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FLESSIBILITÀ DI PRODOTTO MEDIA
17) Tipi di automazione nel piano varietà – quantità
Le diverse tipologie di automazione possono essere rappresentate nel piano varietà – quantità.
AR: automazione rigida o fissa
AP: automazione programmabile
AF: automazione flessibile
18) Automazione nei sistemi di produzione
L’automazione nei sistemi di produzione consiste nell’applicazione di sistemi meccanici, elettronici e
computerizzati per attuare e controllare la produzione in sostituzione dell’operatore umano. Può riguardare
il: sistema di produzione e il sistema di supporto alla produzione. Categorie con aree di sovrapposizione.
Operano nella fabbrica sul prodotto fisico con:
- operazioni di processo e/o di assemblaggio
- movimentazioni
- ispezioni Scaricato da Dominikview (domsmimmo@gmail.com)
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- immagazzinamenti
Operano con ridotto livello d’intervento o senza partecipazione dell’uomo. Tipologie di automazione
utilizzate nei SP: fissa o rigida, programmabile e flessibile.
19) USA principle
USA sta per Understand Simplify Automate. È un approccio basato sul senso comune. I principi su cui si basa
sono:
- Comprensione: comprensione di tutti i dettagli del processo produttivo in termini di: input, output,
funzione del processo…
- Semplificazione: ricerca de modi per semplificare il processo, rispondendo alle domande riguardo lo
scopo dell’operazione, necessità o meno dell’operazione…
- automatizzazione del processo produttivo: automatizzazione del processo una volta che questi è
stato ridotto nella forma piu semplice
20) Principi e strategie per l'automazione
I principi e le strategie per l’automazione sono degli approcci usati in progetti di automazione della
produzione:
USA principle
Le 10 strategie per l’automazione: costituiscono una checklist di strategie da utilizzare per
migliorare il sistema di produzione attraverso l’automazione
Strategie di migrazione verso l’automazione: sono piani formalizzati per l’evoluzione del sistema di
produzione al crescere della domanda
21) Le 10 strategie per l'automazione
Costituiscono una checklist di strategie da utilizzare per migliorare il sistema di produzione attraverso
l’automazione.
1. Specializzazione delle operazioni: uso di apparecchiature dedicate progettate per eseguire
l’operazione con la massima efficienza
2. Combinazione delle operazioni: combinazione in un’unica stazione di alcune operazioni su parti
complesse -> riduzione del n delle stazioni attraversate
3. Realizzazione simultanea delle operazioni in un’unica stazione: logica estensione della strategia
precedente
4. Integrazione delle operazioni: consiste nel collegare diverse stazioni in un singolo sistema integrato
usando dispositivi di movimentazione automatizzati
5. Aumento della flessibilità: cerca di realizzare la max utilizzazione delle apparecchiature, nel caso di
piccoli e medi volumi di produzione, attraverso l’uso della stessa apparecchiatura per prodotti
diversi
6. Miglioramento del sistema di movimentazione e immagazzinamento: l’uso di sistemi di sistemi
automatizzati comporta la riduzione dei tempi non operativi
7. Ispezioni in linea: operazioni di ispezione di qualità tradizionalmente realizzate dopo il
completamento del processo parti con bassa qualità già prodotte al momento dell’ispezione
⇒
8. Controllo del processo e ottimizzazione: uso di sistemi di controllo per realizzare nel modo più
efficiente il singolo processo riduzione del tempo di lavorazione e miglioramento della qualità del
⇒
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9. Controllo delle operazioni di impianto: gestisce e coordina più efficacemente le operazioni
aggregate nell’impianto
10. Computer Integrated Manufacturing: comporta l’integrazione delle operazioni di fabbrica con le
funzioni di progettazione e commerciali dell’azienda
22) Computer Integrated Manufacturing (CIM)
Filosofia di gestione rappresentante il massimo livello di integrazione in un sistema di produzione. Utilizza il
computer e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per coordinare le funzioni commerciali
con quelle di progettazione del prodotto, di pianificazione e di controllo della produzione.
Obiettivi:
- ottenere una migliore posizione concorrenziale
- migliorare la qualità dei prodotti
- ridurre i tempi di consegna dei prodotti
- mantenere bassi i costi
Il concetto alla base del CIM è quello di includere in un sistema computerizzato integrato tutte le operazioni
legate alla produzione. Il sistema computerizzato è diffuso per tutta l’azienda toccando tutte le attività a
supporto della produzione. Output di ciascuna attività usato come input dell’attività successiva in una
catena di eventi che parte dall’ordine di vendita e culmina con la spedizione del prodotto. Piena
implementazione del CIM ottenuta automatizzando il flusso delle informazioni attraverso tutte le aree
dell’organizzazione.
23) Il sistema di riferimento
È necessario per definire la posizione dell’utensile rispetto al pezzo. Il sistema di riferimento è formato da:
- Assi di traslazione: x,y,z
- Assi di traslazione per movimenti secondari: u,v,w
- Assi di rotazione: a,b,c
- Verso delle rotazioni: regola della mano destra
24) Zero macchina e zero pezzo
Lo zero macchina è un punto prefissato dal costruttore della macchina. È l’origine del sistema di coordinate
della macchina e il punto di partenza di tutti gli ulteriori sistemi di coordinate e punti di riferimento della
macchina. Esempi: tornio e fresatrice
Lo zero pezzo è un punto di riferimento che stabilisce il sistema di coordinate del pezzo in relazione allo zero
macchina. Lo zero pezzo è scelto dal programmatore e introdotto nel CNC durante la messa a punto della
lavorazione. Il programmatore può scegliere liberamente la posizione dello zero pezzo. È comunque
preferibile posizionare lo zero pezzo in modo da facilitare la conversione dei valori delle quote del disegno in
valori di coordinate. La scelta accurata dello zero pezzo quindi può semplificare il calcolo dei punti da
programmare.
25) Posizionamento assoluto ed incrementale
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Posizionamento assoluto: posizione del pezzo (o dell’utensile) definita sempre rispetto all'origine del
sistema di riferimento
Posizionamento incrementale: posizione del pezzo (o dell’utensile) definita rispetto a quella raggiunta
precedentemente. Passaggio dalla posizione iniziale a quella finale ottenuto operando una sommatoria di
incrementi. Si dovrà tener conto dell'accumulo degli errori dovuti alle singole misure.
26) Componenti di un sistema a controllo numerico
Sono essenzialmente 3:
Il programma delle istruzioni (part program): riporta i comandi dettagliati, tradotti dal disegno del
pezzo, che guidano il funzionamento dell'attrezzatura. In particolare, le informazioni inserite nel
part program contengono i dati geometrici (dimensioni) e tecnologici del pezzo (tolleranze e
finiture).
L’unità di controllo o di governo della macchina (MCU): rappresenta l’hardware elettronico e di
controllo che legge e interpreta il programma trasformandolo in segnali che azionano i
servomeccanismi determinando il movimento dell'attrezzatura
L’attrezzatura: componente della macchina che entra a diretto contatto con il pezzo
27) Trasduttori nel controllo ad anello chiuso
Trasduttori di posizione: nel caso di movimenti di traslazione possono essere:
- diretti: misurano direttamente lo spostamento della tavola (ad esempio la riga ottica)
- indiretti: misurano l’angolo di rotazione della vite di comando della tavola (ad esempio l’encoder)
nel caso di movimenti di rotazione sono:
- diretti: misurano direttamente l’angolo di rotazione (encoder)
Trasduttori di velocità: forniscono la misura della velocità
28) Differenze tra il controllo numerico punto a punto e continuo
Esempio: sistema di controllo a due assi con tavola mobile sul piano x-y
- Controllo PTP: esegue il controllo delle coordinate (x e y)
- Controllo continuo: esegue sia il controllo delle coordinate (x e y), sia quello delle velocità (dx/dt e
dy/dt)
traiettoria rettilinea: valori di dx/dt e dy/dt mantenuti costanti
traiettoria curvilinea: valori di dx/dt e dy/dt variabili
29) Tipi di controllo numerico
Il controllo numerico può essere di due diverse tipologie:
punto a punto (o di posizionamento):
o Obiettivo dell’MCU: controllo della posizione raggiunta dall’attrezzatura (utensile, tavola,
tastatore, ecc.)
Semplice e poco costoso
Adatto in operazioni come la foratura e la saldatura per punti
continuo (o di contornitura):
o Scaricato da Dominikview (domsmimmo@gmail.com)
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Obiettivo dell’MCU: controllo continuo della posizione, della traiettoria e della velocità
dell’attrezzatura
Possibilità di realizzare traiettorie rettilinee e circolari, forme coniche e altre definibili
matematicamente grazie ad un modulo interpolatore che elabora i dati numerici dei punti della
curva e fornisce agli assi i segnali relativi
Più complesso, flessibile e costoso del PTP
30) Controllo della posizione ad anello chiuso
In questo caso la posizione istantanea viene misurata mediante trasduttori di posizione. Il valore di
riferimento Pr (posizione da raggiungere), attraverso un comparatore, viene confrontato con il segnale
istantaneo Pi (posizione istantanea) fornito dal trasduttore. Da tale confronto nasce un segnale di errore
fornito dalla seguente relazione: = Pr – Pi.
Un convertitore digitale-analogico (DAC) trasforma il segnale di errore in segnale elettrico legato ad da una
relazione di proporzionalità. Il motore, alimentato da tale segnale, determina lo spostamento relativo
utensile – pezzo (nel caso specifico la traslazione della tavola attraverso un sistema per la trasformazione del
moto rotatorio in traslatorio). Quando = 0, la posizione istantanea coincide con quella desiderata e il
motore si arresta.
31) Dinamo tachimetrica
Costituita da un rotore all’interno di uno statore, entrambi muniti di un avvolgimento. Avvolgimento dello
statore alimentato da una tensione di eccitazione Vi. Nascita sull’avvolgimento del rotore di una tensione V0
proporzionale alla velocità di rotazione dell’albero:
V0 = K * 0 * n
K = costante costruttiva della macchina
0 = flusso magnetico originato da Vi
n = numero di giri al minu