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DOMANDE LUNGHE

Nel 1848 in Francia ci fu la prima delle "delusioni della libertà": il popolo, nonostante avesse ottenuto l'occasione di partecipare alle elezioni, votò per i partiti conservatori, coloro i quali non volevano che loro avessero l'occasione di andare a votare. Sorse spontanea la domanda, dal momento in cui il popolo aveva votato contro i propri interessi, come un ubriaco, se valessero di più le persone o la democrazia. Le prime elezioni a suffragio universale maschile furono veri e propri pellegrinaggi, quasi dei riti, specie per i contadini, che essendo fedeli alle tradizioni fecero vincere i moderati.

Nell'immagine si ritrae un uomo che con una mano mette la scheda nell'urna, con l'altra tiene una baionetta: un monito per ricordare che il popolo in passato si è sollevato per le libertà, e che sarebbe pronto a rifarlo (armato) se questa gli venisse privata. La scelta trasuffragio universale.

qualunque sia il risultato, e rivoluzione.1848 in Europa e in Italia: Il 1848 è anche ricordato come "primavera dei popoli", e tutto parte da Parigi, una veramiccia rivoluzionaria: venne rovesciato il regime orleanista e tornarono le elezioni. Da lì questa ondata si propaga a Milano, Venezia, Budapest, Berlino, Praga. A Vienna si lotta per una costituzione, viene rovesciato il cancelliere Metternich, garante degli Stati assoluti, e ciò dà un po' di respiro anche a Milano e Venezia (austriache): in Lombardia allo sciopero del fumo, nel marzo di quell'anno seguirono le "5 giornate di Milano" per cacciare gli austriaci, e questo porterà alla Prima Guerra di Indipendenza, persa da Savoia. Milano tornerà all'Austria; tuttavia si posero le basi per l'unità. Per gli austriaci ci sono problemi anche a Budapest, dove gli ungheresi vogliono vedersi riconosciuta la propria identità nazionale, come anche. Risorgimento italiano

Il Risorgimento italiano è stato il processo attraverso il quale l'Italia, da un insieme di stati retti da dinastie straniere o governate da monarchie assolute, è diventato uno stato nazionale retto da una monarchia autocratica, che esercita il potere nei limiti e nei modi espressi dalla costituzione. Il processo va dal 1815 al 1861.

La monarchia combatte contro:

  • Il nemico esterno: l'Austria. Una prima guerra persa, una seconda vinta grazie all'aiuto della Francia (diede il suo aiuto perché non credeva nell'unità d'Italia) e una terza, insieme alla Prussia, combattuta dopo l'unificazione già avvenuta (1866).
  • Il nemico interno: le dinastie presenti nella Penisola. Ad esempio il Regno delle due Sicilie e lo Stato della Chiesa.

Delle 4 costituzioni esistenti (Piemonte, Borboni a Napoli, granducato di...

Toscana e Statodella Chiesa) soltanto lo Statuto Albertino sopravvive.Durante la guerra di indipendenza del Piemonte, esso non combatte solo per sé, maper l'Italia. Tanto è vero che dagli altri stati vengono battaglioni di volontari (soprattuttodall'Università di Pisa e di Siena). In questa prospettiva, Garibaldi fu il personaggioprincipale dell'elemento volontaristico.

(Cavour e il progetto unitario)Il regista dell'intero processo è un uomo politico dalle salde convinzioni liberali, che fadel Parlamento la sua massima risorsa: Cavour. Il suo progetto è di avvicinare lapenisola all'Europa. Patriota ma soprattutto un modernizzatore: nel Piemonte sonopresenti le prime ferrovie.Il suo progetto prevede modernità, monarchia e diplomazia. Infatti, Cavour riuscì aconquistare sia il consenso della Francia, che li portò all'unificazione sia quello dellaGran Bretagna, facendo leva sul loro sentimento.

antiaustriaco. Oltre al progetto di Cavour esiste anche quello di Mazzini (e di Garibaldi) e della Giovine Italia (1831). Bisogna instaurare dal basso (dal popolo), attraverso la rivoluzione, una repubblica democratica. L'obiettivo è costruire un nuovo mondo consacrato da Dio.

(La conclusione) Per quanto la data universalmente riconosciuta sia quella del 1861, l'Italia diventerà realmente un tutt'uno, una nazione unita, solo il 20 settembre 1870, quando Garibaldi e le sue truppe entrarono a Roma tramite la breccia di Porta Pia e costrinsero il Papa a perdere il suo potere temporale e ad annettere anche lo Stato della Chiesa al Regno d'Italia.

Il Brigantaggio: Il Brigantaggio è uno strumento della reazione borbonica. I borboni, dopo la sconfitta, si rifugiarono nello Stato Pontificio, sotto la protezione del Papa, nemico giurato dell'unificazione nazionale. A Roma, i borboni iniziano ad organizzare ed a dare denaro a bande di briganti, che avevano

il compito di portare avanti la lotta armata e l'onore dei borboni. Molto spesso la lotta tra i briganti e l'esercito viene presentato come un conflitto tra il nord e il sud del paese. Tuttavia non è così: sono i liberali meridionali che hanno paura del ritorno dei borboni. I più attivi a richiedere l'intervento dell'esercito sono proprio questi liberali del sud. I briganti avevano delle questioni sociali a cuore: - la Tassa sul Macinato: lo strumento fiscale per risanare le casse dello stato. Questa tassa era sul processo con cui si trasformava il grano in pane: la macinazione. Era una vera e propria tassa sul pane, che premeva sulle classi inferiori che consumavano molto questo alimento. - La leva obbligatoria: i ragazzi dovevano condurre 3 anni di servizio militare obbligatorio. I briganti non si fecero mai alfieri delle rivendicazioni contadini: non agirono mai. La loro missione era una rivendicazione politica, non sociale. (La Chiesa durante il

Papa Pio IX, nel 1864, pubblicò il Sillabo, dove condannò lo Stato liberale attraverso alcuni precetti:

  • vietava la libertà di stampa
  • vietava la libertà di pensiero
  • vietava il predominio della ragione e la relatività delle opinioni

Dunque, la lotta anti unitaria dei Borboni si legò a quella del Papa.

La guerra combattuta tra gli "italiani" e i briganti è una guerra all'ultimo sangue, la più sanguinosa.

Nel 1863 fu pubblicata la Legge Pica con cui si proclamava lo stato d'assedio: tribunali militari, repressioni dei civili che collaborano o nascondono i briganti. Una legge illiberale che aveva come scopo quello di interrompere le fucilazioni di massa dei briganti e ridare loro il diritto ad un processo. A proposito di questo, D'Azeglio disse: "Si può imporre la libertà a cannonate?"

Nel 1861 avvenne la colonizzazione del sud. Con la

piemontizzazione seguirono anche lacostituzione, i diritti e la rappresentanza politica.Si adottò il modello francese: accentramento amministrativo imperniato sulla figura delprefetto.L’Italia post-unitaria:Il governo della destra storicaGuerra franco-prussiana: in Italia la destra storica, il partito erede di Camillo Benso diCavour fu il ceto protagonista delle vicende risorgimentali.La destra storica aveva:- un elettorato attivo ristretto per via del censo e poiché potevano votare solo gliuomini- un’assoluta fedeltà verso lo Statuto Albertino e verso l’istituzione della Monarchia- non privilegiava la Repubblica- questioni nazionali: volevano acquisire il Veneto (alleanza con la Prussia durante laterza guerra d’indipendenza).- questione di Roma: Garibaldi aveva cercato di risolvere la questione conun’alleanza militare spontanea di patrioti volontari, ma entrambe le due spedizionifallirono. La capitale si trasferì da Torino a Firenze,

rinunciando a Roma. Solo con la fine dell'impero di Napoleone III, l'Italia poté conquistare lo Stato pontificio e proclamare Roma Capitale. Politica interna: - Costituire uno stato unitario con una serie di provvedimenti: - Leggi di unificazione amministrativa e della legislazione civile. - La trasposizione di codici fu estesa su tutto il territorio dell'ordinamento piemontese, fatta eccezione per la legislazione penale. - Diffusione nel paese di collegamenti ferroviari. - Esproprio dell'asse ecclesiastico. - La pressione fiscale salì fortemente. La questione romana dopo il 1870: Dopo la caduta dell'impero di Napoleone III, il 20 settembre 1870 Lanza inviò a Roma le truppe di condanna che provocarono la caduta dello Stato Pontificio con l'entrata nella capitale da Porta Pia. Termini politici: - Piano interno: trasferimento della capitale a Roma e completamento dell'unità. - Piano internazionale: legge delle Guerriglie (venivaabolito ogni obbligo di giuramento di fedeltà allo stato da parte degli ecclesiastici)1874: "Non expedit", il pontefice vietava ai cattolici italiani di astenersi dal partecipare all'elettorato attivo e passivo. Ma i cattolici, al contrario, andarono a votare.L'avvento al potere della sinistraElezioni 1874: la destra storica, sempre primo partito, perse molti consensi, soprattutto nei collegi meridionali. I motivi furono:- leva obbligatoria- imposizione fiscale crescente- tassa sul macinato (1868): per fronteggiare le difficoltà finanziarie.La sinistra storica aveva un'ascendenza repubblicana e garibaldina, ma ormai convertita alla lealtà monarchica. Facevano parte gli individui del ceto medio, della piccola borghesia e urbano. Leader fu Agostino Depretis. Con il suo "programma stradella" (1875) voleva emanare una riforma elettorale, modificare il sistema elettorale e mettere l'istruzione elementare obbligatoria.

L'affermazione della Sinistra storica nel 1876 avvenne con la caduta del governo Merighetti e la conseguente spaccatura della destra:

  • Interventisti (pre-intervento): volevano che lo Stato intervenisse sulla gestione di alcuni servizi e la protezione del mercato nazionale delle merci estere
  • Liberisti (contro intervento): volevano ridurre al minimo l'intervento dello stato nella gestione dell'economia del paese

Durante il governo Depretis, che iniziò nel marzo 1846, nel 1877 ci fu l'individuazione di una sinistra estrema (radicali e socialisti) a causa della posizione che assunsero in parlamento.

Alcune riforme introdotte furono:

  • Abolizione della tassa sul macinato (1884)
  • Legge Coppino (1877): istruzione elementare
  • Abolizione del corso forzoso
  • Riequilibrio delle tariffe doganali (1878)

Si discusse anche sulla riforma elettorale e sull'impossibile introduzione del modello britannico.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
30 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cappe2003 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Papadia Elena.