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Infine, anche la cultura, intesa come insieme di valori condivisi da un gruppo sociale, gioca un ruolo
centrale nel guidare le preferenze e le abitudini d’acquisto. All’interno di una cultura possono esistere
sottoculture (legate ad esempio all’età, all’etnia, alla religione o alla regione geografica) che determinano
specifiche sensibilità e stili di vita. Il marketing deve essere attento a queste differenze per evitare
messaggi inefficaci o, peggio, percepiti come inappropriati o offensivi.
14) Tipi di comunicazione pubblicitaria
La pubblicità è una forma di comunicazione a pagamento, trasmessa attraverso mezzi impersonali e
caratterizzata da costi fissi. La sua efficacia non dipende solo dalla quantità di esposizione, ma anche
dalla qualità del messaggio e dalla capacità di essere percepita come utile, coinvolgente e rilevante dal
consumatore. Oggi, affinché sia tollerata e accettata, la pubblicità deve offrire un valore: deve prospettare
soluzioni concrete a bisogni reali, in modo chiaro, credibile e possibilmente originale. Non è sufficiente
che comunichi un’offerta, ma deve farlo in modo intelligente, evitando messaggi banali o scontati, e
cercando di coinvolgere emotivamente il destinatario.
A differenza di altre forme promozionali più orientate al breve termine, come ad esempio le offerte di
convenienza, la pubblicità deve perseguire obiettivi ampi e strategici. Può accompagnare e rafforzare una
determinata strategia di posizionamento, contribuendo a costruire nel tempo l’immagine e l’identità della
marca. Di conseguenza, non è corretto valutarne l’efficacia basandosi esclusivamente sui risultati
immediati in termini di vendite. La pubblicità ha una dimensione temporale più lunga, e i suoi effetti si
misurano anche nella percezione del brand, nella simpatia verso l’impresa e nella predisposizione al
riacquisto.
I tipi di pubblicità si differenziano anche in base ai media utilizzati. La cartellonistica, ad esempio, richiede
uno studio accurato della location, delle dimensioni e del layout grafico, affinché il messaggio raggiunga
il target in modo efficace. I cartelloni, per essere impattanti, devono comunicare con rapidità e 10
immediatezza; oggi esistono anche versioni dinamiche e “intelligenti” capaci di adattare il messaggio in
base al contesto.
La pubblicità online si articola in tre principali forme: gli annunci sponsorizzati sui motori di ricerca, che
intercettano una domanda consapevole e manifesta; le inserzioni grafiche o video, come banner
personalizzati in base alla navigazione dell’utente; e la pubblicità sui social media, rivolta spesso a bisogni
latenti e supportata da strumenti di targeting e retargeting molto precisi. Questo consente di
raggiungere in modo mirato segmenti specifici e di reiterare il messaggio a chi ha già mostrato interesse.
Altri mezzi classici sono la stampa, la radio e la televisione, che richiedono coerenza tra contenuti e
pubblico, oltre a una pianificazione attenta del timing, della frequenza del messaggio e del tono
comunicativo. Il volantinaggio, invece, dipende molto da chi lo realizza, dal luogo e dal modo in cui viene
distribuito, e può risultare più o meno efficace in base alla creatività adottata.
Una campagna pubblicitaria efficace si sviluppa attraverso sette fasi. Prima di tutto si definiscono gli
obiettivi, che possono riguardare la sfera cognitiva (far conoscere un prodotto), quella attitudinale
(rendere il brand più simpatico) o quella comportamentale (stimolare l’acquisto o il riacquisto). In seguito
si stabilisce il budget, che può essere calcolato in base ai dati storici, alla quota di mercato, al fatturato o,
in ottica obiettivo-compito, in base ai risultati che si intende raggiungere. Dopo aver individuato i
destinatari, si costruisce la copy strategy, che comprende la promessa centrale, la sua giustificazione, gli
elementi di supporto, il tono da adottare e i vincoli da rispettare. Successivamente si scelgono i mezzi e i
veicoli più adatti, considerando indicatori come il reach (la percentuale del target raggiunto),
l’opportunity to see (numero medio di esposizioni al messaggio) e il gross rating point, che sintetizza la
pressione pubblicitaria. Si definisce poi il timing della campagna e, infine, si procede con il controllo dei
risultati, per valutare l’efficacia dell’intero processo e, se necessario, apportare modifiche.
15) Canali distributivi del mercato B2C e attori che operano nei canali
Nel mercato B2C, cioè quello rivolto al consumatore finale, i canali distributivi rappresentano l’insieme dei
percorsi attraverso cui i prodotti si muovono dal produttore fino al cliente, passando eventualmente per
una serie di intermediari. Questi canali non si limitano a trasportare fisicamente i beni, ma svolgono
funzioni fondamentali come la suddivisione dei lotti, la presentazione dell’offerta, il servizio al cliente, la
gestione dei flussi informativi e promozionali, nonché il supporto post-vendita.
All’interno di questi canali operano diversi attori, ciascuno con un ruolo specifico. Il primo e più
immediato è il produttore, che può decidere di vendere direttamente al consumatore, soprattutto nei casi
in cui si voglia mantenere un controllo pieno sull’esperienza di acquisto, come avviene nell’e-commerce
diretto, nei flagship store, nei temporary shop o nei mercati agricoli a filiera corta. In questo caso si parla
di canale diretto.
Quando invece il produttore si affida a uno o più intermediari, si parla di canale indiretto, che può essere
più o meno lungo a seconda del numero di passaggi. I principali intermediari sono:
• Grossisti: acquistano grandi volumi di prodotti dai produttori per rivenderli ai dettaglianti. Svolgono
funzioni importanti di stoccaggio, frazionamento e riduzione del rischio per il produttore, ma
solitamente non hanno contatto diretto con il consumatore finale.
• Dettaglianti: sono il punto di contatto diretto con il cliente e includono una varietà di format, dai
negozi indipendenti alle catene, dai supermercati ai negozi specializzati. Sono responsabili della
presentazione dei prodotti, del servizio al cliente, della gestione delle scorte e spesso anche di
attività promozionali. 11
• Agenti e rappresentanti: operano per conto del produttore, senza acquisire la proprietà della merce,
ma contribuendo a creare relazioni commerciali con i clienti e a stimolare la domanda. Hanno un
ruolo importante soprattutto nella fase di penetrazione commerciale.
Nel B2C moderno si assiste anche alla diffusione di modelli multicanale e omnicanale, in cui coesistono e
si integrano canali fisici e digitali. Il consumatore può iniziare il suo processo di acquisto online
(informandosi, confrontando prezzi) e concluderlo offline (provando e acquistando in negozio), oppure
viceversa. Questa evoluzione impone agli attori del canale una crescente collaborazione e condivisione
delle informazioni per offrire un’esperienza coerente e senza soluzione di continuità.
16) Marketing dei servizi
Il marketing dei servizi si distingue in modo netto da quello dei beni tangibili, a causa delle caratteristiche
peculiari che definiscono la natura stessa del servizio. I servizi, infatti, non sono oggetti fisici che si
possono possedere o conservare, ma esperienze o prestazioni che si consumano nel momento stesso in
cui vengono erogate. Questa natura intangibile comporta conseguenze rilevanti per la gestione
dell’offerta e richiede un approccio di marketing specifico, capace di tenere conto delle peculiarità di
questo tipo di prodotto.
Una delle caratteristiche fondamentali dei servizi è l’intangibilità, che rende difficile per il consumatore
valutarli prima dell’acquisto. Manca un riferimento oggettivo e misurabile come può essere il peso, la
dimensione o la confezione di un bene fisico. Di conseguenza, il consumatore si affida a elementi
simbolici, reputazionali e relazionali, dando grande importanza al brand, al passaparola e all’esperienza
diretta di altri utenti. Questo comporta per le imprese l’esigenza di investire molto sulla comunicazione
della qualità, sulla costruzione della fiducia e sulla coerenza del servizio rispetto alle aspettative generate.
Un secondo elemento distintivo è l’inseparabilità tra produzione e consumo. Il servizio viene prodotto e
consumato contemporaneamente, e spesso in presenza del cliente stesso. Questo comporta che
l’esperienza del cliente non dipenda solo dalle caratteristiche tecniche del servizio, ma anche
dall’interazione con il personale, dall’ambiente in cui il servizio è erogato, e da tutti quegli elementi che
contribuiscono a costruire la percezione complessiva. Il marketing dei servizi deve quindi occuparsi anche
della formazione del personale, del clima relazionale e della qualità della customer experience.
La variabilità è un’altra caratteristica importante: ogni erogazione del servizio può essere diversa, perché
influenzata da fattori umani, temporali e contestuali. Questa instabilità rende complessa la
standardizzazione, ma offre anche l’opportunità di personalizzare il servizio in base alle esigenze del
singolo cliente. Il marketing deve quindi trovare un equilibrio tra coerenza dell’offerta e flessibilità,
utilizzando strumenti di controllo qualità e processi di miglioramento continuo.
Infine, i servizi sono caratterizzati dalla deperibilità, cioè dall’impossibilità di essere immagazzinati. Un
posto vuoto in un aereo o una stanza d’albergo non venduta rappresentano un’opportunità persa che
non può essere recuperata. Per questo motivo, la gestione della capacità e della domanda diventa
cruciale: è necessario prevedere i picchi, stimolare la domanda nei momenti di bassa affluenza, e
distribuire il carico di lavoro in modo efficiente. Il marketing, in questo contesto, contribuisce con
politiche di prezzo flessibili, promozioni mirate e strumenti di prenotazione e fidelizzazione.
17) La funzione della marca, sia per l’impresa che per il cliente
La marca è molto più di un semplice segno distintivo: essa rappresenta un sistema complesso di
significati, relazioni e fiducia che svolge un ruolo fondamentale sia per il consumatore sia per l’impresa.
Secondo una definizione classica, la marca è un nome, simbolo, termine o combinazione di questi 12
elementi, che serve a identificare e differenziare i prodotti o servizi di un’impresa rispetto a quelli della
concorrenza. Ma al di là di questa funzione identificativa, la marca si struttura su tre componenti
essenziali: quella identificativa, quella percettiva e quella fiduciaria. La componente identificativa è la più
immediata, quella che permette al con