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Estratto del documento
Che cosa si intende con l'espressione "linea Jireček"?
La linea di demarcazione tra la parte latinofona e quella grecofona è stata stabilita in base alla prevalenza di
iscrizioni latine e greche da Constantin Jireček (1893, 1901, 1911) e poi perfezionata in seguito dal altri
studiosi. Il suo corso è ancora discusso, ma sembra che partisse dal nordovest dell’Albania, salisse verso
Nord-est, in Macedonia e proseguisse prima verso Nord-est, seguendo l’antica frontiera amministrativa tra
Thracia e Moesia superior, e poi verso est nell’attuale Bulgaria settentrionale fino al litorale del Mar Nero,
dove tornava a salire verso Nord, fino al delta del Danubio. A Nord di questa linea si parlava
prevalentemente latino, a sud greco (accanto alle lingue antiche locali). Una zona bilingue è stata ipotizzata
nella parte occidentale della Tracia, a sud del confine suddetto. Sulla sponda sud-occidentale del Mare
mediterraneo, l’area latinofona comprendeva tutta l'attuale Libia nord-orientale.
Da quali fattori dipendeva nelle lingue romanze medievali la posizione dei clitici (cosiddetta «Legge
Tobler-Mussafia»)?
Nel romanzo antico i pronomi clitici occupavano sempre un posto immediatamente vicino al verbo, ma le
regole che ne determinano la posizione sono diverse. Il testo antico romanzo mostra un maggior sviluppo
dell’enclisi. C’era una regolarità nell’alternare queste forme. Tale regolarità è detta Legge ToblerMussafia,
dai nomi dei due studiosi che per primi l’hanno osservata nel francese e nell’italiano antichi. Si ha enclisi
(cioè l’ordine Verbo + Clitico) quando: (a) il verbo è in posizione iniziale di frase; questo vale anche per le
forme imperative, ma solo quando si trovano ad inizio di frase (b) il verbo è preceduto dalle congiunzioni e,
ma, o; (c) il verbo non è in posizione iniziale; questo vale anche per l’imperativo, e per i modi non-finiti del
verbo che non si trovano in posizione iniziale; nell’imperativo negativo, invece, si ha regolarmente la
proclisi (come in italiano moderno), perché il verbo è preceduto dalla negazione.
A differenza dell’italiano moderno, l’imperativo non andava considerato a parte, né tantomeno i modi nonfiniti. Bisognava invece tenere conto della posizione del verbo: se il verbo era ad inizio di frase il clitico
doveva seguire il verbo. Si ha invece la proclisi dopo “che”. La frase subordinata infatti comincia con che e
che fa parte della frase, e quindi il verbo non è in posizione iniziale.
Da un punto di vista tipologico, quale differenza sussiste tra il latino e le lingue romanze per ciò che
concerne la posizione del verbo nella frase?
Nel sintagma delle lingue romanze l’elemento detto testa precede quello che possiamo chiamare
modificatore, al contrario nel latino prevalentemente il modificatore precede la testa. Per esempio nel
sintagma italiano la madre di Paolo abbiamo l’ordine testa-modificatore, nel latino Pauli mater abbiamo
modificatoretesta (li indicheremo n
Dettagli
SSD
Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannalovato01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia delle letterature romanze medievali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Andreose Alvise.