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MESALAZINA
È un antiinfiammatorio che inibisce il fattore di trascrizione NF-KB: dunque, inibisce la
trascrizione dei geni per le molecole di fagocitosi, per le citochine e per gli enzimi
fosfolipasa A2, COX2 inducibile e iNOs. Viene utilizzata la mesalazina proprio perchè i
sulfamidici danno reazioni allergiche.
Viene utilizzata anche per il tto di colite ulcerosa (infiammazione dell’intestino grasso) e
del morbo di Crohn.
COMPOSTI DELL’ORO
L’aurotiomalato di sodio inibisce l’induzione di IL1 e TNFα. Può indurre effetti
o cirrosi epatica. L’azione si sviluppa lentamente,
collaterali quali discrasia ematica
nell’arco di 3-4 mesi, con riduzione del dolore e del rigonfiamento articolare e con la
diminuzione della progressione del danno osseo e articolare.
PENICILLAMINA
È una dimetil cisteina, prodotta dall’idrolisi della penicillina. Ha un effetto antiossidante,
ovvero va a chelare un metallo che partecipa alle reazioni redox nelle zone infiammate.
Riduce la concentrazione delle ROS e quindi di radicali liberi, inibendo di conseguenza
la distruzione delle cellule.
Si ritiene che la penicillamina modifichi la malattia reumatoide, in parte diminuendo la
risposta immunitaria con la riduzione della produzione di IL1 è in parte influenzando la
sintesi del collagene attraverso l’inibizione della matruazione del nuovo collagene. È un
composto tiolico altamente reattivo e in grado di chelare i metalli; per questo motivo si è
dimostrata utile nel tto della malattia di Wilson (deposito patologico di rame che causa
neurodegenerazione) o dell’avvelenamento da metalli pesanti.
Gli effetti collaterali associati alla penicillamina sono:
- Irritazione cutanea
- Irritazione stomatica
- Alterazione del gusto
- Leucocitopenia
- Trombocitopenia 192
ANTICITOCHINE
Impediscono il danno delle cellule, con diminuzione dell’infiammazione. Tra questi
abbiamo infliximab e etanercept il cui bersagli è il TNFα (inducono la morte di cellule
apoptotiche, dannose o lese).
L’infliximab è un anticorpo monoclonale attivo nelle malattie autoimmuni, cime morbo
di Crohn o , appunto, mallatia reumatoide. Si tratta, dunque, di un fco bilogico, ottenuto
con la tecnica del DNA ricombinante. L’anakirna ha come bersagli la citochina
proinfiammatoria IL1
CLOROCHINA E IDROSSICLOROCHINA
Fci antimalarici ad azione antiinfiammatoria, per inibizione della fosfolipasi A2. La
è utilizzata anche in un’altra malattia autoimmune che è il lupus sistemico
clorochina
eritematoso. 193
FARMACI IMMUNOSOPPRESORI
I fci immunosoprresori sono utilizzati nel tto delle malattie autoimmuni e anche nella
prevenzione e/o nel tto del rigetto di organi trapiantati. Poichè inibiscono la risposta
immunitari il loro uso costituisce un rischio in seguito alla diminuita risposta alle infezioni
e alla maggiore facilità con cui possono formarsi linee cellulari maligne. Possono inoltre,
facilitare l’insorgenza di tumori maligni.
La maggior parte dei fci immunosoppresori risulta efficace nel determinare la riduzione
della proliferazione dei linfociti. I fci utilizzati come immunosoppresori possono essere
approssimativamente divis nelle seguenti categorie:
• della produzione o dell’attività dell’interleuchina 2 (IL-2),
Inibitori per esempio
ciclosporina o tacroli
• Inibitori dell’espressione genica delle citochine (corticosteroidi)
• Inibitori della sintesi delle purine o delle pirimidine (per esempio azatioprina,
micofenolato mofetile)
CICLOSPORINA A
È un peptide ciclico formato da 11 aa, con potente attività
immunosoppressiva ma priva di effetti sulla reazione infimmaotira
acuta.
Le azioni più rilevanti nell’immunosoppressione sono:
• Diminuzione della proliferazione clonale delle cellule T, ppalmente attraverso
l’inibizione del rilascio di IL-2 e, probabilmente, anche attraverso la diminuta
espressione dei geni recettori di IL-2.
• Riduzione dell’induzione della proliferazione clonale delle cellule T citotossiche
da precursori T CD8+
• Riduzione della funzionalità delle cellule T effettrici che mediano le risposte
cellulamediate
• Riduzione con una certa efficacia anche della risposta delle cellule B dipendenti
dalle cellule T.
L’effetto ppale è l’inibizione relativamente selettiva trascrizione del gene IL-2.
Normalmente l’interazione di antigeni con il recettore delle cellule Th causa un aumento
intracellulare di calcio, che attraverso la calmodulina attiva una fosfatasi, la calcineurina,
che a sua volta ativa vari fattori necessari alla trascrizione di IL-2.
La ciclosporina A si lega ad una proteina citosolica, chiamata ciclofillina A; il complesso
fco-ciclofillina inibisce la calcineurina e di conseguenza inibisce la trascrizione dei geni
e la proliferazione delle cellule T.
per IL-2 e , ancora di più inibisce l’attivazione
Gli effetti più imp e gravi associati alla ciclosporina sono epatotossicità e nefrotossicità.
194
AZATIOPRINA
L’azatioprina viene convertita a metanolita mercaptopurina, un analogo della purina che
inibisce la sintesi del DNA delle cellula T e B, e precisamente nella fase S. sia le reazioni
immuniatrie cellulo-mediate sia quelle mediate da anticorpi vengono depresse da questo
fco, poichè inibisce la proliferazione clonale nella fase di induzione della risposta
immunitaria, attraverso un’azione citotossica sulle cellule in divisione.
come nel caso della emrcaptopurina stessa, il ppale effetto indesiderato è rappresentato
da depresione del midollo osseo. altri effetti sarrano; nausea, vomito, eruzioni cutanee e
leggera epatotossicità.
TACROLIMUS
È un ab macrolide con un mecc molto simile alle cilcosporine, ma con potenza nettametne
maggiore. La differenza ppale si ritrova nel recettore intracellulare del fco che non è la
ciclofillina, ma una proteina chiamata FKBP (proteina che lega FK, poichè il tacrolimus
era inizialmente chamato FK506).
Il complesso fco-FKBP inibisce la calcineurina e produce gli effetti già visti per la
ciclosporina.
Viene utilizzato ppalmente nei trapianti d’organo e nell’eczema atopico grave. Gli effetti
indesiderati del tacrolimus sono simili a quelli della ciclosporina ma piú severi. 195
GLUCOCORTICOIDI
L’attività immunosoppressoria dei glucorticoidi è dovuta ai loro effetti antiinfiammatroi
e a quelli sulla risposta immunitaria. Sono immunosoppressori perchè, come la
ciclosporina, riducono marcatamente la proliferazione clonale delle cellule Th attraverso
la diminuita trascrizione del gene per IL-2; inoltre diminuiscono la trascrizione di molti
altri geni per le citochine nella fase di induzione e nella fase effetrice della risposta
immunologica. Aumentano la sintesi e la liberazione di proteina antiinfiammatorie.
Questi effetti sulla trascrizione sono dovuti soprattutto all’inibizione dell’azione dei
fattori di trascrizione, come AP-1 e NFkB. I glucocorticoidi si legano ai recettori
citoplasmatici; il complesso glucocorticoide-recettore migra nel nucleo e modula
l’espressione dei geni.
I glucocorticoidi:
• Stimolano la sintesi di lipocortina che inibisce la sintesi della fosfolipasi A2; ciò
induce a diminuzione della produzione di acido arachidonico, con conseguente
diminuzione della prosuzione di prostaglandine che mediano l’infiammazione
• Stimolano la sintesi di protiena IKBa, la quale mantiene il fattore di trascrizione
NFK nella forma inattiva; ciò riduce la trascrizione dei geni per le molecole di
fagocitosi, le citochine, gli enzimi COX2, fosfolipasi A2 e iNOs, nocnhè IL-2 e
TNFα.
Appartengono a qusta classe idrocortisone, prednisolone, betametasone. Il
glucocorticoide endogeno è rappresentato dal cortisolo sintetizzato nella corticcale del
surrene.
Effetti generali di tipo metabolico e sistemico
I ppali effetti metabolici vengono esercitati sul mtb di grassi e carboidrati. I
glucocorticoidi causano sia una diminuzione nella captazione e nell’utilizzo del glucosio
sia un aumento della gluconeogenesi, con consguetne tendenza allos viluppo di
iperglicemia.
In concomitanza si verifica un aumento nell’accumulo di glicogeno, che può essere
dovuto alla secrezione di insulina in risposta all’aumento del glucosio ematico.
In generale si ha una riduzione della sintesi proteica e un aumento della degradazione
proteica. Dosi elevate di glucocorticoidi somministrate per periodi prolungati causano
una diversa distribuzione del grasso corporeo, in quanto hanno un effetto permissivo sulla
risposta lipolitica cAMP dipendente dovuta ad altri ormoni e catocolamine. Questa
condizione è tipica della sindrome di Cushing, in cui si verifica, appunto, ridistribuzione
del grasso corporeo, soprattutto nel viso e nell’addome, accompagnato da diminuzione
della massa muscolare, con assottigliamenti di braccia e gambe.
Il morbo di Cushing ha gli stessi sintomi, ma è causato da tumore nell’adenoipofisi.
NB: 196
Ancora, sappiamo che i glucocorticoidi tendono a causare riduzione dell’assorbimetno di
calcio nel tratto GI e aumentano della sua escrezione renale, effetto che può contribuire
all’osteoporosi.
Effetti sull’ipofisi anteriore e ipotalamo
La somm di glucocorticoidi esogeni deprime la secrezione di CRF e ACTH con un
meccanismo di feedback negativo, quindi inibisce la secrezione di glucocorticoidi
endogeni e causa una potenziale atrofia della corticale del surrene. La terapia prolungata
con glucocoriticoidi provoca sospensione dell’asse ipotalomo-ipofisario.
NB: Una brusca interruzione della terapia con glucocorticoide può lasciare il pz senza
cortisolo endogeono e indurre collasso.
Possiamo riscontrare anche un effetto di tipo steroideo, ovvero irsutismo (effetto
androgeno).
Effetti antiinfiammatori
Sono dovuti al fatto che la lipocortina inibisce la sintesi della fosfolipasi A2, con
conseguente riduzione dell’acido arachidonico e, quindi, della sintesi delle prostaglandine
che mediano l’infiammazione. I glucocorticoidi come antiinfiammatori trovano
applicazione nel tto dell’asma, in quanto la riduzione nella concentrazione di acido
arachidonico porta anche alla diminuizione della sintesi di leucotrieni, i quali provocano
broncospasmo (malattia COPD).
Effetti immunosoppressori
Come fci immunosoppresori trovano applicazione per le malattie autoimmuni e la
prevenzione del rigetto degli organi dopo un intervento di trapianto. Infatti lKBa mantiene
il fattore di trascrizione NFkb inattivo e, quindi inibisce la trascrizione dei geni per:
- Molecole di fagocitosi
- Per le citochine
- Per gli enzimi COX-2, fosfolipasi A2 e