DOMANDE APERTE
PRAGMATICA E LINGUISTICA TESTUALE
Qual è la differenza tra code switching e code mixing?
Code switching è un fenomeno che si verifica quando parlanti bilingui decidono di usare all’interno dello
stesso discorso due o più lingue o due o più idiomi (es. lingua standard e il dialetto). Solitamente riguarda
intere parti del discorso.
Code mixing è un fenomeno perlopiù involontario, riscontrabile non a livello di frase ma di singole parole
(lessemi) al quale i parlanti ricorrono per colmare lacune nella conoscenza di una lingua rispetto all’altra.
Nell’analisi della conversazione, che cosa sono le coppie adiacenti?
Sono coppie di turni di parola legati in modo stretto e che si rendono reciprocamente necessari.
Esempi evidenti di coppie adiacenti possono essere saluto e risposta al saluto, invito e accettazione o
rifiuto, domanda e risposta.
Che cosa si intende per segnali discorsivi? Esempi?
I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di
natura tipicamente pragmatica, diffusi nella lingua parlata che, a partire dal significato originario, assumono
ulteriori funzioni nel discorso a seconda del contesto: sottolineano la strutturazione del testo, connettono
elementi nella frase e tra le frasi, esplicitano la posizione dell’enunciato nella dimensione interpersonale,
evidenzia.
Lo stesso segnale discorsivo può assumere funzioni diverse, se non opposte, anche in base alla posizione,
all’intonazione, al volume di voce con cui è prodotto nei processi cognitivi in atto.
Demarcativi: segnalano l'articolazione delle parti del testo (inizio, fine, proseguimento ): ne sono un
esempio i lessemi allora, comunque, insomma
Focalizzatori: sottolineano alcuni punti del discorso e indirizzano cognitivamente l'informazione. Di questi
ultimi fanno parte, tra gli altri, i segnali discorsivi proprio, appunto, ecco, voglio dire, mica.
Riformulativi: servono a parafrasare, a correggere , a esemplificare: cioe, diciamo, voglio dire, no, beh,
insomma, metti, prendiamo.
Quali sono le principali differenze tra analisi del discorso e analisi della conversazione?
Definire il repertorio linguistico
Per repertorio linguistico si intende l’insieme di tutte le varietà di lingua presenti in una comunità di
persone o da un parlante.
Quali sono le differenze e le analogie tra deissi e anafora?
Deissi è l’Insieme dei fenomeni con i quali si realizza un rinvio dal testo alla realtà extralinguistica.
Si fa ricorso agli elementi deittici perché sono necessari a specificare chi sia il soggetto parlante, il suo
interlocutore, lo spazio e il tempo in cui si colloca l’enunciato.
L’anafora è il fenomeno per cui per interpretare alcuni sintagmi del testo occorre riferirsi a un altro
costituente che compare nella parte precedente del testo stesso.
Che cosa sono gli incapsulatori?
Gli incapsulatori sono un insieme di nomi che svolgono la funzione testuale di rinviare ai contenuti di una
porzione del cotesto. Tale porzione può stare prima dell’incapsulatore (nel qual caso si parla
di incapsulatori anaforici) o dopo (si parla allora di incapsulatori cataforici). L’incapsulazione è un
importante meccanismo di coesione ,che consente la ripresa di sequenze di testo di varia lunghezza e
complessità; può essere neutra o contenere una valutazione.
Cosa sono le pro-forme? Esempi.
Nome che aggiunge all’antecedente un contenuto semantico.
elemento pronominale che sostituisce un costituente (es., in it., i pronomi tonici me, te, lei, lui, noi ecc., e
quelli atoni mi, ti, la, lo, gli, ci ecc.); più genericamente, forma che riprende un’espressione precedente nel
testo (per es., gli aggettivi tale, siffatto, gli avverbi lì, così ecc.).
tra le proforme, oltre ai pronomi, figurano aggettivi (come quelli italiani tale e siffatto), avverbi (come quelli
italiani lì e così) o verbi (come, sempre in italiano, fare)
Che cosa si intende con dati elicitati ?
Qual è la differenza fra diglossia, dilalia e bilinguismo? Esempi
diglossia (lingua e dialetto sono usati in ambiti distinti e separati)
la dilalia (lingua e dialetto sono usati alternativamente e congiuntamente, senza tenere conto di ambiti,
contesti e situazioni)
bilinguismo (lingua e dialetto sono usati negli stessi ambiti, a seconda della situazione e del contesto),
Come definisce Saussure il segno linguistico?
Il segno è «un'entità psichica a due facce», un significante, l'immagine acustica, e un significato, il concetto.
«Il segno linguistico unisce non una cosa a un nome, ma un concetto e un'immagine acustica». «Noi
chiamiamo segno la combinazione del concetto e dell'immagine acustica».
Che cos è un corpus linguistico?
È uno strumento usato dai linguisti che consente di vedere le parole nel loro contesto d’uso
I cosiddetti corpora (corpus al singolare) linguistici sono collezioni, per lo più di grandi dimensioni, di testi
orali o scritti prodotti in contesti comunicativi reali (per es., registrazioni di discorsi o articoli di giornale),
conservati in formato elettronico e spesso corredati di strumenti di consultazione informatici.
I corpora permettono di osservare l’uso effettivo di una lingua e di verificarne tendenze generali su base
statistica. Rivestono un’importanza fondamentale nella lessicografia contemporanea, all’interno della quale
sono utilizzati tra l’altro per selezionare lemmi in base alla loro frequenza d’uso, per identificare le
costruzioni tipiche in cui una parola occorre e per coglierne le sfumature di senso in base ai contesti.
Che cos’ è la linguistica del corpora?
Quali sono le caratteristiche della pragmatica di stampo anglo americano?
Viene chiamata Component o pigeon-hole view (tradotto in italiano pragmatica dei cassetti) comprende i
seguenti componenti fondamentali (che formano il nucleo della teoria linguistica):
- fonetica (suoni)
- fonologia (sistemi di suoni)
- morfologia (struttura grammaticale delle parole)
- sintassi (studio della relazione grammaticale fra le parole e altre unità nella frase)
- semantica (studio del significato a prescindere dalle intenzioni comunicative dei parlanti e dal contesto
socioculturale)
– pragmatica.
Fuori dal nucleo ritroviamo invece altre branche della linguistica, come la linguistica
antropologica/educazionale e la sociolinguistica. La pragmatica rifletterebbe una concezione modulare
della mente umana.
Quali sono le caratteristiche della linea socioculturale interazionale della pragmatica?
l'uso della lingua rappresenta simbolicamente le dimensioni fondamentali del comportamento sociale e
dell'interazione umana. Ciononostante, i modi in cui il linguaggio riflette il comportamento possono spesso
essere complessi e sottili. Inoltre, la relazione tra lingua e società incide su un’ampia varietà di interazioni:
dalle relazioni internazionali su larga scala alle relazioni interpersonali intime.
In che cosa consiste il principio di pertinenza di Sperber e Wilson?
La teoria della pertinenza elaborata dall'antropologo cognitivo francese Sperber e dalla linguista britannica
Deirdre Wilson, è una teoria della cognizione e della comunicazione. Imperniata su una definizione del
concetto di pertinenza cui seguono due principi generali, uno cognitivo ed uno comunicativo, la teoria della
pertinenza mira a rendere conto del comportamento umano negli scambi comunicativi in maniera unitaria.
Si può considerare la teoria della pertinenza come lo sviluppo più importante di una delle idee
fondamentali di Paul Grice, ossia l'idea che il carattere essenziale della comunicazione è l'espressione ed il
riconoscimento di intenzioni. In questo senso, essa rappresenta un modello inferenziale della
comunicazione che si oppone al tradizionale modello della comunicazione come trasferimento di
informazione codificata.
Che cosa si intende per sociopragmatica?
Che cosa si intende per Pragmalinguistica?
Che cosa si intende con referente testuale ?
Ogni entità o evento che entra a far parte del discorso in atto e che quindi diventa un “oggetto” del
discorso.
Quali sono i principi costitutivi di un testo e come possono essere definiti?
La Coerenza è la relazione che lega i significati degli enunciati che formano il testo.
La Coesione rappresenta il modo in cui sono collegati gli enunciati che formano il testo.
L’intenzionabilità è la volontà dell’emittente di farsi capire
L’ accettabilità è atteggiamento del ricevente di riconoscere l’atto linguistico del mittente come testo coeso
e coerente quanto è necessario per intenderne il contenuto comunicativo.
L’ informatività è il grado di informazione veicolata dal testo.
La situazionabilità è la dipendenza del testo dalla situazione in cui è prodotto.
L’intertestualità riguarda il rapporto tra un testo presente e un testo o altri testi assenti.
Che cosa si intende per topic e focus? Esempi.
Il topic e il focus sono le due pricipali funzioni informative dell’enunciato. Il topic è l’elemento informativo
che il parlante presenta come “argomento” dell’enunciato, ciò di cui intende parlare. Il ruolo del soggetto è
un buon candidato al ruolo tropicale. È dunque il punto di partenza di un enunciato; come tale l’elemento
tropicale ha basso grado di dinamismo comunicativo. Un particolare tipo di topic, detto antitopic, ha la
funzione di attualizzare o riattualizzare un topic identificabile per gli interlocutori, ma che il parlante ritiene
posa non essere attivo per l’ascoltatore nel momento attuale del discorso. Questo topic è collocato in
posizione finale, esterna: - “l’hai poi portata in tintoria, la tua giacca?”.
Il focus è la porzione dell’enunciato che ha maggior grado di dinamismo comunicativo. È normalmente
collocato in posizione finale ed è segnalato da un accento più rilevato; è infatti la porzione fondamentale di
un enunciato. È particolarmente evidente nei dialoghi di domanda e risposta: A – “hai pagato il caffè?” B –
“sì”
Che cos’è la deissi fantasmatica?
Fenomeno in cui i parlanti evocano nel discorso campi indicali che non hanno come origo quella in cui
avviene o è avvenuta l’enunciazione, o si servono di indicali deittici per riferirsi a referenti non presenti
nella situazione.
Che cos’è l’anafora?
È il fenomeno per cui il riferimento di un’espressione linguistica è vincolato al riferimento di un’altra
espressione del discorso. Parola che deriva dal greco che viene tradotta con “rim
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