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Il rotore cerchè di raggiungere l’accoppiata nord-sud tra polo e rotore ma non ce la
farà perchè i poli cambiano di carica 50 volte in 1 secondo (50HZ), se ho solo una
coppia di poli la velocità del motore sarà di 3000 giri/minuto. + abbiamo coppie polari
più il motore è efficiente perchè riesco a gestire meglio le cariche, anche se è più
lento.
9) Diagramma di redditività (spiega e disegna)
Il diagramma di redditività è un grafico previsionale che mi rappresenta l’andamento
dei costi, dei ricavi al variare della quantità prodotta e il punto di pareggio (BEP).
Attraverso questo diagramma posso scegliere come variare la mia quantità prodotta
o il mio prezzo, per determinare quanto devo produrre per raggiungere il bep o un
determinato utile, mi indica il q ottimo.
10) BEP
Il BEP (break even point) è il punto di pareggio, mi indica la quantità da produrre o da
vendere per coprire i costi sostenuti in modo da ottenere un utile uguale a zero.
Quindi è un parametro importante che mi indica la quantità minima che devo
produrre. , oppure lo posso calcolare
Il BEP lo calcolo con la seguente formula: BEP=
graficamente dal diagramma di redditività nel punto di intersezione tra costi totali e
ricavi, visto che nel punto di pareggio CT=RICAVI.
Se il BEP sarà alto il MC sarà basso. + Sono esposto a finanziamenti più conta il BEP, i
leader di mercato avranno BEP basso e prezzo alto.
11) CICLO FRIGORIFERO
Il ciclo frigorifero prevede di utilizzare un fluido frigorigeno per sottrarre calore ad un
prodotto presente in un ambiente a bassa temperatura e di cedere questo calore in
un ambiente ad alta temperatura. Il fluido frigorigeno compie un ciclo passando dallo
stato gassoso allo stato liquido.
Il ciclo frigorifero è composto da 4 passaggi:
evaporazione,compressione,condensazione, espansione.
Il ciclo frigorifero lo realizziamo mediante 4 componenti:
-l’evaporatore: nell’evaporatore (è uno scambiatore di calore) metto a contatto il
fluido frigorigeno (x es ammoniaca) con l’ambiente (ad es frigorifero) da raffreddare,
questo fluido evaporerà assorbendo calore dall’ambiente.
- compressore: dopo l’evaporatore ho il compressore, che è la parte attiva che compie
lavoro e che quindi avrà bisogno di energia che gli viene fornita da un motore. Questo
comprime il fluido frigorigeno aumentandone la P e la T.
-condensatore: è uno scambiatore di calore in cui da una parte ho il fluido frigorigeno
caldo sottoforma di vapore e dall’altra ho un fluido refrigerante (x es acqua fredda),
il frigorigeno condenserà e cederà il suo calore all’acqua.
-valvola di espansione: è simile ad un’evaporazione flash, diminuisco la T e la P del
fluido frigorigeno facendolo tornare ad una miscela liquido-vapore.
12) Condizionamento: in questa stanza cosa consideresti?
Considerei il calore emesso dalle persone, il calore dovuto all’illuminazione e ai
dispositivi elettrici, il calore dovuto all’aria accidentale che entra ogni volta che
qualcuno entra o esce dall’aula, il calore trasmesso attraverso le pareti dall’esterno,
il calore dovuto all’irraggiamento.
13) Legge dei rendimenti decrescenti
La legge dei rendimenti decrescenti (produttività marginale di un fattore) mi dice che
se incremento un singolo fattore produttivo (tenendo costanti gli altri) la mia
produttività aumenterà fino ad un certo punto in cui aumentando ancora il fattore
produttivo la mia produttività diminuirà. ∆
La produttività la calcolo con la seguente formula: P= , nel
∆
momento in cui la produttività diminuisce l’impiego aggiuntivo di un fattore di
produzione aumenta in modo meno che proporzionale la quantità prodotta.
14) Costi fissi, costi variabili, utile.
I costi fissi sono i costi che non mi variano al variare della produzione e sono il costo
degli investimenti, degli impianti, della gestione dell’azienda, della pubblicità.
I costi variabili sono i costi che variano in funzione della quantità prodotta, per
esempio il costo delle materie prime, il costo dell’elettricità e della manodopera
(semi-variabili) , logistica.
L’utile è la differenza tra il ricavo e i costi totali.
15) Q ottima
La Q ottima è la quantità che devo produrre per raggiungere l’utile massimo. L’utile
massimo lo raggiungo quando il prezzo è uguale al costo marginale, graficamente è il
punto in cui la derivata dell’utile è uguale a zero (punto di massimo), è il punto dove
la curva dei costi cambia concavità, se traslo i ricavi sulla curva dei costi il qottimo è il
punto di tangenza
16) Costo medio e costo marginale
Il costo medio è il costo totale diviso la quantità prodotta mentre il costo marginale
mi indica l’incremento del costo all’incremento della produzione, il costo marginale
deve essere < del Costo Medio.
∆
Cmarginale= ∆
17) Indicatori : Pay-back e ROI
Il Pay-back è il tempo richiesto affinchè un impianto o una modifica si ripaghi grazie
ai benefici che fornisce, si misura in anni, un ottimo Pay-back equivale è <3 anni. Si
calcola: =
Il ROI mi indica la percentuale di ritorno dell’investimento, è usato molto dal punto di
vista finanziario. !"#$% & #''(& − *+"$+,,#%+'-&
= × 100
'.+!- %+'-&
18) Affidabilità e Disponibilità
L’Affidabilità mi indica la probabilità che un macchinario funzioni correttamente
(R)
senza guasti per un certo tempo in determinate condizioni ambientali, mi dà la
probabilità di buon funzionamento. Non ha una formula ed è legata agli elementi più
critici di un impianto.
La mi indica la percentuale del tempo di buon funzionamento (fa T0
Disponibilità (A)
a Tg) rispetto al tempo totale che comprende anche il tempo di manutenzione o di
riparazione. Se intervengo prima del tempo di guasto il tempo di riparazione sarà più
breve perchè prevego la rottura.
3 x 100
2= 34
Se metto dei macchinari in serie l’affidabilità e la disponibilità complessiva saranno il
prodotto tra le affidabilità o disponibilità dei singoli macchinari; quindi diminuirà. Se
metto lo stesso macchinario in parallelo miglioreranno.
19)A cosa serve il polmone?
Il polmone è un accumulatore o serbatoio che mi serve a gestire le eccedenze e le
richieste della mia produzione, visto che quasi sempre ho uno scostamento tra di
esse, questo accade perchè il generatore non è pefettamente modulabile. In questo
modo per esempio posso far andare avanti un processo durante la pausa pranzo e il
prodotto ottenuto verrà stoccato in un serbatoio e verrà lavorato successivamente.
20 e 21) Economia di scala e fattore di scala
Per economia di scala degli impianti si intende la relazione esistente tra i costi
dell’impianto la sua produttività.
All’aumentare della produttività il costo dell’impianto aumenta in modo meno che
proporzionale,spesso il fattore di scala “m” per l’acquisto degli impianti è di circa 0,7.
Questo perchè il costo dell’impianto è legato alla superficie mentre la produttività è
legata al volume dell’impianto.
Inoltre all’aumentare della produzione mi diminuisce il costo medio. Mi conviene
acquistare un impianto che produce 100 rispetto a 2 impianti che producono 50.
5 5 6
Il fattore di scala si calcola con la seguente formula: % = 5 5 6 :
Per stimare il costo dell’impianto si usa la seguente formula: 7 = 70 × ( )
6
22) Pro e Contro di avere 1 o più generatori.
Il pro di avere più di 4 generatori è che è poco probabile che si rompano tutti e 4 i
generatori contemporaneamente, il contro è che 4 generatori mi costano di più di un
unico generatore con una maggiore produttività. Se la richiesta è minore della
produzione ed ho picchi variabili magari spengo 1 generatore e ne faccio andare 3.
Il vantaggio di avere 1 solo generatore è un minor costo legato alle economie di scala,
minor dissipamento di calore, però l’unità di riserva mi costerà di più. Scegliero il
numero dei generatori in base ai diversi fattori produttivi.
23) Unità di riserva e frazionamento
L’unità di riserva è un impianto che deve essere uguale all’impianto funzionante e che
permette di non bloccare la produzione in caso di guasto. Di solito si usa una sola
unità di riserva, per stimare il numero di unità totali compresa quella di riserva si usa
;
la seguenta formula: ' = ; :
24) Potere calorifero superiore e inferiore
In una combustione il potere calorifero inferiore è l’energia generata dalla
combustione non tenendo conto della condensazione del vapore acqueo che si
porterà via parte del calore. Questo perchè se non recupero il calore di condensazione
dell’acqua il calore generato diminuisce.
Il potere calorifero superiore invece tiene conto anche del calore generato dalla
condensazione del vapore acqueo.
25) Diversi tipi di caldaia
Ci sono due tipi di caldaia, la caldaia a tubi di fumo e la caldaia ad acqua.
La è costituita da un mantello (rivestito da isolante) con
caldaia a tubi di fumo
all’interno acqua e tubi di 40-80mm in cui circolano fumi caldi, in basso alla caldaia ho
un bruciatore che brucia il combustibile producendo fumi caldi in un tubo grosso dove
avverrà la combustione, questo tubo ad un certo punto compie diversi giri di fumo,
questo fumo scalda il tubo che scalda l’acqua presente all’esterno. In alto da una parte
esce vapor d’acqua e dall’altra i fumi caldi. Il rendimento è alto, circa 0,85 e quindi
non conviene installare un economizzatore, si utilizza questa tipologia di caldaia per
produrre vapore fino a portate di 10 tonnellate/h e con pressioni fino a 15 bar, per
portate e pressioni più elevate si utilizzano caldaie ad acqua.
Le hanno una produttività di 50-60 tonnellate/h di vapore , la
caldaie ad acqua
pressione massima è di 100-150 bar,sono costituite da 2 cilindri. Nel cilindro in basso
ho dei tubi in cui circola acqua, intorno ai tubi circolano liberi i fumi di combustione
che scaldano l’acqua presente nei tubi che una volta divenuta vapore salirà nel
cilindro superiore. L’acqua si muove per circolazione naturale dovuta alla differenza
di desità tra la miscela acqua-vapore, questo tipo di caldaia può es