Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Un importante requisito di validità è la motivazione. Il dovere di motivazione è stato introdotto
dall’art. 3 legge 241/90 secondo cui “ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli
concernenti l’organizzazione amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il
personale, deve essere motivato”. Fanno eccezione gli atti normativi e gli atti a contenuto
generale.
899)Cosa deve indicare la motivazione?
La motivazione deve indicare “i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno
determinato la decisione amministrativa, in relazione alle risultanze dell’istruttoria”. Il dovere
di motivare è soddisfatto se il provvedimento richiama altro atto che contenga esplicita
motivazione e questo sia reso disponibile. La motivazione deve risultare sufficiente per
sottrarsi alle censure di eccesso di potere, chiarendo i fatti che giustificano la “decisione”
amministrativa adottata.
900)Cosa è il merito amministrativo?
Il merito amministrativo è l’insieme delle soluzioni compatibili con il canone di congruità
logicità che regola l’azione discrezionale, distinguibili e “graduabili” tra di loro (nel senso che
una soluzione sia da ritenere migliore delle altre) soltanto utilizzando criteri di opportunità e di
convenienza.
901)Quando si verifica l’illegittimità per vizio di merito?
L’illegittimità per vizio di merito si verifica nei casi in cui la scelta discrezionale confligge con
criteri non giuridici. Di regola l’inopportunità del provvedimento è irrilevante. Il regime
dell’atto viziato per vizi di merito è l’annullabilità nei soli casi previsti dalla legge.
902)Dove si ritrova l’irregolarità?
L’irregolarità si ritrova nell’atto difforme dal diritto ma pienamente efficace e non illegittimo.
La violazione della norma comporterebbe soltanto sanzioni a carico dell’agente o altre
conseguenze che non incidono sull’atto.
903)Cosa è l’ipotesi di irregolarità?
E’ ipotesi di irregolarità la mancata indicazione, nel provvedimento, del termine e dell’autorità
cui deve essere presentato l’eventuale ricorso.
904)Da cosa sono caratterizzati i provvedimenti di secondo grado?
I provvedimenti c.d. “di secondo grado” sono caratterizzati dal fatto di essere espressione di
autotutela e di avere ad oggetto altri e precedenti provvedimenti amministrativi o fatti
equipollenti. In particolare si distinguono:
- poteri di riesame, sotto il profilo della validità, di precedenti provvedimenti o di fatti
equipollenti (silenzio significativo);
- poteri di revisione, relativi all’efficacia di precedenti atti.
905)Quali sono gli esiti del procedimento di riesame?
Il procedimento di riesame può avere esiti differenti: conferma della legittimità, riscontro
dell’illegittimità (ma sanabile) dell’atto, riscontro dell’illegittimità non sanabile dello stesso. Il
provvedimento che viene adottato allorché l’amministrazione verifichi l’insussistenza di vizi
nell’atto sottoposto a riesame viene tradizionalmente definito come atto di conferma o atto
confermativo.
906)Cosa è la convalida?
La convalida è il provvedimento di riesame a contenuto conversativo posto in essere
dall’amministrazione competente ad emanare l’atto viziato o dall’amministrazione
gerarchicamente superiore. Il relativo potere è applicazione del principio della conservazione
dei valori giuridici. L’amministrazione rimuove il vizio che inficia il provvedimento di primo
grado e pone in essere una dichiarazione che espressamente riconosce il vizio ed esprime la
volontà di eliminarlo, sempreché tale vizio sia suscettibile di essere rimosso.
907)Cosa è la sanatoria?
La sanatoria ricorre allorché il vizio dipende dalla mancanza, nel corso del procedimento, di un
atto endoprocedimentale la cui adozione spetta a soggetto diverso dall’amministrazione
competente ad emanare il provvedimento finale.
908)Cosa è l’annullamento?
L’annullamento d’ufficio (o annullamento in sede di autotutela) è il provvedimento mediante il
quale si elimina un atto invalido e vengono rimossi ex tunc – ossia retroattivamente e,
dunque, a partire dal momento della emanazione – degli effetti prodotti.
909)Quali sono i presupposti per l’annullamento d’ufficio?
I presupposti per esercitare il potere di annullamento d’ufficio sono costituiti dall’illegittimità
del provvedimento (ovvero, quando sia ammesso per motivi di merito, dalla sua
inopportunità) e dalla sussistenza di un interesse pubblico specifico che non si identifica con
la mera esigenza di ripristinare l’ordine giuridico violato.
910)Chi valuta l’annullamento?
L’amministrazione deve valutare se l’eliminazione del provvedimento invalido sia conforme
con l’interesse pubblico anche tenendo conto degli interessi nel frattempo sorti in capo ai
privati che sul provvedimento abbiano fatto affidamento.
911)Esiste un limite temporale per esercitare il potere di annullamento?
Il potere di annullamento può essere esercitato senza un limite temporale, pur se l’eccessivo
decorso del tempo può causare l’illegittimità del relativo atto. In questa ipotesi ricorre la
figura dalla convalescenza dell’atto per decorso del tempo, la quale impedisce appunto
l’annullamento d’ufficio di atti illegittimi qualora essi abbiano prodotto effetti per un periodo
adeguatamente lungo.
912) A chi spetta Il potere d’annullamento d’ufficio?
spetta all’autorità che ha emanato l’atto ovvero a quella gerarchicamente superiore. Il D.Lgs
165/2001 fa salvo il potere di annullamento ministeriale degli atti dei dirigenti per motivi di
legittimità (art. 14 ultimo comma).
L’ordinamento prevede poi il potere del governo di procedere in ogni tempo, ai sensi dell’art.
118 T.U. enti locali e dell’art. 2 c.3. legge 400/1988, all’annullamento degli atti di ogni
amministrazione (ad eccezione della regione perché la loro autonomia è garantita
costituzionalmente). Per l’esercizio di tale potere è necessario un vizio particolarmente grave
dell’atto la cui permanenza in vita sia giudicata incompatibile con il sistema nel suo
complesso e non già con i soli interessi della pubblica amministrazione che lo ha emanato.
913)Cosa è la riforma?
Ove la parte annullata sia sostituita da altro contenuto si ha la figura della riforma avente
efficacia ex nunc (detta riforma “sostitutiva”). La riforma “aggiuntiva” consiste
nell’introduzione di ulteriori contenuti a quello originario. Ai sensi dell’art. 14 c.3 del D.Lgs
165/2001, il ministro non può riformare i provvedimenti di competenza dei dirigenti.
914)Cosa è La conversione?
è istituto che riguarda gli atti nulli: in luogo dell’atto nullo è da considerare esistente un
differente atto, purché sussistano tutti i requisiti di questo e risulti che l’agente avrebbe
voluto il secondo atto ove fosse stato a conoscenza del mancato venire in essere del primo.
Essa opra ex tunc in base al principio della conservazione dei valori giuridici.
915)Cosa è L’inoppugnabilità?
è la condizione in cui l’atto viene a trovarsi ove siano decorsi i termini per impugnarlo. L’atto
inoppugnabile è pur sempre annullabile d’ufficio e disapplicabile dal giudice ordinario.
916)Cosa è L’acquiescienza?
L’acquiescienza è l’accettazione spontanea e volontaria, da parte di chi potrebbe impugnarlo,
delle conseguenze dell’atto e, quindi, della situazione da esso determinata. Il comportamento
acquiescente deve desumersi da fatti univoci, chiari e concordanti; esso presuppone la
conoscenza del provvedimento e l’avvenuta sua emanazione. L’acquiescienza, a differenza
della convalida, non produce effetti erga omnes ma osta alla proposizione del ricorso
amministrativo o giurisdizionale solo da parte del soggetto che l’ha prestata.
917)Quando ricorre La ratifica?
ricorre allorché sussista una legittimazione straordinaria di un organo ad emanare a titolo
provvisorio e in una situazione di urgenza un provvedimento che rientra nella competenza di
un altro organo, il quale, ratificando, fa proprio quel provvedimento originariamente legittimo.
918)Cosa è la rettifica?
La rettifica riguarda atti irregolari e consiste nell’eliminazione dell’errore.
919)Cosa è la rinnovazione?
La rinnovazione del provvedimento annullato consiste nell’emanazione di un atto nuovo,
avente effetti ex nunc, con la ripetizione della procedura a partire dall’atto
endoprocedimentale viziato.
920) Cosa è subordinata L’efficacia del provvedimento amministrativo?
L’efficacia è subordinata alla sussistenza di tutti gli elementi rilevanti per tale produzione,
elementi che non coincidono necessariamente con quelli di esistenza del provvedimento.
921)Quando l’efficacia incontra limiti territoriali?
L’efficacia incontra limiti territoriali: essi corrispondono di norma a quelli della competenza
dell’autorità; non mancano però eccezioni, come il passaporto che è rilasciato da una
questura ma ha efficacia su tutto il territorio nazionale. L’efficacia del provvedimento può
essere subordinata al compimento di determinate operazioni, al verificarsi di alcune
circostanze o all’emanazione di ulteriori atti rispetto all’adozione del provvedimento in sé.
922)L’atto puo’ essere perfetto ma non efficace?
L’atto può dunque essere perfetto ma non efficace, ovvero efficace ma annullabile. L’efficacia
del provvedimento incontra non solo limiti spaziali, ma anche temporali, nel senso che, pur
sussistendo il principio secondo cui gli atti di norma producono effetti al momento in cui sono
venuti in essere, non mancano esempi di atti ad efficacia differita o ad efficacia retroattiva.
923)Come è di regola l’atto amministrativo?
L’atto amministrativo è di regola irretroattivo. L’irretroattività, in quanto mira a soddisfare un
interesse del singolo, è ammessa solo se l’atto produce effetti favorevoli per il destinatario e
non sussistono controinteressati, ovvero se vi è il consenso dell’interessato.
924)Cosa è la retrodatazione?
Diversa dalla retroattività del provvedimento è la retrodatazione, conferita ad atti adottati
“ora per allora” e cioè, ad atti che l’amministrazione sarebbe stata tenuta ad emanare, ma
che non adottò tempestivamente, dunque i