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INGEGNERIA CIVILE
Docente: Giovannoni Antonio
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Set Domande: CHIMICA AMBIENTALE
INGEGNERIA CIVILE
Docente: Giovannoni Antonio
Lezione 002
01. La scienza che studia il ciclo dell'acqua è:
X l'idrologia;
l’ecologia
la chimica ambientale
l’idrodinamica
02. Il ciclo dell’acqua, il ciclo del carbonio ed il ciclo dell’azoto sono detti cicli:
biofitochimici
chimicofisici
X biogeochimici
litobiochimici
03. Le condizioni ISO considerano l’aria a:
1 atm e 25°C ed un’umidità relativa del 60%
1 atm e 273,15 K ed un’umidità relativa del 40%
X 1 atm e 288,15 K ed un’umidità relativa del 60%
1 atm e 288,15 K ed un’umidità relativa del 20%
04. Il ciclo dell'azoto è un ciclo biogeochimico con il quale l'azoto si muove principalmente tra:
l'atmosfera, l’acqua e gli esseri viventi
il terreno, l’idrosfera e gli esseri viventi
X l'atmosfera, il terreno e gli esseri viventi
l'atmosfera, il terreno e l’aria
05. Il ciclo del carbonio è un ciclo:
chimicofisico
X biogeochimico
geochimico
biofisico
06. Gli effetti dell'inquinamento nel suolo, nei fiumi e nei laghi, gli effetti delle emissioni in atmosfera dei motori a scoppio, delle attività industriali o degli
inceneritori sono fenomeni studiati dalla:
Ecologia
Biochimica
Chimica-Fisica
x Chimica ambientale
07. “Lo è compito della disciplina:
studio scientifico dei fenomeni chimici e biologici che avvengono nell'ambiente naturale”
Chimica
x Chimica ambientale
Ecologia
Biologia Scaricato da Padel Clips (padelclip1@gmail.com)
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Set Domande: CHIMICA AMBIENTALE
INGEGNERIA CIVILE
Docente: Giovannoni Antonio
Lezione 003
01. Quando si assume un’atmosfera orizzontalmente omogenea e l’esistenza dell’equilibrio idrostatico (equilibrio tra la forza peso e la forza di pressione) lungo la
direzione z perpendicolare alla superficie terrestre: dP = -ρgdz allora l’atmosfera viene detta:
umida
X idrostatica
idrodinamica
secca
02. L’insieme dei gas che circondano la superficie terrestre, con una composizione circa costante vicino al suolo, costituita prevalentemente da azoto, ossigeno,
anidride carbonica e gas inerti si denomina:
x aria secca in quanto si trascura la presenza di vapor d’acqua
aria umida in quanto si trascura la presenza di anidride carbonica
aria umida in quanto si trascura la presenza di vapor d’acqua
aria secca in quanto si trascura la presenza di anidride carbonica
03. La parte più esterna dell'atmosfera terrestre è denominata:
stratosfera
troposfera
x esosfera
mesosfera
04. La parte superiore della TERMOSFERA è denominata:
geosfera
litosfera
ozonosfera
x ionosfera
05. Lo strato dell’atmosfera in cui si sviluppano quasi tutti i fenomeni meteorologici è chiamato:
mesosfera
x troposfera
idrosfera
geosfera
06. La fascia di atmosfera più vicina alla superficie terrestre che si estende per uno spessore di circa 11 km alle medie latitudini (8 km al polo e 16 km
all’equatore) e contiene circa l’80% della massa totale dell’atmosfera e il 99% del vapor acqueo si chiama:
mesosfera
stratosfera
x troposfera
geosfera
07. Quali sono gli strati che costituiscono l’atmosfera? L’atmosfera si estende fino a circa 600 km dalla superficie terrestre e può essere suddivisa in diversi strati
che in ordine di altezza crescente sono:
x Troposfera, Stratosfera, Mesosfera, Termosfera, Esosfera
Idrosfera; Stratosfera, Mesosfera, Termosfera, Esosfera
Biosfera; Troposfera, Stratosfera, Mesosfera, Termosfera
Stratosfera, Troposfera, Mesosfera, Termosfera, Esosfera
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Set Domande: CHIMICA AMBIENTALE
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Docente: Giovannoni Antonio
Lezione 004
01. Qual è l’equazione di stato dell’aria secca?
x L’equazione di stato dei gas perfetti: PV = nRT
L’equazione isoterma di Boyle e Mariotte : PV = cost
L’equazione isocora di Charles: P = P (1 + αT)
0
L’equazione isobara di Gay-Lussac: V = V(T) Scaricato da Padel Clips (padelclip1@gmail.com)
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Set Domande: CHIMICA AMBIENTALE
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Docente: Giovannoni Antonio
Lezione 005
01. Per studiare un moto in un sistema di riferimento non inerziale è necessario introdurre le forze apparenti che, nel caso di un sistema di riferimento in
rotazione, la Terra, sono:
3: forza gravitazionale, forza di Coriolis e forza d'attrito
2: forza gravitazionale e forza d'attrito.
x 2: forza centrifuga e forza di Coriolis
3: forza di pressione, forza centrifuga e forza gravitazionale.
02. Le forze fondamentali per i moti atmosferici sono:
5: forza di pressione, forza gravitazionale, forza d'attrito, forza centrifuga e forza di Corioli
2: forza centrifuga e forza di Coriolis.
3: forza centrifuga, forza di pressione e forza gravitazionale
x 3: forza di pressione, forza gravitazionale e forza d'attrito
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Lezione 006
01. Il fenomeno della FUMIGAZIONE si determina una situazione in cui vicino al suolo il gradiente di temperatura è negativo, sormontato da strati d’aria in cui
la temperatura cresce ancora con l’altezza. Tale è la condizione:
più critica per la permanenza degli inquinanti atmosferici
x più favorevole per la diffusione degli inquinanti atmosferici
più favorevole per la permanenza degli inquinanti atmosferici
più critica per la diffusione degli inquinanti atmosferici
02. L’inversione termica può essere al suolo o in quota. L’inversione termica in quota è particolarmente:
sfavorevole per la sedimentazione degli inquinanti al suolo
favorevole per la diffusione degli inquinanti
x sfavorevole per la diffusione degli inquinanti
favorevole per la sedimentazione al suolo degli inquinanti
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Docente: Giovannoni Antonio
Lezione 007
01. Lo strumento utilizzato per misurare la velocità del vento si chiama:
pluviometro
X anemometro
amperometro
dinamometro
02. Ai fini delle problematiche relative all’inquinamento atmosferico sono interessanti le particelle di diametro compreso tra:
1,00 e 500 μm.
0,01 e 10 μm.
X 0,10 e 100 μm.
1,00 e 100 μm.
03. Il moto dell’aria sul piano orizzontale misurato rispetto alla superficie terrestre è detto:
nebbia
X vento
fumigazione
brezza
04. I venti si classificano in:
periodici, geografici e ciclonici
costanti locali e geografici
costanti, periodici, locali, ciclonici e geografici
X costanti, periodici, locali e ciclonici
05. Gli alisei, venti che si generano nelle zone anticicloniche tropicali e convergono verso quelle equatoriali, sono venti:
locali
periodici
ciclonici
X costanti Scaricato da Padel Clips (padelclip1@gmail.com)
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Docente: Giovannoni Antonio
Lezione 008
01. La pioggia è un insieme di gocce d’acqua che si formano per condensazione del vapor d’acqua dell’aria intorno a nuclei di condensazione (aerosol sospesi in
atmosfera). La dimensione dei nuclei di condensazione varia tra:
x 0.01÷0.10 μm. Il raggio tipico di riferimento è 0.03 μm.
0.01÷0.10 nm. Il raggio tipico di riferimento è 0.03 nm.
0.01÷0.10 pm. Il raggio tipico di riferimento è 0.03 pm.
0.01÷0.10 mm. Il raggio tipico di riferimento è 0.03 mm.
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Set Domande: CHIMICA AMBIENTALE
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Docente: Giovannoni Antonio
Lezione 009
01. Come si definisce una fonte di energia rinnovabile?
Le fonti “rinnovabili” di energia sono quelle fonti che possono essere considerate inesauribili, perché si rinnovano con un ciclo più rapido rispetto a quello del loro
utilizzo a differenza:
dell'energia geotermica e dell'idrogeno destinati ad esaurirsi in un tempo definito
dell'energia geotermica e del metano destinati ad esaurirsi in un tempo definito
x dei combustibili fossili e nucleari destinati ad esaurirsi in un tempo definito
dei combustibili fossili e dell'idrogeno destinati ad esaurirsi in un tempo definito
02. Il Life Cycle Assessment (LCA) o Valutazione del Ciclo di Vita è divenuto un criterio fondamentale nella valutazione dell’impatto ambientale di un bene o
servizio. Quanti e quali sono le fasi (macromomenti) che lo compongono?
tre: 1) progettazione; 2) realizzazione o produzione; 3) estinzione
x quattro: 1) concepimento; 2) progettazione; 3) realizzazione o produzione; 4) utilizzo e servizi associati.
quattro: 1) concepimento; 2) progettazione; 3) realizzazione o produzione; 4) riciclaggio
due: 1) realizzazione o produzione; 2) uso e servizi associati.
03. Quante e quali sono le possibilità di stoccaggio della CO ?
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Attualmente si prevede la possibilità di contenere la sostanza in:
due modalità: 1) all’interno di formazioni geologiche terrestri non molto profonde; 2) fotosintesi clorofilliana artificiale per produrre cellulosa
tre modalità: 1) fotosintesi clorofilliana artificiale per produrre cellulosa; 2) 1) tramite il confinamento nella profondità di laghi vulcanici; 3) attraverso la fissazione
industriale della CO2 in carbonati inorganici.
x tre modalità: 1) all’interno di formazioni geologiche terrestri profonde; 2) tramite il confinamento nelle profondità degli oceani; 3) attraverso la fissazione industriale della
CO in carbonati inorganici.
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