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Quali sono le principali tappe dello sviluppo prelinguistico?

Le tappe dello sviluppo prelinguistico comprendono diverse fasi cruciali nel percorso evolutivo del linguaggio dei bambini. Nei primi mesi,

tra 0 e 4 mesi, i suoni emessi sono principalmente legati alle esigenze biologiche, come il pianto, e ai suoni di benessere come

gorgheggi e risate. Tra i 4 e i 6 mesi, inizia a emergere l'esplorazione delle capacità fonatorie con le prime vocalizzazioni e giochi

vocalici. Verso i 6-7 mesi, si sviluppa la lallazione canonica, dove il bambino ripete sequenze consonante-vocale. Attorno ai 10-12 mesi,

si osserva la lallazione variata, con sequenze sillabiche più complesse. Queste fasi del prelinguaggio non solo preparano il terreno per il

linguaggio verbale, ma anche per lo sviluppo delle abilità comunicative e interattive. Le prime esperienze di proto-conversazioni con gli

adulti indicano la capacità del bambino di rispettare i turni di parola, creando le basi per la futura comunicazione.

Quali sono le criticità della teoria della linguistica generativa?

La teoria della linguistica generativa, nonostante i suoi contributi alla comprensione della struttura grammaticale e della produzione del

linguaggio, presenta diverse criticità. Prima di tutto, trascura i processi di apprendimento linguistico, concentrandosi sulle regole innate a

scapito della spiegazione del processo di acquisizione linguistica da parte dei bambini. Inoltre, tende a isolare lo sviluppo del linguaggio

da altri aspetti dello sviluppo umano, trascurando l'interazione complessa tra di essi. Un'altra critica riguarda la comprensione linguistica

di frasi non conformi alle regole sintattiche, un aspetto non adeguatamente spiegato dalla teoria generativa. Infine, la teoria non affronta

in modo esaustivo le sfumature semantiche e contestuali nell'interpretazione delle frasi, limitandosi alla struttura sintattica.

A cosa servono le restrizioni fonotattiche di una lingua?

Le restrizioni fonotattiche di una lingua svolgono un ruolo fondamentale nella definizione di come i suoni possono essere combinati

all'interno delle parole di quella lingua. Queste regole determinano quali sequenze di suoni sono accettabili e quali non lo sono,

contribuendo così a creare parole ben strutturate e a facilitare il riconoscimento dei suoni durante la comunicazione orale. Le sillabe

spesso fungono da unità fondamentali per l'analisi fonotattica, garantendo che le sequenze di suoni siano pronunciabili e chiare,

migliorando così la comunicazione. È importante notare che queste restrizioni variano da lingua a lingua, riflettendo le specificità

fonologiche e fonosintattiche di ciascuna. In sintesi, le restrizioni fonotattiche sono fondamentali per garantire la chiarezza e l'efficacia

della comunicazione all'interno di una comunità linguistica.

Che cosa si intende riferendosi al lessico?

Il termine "lessico" si riferisce all'insieme delle parole che costituiscono una lingua e rappresenta il vocabolario disponibile per la

comunicazione e l'espressione di pensieri e concetti. La semantica, invece, studia come le parole sono associate e interpretate all'interno

di un contesto comunicativo, analizzando le relazioni di significato tra di esse. Nel processo di sviluppo del lessico nei bambini, si

possono individuare due fasi significative durante il secondo anno di vita: un aumento iniziale nell'ampiezza del vocabolario tra i 12 e i 16

mesi, seguito da un notevole incremento tra i 17 e i 24 mesi, durante il quale i bambini imparano rapidamente molte nuove parole.

Questo processo è fondamentale per l'acquisizione del linguaggio e varia nei tempi e nelle fasi tra i bambini.

Cosa si intende per restrizioni fonosintattiche delle lingue?

Le restrizioni fonosintattiche delle lingue sono regole e vincoli che stabiliscono quali sequenze di fonemi possono essere combinate

all'interno delle parole e delle frasi di una lingua specifica. Queste restrizioni riguardano sia la fonologia, cioè i suoni utilizzati, che la

sintassi, ovvero la struttura delle frasi. Le lingue definiscono l'unità di base per l'analisi fonosintattica come la sillaba, ma le sequenze di

suoni o sillabe non possono essere messe insieme in modo casuale; devono seguire regole specifiche. Ad esempio, in italiano, alcune

combinazioni di consonanti possono essere proibite o ammesse in base a queste restrizioni fonosintattiche, spesso basate su

considerazioni articolatorie o acustico-percettive dei suoni.

Definisci i principali ambiti di sviluppo del linguaggio.

Lo sviluppo del linguaggio coinvolge diversi ambiti interconnessi. La fonetica riguarda la produzione fisica dei suoni linguistici e le loro

caratteristiche uditive. La fonologia si occupa della combinazione dei suoni per formare parole significative e delle regole di

accentazione. Il campo della morfo-sintassi si concentra sulle regole per la struttura delle parole e delle frasi, comprese le formazioni di

parole e le regole di composizione per creare frasi grammaticalmente corrette. Il lessico-semantica esamina il vocabolario e il significato

delle parole, inclusa l'acquisizione di nuovi termini e il loro uso in contesti appropriati. Infine, la pragmatica si focalizza sull'uso funzionale

del linguaggio, compresa la comprensione delle sfumature sociali e culturali nel linguaggio, come il sarcasmo e la gestione delle

conversazioni.

Definisci le caratteristiche principali dello stile comunicativo dell'adulto responsivo.

Lo stile comunicativo dell'adulto responsivo si distingue per diverse caratteristiche chiave che favoriscono una comunicazione efficace

con il bambino. Queste includono le "costruzioni verticali," che ampliano il discorso del bambino in una forma grammaticalmente più

complessa per arricchire il suo vocabolario, la "contingenza semantica," che collega i commenti dell'adulto alle azioni o parole del

bambino per mantenere la coerenza nella conversazione. Inoltre, ci sono "ripetizioni" e "formulazioni" che aiutano il bambino a

comprendere le strutture linguistiche, "espansioni" che aggiungono dettagli al discorso del bambino, e "ridondanza" per sottolineare

concetti importanti. L'adulto responsivo è coinvolto nell'interazione, utilizza un linguaggio vario ed evita la monotonia, creando un

ambiente di apprendimento stimolante basato sull'attenzione alle esigenze del bambino.

Quale importanza hanno i contesti nell'interazioni comunicative?

I contesti rivestono un ruolo cruciale nelle interazioni comunicative. Prima di tutto, forniscono un contesto informativo che aiuta a

decifrare il tipo di linguaggio utilizzato in una determinata situazione, differenziando tra contesti formali e informali. Inoltre, il contesto

conferisce significato alle parole e alle frasi, poiché lo stesso termine può avere interpretazioni diverse in contesti diversi. Ad esempio,

"battuta" può denotare uno scherzo o un colpo a seconda del contesto. Infine, il contesto influenza la struttura linguistica, con strutture

più complesse e articolate in contesti formali e una struttura più semplice e colloquiale in conversazioni quotidiane.

Definisci il passaggio dalle vocalizzazioni alle verbalizzazioni.

La transizione dalle vocalizzazioni alle verbalizzazioni è un passaggio critico nello sviluppo del linguaggio infantile. Inizia poco dopo la

nascita, con suoni vegetativi e pianti, ma intorno ai 9-10 mesi i suoni cominciano a riflettere la lingua materna. Questa transizione

coinvolge sorrisi, sequenze consonante-vocale, lallazione canonica e protoparole, forme embrionali di parole con significato in contesti

specifici. Questo passaggio segna il momento in cui le vocalizzazioni diventano verbalizzazioni, sottolineando la transizione dalla

comunicazione pre-simbolica a quella simbolica e convenzionale. Questo processo è influenzato dalla crescita fonologica e

lessicale/grammaticale e segna l'inizio di una fase cruciale nello sviluppo del linguaggio infantile.

Qual è la differenza tra fonetica e fonologia?

La fonetica e la fonologia sono due rami della linguistica che si concentrano su aspetti diversi dei suoni linguistici. La fonetica esamina

l'aspetto fisico dei suoni, studiando la produzione e la percezione dei suoni, mentre la fonologia si occupa degli aspetti più astratti e

organizzativi dei suoni all'interno di una lingua specifica. La fonetica analizza i dettagli anatomici e fisiologici coinvolti nella pronuncia dei

suoni, mentre la fonologia si concentra sulle regole e le strutture che determinano la costruzione delle parole e la loro corretta pronuncia.

In breve, la fonetica riguarda "come" produciamo e percepiamo i suoni, mentre la fonologia riguarda "come" i suoni sono organizzati e

usati all'interno di una lingua.

Che cosa si intende per intenzionalità comunicativa?

L'intenzionalità comunicativa si riferisce alla capacità di un individuo, spesso in fase di sviluppo, di emettere segnali comunicativi con uno

scopo preciso. Questo comporta l'intenzione di trasmettere un messaggio o raggiungere obiettivi specifici attraverso mezzi verbali o non

verbali. In sostanza, quando una persona comunica intenzionalmente, cerca di influenzare il comportamento, le emozioni o il pensiero di

un altro individuo. Questo processo coinvolge sia il mittente che il destinatario, richiedendo l'attribuzione di significato da parte del

ricevente e la costruzione di un significato condiviso. Ad esempio, quando un bambino indica un oggetto per attirare l'attenzione di un

adulto, sta dimostrando intenzionalità comunicativa, rappresentando un passo cruciale nello sviluppo delle competenze comunicative e

sociali.

Quali sono i gesti deittici e quando compaiono?

I gesti deittici, che compaiono intorno ai 8 mesi di età nei bambini, sono segni chiari di una crescente intenzione comunicativa. Essi si

suddividono in gesti richiestivi, in cui il bambino usa gesti come puntare per ottenere un oggetto specifico dall'adulto, e gesti dichiarativi,

in cui il bambino mostra o offre un oggetto per coinvolgere l'adulto nell'evento o nell'oggetto stesso, spesso con l'intento di condividere un

interesse. Questi gesti rappresentano un passo cruciale nella crescita della comunicazione infantile, preparando il terreno per sviluppi

futuri verso gesti più simbolici e astratti.

Quali sono i gesti referenziali e quando compaiono?

I gesti referenziali sono una forma di comunicazione non verbale che associa gesti specifici a oggetti o azioni per indicarli. Questi gesti

iniziano come imitazioni di azioni pratiche sugli oggetti e si sviluppano in seguito diventando simbolici e condivisi socialmente. Emergono

spesso durante i giochi con gli adulti e sono cruciali nel processo di sviluppo linguistico, fungendo da ponte tra comunicazione non

verbale e verbale. I bambini imparano questi gesti attraverso l'imitazione degli adulti. Esempi includono salutare con la mano o scuotere

la testa per dire "no". Tuttavia, con l'acquisizione di capacità

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
119 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fcp965 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Della Zoppa Letizia.