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IL FATTO CHE LA RIVOLUZIONE DEL PROLETARIATO SCOPPI IN RUSSIA CONTRADDICE LE PREMESSE DELLA
TEORIA MARXISTA?
La rivoluzione del proletariato scoppiata nel 1917 in Russia, contraddisse le premesse della teoria marxista, poiché
secondo la teoria marxista ortodossa, la rivoluzione si sarebbe verificata innanzitutto nei paesi maggiormente
sviluppati dal punto di vista economico. Al contrario il movimento rivoluzionario prende piede in Russia, il paese
più arretrato economicamente.
QUAND’è CHE SI INIZIA A PARLARE DI COMUNISMO?
Il comunismo iniziò a esprimersi in modo diverso e univoco in termini di socialismo a partire dal
1848, in seguito alla pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels. Così, i tratti tipici di
questo pensiero politico sono determinati dall'enfatizzare e teorizzare l'abolizione delle classi sociali e la creazione
di una società comunista basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla partecipazione collettiva del
popolo al governo. Inoltre, Marx fa una distinzione tra il socialismo scientifico sviluppato dal filosofo originario
di Treviri e il socialismo, che descrive come utopico, per inquadrare le concettualizzazioni di scrittori come Saint-
Simon, Owen e Proudhon.
LEZIONE 18
QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA L’ANARCHISMO E IL LIBERALISMO?
Vi sono alcune importanti differenze tra l’anarchismo e il liberalismo. Se per il liberalismo il valore principale di
riferimento è la libertà, per l’anarchismo esistono valori completamente inscindibili come libertà e uguaglianza
che devono manifestarsi necessariamente contemporaneamente. L’anarchismo critica in maniera strutturale la
forma politica assunta dal dominio nella società moderna. A differenza del liberalismo, non ha come obiettivo la
realizzazione di uno Stato diverso.
QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA L’ANARCHISMO E IL MARXISMO?
Vi sono alcune importanti differenze tra l’anarchismo e il marxismo. Secondo uno dei più importanti esponenti
anarchici, ovvero Bakunin, la conquista del potere da parte dei comunisti marxisti non avrebbe condotto alla libertà
ma ad una dittatura tecnocratica e ad un potere statale totale. Inoltre . L’anarchismo critica in maniera strutturale la
forma politica assunta dal dominio nella società moderna. A differenza del marxismo, non ha come obiettivo la
realizzazione di uno Stato diverso.
LEZIONE 19
CHE COS'È LA DEMOCRAZIA?
La democrazia, dal greco antico demos e kratos, è una forma di governo che iniziò a svilupparsi nell'antica Grecia. La
democrazia integra diverse caratteristiche fondamentali come il suffragio universale, principio per cui tutti i
cittadini di età superiore a una certa età, senza restrizioni di
alcun tipo, iniziano da coloro che hanno diritto di voto di natura economica e culturale
e altri, come l'etnia o l'orientamento sessuale , può esercitare il diritto di voto e di partecipare a consultazioni
politiche, amministrative e di altro genere. Oltre a questo fattore, esistono attualmente altri criteri
che contribuiscono a una definizione minima di democrazia. Presenza di elezioni libere, competitive, eque e regolari.
QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA DEMOCRAZIA DEGLI ANTICHI E DEMOCRAZIA DEI
MODERNI?
Mentre nella democrazia degli antichi prevaleva il concetto di uguaglianza, nella democrazia dei moderni è
preminente l’idea di libertà. Questa sorta di distinzione era stata già teorizzata in precedenza anche da
Constant. Si può evincere come nell’antichità la democrazia funzionasse attraverso la partecipazione dei
cittadini ed un sistema dei sorteggio e rotazione delle cariche, le democrazie liberali sono basate invece sulla
competizione tra i candidati e dinamiche di delega mediante le elezioni.
QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA DEMOCRAZIA DIRETTA E DEMOCRAZIA
RAPPRESENTATIVA?
La prima classificazione sulla democrazia riguarda la distinzione tra democrazia diretta e democrazia
rappresentativa. Nella prima, il potere sovrano viene esercitato direttamente dal popolo, come avveniva
nell’antica Grecia. Viceversa, nella democrazia indiretta il potere sovrano viene esercitato dai rappresentanti
eletti dal popolo come nel caso del Parlamento. E’ la forma di democrazia sviluppatasi con la nascita dei moderni
Stati di diritto a partire dalla Rivoluzione francese, affermando il principio della separazione dei poteri e il
principio liberale della divisione del lavoro.
LEZIONE 20
Prova ad abbinare il nome degli autori di cui abbiamo parlato (GRUPPO 1) alle categorie (GRUPPO 2).
Attenzione: ciascun nome può essere abbinato a più
categorie. GRUPPO 1: BODIN / HOBBES / LOCKE / TOQUEVILLE / MARX / BAKUNIN. GRUPPO 2: STATO LIBERALE /
STATO ASSOLUTO /
ANARCHISMO / STATO SOCIALISTA / SOVRANITà / CONTRATTO SOCIALE / DEMOCRAZIA / MOVIMENTO OPERAIO
Bodin-Stato assoluto-Sovranità
Hobbes-Stato assoluto- Contratto sociale- Sovranità
Locke-Stato Liberale- Contratto sociale
Tocqueville-Democrazia
Marx-Movimento operaio-Stato socialista
Bakunin-Anarchismo-Movimento operaio
LEZIONE 21
QUALI SONO LE DIFFERENZA TRA VALIDITÀ ED EFFICACIA DI UNA NORMA GIURIDICA?
Il criterio di validità, come sottolinea Bobbio, fa riferimento all'esistenza di tale norma di diritto, a prescindere dai
giudizi di valore. Il problema della validità di una norma giuridica, detto anche problema ontologico del
diritto, è risolto da un giudizio di
fatto. È necessario seguire tre parametri per determinare se uno standard è valido. In primo luogo, è necessario veri
ficare che la norma sia stata emanata da un'autorità che ha il potere legittimo di produrre norme vincolanti per un
determinato ordinamento. In secondo luogo, occorre garantire che la norma non sia abrogata. Ciò si verifica quando
una norma successiva abroga espressamente tale norma o se viene adottata una disposizione che disciplina la stessa
materia. Finalmente, Sarebbe opportuno valutare se la norma in questione sia incompatibile con altre
norme dell'ordinamento o con una norma gerarchicamente superiore ad essa. Il criterio di efficacia è relativo alla de
terminazione dell'applicazione o meno della norma in esame da parte dei destinatari
della norma. Inoltre, in caso di violazione della norma, dovrebbe essere accertato se l'autorità utilizza metodi coercit
ivi per garantire il rispetto della norma. Il problema dell'efficacia di una norma giuridica è definito come un problem
a fenomenologico del diritto. Inoltre, in caso di violazione della norma, dovrebbe essere accertato se l'autorità utilizz
a metodi coercitivi per garantire il rispetto della norma. Il problema dell'efficacia di una norma giuridica è definito co
me un problema fenomenologico del diritto. Inoltre, in caso di violazione della norma, Occorre determinare se l'auto
rità utilizza metodi coercitivi per garantire il rispetto della norma. Il problema dell'efficacia di una norma giuridica è
definito come un problema fenomenologico del diritto.
IN CHE SENSO GIUSTIZIA, VALIDITà ED EFFICACIA SONO CRITERI INDIPENDENTI? FAI QUALCHE ESEMPIO.
Prima della norma giuridica esistono tre diversi tipi di valutazione, quali equità, validità ed
efficacia, che sono completamente
indipendenti l'una dall'altra. Il criterio della giustizia, infatti, è determinare se una norma ha valori che cor
rispondono a quelli che ispirano un particolare ordinamento giuridico. Il criterio di validità,
come sottolinea Bobbio, fa riferimento all'esistenza di una norma di diritto in quanto
tale, a prescindere dai giudizi di valore. Il criterio di effettività, invece, riguarda l'applicazione o
meno della norma in esame da parte degli stessi destinatari
della norma. Per questo motivo possono esistere norme valide ma ingiuste, come le leggi razziali;
o norme ancora in vigore ma inefficaci, come le leggi di divieto
.
IN CHE MODO VIENE INTERPRETATO IL RAPPORTO TRA IL CRITERIO DI GIUSTIZIA E QUELLO DI VALIDITà PER I
GIUSNATURALISTI?
Il giusnaturalismo è quella teoria filosofica-giuridica che stabilisce l’esistenza di un diritto naturale, cioè conforme
alla natura dell’uomo e dunque intrinsecamente giusto, e la sua superiorità rispetto al diritto positivo, prodotto
dagli uomini. Nello specifico riduce la validità a giustizia, sostenendo che una norma sia valida solo se giusta.
Rende quindi la validità dipendente dalla giustizia.
PERCHÉ IL CRITERIO DELLA GIUSTIZIA È QUELLO PIÙ IMPORTANTE PER I GIUSNATURALISTI?
Il giusnaturalismo è quella teoria filosofica-giuridica che stabilisce l’esistenza di un diritto naturale, cioè conforme
alla natura dell’uomo e dunque intrinsecamente giusto, e la sua superiorità rispetto al diritto positivo, prodotto
dagli uomini. Per questo motivo la giustizia assume un valore preminente all’interno del pensiero giusnaturalista.
Nello specifico, il giusnaturalismo riduce la validità a giustizia, sostenendo che una norma sia valida solo se giusta.
Rende quindi la validità dipendente dalla giustizia.
QUALI SONO I CARATTERI DEL POSITIVISMO GIURIDICO?
Il positivismo giuridico diffuso attraverso la moderna formazione statale sorse sui resti di una società feudale
pluralistica, e assunse progressivamente, insieme al monopolio della forza retta su un determinato territorio,
anche la produzione giuridica, attraverso la continua produzione di regole in forma di diritto , diventa la fonte
primaria del diritto, a cui sono soggette tutte le altre fonti
tradizionali. Il monopolio statale sulla produzione legale si esprimeva al massimo nei codici di inizio Ottocento, di c
ui il
Codice napoleonico del 1804 era il prototipo, e spesso venivano seguiti. Affinché queste regole si applichino, è nec
essario un elemento di coercizione. Ciò che distingue le norme giuridiche dalle norme morali e sociali è la
loro coercitività. Per le fonti legali, Il positivismo giuridico privilegia il diritto rispetto a qualsiasi altra
fonte. Riguardo alla natura delle norme, è comune considerare la norma come un imperativo nella teoria del
positivismo giuridico, cioè come una
proposizione fortemente implicita da parte del destinatario, obbligato ad osservarla, e, nella caso .
di inadempimento, conseguenza indesiderabile che vede come minaccia preventiva e successiva punizione
CHE COS’È IL GIUSPOSITIVISMO IDEOLOGICO?
Il giuspositivismo ideologico è una teoria dell’obbedienza al diritto, nel senso che il diritto in quanto posto merita
per questo solo rispetto morale. Esiste in dunque un obbligo morale di obbedire al diritto positivo. Questa
dottrina che, come sottolinea Bobbio, sarebbe più opportuno definire positivismo morale o legalismo etico,