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Estratto del documento

La formula di Gordon tutt’ora utilizzata dagli operatori finanziari per valutare i titoli azionari è la seguente:

Div1

P= r−g .

Div1 =dividendo atteso; r = tasso di rendimento; g = tasso di crescita dei dividendi (costante nel tempo)

31)Illustrare come si determina il valore corrente di un’obbligazione.

Il valore corrente di un’obbligazione si determina attraverso l’attualizzazione del valore del flusso di cassa futuro. Quindi si pone a

numeratore il valore del flusso di cassa futuro e al denominatore (1+r) . Nel caso di più flussi di cassa si esegue la sommatoria:

n

n CF

∑ t t

(1+r )

t =1

32)Spiegare come varia il prezzo di un titolo se il rischio dell’emittente aumenta.

­Se aumenta il rischio dell’emittente, dato che fra rischio e rendimento vi è una relazione positiva, aumenta anche il rendimento del

titolo. Dato che invece fra rendimento e valore attuale di un titolo vi è una relazione inversa, ovvero all’aumentare del rendimento, si

riduce il valore attuale e dato che il prezzo generalmente dovrebbe riflettere il valore attuale di un titolo, anche il prezzo dovrebbe

diminuire.

33)Dare la definizione di rischio d’impresa.

­Il rischio d’impresa, pur essendo unitario, è il risultato di una molteplicità di fattori, che costituiscono a loro volta diverse tipologie di

rischio e influiscono sull’andamento della gestione dell’impresa medesima.Per esempio: rischio competitivo e settoriale, rischio

normativo, rischio politico, rischio naturale, , rischio della fluttuazione del prezzo delle materie prime, rischio della fluttuazione dei

tassi di interesse, rischio di cambio.

34)Cosa si intende per rischio specifico e per rischio sistematico.

­Per rischio sistematico (o non diversificabile o rischio di mercato) si intendono quei fattori di rischio che influiscono su moltissime o,

al limite, su tutte le imprese. Ad esempio il rischio di interesse. Il rischio sistematico tende a influenzare tutte le imprese e quindi tutti

gli strumenti finanziari. Infine, vi sono fattori di rischio che influiscono su pochissime o al limite su un’impresa soltanto, in questo caso

si parla di rischio specifico (es. rischio su specifici progetti industriali): il rischio specifico influenza gli strumenti finanziari emessi

esclusivamente dall’impresa interessata da quel rischio.

35)Cosa si intende per rischio operativo e rischio finanziario di un’impresa.

­Rischio operativo dipende dall’attività dell’impresa; Rischio finanziario da come si è finanziata.

36)Calcolare il prezzo teorico di un’azione sulla base dei seguenti dati: dividendo atteso 100, tasso di crescita atteso nel lungo

periodo 3%, tasso di rendimento atteso 10%.

100

P= =1428,57

0.10−0.3

37)Attribuire un valore teorico ad un’obbligazione che scade dopo tre anni, paga un tasso d’interesse annuale posticipato del 6% (1

sola cedola annuale), valore nominale e di rimborso pari a 1000, tasso di rendimento atteso per investimenti pari rischio 7%.

60 60 1060

P= + + =973,75

2 3

(1.07) (1.07) (1.07) SECONDA PARTE

1 Quali documenti compongono il bilancio d’esercizio?

­ Il bilancio d’esercizio è composto dallo Stato Patrimoniale, che descrive la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa in un

determinato periodo (fornisce informazioni su grandezze stock), dal Conto Economico, che descrive la “performance” economica di

un’impresa in un determinato periodo (fornisce informazioni su grandezze flusso), dal Rendiconto Finanziario, dal Prospetto delle

variazioni di patrimonio netto e dalla Nota integrativa.

2 Quali informazioni fornisce lo Stato Patrimoniale?

­Lo Stato Patrimoniale fornisce informazioni sulla situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa in un determinato momento. Lo

stato patrimoniale è suddiviso in due sezioni: le attività (o investimenti o impieghi) sono riportati nella sezione ATTIVO; i debiti e il

capitale netto, cioè le fonti di finanziamento, nella sezione PASSIVO. L’intestazione dello stato patrimoniale fornisce due informazioni

essenziali: il nome dell’impresa al quale lo stato patrimoniale si riferisce e la data alla quale esso fa riferimento.

3 Quali informazioni fornisce il Conto Economico?

­ Il Conto Economico fornisce informazioni sulla “performance” economica di un’impresa in un determinato periodo. È il documento

che, attraverso la contrapposizione ai ricavi dei costi di competenza, evidenzia il risultato economico (utile o perdita) realizzato

dall’impresa in un determinato periodo di tempo. Il conto economico offre informazioni sulla nuova ricchezza prodotta/distrutta

dall’impresa. Esso offre quindi informazioni sulle variazioni del patrimonio netto dell’impresa (per cause differenti dagli

apporti/restituzione di capitale sociale o dal pagamento dei dividenti).

4 Quali informazioni fornisce il Rendiconto finanziario?

­ Il Rendiconto Finanziario fornisce informazioni sulle operazioni che hanno generato liquidità e come questa è stata impiegata. È

suddiviso in tre sezioni principali: transazioni operative, transazioni di investimento e transazioni finanziarie. Questo documento

spiega i cambiamenti della cassa (ed equivalenti) fra l’inizio e la fine di un periodo, deducendoli dai dati già presenti negli altri

documenti di bilancio.

5 Quali sono i principi contabili fondamentali su cui si fonda il bilancio?

­ Il principio del duplice aspetto: ogni transazione deve modificare almeno due voci dello stato patrimoniale, preservando così

l’equazione fondamentale: attività = passività + capitale netto.

­ Il principio di omogeneità: il bilancio riporta solo dati esprimibili in termini monetari. La moneta svolge la funzione di unità di conto e

permette di sommare e sottrarre in termini omogenei grandezze eterogenee, altrimenti non assoggettabili al calcolo aritmetico.

­ Il principio di entità giuridica: si applica a qualsiasi impresa indipendentemente dalla forma giuridica, società per azioni, società di

persone e impresa individuale. La contabilità e il bilancio si riferiscono all’impresa e non ai suoi proprietari (quindi anche nel caso di

impresa individuale, prelevando denaro dalla cassa, è necessario segnalarlo).

­ Il principio della prospettiva di funzionamento: nella redazione del bilancio d’esercizio si assume che l’impresa sia

un’organizzazione destinata a durare nel tempo. Se non vi sono prospettive future di continuità di funzionamento, si redige un altro

bilancio, il bilancio di liquidazione.

6 Quali requisiti deve soddisfare una risorsa per essere considerata un’attività?

­ Le attività sono risorse di valore possedute dall’impresa. I 3 requisiti sono: deve essere sotto il controllo dell’impresa (ovvero,

generalmente, di proprietà dell’impresa o in leasing); deve avere valore per l’impresa (ovvero deve poter generare benefici economici

futuri); deve poter essere quantificabile in modo attendibile (es. reputazione, posizione concorrenziale, ottima posizione geografica

non lo sono).

7 Cos’è una passività?

­ Le passività sono obbligazioni monetarie nei confronti di terzi (debiti verso banche, debiti verso fornitori, debiti verso lavoratori,

prestiti obbligazionari). Per un principio di prudenza, sono considerate passività anche le obbligazioni monetarie la cui esistenza non

è certa ma probabile (fondi rischi o accantonamenti).

8 Cos’è il patrimonio netto?

­ Il patrimonio netto è il capitale acquisito a pieno rischio nel corso del tempo ed è costituito da: capitale versato (capitale sociale +

riserva da sovrapprezzo delle azioni) dai soci; riserve di utili realizzate nel corso degli anni e non distribuite; l’utile realizzato

nell’esercizio. Il patrimonio netto è uguale alla differenza fra Attività e passività. Patrimonio netto = Attività – Passività, il che mette in

luce come il patrimonio netto costituisca per i soci un diritto residuale.

9 Quali sono le cause di incremento e di riduzione del patrimonio netto di un’impresa?

­ Le cause di incremento possono essere: versamento di capitale da parte dei soci; produzione di utili (ricavi > costi del periodo) nel

corso dell’esercizio. Le cause di riduzione del patrimonio netto possono essere: restituzione del capitale versato ai soci; distribuzione

delle riserve di utili (pagamento dei dividendi); produzione di perdite nel corso dell’esercizio (ricavi < costi del periodo).

10 Qual è il criterio base di misurazione delle attività secondo il Codice Civile?

­ Il criterio base è il criterio del costo storico rettificato. Le attività rimangono iscritte al costo d’acquisto, eventualmente rettificato in

diminuzione nel caso di perdita di valore (costo storico rettificato). Le attività non possono essere rivalutate se non in caso di

specifiche disposizioni di legge.

11 Qual è il criterio base di misurazione delle attività secondo gli IAS/IFRS?

­ Il criterio base è il criterio del fair value. Le attività devono essere iscritte in bilancio nel corso del tempo al valore a cui possono

essere cedute (fair value): quindi l’attività deve essere svalutata rispetto al prezzo d’acquisto se perde valore, ma anche rivalutata

oltre il suo costo storico se acquisisce valore.

12 Cos’è il fair value?

­ Il fair value è il valore stimato a cui un bene può essere scambiato.

13 Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del criterio del costo storico rettificato?

­ Vantaggi: non registra apprezzamenti soggettivi ed è di semplice applicazione (attribuire un valore di mercato a determinate attività

talvolta risulta molto difficile e poco affidabile); non essendo possibili rivalutazioni all’attivo fornisce una rappresentazione prudenziale

della situazione patrimoniale.

­ Svantaggi: i valori di bilancio possono risultare molto lontani da quelli correnti o di mercato quindi le informazioni di bilancio

risultano essere meno rappresentative di quella che potrebbe essere la realtà effettiva.

14 Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del criterio del fair value?

­ Vantaggi: il bene è iscritto in bilancio a un valore pari alla liquidità che può generare; la valutazione della solvibilità d’impresa è

facilitata; le informazioni sono una buona approssimazione della realtà effettiva.

­ Svantaggi: maggiore soggettività nei dati di bilancio legata alla stima del valore effettivo dei beni; maggior volatilità degli elementi

patrimoniali.

15 Quali imprese sono obbligate a redigere il bilancio secondo gli IAS/IFRS?

­ Imprese quotate e banche (anche non quotate).

16 Quali sono gli schemi­base di Stato Patrimoniale ne

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A.A. 2013-2014
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher massimodragotto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilancio e Analisi Finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Palea Vera.