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DOMANDE APERTE corso di PSICOLOGIA DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA prof. MIGNACCA FABRIZIO
Servizi Giuridici per l’Impresa- Ecampus- curriculum in CRIMINOLOGIA, aggiornato aprile 2022.
Sono presenti tutte le domande con la relativa risposta da:
Perché è fondamentale il metodo scientifico nella ricerca sulla psicologia della dipendenza? Passando per La differenza tra la validità e l'attendibilità di una misura, continuando con Dipendenza ed abuso nel DSM V°, comprendendo La doppia diagnosi, Descrivere cos’è il Craving, Descrivere brevemente il concetto di astinenza e tolleranza etc, etc.
Descrivere le funzioni per Bion:
Secondo Bion (1962) il pensare è una funzione della personalità. La funzione, nell’accezione bioniana, riguarda tutto ciò che concerne la mente, dunque non solo cognizione, ma, in senso cartesiano, tutti gli strumenti dell’elaborazione psicoanalitica, dunque anche sensazioni ed affetti (Bion, 1962). la funzione alfa, è una funzione della
personalità che agisce sulle impressioni sensoriali e sulle esperienze emotive percepite trasformandole in elementi alfa, questi ultimi sono quindi queste impressioni sensoriali e le esperienze emotive trasformate in immagini visive o in immagini corrispondenti a modelli uditivi, olfattivi, etc che nel dominio della mente sono usati per la formazione di pensieri onirici del pensare inconscio della veglia, di sogni e ricordi.
• gli elementi β costituiscono ciò che non può essere metabolizzato e trasformato e che si sottraggono all'attività di pensiero, permangono in nuclei psicotici che possono costantemente intrudere nell'attività di pensiero.
Rêverie materna – è la capacità della madre di operare trasformazioni su tutte le esperienze sensoriali ed emotive e di restituirle al bambino in una forma -che per la sua immaturità- possa essere tollerata e accettabile. La barriera di contatto è concepita da Bion come la separazione, ma anche il punto di contatto tra
conscio ed inconscio e ne demarca la distinzione.
Descrivere brevemente le caratteristiche delle dipendenze affettive
Cosa si definisce per inconscio collettivo in Jung: Dopo la rottura con Freud sviluppò la teoria secondo cui queste esperienze provenivano da un’area della mente che egli chiamava inconscio collettivo, che egli considerava universalmente condiviso. Jung denominò la propria dottrina «psicologia analitica» o «dei complessi», distinguendola dalla psicoanalisi. La personalità è formata da sistemi separati ma interagenti tra loro, tra questi vi è l’inconscio collettivo, per l’appunto. Inconscio collettivo appare come il deposito di tracce latenti provenienti dal passato ancestrale dell’uomo. Esso è il residuo psichico dello sviluppo evolutivo dell’uomo, accumulatosi in seguito alle ripetute esperienze di innumerevoli generazioni. Così, dal momento che gli esseri umani hanno sempre avuto una madre, ogni bambino nasce con
La predisposizione