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GESTIONE DELLA PRODUZIONE

CAPITOLO 1 : Strategia di produzione

1. Si diano almeno tre definizioni di strategia d’impresa

o Strategia significa analizzare il contesto e selezionare le alternative economiche che sono abbinate alle risorse

agli obiettivi aziendali secondo un rischio commisurata al profitto ed alla fattibilità che le alternative offrono.

o La strategia fornisce spunti direzionali per l’organizzazione che gli consentano di raggiungere i suoi obiettivi,

anche in risposta alle opportunità e minacce nel suo ambiente.

o La strategia è un’azione finalizzata.

2. La strategia d’impresa può essere definita come piano, percorso, posizione e prospettiva. Cosa significa?

o Strategia come piano: la strategia può essere definita come piano d’azione sviluppato per raggiungere un

certo risultato nel rispetto di vincoli di contesto e di risorse disponibili.

o Strategia come percorso: la strategia può essere vista come come il percorso che svolgiamo per arrivare all'

implementazione del nostro piano virgola in particolare, un percorso nell’evolversi dinamico delle azioni.

o Strategia come posizione: descrive le modalità attraverso le quali l’organizzazione trova il suo posizionamento

ottimale per difendersi in un contesto competitivo, In altre parole, il modo è la posizione in cui ci collochiamo

rispetto alle altre aziende chiamate competitor.

o Strategia come prospettiva: quale visione abbiamo del futuro e quale concetto cerchiamo di implementare

per la nostra azienda.

3. Quali sono le principali caratteristiche della strategia deliberata?

Una strategia deliberata, maggiormente efficace in un ambiente stabile e prevedibile, percepisce l’incertezza

come una minaccia da evitare. La strategia deliberata deve essere esplicita e possibilmente articolata affinché

risulti anche semplice; deve essere esplicita e intenzionale per essere sufficientemente efficace e specifica per

richiedere alcune azioni ed escluderne altre.

4. Cosa implica l'oscillazione del focus nell'evoluzione dello strategic management?

5. Cosa sostiene la filosofia del portfolio of capabilities?

6. Quali sono i contenuti della strategia a livello network?

I livelli di strategia che sono presenti nell’impresa dipendono dal numero di business in cui è presente e dalle

alleanze e partnership tra le società che decidono di collaborare vengono create per ottenere un vantaggio

competitivo. Questo tipo di strategia è maggiormente presente in aziende in cui ci sono accordi strategici o

partnership.

7. In che senso il modello della catena operativa del valore è un modello leve-prestazioni?

Le prestazioni o priorità competitive sono raggruppate in quattro classi: prestazioni di costo (insieme dei costi fissi

e variabili), prestazioni di tempo (riguardanti la tempestività e la puntualità delle consegne o comunque la

prontezza o rapidità di risposta), prestazioni di qualità (si intende la qualità dei prodotti e l’affidabilità dei

processi) e le prestazioni di flessibilità (flessibilità al mix dei prodotti o ai volumi di produzione, in altre parole, è la

capacità variazionale di una data variabile, come volumi o mix produttivo, entro certi limiti di costo, tempo e

qualità).

Le categorie strategiche decisionali sono le leve di intervento ho scelte operative che vengono azionate per

raggiungere gli obiettivi della produzione. Le leve si dividono in tre gruppi di categorie di variabili strategiche

decisionali:

- organizzazione e management (categorie riconducibili alla struttura di impresa, ai rapporti Inter ed intra impresa

e al ruolo del management), esse sono: grado di configurazione e coordinamento delle attività, accordi e

coalizioni, strutture organizzative e meccanismi di integrazione, ruoli manageriali;

- sistemi di gestione (intesi come approcci per la gestione dei processi o come tecniche e procedure formali), essi

sono concurrent Engineering, total quality management, just in time e supply chain management;

-tecnologie che si dividono in tecnologie per lo svolgimento, tecnologie ICT e tecnologie incorporate.

L'incrocio delle categorie decisionali e delle leve consentono di individuare 12 quadranti che rappresentano gli

ambiti decisionali della strategia di produzione. Le decisioni prese circa le leve di intervento determinano le

priorità competitive ed insieme concorrono a definire i risultati economici, mentre le classi di prestazioni interne

con quelle esterne concorrono a determinare i risultati economici di fatturato e profitto.

8. Qual è la tesi proposta da Skinner nel libro ‘’ Manufactoring: the formidable competitive weapon’’?

All'interno di questo libro l'autore supera l’approccio funzionale alla produzione prevalente fino alla fine degli anni

60 e propone di rivisitare le scelte produttive alla luce della strategia di impresa mediate dalla strategia di

produzione. Sia la strategia di impresa che la strategia di produzione possono essere trattate in termini di

contenuto (riguarda le priorità competitive e le scelte di intervento operate in ordine all' ottenimento delle

predette priorità), processo e contesto. Il modello sviluppato da Skinner mostra come l'ambiente esterno

influenza sia la strategia competitiva (risultato di un disegno complessivo dell'azienda) sia la strategia produttiva,

che insieme alle altre strategie funzionali affrontano un determinato business.

9. Cosa rappresenta il ‘’sandocone model’’?

10. Si discutano due casi in cui non c’è coerenza all’interno e tra gli elementi della strategia di produzione

11. Costruire la matrice di Slack relativa all’importanza e al posizionamento delle prestazioni.

La matrice di Slack è uno strumento

utile per valutare in che misura le

prestazioni siano qualyfing (criteri che

permettono di accedere a un mercato

nonché i requisiti minimi che i prodotti

devono soddisfare per poter esistere su

un mercato) o order winning (requisiti

o standard di settore che permettono

di ottenere successo sul mercato), il

relativo posizionamento dell’impressa

rispetto alla concorrenza e come agire

di conseguenza.

La matrice di Slack è basata su due scale:

Le quattro zone in matrice sono

o zona ‘’appropriata’’: spostare le prestazioni fino a, o sopra, questo confine dovrebbe essere il primo obiettivo di

ogni programma di miglioramento.

o zona ‘’migliorare’’: qualsiasi fattore competitivo che si trova al di sotto del limite inferiore della zona

‘’appropriata’’ è un candidato al miglioramento.

o zona ‘’azione urgente’’: tutti i fattori in questa zona sono critici dato che i livelli delle prestazioni ritenute

importanti dai clienti sono inferiori a quelle attese e questo comporta il rischio della perdita del business.

L’obiettivo a breve termine è quello di aumentare le prestazioni almeno fino alla zona ‘’migliorare’’ punto a

medio termine, le prestazioni dovrebbero essere migliorati fino al superamento del limite inferiore della zona

‘’appropriata’’.

o zona in ‘’eccesso?’’: Sei fattori di competitività si trovano in questa zona, significa che le prestazioni raggiunte

sono di gran lunga migliori rispetto a quelle attese, infatti, bisogna verificare se le risorse impiegate per

ottenere quella prestazione avrebbero potuto essere dirottate verso fattori più bisognosi come quelli localizzati

nell'area ‘’intervento urgente’’.

CAPITOLO 2: Modelli di produzione

1. Quali sono i tre principi produttivi alla base della catena di montaggio di Ford?

La ‘’moving assembly line’’ è il risultato dell’applicazione simultanea di tre principi basilari della nascente teoria

della produzione:

1- DIVISIONE DEL LAVORO: introdotta da Smith ed esprime come la specializzazione delle attività viene correlata,

insieme alle politiche salariali, alla produttività del lavoro stesso.

2- PARTI INTERCAMBIABILI: i componenti di un prodotto possono essere utilizzati anche per la realizzazione di un

altro prodotto. Questo principio inoltre presuppone / comporta il concetto di ‘’standard’’ e quello di

‘’tolleranza’’.

3- SINCRONIZZAZIONE: sincronizzazione della produzione e della movimentazione.

2. Perché è importante la ridondanza di natura intangibile?

La ridondanza di natura intangibile è importante perché è fatta di persone capaci non solo di attività esecutive,

ma anche di manutenzione, di controllo delle qualità, di programmazione della produzione, di mutuo

coordinamento, a monte e a valle del processo di trasformazione. Essa è un trade-off con la ridondanza tangibile:

la ridondanza intangibile è quindi la condizione indispensabile per ridurre la ridondanza fisica di materiali, lavoro

ed energia al fine di ottenere maggiori efficienze produttive.

3. Perché i nuovi modelli produttivi possono essere considerati differenti declinazioni del nuovo paradigma nato

dal superamento di quello fordista?

4. Evidenziare gli elementi distintivi del World Class Manufacturing e porli a confronto con quelli della Dynamic

Manufacturing.

Il World Class Manufacturing ha come obiettivo quello di far fronte alle esigenze dei clienti per quanto riguarda

l’alta qualità, il basso costo, i brevi lead time e la flessibilità. Esso punta a essere leader mondiali e di conseguenza di

concentra sulle prestazioni operative. In altre parole, il WCM basa le attività sul conseguimento di prestazioni

eccellenti, da cui deriva il vero vantaggio competitivo e a cui devono mirare le leve di intervento, invece, il Dynamic

Manufacturing ha come focus fondamentale gli asset intangibili e punta sullo sviluppo di capability e competenze in

una logica di learning organization.

5. La flessibilità strategica può essere considerata secondo quattro diverse eccezioni, quali?

6. Cosa sono i meccanismi di protezione?

I meccanismi di protezione sono meccanismi attivati in Toyota nei confronti dei lavoratori (partner interni) e nei

confronti dei fornitori (partner esterni). La job rotation è il meccanismo utilizzato per deprimere comportamenti

opportunistici da parte dei lavoratori, invece, le sorgenti parallele sono il meccanismo impiegato per deprimere

comportamenti opportunistici da parte dei fornitori. Questo approccio mi raccogliere i benefici delle relazioni di

lungo periodo tipiche del single sourcing, limitandone al contempo le potenziali implicazioni negative dovute a

situazioni di monopolio bilaterale che in quest'ultimo caso si verrebbero a creare.

7. Descrivere il principio dell’auto-attivazione

La forza lavoro è una risorsa. Il concetto del coinvolgimento del

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andreamangano03503 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione della produzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Romagnoli Giovanni.
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