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Deflazione: è una diminuzione del livello generale dei prezzi

Depressione: periodo in cui il Pil reale diminuisce con una particolare gravità

Macroeconomia: studio dell’economia nel suo complesso.

La macroeconomia è lo sviluppo dei fenomeni che riguardano il sistema economico nel suo

complesso, come la crescita del reddito, le variazioni dei prezzi e il tasso di

disoccupazione. La macroeconomia si propone di spiegare gli accadimenti economici e di

individuare provvedimenti volti a migliorare l’andamento dell’economia.

Market clearing: gli economisti si basano sull’ipotesi de market clearing (o compensazione

di mercato), cioè che il mercato tenda a riequilibrare velocemente domanda-offerta.

Questa compensazione però non può essere continua, in quanto per esserlo i prezzi

dovrebbero adattarsi istantaneamente, mentre nella realtà, l’aggiustamento di molti prezzi

e salari avviene con una certa lentezza. Possiamo affermare che il market clearing

descrive l’equilibrio a cui tende il sistema.

Microeconomia: è lo studio delle decisioni di individui e imprese, e della loro interazione

sul mercato.

Uno di questi principi fondamentali della microeconomia è che individui e imprese tengano

un comportamento ottimizzante, cioè facciano il meglio per se stessi, dati gli obiettivi che

si sono prefissati e i vincoli a cui sono sottoposti.

Nei modelli microeconomici, l’individuo prende le decisioni di acquisto in modo da

massimizzare il proprio livello di soddisfazione, che gli economisti chiamano “utilità”, e le

imprese prendono decisioni di produzione in modo da massimizzare il profitto.

Modelli: gli economisti ricorrono ai modelli per capire il mondo. Essi costruiscono i propri

“sistemi economici giocattolo” per spiegare il comportamento di variabili

macroeconomiche quali il Pil, il tasso di inflazione e la disoccupazione.

I modelli economici spiegano, spesso in termini matematici, il rapporto che lega due o più

variabili, e sono utili perché permettono di eliminare tutti i dettagli irrilevanti,

concentrando la nostra attenzione sulle correlazioni importanti.

PIL reale: il PIL reale misura il reddito totale di tutti i soggetti che partecipano a un

sistema economico, depurato delle variazioni del livello dei prezzi. In quanto espressione

sintetica dell’attività economica complessiva, il PIL reale è un buon indicatore dello stato di

salute di un sistema economico; perciò, gli economisti gli dedicano una gran quantità di

tempo e di attenzione, al fine di comprendere tanto le sue tendenze di lungo periodo

quanto le sue oscillazioni a breve termine. Per questa ragione è spesso utile valutare i dati

macroeconomici in una prospettiva di lungo periodo.

Prezzi flessibili e prezzi vischiosi: i modelli di market clearing ipotizzano che i prezzi

siano flessibili, mentre nella realtà essi sono vischiosi.

Prezzi flessibili si aggiustano istantaneamente, garantendo l’equilibrio di domanda e

offerta.

Prezzi vischiosi si aggiustano lentamente in risposta al mutare delle condizioni

economiche e che, perciò, non garantiscono l’equilibrio di domanda e offerta.

Il fatto che i prezzi siano spesso vischiosi non rende inutili i modelli di market clearing.

Dopo tutto, i prezzi non sono immutabili nel tempo; anzi, si adeguano alle variazioni di

domanda e offerta.

Recessione: è un periodo in cui si registra una diminuzione prolungata (entità moderata)

del reddito reale.

Ci sono periodi nei quali il PIL reale diminuisce: tali periodi sono detti di recessione, se di

entità moderata, o di depressione, se di entità maggiore. Come è prevedibile, nei periodi di

reddito in diminuzione le condizioni economiche dei cittadini e delle imprese generalmente

peggiorano.

tasso di disoccupazione: misura la quota della forza lavoro priva di occupazione stabile. Gli

economisti studiano come si determina il valore di tali variabili (tasso di inflazione e tasso

di disoccupazione), le ragioni del loro modificarsi nel tempo e le reciproche interazioni.

Tasso di inflazione: misura la velocità con cui aumentano i prezzi.

Variabili endogene: In generale, nei modelli si possono classificare le variabili in due

categorie: variabili endogene e variabili esogene. Le variabili endogene sono le variabili

che trovano una spiegazione o una soluzione nell’ambito del modello; le variabili esogene

sono quelle che il modello prende per date. Lo scopo di un modello è mostrare come le

variabili esogene condizionino quelle endogene.

Il modello può essere usato per dimostrare come la variazione di una delle variabili

esogene influenzi entrambe le variabili endogene.

Variabili esogene: le variabili esogene sono quelle che il modello prende per date.

I modelli sono teorie semplificate che illustrano le relazioni fondamentali tra le variabili

economiche. Le variabili esogene sono quelle che il modello prende per date; le variabili

endogene sono quelle che il modello pretende di spiegare.

DOMANDE DI RIPASSO

1. Spiegate la differenza tra la microeconomia e la macroeconomia. In che modo

i due campi sono collegati fra loro?

La microeconomia è lo studio dei processi decisionali di singole imprese o singoli nuclei

familiari, e delle loro reciproche interazioni. I modelli microeconomici delle imprese e dei

nuclei familiari si fondano sui principi dell’ottimizzazione: imprese e nuclei familiari

cercano di massimizzare il proprio benessere, dati i vincoli a cui sono sottoposti. Per

esempio, i nuclei familiari decidono quali beni acquistare in modo da massimizzare la

propria utilità, e le imprese decidono quanto produrre in modo da massimizzare il profitto.

La macroeconomia, invece, è lo studio dell’economia nel suo complesso; si concentra su

temi quali la determinazione del prodotto aggregato, dell’occupazione e del livello

generale dei prezzi. Queste variabili macroeconomiche sono determinate dall’interazione

di molti soggetti economici, quali nuclei familiari e imprese. Di conseguenza, la

microeconomia è la base della macroeconomia.

2. Perché gli economisti si dedicano alla costruzione di modelli?

Per gli economisti un modello è uno strumento per sintetizzare le relazioni che intercorrono

tra le variabili economiche. I modelli sono utili perché astraggono dagli infiniti dettagli

dell’economia reale e permettono di concentrarsi sulle relazioni economiche più

importanti.

3. Cos’è un modello di market clearing? Quando è appropriato adottare tale

ipotesi?

In un modello di market clearing i prezzi di aggiustano in modo da equilibrare domanda e

offerta. I modelli di market clearing sono utili nei casi in cui i prezzi sono flessibili. Tuttavia

in molte circostanze l’ipotesi di prezzi flessibili non è realistica. Per esempio, i contratti

collettivi di lavoro spesso stabiliscono il livello dei salari per un periodo di tempo

prolungato. E spesso alcune categorie di imprese – come le case editrici di riviste

periodiche – fanno variare il prezzo del proprio prodotto solo sporadicamente. La maggior

parte dei macroeconomisti ritiene che la flessibilità dei prezzi sia un’ipotesi ragionevole

per le analisi di lungo periodo: nel lungo periodo i prezzi rispondono alle variazioni della

domanda e dell’offerta, mentre nel breve periodo il loro aggiustamento può essere più

lento. PROBLEMI E APPLICAZIONI PRATICHE

1. Quali argomenti macroeconomici sono stati trattati recentemente sulle prime

pagine dei quotidiani?

Gli argomenti economici che tengono banco sulla prima pagina del sito

“economiaepolitica.it” tra aprile e maggio 2019 sono: Crescita e PIL potenziale: le stime

controverse di Bruxelles, Reddito di Cittadinanza: una riforma necessaria ma difficile da

realizzare, Gli effetti della brexit e gli scenari alternativi | Conseguenze Brexit, Le Vere

Cause della Vittoria di Donald Trump | Perri e Komlos, Post-democrazia e fabbrica tecno-

capitalista, Accumulazione di capitale e ruolo dell’innovazione.

2. Quali pensate siano i connotati che caratterizzano una scienza? Lo studio

dell’economia è dotato di tali connotati? Ritenete che la macroeconomia

dovrebbe essere considerata una scienza? Perché?

Molti filosofi della scienza ritengono che il connotato determinante delle discipline

scientifiche sia il ricorso al metodo di indagine scientifico per l’individuazione di relazioni

stabili.

Gli scienziati esaminano i dati, spesso ottenuti attraverso esperimenti controllati, per

convalidare o confutare ipotesi. Gli economisti possono ricorrere agli esperimenti soltanto

in misura limitata: non possono condurre esperimenti controllati sul sistema economico e

devono affidarsi al naturale corso evolutivo dell’economia per la raccolta dei dati. Tuttavia,

nella misura in cui gli economisti ricorrono al metodo di indagine scientifico – cioè,

sviluppano ipotesi e le sottopongono a verifica empirica – è possibile affermare che

l’economia è una scienza.

3. Utilizzate un modello di domanda e offerta per spiegare come una

diminuzione del prezzo della granita influenzi il prezzo e la quantità venduta di

gelato. Nella spiegazione, individuate le variabili endogene e quelle esogene.

Per rispondere a questa domanda, ricorriamo a una semplice variante del modello di

domanda e offerta di pizza. Ipotizziamo che la quantità domandata di gelato dipenda non

soltanto dal prezzo del gelato e dal reddito, ma anche dal prezzo della granita:

Q D(PGE, PGR, Y

= )

d

Poiché il gelato e la granita sono beni sostituti, ci aspettiamo che, al diminuire del prezzo

della granita, la domanda di gelato diminuisca. In altre parole, se il prezzo della granita

di- minuisce, gli individui ne consumano una quantità maggiore, riducendo il proprio

consumo di gelato. Qo O (PGE).

La parte successiva del modello è la curva di offerta di gelato, = In equilibrio,

Qo Q Y PGR

l’offerta deve essere uguale alla domanda, cosicché = d. e sono le variabili

Q PGE

esogene, e sono le variabili endogene. Utilizzando questo modello, la figura 1.1

mostra che, al diminuire del prezzo della granita, la curva di domanda di gelato si sposta

verso il basso; nel nuovo equilibrio il prezzo e la quantità domandata di gelato sono minori

che in precedenza. Quantità di gelato

4. Con quale frequenza il vostro parrucchiere modifica il prezzo di un taglio di

capelli? Cosa implica la vostra risposta rispetto all’efficacia dell’ipotesi di

market clearing per l’analisi del mercato dei tagli di capelli?

Il prezzo di un taglio di capelli varia sporadicamente. A un’osservazione casuale i

parrucchieri tendono a mantenere i prezzi invariati per un periodo di 1-2 anni,

indipendentemente dalla domanda

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
11 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alek87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Moro Alessio.