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ESG.

Inoltre, le aziende possono essere valutate in base alle proprie performance ESG rispetto a quelle del

settore in cui operano o rispetto agli standard di riferimento specifici. Ciò significa che anche se

un'azienda ha performance ESG relativamente buone, potrebbe ricevere un rating inferiore se

confrontata con i suoi pari.

In definitiva, i rating ESG forniscono una valutazione delle performance di un'azienda in termini di

sostenibilità e responsabilità sociale, ma è importante considerare che possono esserci variazioni tra le

valutazioni delle diverse agenzie di rating, a seconda delle metodologie utilizzate e dei criteri

considerati.

Quali sono le principali ipotesi alla base del modello costi-volumi-risultati?

22.

Il modello costi-volumi-risultati (CVR), noto anche come modello CVP (Cost-Volume-Profit), si basa su

diverse ipotesi fondamentali che semplificano la complessità delle operazioni aziendali al fine di

analizzare il rapporto tra volumi di produzione, costi e risultati finanziari. Le principali ipotesi alla base di

questo modello includono:

- Costi Fissi e Variabili: L'ipotesi che i costi aziendali possano essere suddivisi in costi fissi e costi

variabili. I costi fissi rimangono costanti, indipendentemente dai volumi di produzione, mentre i

costi variabili cambiano proporzionalmente con i livelli di attività.

- Costi Unitari Costanti: Si presume che il costo unitario dei materiali, della manodopera e degli altri

fattori di produzione rimanga costante, indipendentemente dal volume di produzione. Questo

significa che il costo per produrre un'unità aggiuntiva di prodotto rimane invariato.

- Vendite e Produzione Equivalente: Si assume che l'azienda sia in grado di vendere tutta la sua

produzione e che la domanda per i prodotti sia sufficiente per soddisfare tutti i livelli di produzione.

In altre parole, non ci sono restrizioni di capacità di mercato.

- Orientamento a un unico prodotto o a pochi prodotti: Il modello CVR di solito si applica meglio

quando un'azienda produce un numero limitato di prodotti o un singolo prodotto, semplificando

così l'analisi dei costi e dei volumi di produzione.

- Risposte Lineari: Il modello assume che i rapporti tra costi, volumi e risultati siano lineari e che i

cambiamenti nelle attività produttive abbiano un impatto proporzionale sui costi e sui ricavi.

Che cos’è il margine di contribuzione unitario e perché è importante nella

23. determinazione del break-even point?

Il margine di contribuzione unitario rappresenta la differenza tra il prezzo di vendita di un singolo

prodotto e il suo costo variabile unitario. In altre parole, è la quantità di denaro disponibile per coprire i

costi fissi e contribuire al profitto dopo aver sottratto i costi direttamente correlati alla produzione di

un'unità del prodotto.

Calcolare il margine di contribuzione unitario è importante nella determinazione del break-even point

perché fornisce informazioni cruciali sul punto in cui un'azienda inizia a realizzare un profitto o una

perdita. Il break-even point rappresenta il livello di vendite in cui i ricavi totali sono esattamente pari ai

costi totali, quindi non c'è né profitto né perdita. In altre parole, è il punto in cui il margine di

contribuzione totale è uguale ai costi fissi totali.

Quando il margine di contribuzione unitario supera i costi fissi unitari, ogni unità venduta contribuisce a

coprire una parte dei costi fissi e ad aumentare il profitto. D'altra parte, se il margine di contribuzione

unitario è inferiore ai costi fissi unitari, l'azienda subirà una perdita per ogni unità venduta fino a

quando non raggiungerà il break-even point.

Il margine di contribuzione unitario fornisce una misura chiave della redditività di un prodotto e della

sua capacità di contribuire al raggiungimento dei costi fissi e al conseguimento del profitto. È essenziale

nella determinazione del break-even point perché aiuta a stabilire il livello di vendite necessario per

coprire tutti i costi e iniziare a generare un profitto.

Qual è la differenza tra margine primo e margine secondo di contribuzione?

24.

Il margine di contribuzione è una misura finanziaria che indica la quantità di ricavo rimanente dopo la

deduzione dei costi variabili associati alla produzione di beni o servizi. Esistono due tipi principali di

margini di contribuzione: il margine di contribuzione primario e il margine di contribuzione secondario.

- Il margine di contribuzione primario è la differenza tra il prezzo di vendita di un prodotto e i suoi

costi variabili diretti. Questi costi includono solitamente i costi dei materiali, la manodopera diretta

e altre spese direttamente associate alla produzione di un'unità del prodotto. Il margine di

contribuzione primario è utile per valutare quanto ciascun prodotto contribuisce a coprire i costi

fissi e a generare un profitto lordo.

- Il margine di contribuzione secondario, invece, tiene conto di costi variabili aggiuntivi oltre a quelli

direttamente correlati alla produzione, come le commissioni di vendita, le spese di trasporto o di

distribuzione e le spese di marketing. In altre parole, il margine di contribuzione secondario include

tutti i costi variabili pertinenti per la generazione di ricavi, indipendentemente dal fatto che siano

direttamente collegati alla produzione o meno.

25. Perché il risultato operativo è un indicatore fondamentale per l’analisi economico-

finanziaria?

Il risultato operativo, noto anche come utile operativo o utile prima delle imposte e degli interessi

(EBIT), è un indicatore fondamentale nell'analisi economica e finanziaria per diversi motivi.

Innanzitutto, misura la performance operativa di un'azienda, indicando quanto essa è in grado di

generare di profitto dalle sue attività principali, escludendo i costi finanziari e le imposte. Questo

fornisce una visione della sua efficienza e redditività nella gestione delle operazioni quotidiane.

Inoltre, il risultato operativo rileva la sostenibilità a lungo termine del business. Un risultato positivo

indica che l'azienda è in grado di generare un profitto dalla sua attività principale, il che è essenziale per

la sua sopravvivenza e crescita nel tempo. Questo indicatore facilita anche il confronto tra aziende,

poiché esclude gli effetti di finanziamenti e politiche fiscali, consentendo un'analisi più accurata delle

performance relative.

Per gli investitori, il risultato operativo è uno dei principali indicatori per valutare l'attrattività di

un'azienda come investimento. Una crescita sana del risultato operativo può indicare un'azienda ben

gestita con buone prospettive di crescita futura.

Infine, i manager utilizzano il risultato operativo per valutare l'efficacia delle strategie aziendali e

prendere decisioni operative. Se il risultato operativo è inferiore alle aspettative, possono essere

necessarie azioni correttive, come ridurre i costi, migliorare l'efficienza o rivedere le strategie di pricing.

E’ corretto affermare che il ROI è un indicatore che non dipende dalle scelte di

26. finanziamento dell’azienda?

No, non è corretto affermare che il ROI (Return on Investment) sia un indicatore che non dipende dalle

scelte di finanziamento dell'azienda. Il ROI è calcolato come il rapporto tra il guadagno ottenuto da un

investimento e il costo dell'investimento stesso. Questo significa che il ROI è influenzato sia dal

rendimento generato dall'investimento che dal modo in cui l'investimento è finanziato.

Le scelte di finanziamento dell'azienda possono influenzare il ROI in diversi modi:

- Costo del capitale: Le modalità di finanziamento, come l'indebitamento o l'emissione di azioni,

determinano il costo del capitale dell'azienda. Questo costo del capitale influisce sul calcolo del

rendimento atteso dell'investimento e quindi sul ROI complessivo.

- Effetto leva finanziaria: L'utilizzo di debito può aumentare il rendimento sull'investimento tramite

l'effetto leva finanziaria, ma può anche aumentare il rischio finanziario dell'azienda. Questo può

influenzare sia il guadagno che il costo dell'investimento, influenzando quindi il ROI.

- Struttura del capitale: La struttura del capitale, cioè la proporzione tra debito e patrimonio netto

utilizzata per finanziare gli investimenti, può influenzare il costo medio ponderato del capitale

(WACC) dell'azienda, che a sua volta influisce sul rendimento atteso e sul ROI.

- Condizioni del mercato: Le condizioni di mercato, come i tassi di interesse o la disponibilità di

finanziamenti, possono influenzare le scelte di finanziamento e quindi l'impatto sul ROI.

Quindi, le scelte di finanziamento dell'azienda possono avere un impatto significativo sul ROI e non

possono essere ignorate quando si valuta la redditività degli investimenti.

27. Qual è la relazione tra ROI e ROE?

Il ROE (Return on Equity) e il ROI (Return on Investment) sono entrambi indicatori finanziari utilizzati per

valutare la performance e la redditività di un'azienda, ma si concentrano su aspetti diversi della sua

attività e utilizzano metriche diverse per calcolare il rendimento.

- Il ROE misura il rendimento generato dall'equity degli azionisti dell'azienda. Viene calcolato

dividendo il reddito netto dell'azienda per l'anno per il suo patrimonio netto medio durante lo

stesso periodo. In sostanza, il ROE indica quanto profitto l'azienda è in grado di generare utilizzando

il denaro investito dagli azionisti.

- il ROI misura il rendimento generato da un investimento specifico o da un insieme di investimenti.

Viene calcolato dividendo il guadagno netto derivante dall'investimento per il costo

dell'investimento stesso. Il ROI può essere utilizzato per valutare la redditività di un investimento

singolo o di una serie di investimenti nel contesto dell'intera attività aziendale.

La relazione tra ROE e ROI può essere compresa considerando che l'ROE è influenzato anche dal ROI, in

quanto il reddito netto utilizzato nel calcolo dell'ROE è influenzato dagli investimenti che generano il

ROI. Inoltre, l'ROE incorpora il livello di leva finanziaria dell'azienda, poiché il patrimonio netto

rappresenta l'equity degli azionisti, mentre il ROI non tiene conto della struttura del capitale.

In sintesi, mentre il ROE si concentra sul rendimento generato dagli azionisti dell'azienda, il ROI si

concentra sul rendimento generato da specifici investimenti o attività. Sebbene ci sia una relazione

indiretta tra ROE e ROI, poiché entrambi riflettono la redditivit&agrav

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ycommento di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cappozzo Mario.
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