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Il fenomeno dell'atelettasia

Il fenomeno dell'atelettasia è un collabimento delle pareti alveolari per assenza di contenuto aereo. Può essere totale o parziale e fisiologica o patologica. La neonatale o congenita provoca un ritardo nell'entrata in funzione dei polmoni: presenta vie aeree bloccate da muco o liquido amniotico, debilitazione generale, lesioni dei centri del respiro e deficit di surfattante.

Le cause di questo possono essere numerose, dall'immaturità funzionale dei pneumociti di tipo II a causa di parto prematuro; debilitazione del neonato da farmaci somministrati alla madre (come nel caso dei sedativi), alla necrosi dei pneumociti di tipo II con asfissia perinatale o intra-partum (parto distocico, cesareo) e ipoperfusione polmonare. Questa riguarda i neonati, mentre negli adulti si rinvengono le pneumopatie a membrane ialine come fenomeno collaterale di affezioni polmonari acute da cause varie: shock di qualsiasi natura, traumi, polmoniti virali e...

batteriche,polmoniti uremiche ecc. Un'altra patologia dell'apparato respiratorio è l'enfisema polmonare che presenta un aumento del contenuto aereo del polmone. Si distinguono un enfisema parenchimatoso o alveolare, interstiziale, senile. L'enfisema polmonare in sé è l'aumento del contenuto aereo del polmone: il parenchimatoso manifesta la dilatazione abnorme degli spazi aerei distali ai bronchioli terminali, che può essere accompagnata da distruzione delle pareti alveolari. Quello acuto diffuso manifesta una sovradistensione alveolare per inspirazioni di forte intensità associate a difficoltà di espirazione ed è reversibile. Il cronico presenta una sovradistensione alveolare accompagnata da alterazioni distruttive dei setti alveolari. [Avviene una sovradistensione, un'ischemia da compressione, un'infiammazione con rottura delle pareti alveolari.] L'interstiziale è frequente soprattutto.nel bovino e presenta bolle d'aria lungo i setti connettivali interlobulari per lacerazione degli alveoli. L'edema polmonare manifesta la raccolta di liquido trasudato negli alveoli (edema alveolare) o nei tessuti interstiziali (edema interstiziale): può essere acuto o cronico. Sono presenti meccanismi patogenetici quali iperemia passiva con insufficienza cardiaca sinistra e decubito prolungato; diminuzione delle proteine plasmatiche; lesioni del SNC che causano vasocostrizione (traumi cerebrali). Le alterazioni dell'endotelio capillare da: mediatori flogogeni nella fase iniziale della polmonite, reazioni anafilattiche, inalazione di gas irritanti, sostanze tossiche presenti in circolo e tossicosi endogene. Si ha una congestione passiva cronica, edema polmonare cronico e si ha il passaggio negli alveoli di globuli rossi e macrofagi che li fagocitano (cellule cardiache) e stimolazione alla fibrosi con indurimento bruno del polmone. Le alterazioni del ritmo del

Il respiro intaccano la normale sequenza degli atti respiratori basati su frequenza e profondità. Ci sono alternazioni quantitative quali: tachipnea: aumento della frequenza, bradipnea: diminuzione della frequenza (farmaci sedativi, ipertensione endocranica), iperpnea o polipnea: aumento della frequenza e della profondità (spesso da sforzo), apnea: sospensione completa dell'attività respiratoria.

Il respiro periodico di Cheyne-Stokes riguarda un susseguirsi di fasi di polipnea sempre crescente e di fasi di ipopnea sempre decrescente, fino all'apnea (intossicazioni).

Il respiro di Biot prevede periodi di apnea intercalati a pochi, profondi atti respiratori.

Le qualitative sono: dispnea: respirazione difficoltosa con "fame d'aria": susseguirsi irregolare di atti respiratori, con anomalie di frequenza e profondità, percepita dal soggetto come aumento dello sforzo per respirare.

La dispnea centrogena è un'alterazione.

anatomica o funzionale dei centri nervosi: traumi, neoplasie, processi infiammatori. Ha un'origine neurogena anche in soggetti fortemente emotivi. La dispnea riflessa presenta stimoli dolorosi intensi, stimolazioni meccaniche su tronchi o recettori nervosi: stenosi delle vie aeree. L'asma bronchiale è accessuale e parossistica, in rapporto con lo spasmo della muscolatura bronchiale ed accompagnata da edema delle mucose ed abbondante secrezione. Ha origine allergica alla base. Fattore che può provocare alterazioni nell'apparato respiratorio possono essere le alterazioni delle ciglia: discinesie cigliari primitive (o congenite) con assenza completa o parziale di dineina, assenza dei bracci esterni o interni di dineina, dei ponti radiali e trasposizione di microtubuli. Si fa riferimento alla sindrome di Kartagener nell'uomo, con sinunite cronica, bronchiectasie, sterilità maschile. Colpisce occasionalmente il cane e il suino. 47. Alterazioni locali del

Le alterazioni del circolo periferico comprendono i disturbi locali, quali emorragia, iperemia, ischemia, trombosi ed embolia. L'emorragia è la fuoriuscita di sangue dai vasi e si distinguono tre forme: arteriosa, venosa e capillare oltre che esterna ed interna. L'esterna contiene esempi di ematuria, emottisi e metrorragia; l'interna può riguardare cavità preformate (emotorace, emopericardio), cavità neoformate (ematoma) ed interstiziali (ecchimosi, petecchie).

La patogenesi delle alterazioni del circolo periferico può comprendere diverse modalità: per ressi è traumatica, per diabrosi con erosione vasale, per estensione di processi patologici originati da zone contigue (lesioni tubercolari, ulcere gastro-enteriche), per diapedesi con aumento della permeabilità capillare (con infiammazione e iperemia passiva).

L'iperemia è l'aumento del contenuto di sangue in un tessuto.

L'organo può distinguersi per aumentato afflusso (iperemia attiva) o per diminuito deflusso (iperemia passiva o stasi). L'attiva si distingue in congestizia, collaterale ed ex vacuo. La congestizia ha una forma sia infiammatoria che non infiammatoria (calore, vibrazioni meccaniche) e neurogena (nevralgie, malattie infettive). La collaterale presenta la vasodilatazione nel circolo collaterale per ostruzione parziale o totale di un vaso mentre la ex vacuo agisce per svuotamento di abbondanti raccolte liquide nelle grandi cavità sierose. L'iperemia passiva si suddivide in locale, generale. Locale avviene per compressione (processi infiammatori, neoplasie, aderenze, cicatrici) o ostruzione parziale o totale (trombosi) di un tronco venoso mentre la generale riguarda un ritorno venoso ostacolato per insufficienza cardiaca destra. L'ischemia è la diminuzione o soppressione totale del flusso arterioso in un tessuto/organo: ci possono essere cause

intrinseche al vaso: spasmo della muscolatura liscia vasale, ispessimento della parete vasale, trombosi, embolia, iperemia passiva; mentre le cause estrinseche al vaso sono la recisione o legatura di un vaso e la compressione (processi infiammatori, neoplasie, cicatrici e aderenze). Le iperemie si suddividono anche in temporanea, relativa e permanente. Le permanenti se moderate sono atrofie altrimenti, se totali, infarti. L'infarto è la necrosi di un tessuto conseguente alla soppressione brusca del circolo arterioso. L'infarto bianco è l'occlusione di un'arteria terminale con assenza di circolo collaterale (es. miocardio) mentre l'infarto rosso o emorragico prevede la presenza di un circolo collaterale (polmone, intestino). Le conseguenze dell'ischemia dipendono dalla sua durata, dalla sua entità, dal tipo di arteria colpita, dalle esigenze del tessuto colpito e dallo stato precedente del tessuto colpito. La trombosi è una

Formazione di masse solide nelle cavità cardiache o all'interno dei vasi, in vita, a partire dai normali costituenti del sangue. Un trombo è aderente alla parete del vaso, friabile, irregolare e non omogeneo. Il coagulo non aderente alla parete del vaso, superficie liscia e consistenza elastica. Il trombo può essere bianco, rosso e misto, arterioso, venoso e intracardiaco, ostruente, parietale e a cavaliere.

Le cause di trombosi costituiscono la triade di Virchow e sono: l'alterazione della parete vasale con lesione endoteliale, ad esempio, alterazioni del flusso ematico, ad esempio stasi, e l'ipercoagulabilità. Le conseguenze della trombosi sono variabili a seconda del vaso e dell'organo colpiti, se si tratta di ostruzione completa o no ed altre variabili; le conseguenze più gravi sono: l'infarto e l'embolia. L'embolia è la presenza in circolo di sostanze estranee alla normale composizione del sangue (emboli).

e conesso non miscibili. Gli emboli possono essere catalogati in solidi, ovvero frammenti di trombi, frammenti di tessuti necrotici, emboli neoplastici, corpi estranei, poi ci sono gli emboli liquidi con iniezioni endovenose di sostanze oleose o fratture ad esempio, ed emboli gassosi che comprendono bolle di azoto e presenza di aria atmosferica, ad esempio la lesione di una grossa vena. A seguito delle alterazioni del circolo periferico ci possono essere delle alterazioni dell'emostasi e quindi anomalie delle piastrine, anomalie dei capillari, della coagulazione. Elementi fondamentali della coagulazione sono le piastrine che derivano dalla frammentazione dei megacariociti e vi possono essere delle alterazioni quantitative (piastrinopenie con diminuita produzione) e qualitative: piastrinopatie con aumentato consumo periferico caratterizzato da distruzione immunomediata farmaco indotta, provocata da infezioni, o non immunomediata. All'interno delle piastrinopenie rientra anche il

sequestro piastrinico con emangiosarcomi, splenomegalie (torsione, ematomi) e possono distinguersi inoltre in congenite e acquisite (uremia, pancreatite, malattie infettive). Le coagulopatie sono congenite quali emofilia A o Classica (carenza di fattore VIII) ed emofilia B (malattia di Christmas) con carenza di fattore IX. Nelle coagulopatie acquisite c'è carenza di vitamina K con avvelenamento da dicumarinici, insufficienza pancreatica esocrina) o insufficienza epatica.

48. Fisiopatologia dell'edema

Secondo i dati del metabolismo idro-elettrolitico l'acqua corporea occupa il 60%. I compartimenti liquidi vengono divisi in intracellulari che rappresentano il 40% mentre gli extracellulari rappresentano il 20%.

Il fluido interstiziale rappresenta il 15% e il plasma rappresenta il 5%. La composizione ionica nell'ambito intracellulare mostra la prevalenza di ioni K+ con un'osmolarità di 140 mOsm/L mentre nell'ambito extracellulare c'è

una prevalenza di ioni Na+ con un'osmolarità pari al 142 mOsm/L e Cl-. L'osmo

Dettagli
A.A. 2016-2017
38 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marghe_DiGio96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e fisiopatologia animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Romanucci Mariarita.