggioramenti della condizione di salute. Inoltre, l'utilizzo di farmaci intramuscolari può essere vantaggioso per i pazienti che hanno difficoltà a seguire un regime di assunzione quotidiano, come ad esempio gli anziani o coloro che hanno problemi di memoria. I farmaci intramuscolari vengono somministrati tramite un'iniezione nel muscolo, solitamente nella parte superiore del braccio o nella coscia. Questo metodo di somministrazione consente al farmaco di essere assorbito più lentamente nel flusso sanguigno, garantendo una copertura farmacologica prolungata nel tempo. È importante sottolineare che l'utilizzo di farmaci intramuscolari deve essere prescritto e monitorato da un medico, in quanto possono esserci delle controindicazioni o effetti collaterali da tenere in considerazione. Inoltre, è fondamentale seguire correttamente le istruzioni del medico per la somministrazione del farmaco e rispettare le scadenze delle iniezioni. In conclusione, l'utilizzo di farmaci intramuscolari può essere una soluzione efficace per garantire una copertura farmacologica prolungata nel tempo e favorire l'aderenza alle cure da parte dei pazienti. Tuttavia, è sempre importante consultare un medico prima di intraprendere qualsiasi tipo di terapia farmacologica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
18 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serenaZ. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica forense e criminologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Freilone Franco.