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Flessione rotante:
semplice da controllare. Di contro, la tensione massima si raggiunge solamente all’esterno del
provino e si può applicare solo un carico alterno simmetrico. Parlare della curva del Woehler e
tracciane il grafico.
- Usando un meccanismo ad eccentrico è possibile dare una flessione alterna con
Flessione alterna:
possibilità di aggiungere un tensione media non nulla.
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- consente di applicare diversi tipi di sollecitazioni cicliche ma sono in genere
Trazione compressione:
più costose, i carichi di tensione massima sono minori e sono più lente.
- quando è richiesta una elevatissima affidabilità strutturale, le prove di fatica
Prove in scala reale:
vengono eseguite in piena scala, direttamente sui componenti o sulle strutture in progetto.
- si utilizza un sistema statistico per trattare i dati.
Prove sperimentali:
9) Parlare della curva del Woehler e tracciane il grafico.
La curva di Woehler è un grafico che mette in relazione la componente alternata di un ciclo di fatica con il
numero di cicli che un provino sopporta prima della rottura ad una prefissata probabilità. Per ottenere la
curva del Woehler è necessario eseguire determinate prove di fatica su provini normalizzati; i provini
vengono sollecitati con un carico di rottura ciclico R=-1. Per ogni provino si misurano le forze e gli
spostamenti e si registra il numero di cicli trascorsi al momento della rottura. Per ogni livello di carico la
prova viene ripetuta su un certo numero di provini, sufficiente a dare significato statistico ai dati ottenuti.
Dopo n cicli di rottura i risultati delle prove vengono riportati su un piano semi logaritmico: ad ogni livello di
tensione alterna m valori del numero di cicli N di rottura dei provini. Per ottenere un
corrispondono
unico valore della vita a fatica per ogni livello di tensione deve essere fatta una elaborazione statistica dei
dati sperimentali. Il fenomeno della fatica è rappresentato da una distribuzione log-normale del numero di
cicli a rottura.
10) Parlare dei fattori che influenzano la vita a fatica
Numerosi fattori possono influenzare la vita a fatica di un componente, i più importanti sono i seguenti:
- MATERIALE -> non tutti i materiali hanno la tensione limite di fatica, la curva del Woehler solo per
gli acciai e le leghe di titanio presenta un carico limite di fatica; invece per le leghe di alluminio,
nickel, rame e magnesio la curva procede con una costante diminuzione senza una chiara tendenza
ad un asintoto orizzontale
- DIMENSIONE DEI GRANI -> un grano più fine migliora il comportamento a fatica.
- ORIENTAZIONE DEI GRANI -> se la direzione di sollecitazione è parallela alla direzione di laminazione
si riscontra una durata a fatica maggiore.
- TIPO DI SOLLECITAZIONE -> ciò che crea danneggiamento è l’ampiezza dell’inversione di carico.
- FREQUENZA DI VARIAZIONE DEL CARICO -> l’aumento di frequenza ha l’effetto di migliorare la
durata fino a che non prevale l’effetto opposto.
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- DIMENSIONE -> nei componenti di maggiori dimensioni aumenta la probabilità che un difetto si
trovi in una zona con tensione sufficientemente elevata da consentire la propagazione stabile (per
fatica) oppure innescare la frattura.
- FINITURA SUPERFICIALE -> una finitura fine migliora la resistenza in quanto riduce la presenza di
difetti sulla superficie del componente.
- AMBIENTE TEMPERATURA CORROSIONE -> la vita a fatica diminuisce per tutti i materiali
all’aumentare della temperatura di esercizio. L’influenza di un ambiente corrosivo riduce
notevolmente la durata a fatica del pezzo.
11) Il piano di Soderberg
L’interazione tra sollecitazione ciclica e sollecitazione media può essere rappresentata anche in un piano,
detto di Soderberg, che in ascissa riporta la tensione media σm ed in ordinata riporta la sollecitazione
alterna σa.
12) Descrivere il diagramma di Goodman-Smith
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Il diagramma di Goodman-Smith rappresenta un sistema per visualizzare l’effetto della tensione media sulla
vita a fatica. Si costruisce un nuovo grafico che mostra un’area all’interno di cui non si ha rottura. Sugli assi,
c’è la tensione media in ascissa e la tensione massima e minima sulle ordinate. Si parte fissando il numero di
cicli e trovando la tensione di rottura. Il diagramma quindi è parametrizzato rispetto al numero di cicli N. La
bisettrice degli assi rappresenta la tensione media. Per tensioni medie positive la tensione alterna
diminuisce linearmente come nel diagramma di Goodman. Man mano che la tensione media si avvicina alla
tensione di rottura le tensioni massima e minima si avvicinano e, di conseguenza la tensione alterna tende a
zero. Quando la tensione media è negativa, questa non influenza la vita a fatica, le tensioni massima e
minima rimangono parallele, a 45° rispetto agli assi e la tensione alterna rimane costante. Il diagramma
viene limitato agli estremi per fare sì che la tensione massima e minima non superi la tensione di
snervamento. Il diagramma è valido per un determinato numero di cicli.
13) Dire che differenza c'è tra fatica monoassiale e fatica multiassiale e fare un elenco dei criteri per
la fatica multiassiale
La fatica monoassiale si verifica in condizioni di trazione o flessione mentre nei componenti reali, spesso lo
stato di tensione è più complesso e bisogna ricondursi ad una tensione equivalente come nel caso dei
carichi statici. Purtroppo la fatica multiassiale è un fenomeno molto complesso e tuttora non tutti i
meccanismi sono stati compresi appieno. Un caso particolare è rappresentato dallo stato piano di tensione,
è molto frequente nelle costruzioni meccaniche che la sollecitazione di fatica si sviluppi in uno stato piano di
tensione. Ammettendo valido il criterio di Tresca o di Von Mises, la tensione equivalente, nel caso siano
presenti solo le componenti σ e τ del tensore della tensione, assume la forma:
Nel caso in cui lo stato di tensione sia genericamente triassiale bisogna ricondursi ad una tensione
equivalente. Se non è presente la tensione media si può semplicemente ricavare la tensione alterna
equivalente con la seguente relazione:
14) Parlare della teoria lineare di Miner
La teoria lineare di Palmgren-Miner è un metodo molto semplice per tenere conto di diverse sollecitazioni
ed è la teoria che in genere si usa per progettare. Il danno progressivo accumulato dal materiale per effetto
della successione di carichi ciclici è dato dalla sommatoria dei danni relativi ad ogni livello di carico:
(se questo valore è uguale ad 1 allora si ha danno altrimenti ci troviamo in
=1+2+⋯
condizioni di sicurezza). La teoria di Miner enuncia che il danno accumulato dal materiale per effetto del
carico ciclico è proporzionale al rapporto tra il numero di cicli che il componente ha subito il numero
1ed
di cicli 1 che provoca rottura al livello di sollecitazione . La rottura si verifica se:
Questo modello è molto semplice e facile da usare e basta conoscere la curva del Woehler del materiale. Il
principale limite è che non tiene conto dell’ordine in cui i vari livelli di carico sono applicati. In realtà la
rottura può verificarsi per valori compresi tra 0.6 e 1.6 e nel caso di particolari successioni di cicli tra 0.25 e
4. 15) Parlare della teoria non lineare di Marco-Starkey
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16) Disegnare una trasmissione a cinghia avendo cura di rappresentare, le coppie motrice e
resistente, i tiri e gli angoli caratteristici
17) Dimostrare come si ottiene il coefficiente di attrito fittizio da utilizzare nel caso di cinghie
trapezoidali
Per le cinghie a sezione trapezoidale, l’attrito con la puleggia si espleta con il contatto tra i fianchi della
cinghia e le pareti laterali della scanalatura della puleggia anch’essa trapezzoidale. Ai fini dei calcoli le
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cinghie trapezzoidali vengono trattate come se fossero piatte utilizzando un coefficiente d’attrito
modificato.
Per una cinghia piatta la forza tangenziale si calcola come dT=f*dN con f=coeff d’attrito e dN=forza radiale.
Considerando una sezione della cinghia nella scanalatura della puleggia si può effettuare l’equilibrio radiale
2dN*sen(γ/2)=dFR con γ=angolo tra le pareti inclinate della puleggia.
Esplicitando per dN e sostituendo si ottiene che il coeff. di attrito modificato vale f*=f/sen(γ/2)
18) Parlare delle cinghie in generale
La cinghia è un elemento meccanico con la funzione di trasmissione collegato a due alberi tramite due
pulegge. Il collegamento è leggermente elastico grazie alla composizione di cuoio, fibre tessili e fili in nylon
gommati. Ci sono vari tipi di cinghie: cinghia piatta, trapezoidale, poli-V, dentata (o sincrona). Le cinghie
piatte erano molto usate in passato e hanno una sezione rettangolare appiattita. Le trapezoidali sono molto
usate ma vengono sempre più sostituite dalle poli-V (multigole) per via di prestazioni migliori grazie ai denti
longitudinali a forma di V (come gli incavi nelle rispettive pulegge) che aumentano l’aderenza. Le cinghie
dentate sono impiegate quando è necessario trasmettere grande potenza ed evitare slittamenti.
I vantaggi delle cinghie sono i costi contenuti, la capacità di assorbire vibrazioni e picchi di coppia, la
semplicità di installazione; di contro comportano una mancanza di sincronismo e un rendimento non
elevato.
19) Impostare l'equilibrio delle forze in un concio infinitesimo di cinghia.
20) Disegnare l'andamento della tensione di una cinghia durante il suo funzionamento
Prendiamo in esame una cinghia che collega una puleggia motrice di diametro d1 e una puleggia condotta
di diametro d2 e consideriamo d1<d2; indichiamo con A il punto di uscita della cinghia dalla puleggia
motrice, con B quello di entrata nella puleggia condotta, con C quello di uscita dalla puleggia condotta e con
D quello di entrata nella puleggia motrice; se mettiamo in grafico l’andamento della tensione rispetto allo
spostamento di un punto P sulla cinghia attraverso i 4 punti specificati allora si avrà che:
- tra A e B la tensione sarà costante e pari a t/A;
- in B subirà un incremento pari a σ2=2Ehmax/d2;
- tra B e C avrà crescita costante che complessivamente varrà (T/A)-(t/A);
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- in C subirà un decremento pari a σ2;
- tra C e D avrà anda