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Voce Maria I Tudor regina d9Inghilterra, detta la Sanguinaria
¥ (Enciclopedia Treccani):
http://www.treccani.it/enciclopedia/maria-i-tudor-regina-d-
inghilterra-detta-la-sanguinaria/
Maria I, figlia di Enrico VIII e Caterina d9Aragona, a causa del suo stato di figlia illegittima, ottenne
il diritto al trono nel 1544, dopo la morte dei figli legittimi. Entrò a Londra trionfante e seppe
dimostrarsi moderata all'atto di ristabilire il culto cattolico. Ma il matrimonio con Filippo, principe di
Spagna, da cui non riuscirono a distoglierla né l'opposizione del parlamento né le rivolte del paese,
favorì una politica di palese intolleranza. Dopo essere stata abbandonata dal marito, si dedicò alla
restaurazione cattolica, servendosi di un9azione spesso dura e persecutoria, che le valse l9appellativo
di Sanguinaria. Nel 1557 Filippo II tornò e chiese l9aiuto dell9Inghilterra, che Maria accettò, ma la
perdita di Calais ad opera dei francesi segnò il completo insuccesso della sua politica.
Sessione di studio 2 - (Lettura di approfondimento)
Da J. H. ELLIOT, La Spagna imperiale (1460-1716), Il Mulino,
¥ 1982, p. 87.
I funzionari della monarchia spagnola percepivano uno stipendio esiguo sia per le ristrettezze
economiche in cui si trovava la corona sia per una politica basata sulla convinzione che un funzionario
che percepiva un salario basso, avrebbe lavorato con maggiore impegno con la speranza di ricevere
delle ricompense. I risultati di questa politica furono deleteri, in quanto il funzionario, non potendo
far fronte a tutte le spese, ricorreva a metodi irregolari per aumentare le proprie entrate, che venivano
proposti dallo stesso sistema amministrativo spagnolo. Il re, avendo molti sudditi, non poteva prestare
favori a tutti e, pertanto si faceva aiutare dagli stessi consigli che ne facevano le veci. Quando
venivano fatte petizioni da parte di chi voleva una ricompensa per il favore prestato, i consigli
provvedevano a farla avere al re che agiva secondo quanto dicevano i consigli. Naturalmente si agiva
per favori, pertanto, chi faceva istanza per avere la ricompensa, doveva prendere le dovute
precauzioni per assicurarsi che la petizione venisse subito esaminata. La corruzione aumentò proprio
per questi poteri che avevano i consigli di dispensare favori e amministrare la cosa pubblica e la
giustizia.
Sessione di studio 3 - (Auto 3 verifica)
Si tracci uno schema che riassuma i principali Consigli che coadiuvavano Filippo II nella
¥ gestione dell9Impero spagnolo.
Filippo II fu re di Spagna dall9abdicazione del padre, Carlo V, nel 1556 fino al 1598 e venne
considerato dalla cristianità il campione della Controriforma. I protestanti lo hanno sempre
interpretato come un sovrano oscurantista e persecutore, mentre gli spagnoli e i cattolici in genere
hanno esaltato il suo spirito di missione, il senso di responsabilità e la forte moralità. Dopo l9ascesa
al trono non si mosse mai dalla Spagna, contrariamente al padre, e trasferì la sede della corte reale
nel piccolo villaggio di Madrid, il cui unico merito era la collocazione esattamente al centro della
Spagna. La sede del suo governo era il convento di San Lorenzo dell9Escorial, che aveva già accolto
il padre nei suoi ultimi anni di vita, in parte edificio religioso e in parte fortezza, in una perfetta sintesi
del carattere del sovrano. Lo Stato organizzato da Filippo II aveva caratteri dispotici. Il sovrano aveva
un potere assoluto sui sudditi e governava anche una parte di affari ecclesiastici: ad esempio usufruiva
del <diritto di presentazione= (poteva cioè presentare al pontefice propri candidati per le sedi vescovili
spagnole e, dopo la designazione papale, doveva dare il proprio placet alla nomina) e da lui dipendeva
l9Inquisizione spagnola. Nella sua attività di governo era affiancato da una serie di consigli, sorta di
protoministeri, anche se le decisioni finali in ogni campo della vita politica spettavano unicamente a
lui. Tra i principali consigli si possono menzionare il Consejo de Estado (per gli affari esteri e la
politica generale), il Consejo de Hacienda (economia e finanze), il Consejo de la Guerra e il Consejo
de la Inquisicion. Esistevano anche consigli minori che gestivano singoli territori spagnoli, come il
Consejo de Castilla, il Consejo de Italia e il Consejo de Indias. Al di sotto dei consigli era situato un
apparato burocratico enorme, composto da funzionari reclutati tramite la vendita delle cariche, che
dava luogo a numerosi episodi di corruzione. La medesima struttura burocratica era presente anche
nelle Americhe, dove, fra l9altro, era stata trapiantata anche l9Inquisizione.
Si risponda alle seguenti domande: quali erano gli obiettivi che portarono la Spagna ad
¥ attaccare l9Inghilterra con l9Invincibile Armada nel 1588? Quali furono gli esiti della
spedizione?
L9Invincibile Armada fu la flotta (130 navi con circa 30.000 uomini e più di 2000 pezzi di artiglieria)
allestita da Filippo II di Spagna per rendere possibile lo sbarco in Inghilterra del corpo di spedizione
riunito nelle Fiandre da Alessandro Farnese. Gli obiettivi che portarono la Spagna ad attaccare
l9Inghilterra erano quelli di abbattere la potenza navale inglese, responsabile degli attacchi di pirateria
alle navi spagnole e alle coste dell9America Latina, e mettere fine agli appoggi che quella monarchia
forniva ai Paesi Bassi in rivolta. Partita da Lisbona nel 1588, l9Invincibile Armada, comandata da
Alonso Pérez de Guzmán, fu più volte attaccata e danneggiata dagli Inglesi, con a capo Francis Drake
e lord Charles Howard. La flotta inglese, inferiore di numero, ma composta da navi assai più agili,
sconfisse quella spagnola in alcuni scontri presso Plymouth e Wight (1588). L9esaurirsi delle
munizioni inglesi e il favorevole mutare del vento consentirono agli Spagnoli di sottrarsi allo scontro
ma, durante il viaggio di ritorno in Spagna, il maltempo e le malattie flagellarono l9Invincibile
Armada, causando la grave perdita di uomini e navi. La flotta spagnola eseguì il periplo della Gran
Bretagna e dell9Irlanda e, priva della possibilità di ripararsi sulle coste olandesi (dove operavano i
ribelli), si trascinò in patria dopo aver abbandonato ogni velleità di conquista. La distruzione della
flotta manifestò la decadenza della monarchia spagnola, determinando il crollo definitivo della