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IL DOMINIO NEL MEDITERRANEO DEI CORSARI OTTOMANI

Le fortificazioni medievali nella Sicilia sud- orientale

Di Sergio Taccone

L9articolo comincia con il presentare brevemente due dei corsari barbareschi che sono passati alla

storia, ovvero Dragùt o <la spada vendicatrice dell9Islam= e il <rinnegato= Ucciali. Spiega inoltre che

il fenomeno della pirateria ebbe inizio nel VII secolo per terminare solo in epoca contemporanea.

Dopo una breve presentazione, parlerà delle vite di Dragùt e Ucciali. Del primo vi è da segnalare che

entrò nella milizia ottomana a soli dodici anni. Trasferitosi ad Alessandria, guadagnerà presto la fama

di uno dei più feroci corsari ottomani. Del secondo, Taccone ci racconta che fu il comandante della

flotta musulmana, di origine calabrese presto si convertì all9islam e fu soprannominato il <rinnegato=.

Fu generalissimo del Pasciacalato turco d9Algeria, governatore di Tripoli e Tunisi e prese parte alla

storica battaglia di Lepanto.

Sessione di studio 2 - (Lettura di approfondimento)

- Da G. BONAFFINI, La Sicilia e i barbareschi. Incursioni corsare

e riscatto degli schiavi (1570-1606), I.L.A. Palma, 1983, pp. 134-5.

[Lettera ai famigliari di un uomo siciliano fatto schiavo dai pirati barbareschi.]

Questo bellissimo estratto, scritto in lingua siciliana, contiene le preghiere di un uomo fatto schiavo

dai pirati. Non si sa se queste preghiere siano mai arrivate a destinazione. Possiamo comunque

dedurre che l9esperienza di schiavo non lo fece convertire all9Islam, in quanto invoca più volte il Dio

cristiano. È evidente che la lettera servisse per convincere i familiari a pagare un riscatto affinché

potesse tornare libero. Esorta i familiari, anche con toni pietosi, a servirsi anche dell9aiuto di qualcun

altro, perché lui sta vivendo un vero e proprio inferno in terra, o per meglio dire, in mare.

Sessione di studio 3 - (Auto 3 verifica)

Si risponda alla seguente domanda: quali furono, nel corso del XVI secolo, le principali

¥ potenze musulmane e quali rapporti mantennero tra loro?

Le principali potenze musulmane erano:

1. L9impero dei Savafidi (Persia);

2. L9impero Moghul (India);

3. L9Impero Ottomano.

Si è portati a pensare che i rapporti tra queste potenze non fossero dei migliori; infatti, l9arresto

dell9espansione ottomana tra quattro e cinquecento è visto come una conseguenza degli scontri

tra l9impero dei Savafidi e l9impero Ottomano, perché differivano in questioni confessionali.

Infatti, i Savafidi erano sciiti, cioè sostenitori della corrente islamica facente capo ad Alì,

cugino di Maometto, mentre gli Ottomani erano sunniti, ossia l9Islam della tradizione

maomettana, e si percepivano come guardiani dell9ortodossia islamica e come la più

importante autorità religiosa musulmana.

Lezione 8: la Spagna di Filippo II e l9Inghilterra di Elisabetta I.

Sessione di studio 1 - (Link di approfondimento)

Voce Maria I Tudor regina d9Inghilterra, detta la Sanguinaria

¥ (Enciclopedia Treccani):

http://www.treccani.it/enciclopedia/maria-i-tudor-regina-d-

inghilterra-detta-la-sanguinaria/

Maria I, figlia di Enrico VIII e Caterina d9Aragona, a causa del suo stato di figlia illegittima, ottenne

il diritto al trono nel 1544, dopo la morte dei figli legittimi. Entrò a Londra trionfante e seppe

dimostrarsi moderata all'atto di ristabilire il culto cattolico. Ma il matrimonio con Filippo, principe di

Spagna, da cui non riuscirono a distoglierla né l'opposizione del parlamento né le rivolte del paese,

favorì una politica di palese intolleranza. Dopo essere stata abbandonata dal marito, si dedicò alla

restaurazione cattolica, servendosi di un9azione spesso dura e persecutoria, che le valse l9appellativo

di Sanguinaria. Nel 1557 Filippo II tornò e chiese l9aiuto dell9Inghilterra, che Maria accettò, ma la

perdita di Calais ad opera dei francesi segnò il completo insuccesso della sua politica.

Sessione di studio 2 - (Lettura di approfondimento)

Da J. H. ELLIOT, La Spagna imperiale (1460-1716), Il Mulino,

¥ 1982, p. 87.

I funzionari della monarchia spagnola percepivano uno stipendio esiguo sia per le ristrettezze

economiche in cui si trovava la corona sia per una politica basata sulla convinzione che un funzionario

che percepiva un salario basso, avrebbe lavorato con maggiore impegno con la speranza di ricevere

delle ricompense. I risultati di questa politica furono deleteri, in quanto il funzionario, non potendo

far fronte a tutte le spese, ricorreva a metodi irregolari per aumentare le proprie entrate, che venivano

proposti dallo stesso sistema amministrativo spagnolo. Il re, avendo molti sudditi, non poteva prestare

favori a tutti e, pertanto si faceva aiutare dagli stessi consigli che ne facevano le veci. Quando

venivano fatte petizioni da parte di chi voleva una ricompensa per il favore prestato, i consigli

provvedevano a farla avere al re che agiva secondo quanto dicevano i consigli. Naturalmente si agiva

per favori, pertanto, chi faceva istanza per avere la ricompensa, doveva prendere le dovute

precauzioni per assicurarsi che la petizione venisse subito esaminata. La corruzione aumentò proprio

per questi poteri che avevano i consigli di dispensare favori e amministrare la cosa pubblica e la

giustizia.

Sessione di studio 3 - (Auto 3 verifica)

Si tracci uno schema che riassuma i principali Consigli che coadiuvavano Filippo II nella

¥ gestione dell9Impero spagnolo.

Filippo II fu re di Spagna dall9abdicazione del padre, Carlo V, nel 1556 fino al 1598 e venne

considerato dalla cristianità il campione della Controriforma. I protestanti lo hanno sempre

interpretato come un sovrano oscurantista e persecutore, mentre gli spagnoli e i cattolici in genere

hanno esaltato il suo spirito di missione, il senso di responsabilità e la forte moralità. Dopo l9ascesa

al trono non si mosse mai dalla Spagna, contrariamente al padre, e trasferì la sede della corte reale

nel piccolo villaggio di Madrid, il cui unico merito era la collocazione esattamente al centro della

Spagna. La sede del suo governo era il convento di San Lorenzo dell9Escorial, che aveva già accolto

il padre nei suoi ultimi anni di vita, in parte edificio religioso e in parte fortezza, in una perfetta sintesi

del carattere del sovrano. Lo Stato organizzato da Filippo II aveva caratteri dispotici. Il sovrano aveva

un potere assoluto sui sudditi e governava anche una parte di affari ecclesiastici: ad esempio usufruiva

del <diritto di presentazione= (poteva cioè presentare al pontefice propri candidati per le sedi vescovili

spagnole e, dopo la designazione papale, doveva dare il proprio placet alla nomina) e da lui dipendeva

l9Inquisizione spagnola. Nella sua attività di governo era affiancato da una serie di consigli, sorta di

protoministeri, anche se le decisioni finali in ogni campo della vita politica spettavano unicamente a

lui. Tra i principali consigli si possono menzionare il Consejo de Estado (per gli affari esteri e la

politica generale), il Consejo de Hacienda (economia e finanze), il Consejo de la Guerra e il Consejo

de la Inquisicion. Esistevano anche consigli minori che gestivano singoli territori spagnoli, come il

Consejo de Castilla, il Consejo de Italia e il Consejo de Indias. Al di sotto dei consigli era situato un

apparato burocratico enorme, composto da funzionari reclutati tramite la vendita delle cariche, che

dava luogo a numerosi episodi di corruzione. La medesima struttura burocratica era presente anche

nelle Americhe, dove, fra l9altro, era stata trapiantata anche l9Inquisizione.

Si risponda alle seguenti domande: quali erano gli obiettivi che portarono la Spagna ad

¥ attaccare l9Inghilterra con l9Invincibile Armada nel 1588? Quali furono gli esiti della

spedizione?

L9Invincibile Armada fu la flotta (130 navi con circa 30.000 uomini e più di 2000 pezzi di artiglieria)

allestita da Filippo II di Spagna per rendere possibile lo sbarco in Inghilterra del corpo di spedizione

riunito nelle Fiandre da Alessandro Farnese. Gli obiettivi che portarono la Spagna ad attaccare

l9Inghilterra erano quelli di abbattere la potenza navale inglese, responsabile degli attacchi di pirateria

alle navi spagnole e alle coste dell9America Latina, e mettere fine agli appoggi che quella monarchia

forniva ai Paesi Bassi in rivolta. Partita da Lisbona nel 1588, l9Invincibile Armada, comandata da

Alonso Pérez de Guzmán, fu più volte attaccata e danneggiata dagli Inglesi, con a capo Francis Drake

e lord Charles Howard. La flotta inglese, inferiore di numero, ma composta da navi assai più agili,

sconfisse quella spagnola in alcuni scontri presso Plymouth e Wight (1588). L9esaurirsi delle

munizioni inglesi e il favorevole mutare del vento consentirono agli Spagnoli di sottrarsi allo scontro

ma, durante il viaggio di ritorno in Spagna, il maltempo e le malattie flagellarono l9Invincibile

Armada, causando la grave perdita di uomini e navi. La flotta spagnola eseguì il periplo della Gran

Bretagna e dell9Irlanda e, priva della possibilità di ripararsi sulle coste olandesi (dove operavano i

ribelli), si trascinò in patria dopo aver abbandonato ogni velleità di conquista. La distruzione della

flotta manifestò la decadenza della monarchia spagnola, determinando il crollo definitivo della

potenza marittima della Spagna e la nascita del primato navale e commerciale inglese. La notizia

della sconfitta nel canale della manica raggiunse l'Escorial a fine settembre, ma non lasciò alcun segno

nella mentalità di Filippo II. Egli, infatti, credeva di poter schierare in poco tempo una nuova flotta

per conquistare l'orgogliosa Inghilterra. Ma le ricchezze che la Spagna stava importando dalle

Americhe si stavano esaurendo ed i successivi tentativi spagnoli di invasione dell'isola, datati 1596 e

1597, fallirono miseramente. Per ben tre secoli nessun regnante d'Europa tentò più un'aggressione

all'Inghilterra, solo Napoleone Bonaparte tentò di interrompere questo "digiuno", fallendo anch'egli.

Fu così che si venne a stabilire l'incontrastato dominio britannico sui famosi sette mari, sui quali la

regina Elisabetta aveva lanciato, un tempo, i suoi ardimentosi gentiluomini-corsari.

Lezione 7: l9impero Ottomano nel XVI secolo

Link di approfondimento

- Rivista on-line InStoria. Rivista on-line di storia & informazione,

pagina dedicata ai pirati e ai corsari barbareschi:

http://www.instoria.it/home/corsari_ottomani.htm

IL DOMINIO NEL MEDITERRANEO DEI CORSARI OTTOMANI

Le fortificazioni medievali nella Sicilia sud- orientale

Di Sergio Taccone

L9articolo comincia con il presentare brevemente due dei corsari barbareschi che sono passati alla

storia, ovvero Dragùt o <la spada vendicatrice dell9Islam= e il <rinnegato= Ucciali. Spiega inoltre che

il fenomeno della pirateria ebbe inizio nel VII secolo per terminare solo in epoca contemporanea.

Dopo u

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A.A. 2024-2025
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ila944 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Gorla Filippo.