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CAPITOLO 1: LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO DELLE
TELECOMUNICAZIONI
1.1 BREVE STORIOGRAFIA DEL SETTORE
A cavallo tra il 1996 e il 1997 si diede avvio ad una delle maggiori riforme della storia
dell’economia italiana: grazie all’adozione della direttiva 96/19 sulla “full competition in
telecommunications markes”.
In quel periodo il legislatore si trovava in una situazione non del tutto semplice, a causa del
ritardo con il quale l’Italia si stava muovendo per attivare le direttive comunitarie riguardanti il
settore. A questa situazione non veniva certo in soccorso la sentenza della Corte costituzionale che
nel dicembre del 1994 aveva stabilito che la legge Mammì non tutelava il pluralismo nel settore
radiotelevisivo, in quanto permetteva alle emittenti locali di trasmettere a livello nazionale. La
sentenza imponeva ad ogni operatore il 20% come limite di possesso sul totale delle reti televisive
nazionali costringendo di fatto Mediaset a dover cedere una delle tre reti.
Inoltre con la direttiva 97/13 del 1997, vengono stabilite le norme necessarie alla definizione
nel settore di un regime comune di autorizzazioni generali e licenze individuali; nello specifico si
prevede che gli Stati membri dell’Unione potranno scegliere un sistema che permetta l’accesso al
mercato senza bisogno di autorizzazioni preliminari, o in alternativa un regime in cui l’offerta di reti
e servizi sia subordinato ad un autorizzazione generale o ad una licenza individuale. La tutela di
questo nuovo mercato era affidata all’Authority unica per le Comunicazioni che si caratterizza
organismo adibito alla regolamentazione e alla garanzia del settore delle telecomunicazioni e di
quello radiotelevisivo.
Nel regolamento del settore, Telecom Italia viene esplicitamente indicata come il soggetto a
cui spetta il compito di fornire il servizio universale, il cui eventuale deficit sarà coperto dagli altri
operatori che forniscono reti pubbliche di telecomunicazioni, servizi di telefonia vocale e di
comunicazioni mobili e personali. Il principale segno di liberalizzazione del mercato delle
telecomunicazioni in Italia si ha con la concessione da parte dell’Autorità per le telecomunicazioni
delle licenze di operatori a diverse società quali Albacom, Wind, Tiscali, Fastweb e Omnitel.
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1.2 ALBACOM
Albacom S.p.A. (oggi BT Italia) nasce nel 1995 come realizzazione di un progetto voluto da
BT (ossia British Telecom) e BNL (Banca Nazionale del Lavoro), con lo scopo di operare come
operatore fisso offrendo servizi per la trasmissione di dati
e voce a livello nazionale e internazionale, assumendo
come target piccole e medie imprese oltre alla Pubblica
Amministrazione. Successivamente Mediaset ed ENI
entreranno a far parte come soci, rendendo disponibile
ulteriori risorse finanziare in aggiunte ai propri know-how
tecnologici, che permetteranno all’azienda di imporsi come gestore della più avanzata e capillare
rete privata di trasmissione dati in Italia.
Oggi BT Italia gestisce circa 150.000 aziende, dispone di una rete proprietaria in fibra ottica
di oltre 14.000 km e quattro data center nelle vicinanze di Milano e Roma; grazie ad un accordo
siglato nel 2007 con Vodafone Italia, l’azienda è presente inoltre come operatore mobile virtuale
ampliando così la propria gamma di servizi offerti.
1.3 WIND
Wind Telecomunicazioni S.p.A. nasce il 35 Novembre 1997 come investimento da parte di
Enel, France Télécom e Deutsche Telekom: in poco più di un anno di attività diventa la più veloce
startup del mercato europeo delle telecomunicazioni. Dal 1999 ampia
la propria offerta di servizi operando nel campo della telefonia mobile e
nel vasto mondo di Internet, raggiungendo nel 2002 la quota di quasi
24 milioni di clienti grazie all’acquisizione di Infostrada.
Oggi Wind offre servizi di telefonia fissa e internet broadband
tramite ADSL con il marchio Infostrada, mentre è presente nel mercato
di telefonia mobile e business con il marchio Wind. Secondo i dati
2013 l’azienda ha dichiarato un fatturato di 4983 miliardi di € con un totale di 6910 dipendenti a
carico, risultato inoltre il terzo operatore di telefonia cellulare come numero di abbonati e il secondo
di telefonia fissa dopo Telecom Italia. 4
1.4 TISCALI
Tiscali S.p.A. nasce nel 1998 per volontà di Renato Soru, in seguito alla liberalizzazione del
mercato delle telecomunicazioni. Dal marzo del 1999 lancia sul mercato un’offerta (Tiscali Free
Net) che consente l’accesso gratuito a Internet, spingendo di fatto tutta la concorrenza ad abolire
l’abbonamento di circa 200000 Lire l’anno e contribuendo così alla diffu sione di massa in Italia
della rete Internet. Nell’anno 2000 durante la
Bolla Internet le quotazioni dell’azienda salirono
vertiginosamente, permettendo così alla società di
acquisire numerose società europee con lo scopo di diventare un’alternativa europea alle ex aziende
di comunicazioni.
Attualmente Tiscali offre servizi di Banda larga, VOIP e telefonia mobile: nel 2013 l’azienda
ha prodotto un fatturato di 678 milioni di € con un totale di 892 dipendenti.
1.5 FASTWEB
Fastweb S.p.A. è un’azienda italiana che opera nel settore delle telecomunicazioni e nello
specifico nella telefonia terrestre e nelle connessioni a banda larga. La società viene fondata nel
settembre 1999 a Milano come joint venture tra e.Biscom e Aem con l’intento di creare una rete in
fibra ottica sufficiente a coprire il fabbisogno del comune nel quale è stata fondata l’azienda. Nel
settembre 2008 la società si offre al mercato
come operatore di telefonia mobile con
l’offerta Fastweb Mobile, grazie all’accordo
con 3 Italia e alle infrastrutture di Nokia
Siemens Networks.
Dopo un breve periodo in cui l’azienda ha reso disponibile ai propri clienti un servizio
televisivo tramite collegamento internet, attualmente l’operatore offre servizi internet e di telefonia
sia fissa che mobile; secondo i dati risalenti al 2010, Fastweb ha fatturato 1,88 miliardi di €
inglobando al suo interno personale per un totale di 3400 dipendenti.
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1.6 OMNITEL
Omnitel Pronto Italia S.p.A. è fondata nel 1994 come risultato di un accordo tra Omnitel
Sistemi Radiocellulari Italiani S.p.A. e il consorzio Pronto Italia S.p.A. Inizia la propria attività
poco più di un anno dopo il 28 marzo 1994, data in cui si aggiudica per 750 miliardi di lire la
concessione per il servizio radiomobile GSM per la durata di 15 anni; il 7 dicembre 1995 appunto,
lancia sul mercato le proprie offerte per la telefonia mobile, in seguito all’assegnazione di prefissi
0347-0348-0349.
A fine 1996 la rete Omnitel copre il 60% del territorio nazionale e l’85% della popolazione:
dalla fine del 1995 al 1997 i clienti dell’azienda
crescono da 54000 ad un totale di 1000000. La grande
innovazione resa disponibile nel mondo delle
telecomunicazioni italiane da Omnitel garantisce
all’azienda un grande e rapido successo, riuscendo nel 1998 a raggiungere la posizione di secondo
gestore mobile europeo.
Nel 2001 per volere dell’azienda Mannesmann AG (società controllante di Omnitel) la società
telefonica passa sotto il controllo di Vodafone Group Plc, e dopo alcune variazioni di
denominazione (Omnitel-Vodafone prima, Vodafone-Omnitel poi) assume nel 2003 l’attuale
denominazione di Vodafone Italia.
1.7 CONCLUSIONI
Come è possibile dedurre dalla lettura dell’introduzione e del primo paragrafo, la
liberalizzazione di un mercato non è certamente un processo poco complesso e di breve durata;
nello specifico il settore delle telecomunicazioni è un’area di mercato molto delicata in quanto
interconnessa con altri servizi e settori in cui è difficile trovare una regolamentazione che si
potrebbe definire “universale”.
Tuttavia sono del parere che una liberalizzazione di un mercato molto spesso possa portare
soltanto dei benefici per “noi” utenti finali (salvo rare eccezioni): analizzando dei dati concreti, nel
2010 le telecomunicazioni in Italia hanno rappresentato il 3% del PIL nazionale, continuando ad
ampliare i volumi fino a raggiungere i 44 miliardi di euro. I principali operatori hanno chiuso i
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