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APPARATO RESPIRATORIO
Descrivere l'ascensore mucoso.
L’ascensore mucoso è il processo delle vie respiratorie inferiori che permette la risalita di
microorganismi e di particelle estranee inalate fino alla faringe da cui passano allo stomaco dove
vengono distrutti dai succhi gastrici. La risalita è data dalla combinazione delle cellule caliciformi
che insieme alle ghiandole mucose, che si trovano nella lamina propria, producono un muco denso e
viscoso che ricopre le superfici esterne dell’epitelio e risale grazie al movimento delle ciglia delle
cellule caliciformi.
Descrivere la struttura e le funzioni della faringe.
La faringe è un organo muscolare a forma di imbuto che si estende dalle coane fino alla laringe. È
divisa in tre regioni: RINOFARINGE, OROFARINGE, LARINGOFARINGE Nell’orofaringe e nella
laringofaringe passano sia aria che cibo e pertanto sono rivestiti da epitelio squamoso stratificato.
Descrivere gli alveoli.
Un alveolo è una piccola sacca contenente sottili ed ampie cellule, chiamate pneumociti di tipo I che
coprono circa il 95% della superficie alveolare e consentono la rapida diffusione dei gas tra gli alveoli e
il sangue. Il rimanente 5% della superficie alveolare è coperto da pneumociti di tipo II tondi e
cuboidali. Gli pneumociti di II tipo riparano l’epitelio alveolare quando gli pneumociti di I tipo sono
danneggiati e secernono il surfatante polmonare, che impedisce ai bronchioli e agli alveoli di
collassare durante l’espirazione. Ogni alveolo è circondato da molti capillari provenienti dall’arteria
polmonare. La barriera tra l’aria contenuta nei polmoni ed il sangue è costituita da pneumociti di tipo
I, cellule squamose endoteliali dei capillari, e dalla loro membrana basale.
SISTEMA ENDOCRINO
Elencare e descrivere gli ormoni dell'ipotalamo.
L’ipotalamo forma il pavimento e le pareti del terzo ventricolo encefalico; controlla l’adenoipofisi
secernendo sei ormoni di regolazione che entrano nei capillari del sistema portale. Quattro di questi
ormoni sono di rilascio che stimolano l’adenoipofisi a rilasciare ormoni; due sono ormoni inibitori
che sopprimono la secrezione ipofisaria. L’ipotalamo sintetizza anche due ormoni, ormone
antidiuretico e ossitocina.
Descrivere la tiroide.
La tiroide è una piccola ghiandola endocrina a forma di farfalla che si trova nella parte anteriore del
collo ed è costituita da due lobi, uno destro e uno sinistro. Essa produce ormoni come gli ormoni
tiroidei T3, gli ormoni T4 o tiroxina e la calcitonina. La tiroide controlla molte funzioni come la
respirazione, il battito cardiaco la temperatura, lo sviluppo del sistema nervoso e l’accrescimento
corporeo. Descrivere le cellule delle isole pancreatiche.
La maggior parte del pancreas è una ghiandola esocrina, ma ci sono dei raggruppamenti di cellule
endocrine chiamate isole pancreatiche (o isole di Langerhans). Le isole contengono cellule che
possono essere divise in 5 classi: Cellule alfa, che secernono glucagone rilasciato tra i pasti per
stimolare il rilascio del glucosio e degli acidi grassi nel sangue; Cellule beta, che secernono insulina
durante e dopo un pasto per stimolare l’assorbimento di glucosio; Cellule delta, che secernono
somatostatina (ormone inibitore dell’ormone della crescita); Cellule PP o cellule F, che secernono il
polipeptide pancreatico che inibisce la concentrazione della colecisti e la secrezione degli enzimi
pancreatici; Cellule G che secernono gastrina che stimola la secrezione acida, la motilità e lo
svuotamento dello stomaco.
Descrivere la midollare del surrene.
La midollare del surrene è la parte più interna del surrene e rappresenta circa il 20% della ghiandola e
ha una duplice natura agendo sia come ghiandola endocrina che come un ganglio del sistema
nervoso simpatico. Le fibre nervose pregagliari simpatiche penetrano attraverso la corticale per
raggiungere le cellule cromaffini nella midollare che sono dei neuroni post-gangliari simpatici che
rilasciano i propri prodotti direttamente in circolo. Lo stimolo da parte delle cellule nervose porta alla
secrezione di adrenalina, noradrenalina e dopamina che aumenta in condizioni di paura, dolore ed
altri tipi di stress. APPARATO DIGERENTE
Elencare gli organi che costituiscono il canale alimentare.
Il canale alimentare o tubo digerente è un tubo membranoso esteso dalla bocca all’ano e
comprende la bocca, la faringe, l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue e l’intestino crasso. Lo
stomaco e l’intestino costituiscono il tubo gastrointestinale.
Descrivere il palato duro e molle.
Il palato molle è costituito principalmente da muscolo scheletrico e da tessuto ghiandolare, e
presenta una proiezione conica mediale, l’ugola, visibile nella parte posteriore della bocca, che aiuta
a mantenere gli alimenti in bocca fino a quando non si è pronti ad inghiottire. Il palato duro separa la
cavità nasale dalla cavità orale, ha un epitelio squamoso stratificato cheratizzato e presenta creste
trasversali chiamate pliche palatine che aiutano la lingua nella detenzione e nel mescolamento del
cibo. Descrivere la faringe.
La faringe è un imbuto muscolare che collega la cavità orale all’esofago e la cavità nasale alla laringe;
costituisce il punto in cui la via digerente e la via respiratoria si intersecano. È formata da tre regioni
chiamate rinofaringe, orofaringe e laringofaringe. La prima è esclusivamente respiratoria ed è
rivestita da epitelio colonnare pseudostratificato; le ultime due sono condivise dalle vie respiratorie e
dirigenti e sono rivestite da epitelio squamoso stratificato per resistere all’effetto abrasivo del cibo.
Descrivere l'anatomia macroscopica dello stomaco.
Lo stomaco è a forma di “J”. La piccola curvatura dello stomaco si estende per un tratto di circa 10
cm dall’esofago al duodeno, mentre la grande curvatura si estende per circa 40 cm. Lo stomaco si
divide in 4 regioni: la grande cardiale che è una piccola area che termina a circa 3 cm dall’orifizio
cardiale; La regione del fondo che è la parte a forma di cupola superiore all’esofago; Il corpo che
costituisce la maggior parte dello stomaco distalmente alla grande cardiale; e La regione pilorica
che è suddivisa in un antro e un canale pilorico che è uno stretto passaggio verso il duodeno. Il piloro
è circondato da uno spesso anello di muscolatura liscia, lo sfintere pilorico, che regola il passaggio del
chimo nel duodeno.
Descrivere le strutture delle cripte intestinali e le loro funzioni.
Nella parete dell’intestino tenue, tra le basi dei villi, ci sono numerosi pori che aprono in ghiandole
tubolari chiamate cripte intestinali che nella metà superiore sono costituite da cellule caliciformi ed
enterociti, come i villi; mentre la metà inferiore è composta da cellule staminali in divisione, al fine di
fornire sempre nuove cellule alla mucosa. Nella parte profonda delle cripte sono presenti le cellule
di Paneth, che secernono l’enzima antimicrobico lisozima.
Descrivere l'anatomia macroscopica e microscopica dell'ileo.
L’ileo è l’ultima parte dell’intestino tenue, è intraperitoneale e occupa principalmente la regione
ipogastrica e parte della cavità pelvica. Rispetto al digiuno
(parte dell’intestino tenue che precede l’ileo), la sua parete è più sottile, meno muscolosa, meno
vascolarizzata. Le sue pieghe circolari sono più piccole e più rade, e mancano nell’estremità distale.
Sul lato opposto all’inserzione mesenterica, l’ileo presenta prominenti noduli linfatici raggruppati,
chiamati placche di Peyer.
L’intestino tenue finisce a livello della giunzione ileocecale, dove l’ileo si unisce al cieco dell’intestino
crasso dove la muscolatura dell’ileo è addensata per formare lo sfintere chiamato valvola ileocecale,
che regola il passaggio nell’intestino crasso.
Descrivere l'anatomia macroscopica e microscopica del retto.
Il retto è la continuazione dell'intestino nella cavità pelvica. All’interno ha una mucosa più liscia di
quella del colon e ha tre pieghe trasversali rettali (valvole rettali) che lo rendono capace di trattenere
le feci lasciando passare i gas. Gli ultimi 3 cm dell'intestino crasso costituiscono il canale anale, che
passa attraverso il muscolo elevatore dell'ano del pavimento pelvico e termina con l'ano.
Descrivere l'anatomia macroscopica del fegato.
Il fegato è una ghiandola che si trova immediatamente sotto al diaframma, occupando la maggior
parte delle regioni dell’ipocondrio destro e dell’epigastrio. È la più grande ghiandola del corpo e
pesa circa 1,5 kg. Il fegato è avvolto in una capsula fibrosa rivestito per la maggior parte da una
sierosa, in quanto è un organo intraperitoneale. La sierosa è assente dall’area dove la superficie
superiore del fegato è attaccata al diaframma. Superficialmente il fegato è suddiviso nei lobi
destro, sinistro, quadrato e caudato. Il grande lobo destro e quello sinistro sono separati dal
legamento falciforme, una lamina di peritoneo che unisce il fegato al diaframma e alla parete
addominale anteriore. Superiormente, il legamento falciforme si continua nel legamento coronario
che ancora il fegato al diaframma.
Descrivere le funzioni del fegato.
Il fegato ha la funzione digestiva di secernere la bile; interviene nel metabolismo dei glucidi; controlla
la mobilizzazione del glucosio; interviene nella sintesi di acidi grassi; distrugge e metabolizza i
globuli rossi morti; funge da deposito di vitamine e ferro; metabolizza l’alcol etilico; interviene nel
catabolismo delle proteine; converte l’acido lattico; e interviene della sintesi degli aminoacidi.
Descrivere la cistifellea.
La cistifellea è un sacco a forma di pera sulla superficie inferiore del fegato che serve per accumulare e
concentrare la bile; è lunga circa 10 cm ed è rivestita internamente da una mucosa con molte pieghe
da un epitelio colonnare semplice.
La sua testa (fondo) si proietta un po’ oltre il margine inferiore del fegato. Il suo collo porta nel
dotto cistico attraverso il quale la bile entra ed esce dalla cistifellea. Quando i due dotti epatici
lasciano la porta hepatis convergono per formare il dotto epatico comune.
SISTEMA NERVOSO
Descrivere le funzioni del sistema nervoso.
Il sistema nervoso mette in comunicazione le diverse parti dell’organismo e coordina le loro funzioni
sia volontarie che involontarie. Il sistema nervoso mantiene la coordinazione interna per l’omeostasi
che avviene in tre fasi: gli organi di senso raccolgono informazioni sulle modificazioni all’interno
dell’organismo e nell’ambiente esterno; il midollo spinale e