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LA CULTURA HA TRE DIMENSIONI PRINCIPALI

1 Le Dimensioni della Cultura: Dimensione di Coerenza

-​ coerenza e riserve d’incoerenza: I valori, norme e credenze dovrebbero essere coerenti ma nessuna

cultura è totalmente coerente perchè vengono tollerati elementi assolutamente incoerenti

integrazione e conflitto sociale: il conflitto non è sempre un fattore di disgregazione perchè può

-​ portare a ordine sociale

●​ →La

dalla «differenziazione simbolica» alla «eccedenza culturale complessità sociale è giunta a un

livello tale che i processi di differenziazione generano modelli culturali contrastanti - favorendo una

cultura ad «alta indeterminazione».

2 Dimensione oggettiva e soggettiva della cultura.

-​ la proposizione culturale tra «materia» e «mente» il significato è collocato sia nei «segni» sia nelle

«menti» delle persone, conservando così un grado si soggettività della cultura e uno spazio personale

di interpretazione

-​ La cultura poi nelle sue 4 dimensioni che abbiamo visto valori, norme, credenze e simboli ha una

dimensione oggettiva e una soggettiva. oggettiva quando è comunicabile e soggettiva è come noi

dal punto di vista psicologico, interiore ci appropriamo di una cultura o di una norma o di un valore.

● →

-​ la differenza tra «imparare» ed «essere socializzato» a una cultura nel primo caso di conosce

una cultura e la si comprende, mentre nel secondo caso la conoscenze è assorbita dal soggetto

interiormente dal soggetto che le ritiene giuste/vere.

3 Le Dimensioni Esplicita e Implicita

Implicita= cultura tacita, non detta, fa parte del sapere comune oppure sono norme «non dichiarate» è diffusa

in maniera sottintesa nei media oppure è trasmessa inconsapevolmente.

Esplicita= cultura tematizzata e apertamente divulgata, certi valori sono chiari se non formalizzati, teorica e

consapevolmente trasmessa diffusa pubblicamente e consapevolmente anche attraverso i media

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7 - Gerarchia cibernetica secondo Parsons

Parlando di gerarchia cibernetica facciamo riferimento ai Quattro sottosistemi che intervengono nell'azione

sociale secondo Parsons: Organismo biologico (adattamento, La personalità (conseguimento), la cultura

(latenza) e il sistema sociale (integrazione) —> Le parti dei sottosistemi infatti dispongono di gradi diversi di

«energia» e «informazione»: le parti o i sottosistemi che dispongono di meno «energia» sono più ricche di

«informazione» e viceversa. →

AGIL= Gerarchia cibernetica La gerarchia cibernetica di Talcott Parsons è un concetto chiave nella sua

teoria del funzionalismo strutturale. Secondo Parsons, la società è composta da diversi sottosistemi

interdipendenti che devono essere regolati per mantenere l’ordine e l’equilibrio. La gerarchia cibernetica si

riferisce al modo in cui questi sottosistemi sono organizzati

in questa gerarchia:

-​ il sistema culturale occupa il livello più alto e funge da guida per gli altri sistemi, fornendo valori e

norme che orientano il comportamento sociale.

-​ sistema sociale, che coordina le interazioni tra gli individui e le istituzioni.

-​ Il sistema della personalità è responsabile delle motivazioni e delle azioni degli individui,

-​ mentre il sistema biologico fornisce le risorse energetiche necessarie per il funzionamento degli

altri sistemi

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8 -CONCETTO DI CETO PER WEBER

La visione di Weber è più articolata di quella di Marx:, parte sempre dall’idea che Marx aveva delle classi ma

offre una visione più articolata che pone l’enfasi non più solo sui mezzi di produzione ma sul mercato dove

siamo dentro tutti. Weber accantona la dimensione economica e prende in analisi invece il rapporto e

l’approccio al controllo dei consumi e del mercato

Il concetto di ceto sociale è un concetto importante elaborato e condiviso legato alla sfera della cultura.

Ceto sociale = comunità di individui che condividono lo stesso stile di vita, stessa condotta, stessa educazione

formale, stessi comportamenti, hanno una uguale concezione del mondo e stessi gusti e preferenze.

-​ limite dei ceti è quello di tendere alla chiusura sociale, evitando la socializzazione con altri gruppi e

società.

-​ vantaggio di essi però è quello di detenere il prestigio sociale, motivo per cui Weber sostiene che una

classe per diventare dominante deve diventare un ceto.

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9 -CONCETTO DI MEMORIA COLLETTIVA

HALBWACHS = La memoria collettiva è ’insieme dei quadri di pensiero, delle rappresentazioni dello spazio

e del tempo, dei modi di classificare il mondo.

Le rappresentazioni collettive, anche la fissazione dei ricordi personali, è mediata da categorie a priori, da

«quadri» che hanno un’origine sociale, che dipendono, cioè, dall’appartenenza a un gruppo e dal fatto di

condividere con altri la stessa esperienza.

Durkheim pone l’attenzione alle rappresentazioni collettive cioè le forme del pensiero cognitivo, le credenze

religiose, i miti, le norme e i valori perché definiscono la società.

La memoria è stimolata dai rapporti che intrattiene con le persone ed è interamente una costruzione sociale

ovvero è «il punto di intersezione di più flussi collettivi di memoria». I ricordi individuali sono in realtà il

prodotto di un fenomeno cooperativo.

La memoria opera attraverso la ricostruzione e la selezione del passato in funzione del presente: le istituzioni

hanno a cuore che alcuni momenti della storia vengano ricordati a fondo e che mantengano la memoria

nazionale, che formino cittadini attivi, che abbiano un senso per le istituzioni e sentono di appartenere a una

popolazione, favorendo la partecipazione civica e democratica che rafforza i legami sociali (Jedlowski, 1987).

Durkheim mette in luce le categorie e le forme di classificazione delle rappresentazioni collettive

Durkheim ha suddiviso la memoria collettiva:

-​ nel suo carattere sub-cosciente

-​ in quello condiviso nella società

-​ in quello dipendente dall’organizzazione della società stessa.

Si tratta di un sistema culturale tipizzato, non è la verità ma quello che vogliamo ricordare. Ogni generazione

ha memorie collettive differenti.

Il pensiero comune prende forma attraverso i meccanismi di: Tipizzazione e routine

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10 - la religione tradizionale vs spiritualità contemporanea

spiritualità religiosa

Intraistituzionale regolata da un’istituzione

●​ versante mistico delle tradizioni religiose

●​ intensificazione dell'esperienza religiosa entro la cornice istituzionale di cui condivide i valori

●​ essenza della religione contrapposto a materiale e al mondo concreto

●​ si rivolge a un essere superiore e trascendente che bisogno obbedire, autorità esterna Dio

●​ per ottenere la salvezza ultraterrena immortalità dell'anima, paradiso

●​ abituati per tradizione a un rapporto con il sacro regolato da un'istituzione.

Spiritualità contemporanea

●​ extraistituzionale

●​ non si contrappone più a «corporeo» e a «materiale»

●​ si contrappone a «religioso» e a «Dio»

●​ l'esperienza del sacro è regolata dal soggetto che sceglie e combina percorsi di senso, credenze e

pratiche

●​ ha una visione olistica e un approccio integrato

●​ emozioni ed esperienze vissute contano

●​ tutt'uno mente corpo spirito

●​ pace con il mondo materiale che fa ingresso nelle sfere secolari

●​ non componente della religione, ma in concorrenza

●​ prendi distanze dal Dio delle tradizioni monoteiste

●​ si rivolge al sé interiore o forma di energia cosmica ed è fusionale

●​ coltivano il proprio spirito nel qui e ora senza attendere salvezza

●​ la cura dello spirito è legata alla cura di sé, stare bene significa stare in armonia, in equilibrio.

●​ Ambiscono all'incontro con il mondo invisibile, qualcosa che vedo al di là dei 5 sensi, qualcosa il sacro

che trascende.

●​ In assenza di confini prefissati se avventura nell'esplorazione di molteplici sentieri di senso e tradizioni

per una libertà interiore.

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11 - differenza tra “identità collettiva” ed “identità culturale”

Identità: indica la perfetta uguaglianza, la qualificazione di una persona o di una cosa per cui essa è o si ritiene

tale e non altra.

Le appartenenze culturali «parlano» un linguaggio identitario (legame tra cultura e identità):

IDENTITA’ CULTURALE:

●​ L’espressione identità culturale è utilizzata per rendere conto delle diversità che nascono dal

sentimento di un’origine comune, ossia dall’origine in una comunità intergenerazionale, che occupa

un determinato territorio e condivide una lingua e una storia distinte (Kymlicka 1995)

L’espressione identità culturale la possiamo trovare perchè a partire dagli anni Settanta sono state sviluppate

delle politiche dell’identità (ad esempio la questione razziale e dell'intolleranza; le minoranze etniche, religiose,

culturali, sociali) e grazie alla modernizzazione che ha favorito: il moltiplicarsi di identità: una persona

sperimenta identità multiple che possono anche essere incoerenti una con l’altra.

l’importanza delle differenze etnoculturali e lo sviluppo di identità culturali per l’immigrazione e per le

minoranze culturali (colonizzazione o conquista) che inoltre generano cambiamenti culturali dando origine a

una società multiculturale o multietnica.

IDENTITA’ COLLETTIVA: →ggi

-​ l’identità non riguarda solo gli individui, ma interi gruppi sociali (collettiva) che siamo nella

tarda modernità i processi di individualizzazione sono così forti che è è difficile parlare di identità

collettive, sono in crisi ma esistono ancora come le identità nazionali un’identità comune sulla base

di pratiche, elementi culturali (tradizioni, usi, costumi).

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12 -

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
10 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicole02f di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Guglielmi Marco.