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RESISTENZA AL FUOCO

RESISTENZA AGLI URTI

RESISTENZA AL VENTO

TENUTA ALL’ACQUA

PERMEABILITA’ ALL’ARIA

RESISTENZA ALLE VARIAZIONI IGROTERMICHE

COMODITA’ DI MANOVRA

COMODITA’ DI TRANSITO

ISOLAMENTO ACUSTICO

ISOLAMENTO TERMICO

- RESISTENZA AL FUOCO

- S PECIFICHE DI PRESTAZIONE DELLE UNITÀ TECNOLOGICHE

Gli infissi esterni verticali devono presentare una resistenza al fuoco REI 60, espressa in termini di tempo

entro il quale l’infisso conserva stabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi nonché isolamento termico.

Riferimenti normativi: D.M. 30.11.1983 (Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi);

D.M. 16.5.1987 n.246 (Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione); UNI 7678, UNI ISO

3008, UNI SO 3009, UNI FA 100.

- P ROVE E VERIFICHE DA EFFETTUARE

: le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli infissi verticali esterni devono essere

PROVE

effettuate in forno o in apposite camere d’incendio, seguendo la metodologia indicata dalle norme UNI ISO

3008 e 3009.

Gli enti che possono certificare le prestazioni di resistenza al fuoco di un componente sono il Centro Studi ed

Esperienze del Ministero dell’Interno ed i Laboratori legalmente riconosciuti dal Ministero.

VERIFICHE: si verifica che gli infissi verticali esterni per i quali è richiesta una prefissata resistenza al fuoco

siano state poste in opera seguendo specificatamente le modalità indicate nel relativo certificato di

omologazione rilasciato dal Ministero dell’Interno o da un Laboratorio legalmente autorizzato dal Ministero

stesso.

- RESISTENZA AGLI URTI DI SICUREZZA

- S PECIFICHE DI PRESTAZIONE DELLE UNITÀ TECNOLOGICHE

Gli infissi esterni verticali, eccetto i loro tamponamenti trasparenti o traslucidi quando non è

specificatamente richiesto, devono resistere all’azione di urti esterni ed interni realizzati con le modalità

indicate di seguito:

- infisso esterno verticale sottoposto all’azione di un corpo d’urto molle (con m = 50 kg), con energia d’urto

applicata pari a 700 J sia sulla faccia esterna che su quella interna.

Sotto l’azione dei suddetti urti

Gli infissi devono conservare la loro integrità strutturale

Non devono prodursi sconnessioni né deformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la struttura

muraria adiacente, non devono verificarsi sfondamenti né fuoriuscite di parti o componenti, non devono

prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causare ferite accidentali alle persone che si trovino

all’interno o all’esterno. 22

Tutti i componenti degli infissi esterni verticali devono risultare inoffensivi, nel caso di urto delle persone on

gli stessi; in particolare i telai fissi e mobili, le maniglie, i pannelli, le cerniere, le cremonesi, etc. non devono

presentare parti taglienti o appuntite, né spigoli pronunciati.

- P ROVE E VERIFICHE DA EFFETTUARE

: si possono eseguire prove di laboratorio sottoponendo la faccia esterna ed interna degli infissi esterni

PROVE

verticali all’azione di urti da corpi molli e da corpi duri, aventi le caratteristiche definite dalle norme sopra

citate. Con riferimento a tali norme il campione, fissato sul dispositivo di prova, può essere sottoposto ad

uno o più tipi d’urto, secondo quanto previsto dalla specifica di prestazione.

Più specificatamente si possono eseguire le seguenti prove:

- urto da corpo duro, prodotto utilizzando una specifica sfera metallica, avente massa di 0,5 kg oppure di 1

kg, lasciata cadere da un’altezza H1 idonea a realizzare l’energia d’urto richiesta;

- urto da corpo molle di grandi dimensioni, prodotto utilizzando un apposito sacco sferico-conico, avente una

massa di 50 kg, lasciato cadere da un’altezza H2 idonea a realizzare l’energia d’urto richiesta;

- urto da corpo molle prodotto utilizzando una specifica palla sferica avente una massa di 30 kg, lasciata

cadere da un’altezza H3 idonea a realizzare l’energia d’urto richiesta.

Al termine di ciascuna prova devono essere rilevati:

- il diametro delle eventuali impronte;

- i danneggiamenti ed i degradi presenti;

- le deformazioni temporanee e permanenti.

In relazione a tali constatazioni, è possibile controllare il rispetto o meno di quanto indicato nella specifica di

prestazione.

- RESISTENZA AL VENTO

- S PECIFICHE DI PRESTAZIONE DELLE UNITÀ TECNOLOGICHE

Gli infissi esterni verticali e le facciate continue devono essere idonei a resistere all’azione del vento in modo

tale da assicurare durata e funzionalità nel tempo nonché garantire la sicurezza degli utenti. Devono inoltre

sopportare il flusso del vento e le sue eventuali turbolenze senza dar luogo a sbattimenti, vibrazioni e

rumorosità in genere.

L’azione del vento da considerare è quella prevista dalla C.M. dei lavori pubblici 24.5.1982 n.22631 e dalla

norma CNR B.U. 117 (che dividono convenzionalmente il territorio italiano in 4 zone), tenendo conto

dell’altezza di installazione dell’infisso e del tipo di esposizione.

C.M. LL. PP. 24.5.1982 n.22631 (istruzioni relative ai carichi ed ai criteri generali per la verifica di sicurezza

delle costruzioni); UNI 7143; UNI EN 77; UNI 7979.

- P ROVE E VERIFICHE DA EFFETTUARE

PROVE: Si possono eseguire prove di laboratorio, seguendo le modalità indicate dalla norma UNI EN 77, su

un flusso campione posto sull’apertura di un’apposita camera a tenuta.

Su di esso si procede all’esecuzione di tre prove distinte e successive consistenti in:

- prova di deformazione

- prova di pressione e/o depressione ripetuta

- prova di sicurezza alla pressione e/o alla depressione.

La prova di deformazione consiste nel creare una differenza di pressione all’aria P1 gradualmente crescente,

tra le due facce dell’infisso, fino alla pressione massima di 1750 Pa. La differenza di pressione va

successivamente aumentata fino al valore massimo con incrementi parziali non superiori a 250 Pa. In

corrispondenza di ogni gradino di pressione ed al termine della prova vanno rilevati gli spostamenti

temporanei e permanenti dei punti caratteristici dell’infisso.

La prova di pressione e/o depressione ripetuta consiste nel sottoporre l’infisso ad almeno 50 cicli di

variazione della differenza di pressione dell’aria tra le due facce dell’infisso. A al termine della prova le parti

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apribili dell’infisso devono essere aperte e chiuse 5 volte, annotando le degradazioni e i difetti di

funzionamento.

La prova di sicurezza alla pressione e/o depressione infine consiste nel sottoporre il campione ad una

differenza massima di pressione dell’aria fra le due facce dell’infisso, ottenuta il più rapidamente possibile. Al

termine della prova devono essere rilevate le deformazioni residue permanenti nonché le degradazioni ed i

difetti di funzionamento dell’infisso. I campioni sottoposti alle suddette prove sono classificati in una delle 5

classi (V1, V1a, V2, V2a, V3) previste dalla norma UNI 7979.

VERIFICHE: qualora le verifiche di controllo della corretta posa in opera e/o realizzazione degli infissi esterni

verticali abbiano dato risultati poco soddisfacenti, potranno essere effettuate specifiche prove in opera su

alcuni infissi scelti a campione, adottando metodi per quanto possibile simili a quelli impiegati per le prove di

laboratorio, in modo da controllare che siano raggiunti i livelli prestazionali specificati.

- TENUTA ALL’ACQUA

- S PECIFICHE DI PRESTAZIONE DELLE UNITÀ TECNOLOGICHE

Gli infissi verticali devono impedire qualsiasi infiltrazione di acqua piovana all’interno dei locali, anche sotto

l’azione del vento. L’acqua, che penetri nei giunti tra o attraverso i profilati, sia verticali che orizzontali, deve

perciò essere respinta all’esterno; pertanto i giunti orizzontali inferiori dovranno essere dotati di condotti di

raccolta per la fuoriuscita dell’acqua all’esterno, accessibili per la pulizia. Ogni cura dovrà essere prestata per

assicurare la tenuta dell’acqua in corrispondenza dell’ancoraggio tra l’infisso e la parete perimetrale

adiacente.

Più specificatamente, in relazione all’azione statica del vento le finestre, le porte e porte-finestre e le porte

esterne devono avere una classe di tenuta all’acqua corrispondente a quella indicata dalla norma UNI 7979.

RIFERIMENTI NORMATIVI: C.M. LL. PP. 22.5.1967 n.3151 (Criteri di valutazione delle grandezze atte a

rappresentare le proprietà termiche, igrometriche, di ventilazione e di illuminazione nelle costruzioni

edilizie); C.M. LL. PP. 24.5.1982 n.22631 (Istruzioni relative ai carichi, sovraccarichi ed ai criteri generali per la

verifica di sicurezza delle costruzioni);

UNI EN 86; UNI 7979.

- P ROVE E VERIFICHE DA EFFETTUARE

PROVE: la prova, da effettuare secondo le modalità indicate nella norma UNI EN 86, va eseguita su un infisso

campione fissato ad un telaio di supporto, simulando le reali condizioni di impiego.

Il campione deve essere pulito ed asciugato in tutte le sue parti; inoltre eventuali vetri devono rispondere

per lo spessore, il tipo e la posa in opera alle prescrizioni del produttore.

Con un idoneo dispositivo di innaffiamento si proietta sulla superficie di prova una portata d’acqua di circa 2

lt/min m, in modo da bagnarla uniformemente con continuità nel tempo.

Mentre avviene l’innaffiamento, si crea anche una differenza di pressione dell’aria gradualmente crescente

tra la faccia esterna e quella interna del campione. La differenza di pressione dP alla quale si produce

l’eventuale infiltrazione di acqua consente di classificare l’infisso in una delle 5 classi (E1, E2, E3, E4, E5)

previste dalla norma UNI 7979.

VERIFICHE: nel caso in cui le verifiche di controllo della corretta posa in opera e realizzazione degli infissi

verticali esterni abbiano dato risultati poco soddisfacenti, potranno essere effettuate specifiche prove in

opera su alcuni infissi scelti a campione, adottando metodi per quanto possibile simili a quelli impiegati per

le prove di laboratorio, in modo da controllare che siano raggiunti i livelli prestazionali specificati.

-PERMEABILITA’ ALL’ARIA

- S PECIFICHE DI PRESTAZIONE DELLE UNITÀ TECNOLOGICHE 24

Gli infissi esterni verticali devono essere realizzati in modo da ottenere, mediante battute, camere d’aria ed

eventuali guarnizioni, la permeabilità all’aria. Le finestre devono avere una classe di permeabilità all’aria

corrispondente a quelle indicate dalla norma UNI 7979, tenendo conto dell’altezza dell’edificio, del tipo di

esposizione e della zona climatica di cui al D.M.10.3.1977.

Riferimenti normativi: C.M. LL.PP. 22.5.1967 n.3151 (Criteri di valutazione delle grandezze atte a

rappresentare le proprie

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Publisher
A.A. 2019-2020
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DenebCigni122 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione e tecnologia del progetto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cucurnia Alessandra.