Una volta selezionate le variabili, i software statistici richiedo di scegliere il
metodo per
immettere le variabili nell'equazione. La scelta del metodo di ingresso delle
variabili determina anche il numero di variabili esplicative finali che saranno
presenti nell'analisi. Successivamente vi è l’osservazione dei coefficienti di
regressione parziale. Una volta ottenuto il modello, ne viene stimata la bontà
attraverso i coefficienti riportati nel risultato. Uno dei coefficienti più rilevanti è
il coefficiente di determinazione r2, che indica la quota di varianza spiegata
dalle variabili esplicative. Come ultimo punto vi è l'analisi grafica che consente
di valutare ulteriormente i risultati ottenuti, osservando ad esempio
l'istogramma dei residui.
Fasi: Fasi per l’analisi di un modello di regressione multipla:
1. Specificazione del modello: - scelta della variabile dipendente; - scelta delle
variabili indipendenti; - scelta del criterio per stabilire l’ordine di ingresso delle
variabili indipendenti nell’equazione di regressione;
2. Valutazione del modello: - analisi dei coefficienti di bontà del modello (r2); -
analisi grafica dei residui: cioè possiamo vedere quanto gli errori che non
vengono contemplati dalla nostra equazione si approssimano alla curva
normale, come sono distribuiti rispetto ai nostri valori.
Esempio:
l’esempio fatto nella lezione 15, in cui analizziamo il peso e l’altezza dei giovani
del Lazio: poniamo come variabile indipendente la statura (asse X), e come
variabile dipendente il peso (asse Y) osserviamo che all’aumentare della statura
dei soggetti aumenterà anche il peso di essi, vediamo che quindi i soggetti si
distribuiscono in una nuvola di punti attorno ad una linea che va dal basso
verso l’alto cioè la retta di regressione essa è la retta che va a sintetizzare al
meglio la nuvola di punti nel piano, le informazioni dei soggetti analizzati.
Possiamo dire che in linea tendenziale all’aumento dell’altezza aumenta anche il
peso. Calcolando il coefficiente di determinazione otteniamo la forza della
relazione delle due variabili, ovvero che il 38% delle differenze di peso tra i
giovani di 20-34 anni del Lazio sono attribuibili alle differenze che esistono
rispetto alla statura. Mettendo in atto un modello di regressione andiamo a
stimare la forma della relazione, il modello di regressione ci aiuta a stimare una
costante a e un parametro b. equazione: Y (peso)= a + bX (statura).
14. Regressione logistica
Molti dei fenomeni sociali hanno carattere qualitativo xes gusti, fiducia nelle
istituzioni ecc. ciò significa che tali atteggiamenti o comportamenti non
possono essere sempre misurati ed espressi sotto forma di variabili cardinali
ma possono solo essere classificati in un insieme di categorie rispetto alle quali
possiamo stabilire al massimo una relazione d’ordine. Ciò significa che la
variabile dipendente, ciò che ci interessa studiare, è di tipo categoriale
(nominale o ordinale).
La regressione logica ha l’obiettivo di rintracciare che Y assuma valore 1, quindi
rintracciare unarelazione di probabilità tra le variabili cioè la derivazione della
regressione lineare. Sulle variabili categoriali una delle analisi che si possono
condurre è l’analisi delle distribuzioni condizionate, cioè calcolare il rapporto tra
il parziale di una caratteristica e il totale di ciò che è stato rilevato. Sempre nelle
variabili categoriali un altro tipo di analisi da fare è quella dei rapporti di
probabilità odds, cioè l’analisi dei rapporti di probabilità parziali, ad esempio dei
maschi che sono iscritti al liceo e dei maschi che sono iscritti a un IT si fa il
rapporto e il valore che si ottiene sarà il rapporto di probabilità inerente ai
maschi. Il rapporto di probabilità assume valore 1 se 2 categorie di una stessa
variabile hanno la stessa frequenza; il rapporto tra queste due valori da l’odds
ratio cioè il rapporto tra i rapporti di probabilità quindi il rapporto tra odds
femmine e odds maschi. Le variabili che entrano nel modello di regressione
logistica multivariata sono stabilite sulla base delle ipotesi di ricerca e in base ai
parametri beta, gli odds ratio e la stima di probabilità, possiamo valutare quali
modalità sono più influenti sulla probabilità di, la propensione a ecc.
ovviamente vi
sono diversi coefficienti con i quali poter stimare la bontà del nostro modello
come xes:
- Probabilità previste: che confronta le previsioni con il dato ottenuto. -
Coefficiente di ward. - Rapporto diverosimiglianza; ecc.
Nei modelli di regressione logistica la variabile dipendente è necessariamente
categoriale (di tipo binomiale o multinomiale) mentre le indipendenti possono
essere sia categoriali che cardinali.
15. Osservazione partecipante
L'osservazione partecipante è una tecnica di ricerca di tipo qualitativo e
consiste in un processo dinamico che lega assieme problemi, teorie e metodi. È
il cuore e il tratto distintivo della ricerca etnografica (anche in combinazione
con altre tecniche qualitative come l'intervista), consente di ricostruire
dall'interno il profilo culturale della società ospite: xes la cultura di un'impresa,
ecc. delineando le rappresentazioni condivise delle persone che ne fanno parte.
L'obiettivo è quello di "comprendere" il punto di vista dei soggetti, la
definizione della situazione, far emergere anche quello di cui loro stessi non
hanno consapevolezza ma che orienta il loro agire. Al ricercatore si richiede un
coinvolgimento impegnativo sia sul piano culturale che personale. Essa non è
semplicemente osservazione, guardare, ma è anche ascoltare, è aprirsi a
un'esperienza che coinvolge tutto il suo corpo e la sua persona. Vi sono 2
principi importanti:
1-Richiede l'annullamento della distanza tra l'osservatore e l'oggetto:
l'osservatore è dentro l'oggetto.
2-Richiede la comprensione della vita sociale che è possibile solo con
comprensione degli attori sociali che avviene con partecipazione quotidiana.
Tale tecnica dipende strettamente dalle caratteristiche personali del
ricercatore, dal rapporto che instaura con il proprio oggetto. Non può esserci
una standardizzazione: due ricercatori che osservano un medesimo oggetto
non vedranno mai la stessa cosa, ciascuno costruirà la propria
rappresentazione.
Possiamo definire l’osservazione partecipante una strategia di ricerca nella
quale il ricercatore si inserisce in maniera diretta e attiva, per un periodo di
tempo relativamente lungo, in un determinato gruppo sociale preso nel suo
ambiente naturale instaurando un rapporto di partecipazione e interazione
personale con i suoi membri, allo scopo di descrivere le azioni e comprendere,
con un processo di immedesimazione, le motivazioni a quell’azione. La
principale criticità di questa tecnica rimanda alla centralità del ricercatore sia
rispetto al dilemma tra coinvolgimento e distacco sia rispetto alle competenze
per vivere un'esperienza unica che non può essere mai totalmente appresa da
qualcun altro.
Fasi:
Fase 1: l’oggetto dell’osservazione che può partire da una domanda cognitiva il
contesto in cui osservarla e che deve tenere conto dell’elemento pratico cioè
l’attendibilità emotiva cioè che la reale possibilità di immergersi nella cultura
non crei repulsioni né ai soggetti studiati né al ricercatore stesso. L’altro
elemento è l’elemento epistemico relativo alla generalizzabilità dei risultati
ottenuti da uno studio con pochi casi.
Fase 2: forma della partecipazione, è inerente al ruolo dell’osservatore.
L’osservazione partecipante può essere condotta assumendo all'interno della
cultura ospite diversi ruoli osservativi:
• in incognito: vivere con i soggetti studiati senza rivelare ad alcuno la prorpia
identità di ricercatore e i propri scopi cognitivi;
• scoperta: comunicando a tutti o a parte dei soggetti l'identità e lo scopo della
ricerca.
La forma della partecipazione determina i contenuti dell'esperienza che
l’osservatore potrà vivere sul campo, la scelta ha importanti conseguenze
metodologiche. Ciascuno dei due ha dei punti di forza e di debolezza che
andranno valutati nel fare della ricerca. Nella ricerca 'scoperta' i soggetti
potranno comportarsi diversamente rispetto alla normalità in quanto osservati
portando ad un'alterazione del comportamento.
Fase 3: costruzione della documentazione empirica. Questa fase viene fatta
grazie a diversi tipi di osservazione che hanno un grado di dettaglio sempre
maggiore:
Osservazione descrittiva il ricercatore si guarda intorno a 360 gradi dove cerca
di capire gli interessi della società e li riporterà nella note etnografiche con
anche le motivazioni delle scelte degli asserti descrittivi possibili e rilevanti e le
riflessioni teoriche su quello che ha osservato.
Osservazione focalizzata il ricercatore si concentra solo su un aspetto,
qualcosa di particolare della cultura e ciò impone spesso un ripensamento sulla
raffigurazione del quadro di insieme che lo contiene.
Osservazione selettiva il ricercatore analizza i dettagli e arriva a prendere nota
di piccolissimi eventi perché si studia l’interazione sociale in un dettaglio molto
specifico.
Fase 4: analisi della documenti questa fase accompagna tutte le fasi del lavoro
etnografico, inizia nel momento in cui il ricercatore fa la prima osservazione e si
chiude quando la messa appunto del resoconto etnografico giunge al termine si
realizza un passaggio dai costrutti di primo ordine quindi il linguaggio dei
soggetti studiati, ai costrutti di secondo ordine quindi il linguaggio, le categorie
concettuali della teoria sociale. È un vero e proprio processo di traduzione di
una cultura, quella della società osservata, ad un'altra cultura, cioè quella del
ricercatore. È un processo creativo di ricostruzione di una rappresentazione
plausibile di una cultura tale per cui la comunità scientifica abbia tutti gli
strumenti per valutare la plausibilità di questa rappresentazione. Fase 5 la
comunicazione dei risultati porta a compimento la ricerca iniziata sul campo
rendendola comunicabile e valutabile dalla comunità scientifica. Non si limita a
comunicare un insieme di informazioni ma contribuisce essa stessa alla
definizione dei contenuti trasmessi.
Esempio: islands in the street:
questo è un esempio di ricerca qualitativa che usa come tecnica l’osservazione
partecipante. Il pr
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Metodologia
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Prova d'esame svolta Metodologia della ricerca sociale e analisi dei consumi
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Appunti di Metodologia della ricerca sociale e analisi dei consumi
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Metodologia della ricerca sociale e analisi dei consumi - Appunti