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APPUNTI->

tradizione di un ordine sociale premoderno; hanno come bersaglio la modernizzazione

secolarizzante , soprattutto dal punto di vista dell’ordinamento morale e in particolare

l’ambito della funzionalità.

Per quanto riguarda i movimenti fondamentalisti ( grandi religioni storiche) nascono in

seno a tutte le religioni storiche; Eisenstadt afferma che i movimenti fondamentalisti

è vero che nascono per difendere l’ordine sociale improntato sui valori della tradizione

, ma è anche vero che questi nascono nella modernità, proprio perché sono una

reazione alla modernità stessa. questi movimenti poi sono ‘’moderni’’ perché fanno

propri gli strumenti che la modernità mette a disposizione a chi intende perseguire un

azione di forza( strumenti logistici, organicistici..). La componente giacobina, tipica

della rivoluzione francese, consiste nella reificazione della politica, una reificazione di

una forte ideologia, intesa come rappresentazionale teorica che serve per smantellare

un ordine sociale reale , con scopi rivoluzionari , in modo da orientare l’azione e

mobilitare gli individui.

per capire meglio ho fatto un RIASSUNTO DEL CAPITOLO 11->la tesi principale

sostenuta da questo saggio è quella secondo cu i movimenti fondamentalisti

costituiscono un tipo distinto di movimento politico moderno, la cui caratteristica più

importante è la pr4esenza di una forte componente giacobina. Per fondamentalisti

moderni si intendono quei movimenti che sono emersi tra i gruppi protestanti negli

USA solo a partire dal 19 secolo e i loro discendenti contemporanei.

I movimenti fondamentalisti moderni devono essere considerati come la

trasformazione secondo modalità attuali di certe eterodossie che si svilupparono

presso alcune modalità assiali o presso le grandi religioni. L’aspetto più importante

delle loro ideologia consiste nell’appropriazione di elementi giacobini e totalitari nel

programma politico della modernità. Gli orientamenti giacobini enfatizzano la fiducia

nella supr4emazia della politica e nella sua capacità di ricostruire la società secondo

una visione totalizzante nonché attraverso un’ampia mobilitazione politica. Molti

movimenti fondamentalisti condividono con le grandi rivoluzioni i moderne la fiducia

giacobina nella supremazia della politica. L’ideologia di base del fondamentalismo è

ANTI-MODERNA-> negazione di alcuni principi fondamentali della modernità come

civiltà sebbene non nei suoi aspetti organizzativi o tecnologici. Di fatto questi

movimenti sono anti-tradizionali-> negano la tradizione vivente come principio

onnicomprensivo di organizzazione sociale e cognitiva. La natura fondamentalmente

eterodossa dei movimenti è evidente dal fatto che all’interno di ogni religione può

svilupparsi non uno ma più movimenti fondamentalisti. Ciascuno di questi rivendica di

esser l’unico rappresentante dell’originaria visione primitiva della propria religione. Le

differenze tra i vari gruppi fondamentalisti sono determinati da:

- concezione ontologica di base diversa

- tradizioni politiche in cui si è sviluppato

- Differenti esperienze storiche e dalle modalità del loro incontro con la civiltà

occidentale

H-L’appropriazione delle società non occidentali di temi e

modelli della moderna civiltà occidentale

Il modello fondamentale dello stato territoriale è stato pienamente accettato in tutte le

società, benché da allora si siano verificate delle profonde trasformazioni e siano nate

nuove sfide e problemi. Il fascino di molti temi e delle soluzioni del programma

moderno esercitato su molti gruppi fu dovuto:

- all’egemonia europea e occidentale nel sistema globale sviluppatosi attraverso

l’espansione economica , tecnologica e militare

- l’appropriazione di quei temi e di quelle istituzioni ha permesso a molti gruppi

appartenenti a società non europee di partecipare attivamente alla nuova moderna

tradizione universale. L’appropriazione di quei temi ha reso possibile a quelle élites e

a strati ,delle società non europee, di includere nella costruzione della loro identità

collettiva alcuni degli elementi universalistici della modernità senza rinunciare

necessariamente né a specifiche componenti delle loro identità nazionali né

all’atteggiamento negativo nei confronti dell’occidente

L’appropriazione da parte di società non occidentali, di tempi differenti e di modelli

istituzionali della moderna civiltà occidentale non ha implicato la loto accettazione

nella forma originale, ma piuttosto ha comportato una selezione, reinterpretazione e

riformulazione di quei temi dando origine a una continua cristallizzazione di nuovi

programmi culturali politici della modernità e alla costante ricostruzione di modelli

istituzionali. Queste società formano una concezione di se stesse come PARTE del

mondo moderno, rimane tuttavia un atteggiamento ambivalente nei confronti della

modernità occidentale.

I contorni tangibili dei diversi modelli culturali e istituzionali della modernità subirono

un continuo mutamento dovuto a :

- i contorni istituzionali e culturali delle diverse modernità furono in continua

trasformazione a causa delle stesse dinamiche interne delle aree tecnologiche ,

economiche, politiche e culturali per come si erano sviluppate in società

differenti ed espande al di là di esse.

- lotta politica e il confronto tra stati differenti, tra differenti centri di potere

politico ed economico ( USA e Giappone)

- cambiamento delle egemonie nei diversi sistemi internazionali che si verificò

sulla scia dei costanti progressi nei settori economici, politici, tecnologici e

culturali.

- costante confronto tra le interpretazioni diffuse da differenti centri e élite.

- I contorni istituzionali e culturali seguirono una continua trasformazione perché

i confronti a cui furono sottoposti sollecitarono la consapevolezza delle

contraddizioni e delle antinomie inerenti al programma culturale moderno. Essi

diedero origine alla costante diffusione da parte di diversi attori sociali e di

movimenti sociali, di nuove interpretazioni dei temi più importanti di quel

programma e delle premesse fondamentali delle visioni civilizzatrici.

- L’espansione della modernità che ebbe luogo in Europa, implicò il confronto tra

le premesse concrete e le formazioni istituzionali quali si svilupparono in

occidente e Nord America e poi anche oltre confini europei.

CONCLUSIONE->lo sviluppo e l’espansione della modernità non fu pacifica. La

cristallizzazione delle prima modernità si intrecciarono continuamente con conflitti e

scontri. Soprattutto furono costellate da guerre e genocidi, repressioni e segregazioni

dando origine a una costante tendenza a forma moderne di barbarie, violenza ,

terrore. I paesi occidentali , in particolare l’Europa, ha esportato attraverso il

APPUNTI->

colonialismo la propria modernità, cercando delle risorse energetiche come il petrolio,

gas ,carbone, legno ma anche più pascoli per il bestiame.

È vero che l’Europa esposta la modernità, però solo in parte esporta ->questi popoli

che ricevono gli occidentali , non possono farci nulla per la superiorità tecnologia e

organizzativa degli occidentali , da un lato inizialmente subiscono e sono sottomessi

alla colonizzazione, dall’altra parte, dopo un momento di atteggiamento passivo, i

paesi non occidentali fanno proprie alcuni temi tipici della modernità occidentale

europea con un atteggiamento attivo , cioè operano una costante selezione e

riformulazione di queste idee, colgono le idee forti del mondo moderno europeo e le

passano al vaglio, che imparano a conoscere studiando, osservando e interagendo con

gli occidentali. Non è un assorbimento passivo, le idee vengono selezionate e poi

reinterpretate sulla base delle culture locali , del loro sistema valoriale locale , per

essere utilizzate come dei potenziatori della cultura locale. Ad esempio, vedono la

tecnologia e la conoscenza scientifica come uno strumento che si può mettere al

servizio della civiltà , queste sono state prodotte dalla cultura europea m una volta

cristallizzata e diventata una mera conoscenza , possono essere applicate e sfruttate

anche da queste società non occidentali.

Questo è molto importante sempre per il concetto delle ‘’modernità multiple’’ alcune

idee portati delle culture occidentali che fanno l’ingresso nelle società non occidentali

all’inizio vengono subite ma a un certo punto da un atteggiamento iniziale passivo

scatta un atteggiamento attivo di selezione e riformulazione.

I- IL RAPPORTO TRA MODERNITà E VIOLENZA E LE RADICI CULTURALI DELLE

BARBARIE

J-Le grandi rivoluzioni e la cristallizzazione del programma

politico e culturale moderno

All'interno del programma culturale moderno quale esso si cristallizza in Europa si

profilarono differenti visioni: Cristiana nel senso dell'affermazione terrena in termini di

una visione più alta e non pienamente realizzabile; gnostica che cerca di permeare Il

Mondo di un significato profondamente nascosto; ctonia che enfatizza la piena

accettazione del mondo per come esso ci è dato. Questi programmi hanno radici

storiche nelle teorie politiche dell'antichità e la tradizione repubblicana sviluppate nel

rinascimento, nella Riforma e nella Controriforma. Altro elemento ideologico di questo

programma risale ad alcune delle premesse fondamentali della responsabilità di chi

governa verso una legge superiore: la parola di Dio. Terza radice del programma

politico e culturale moderno fu la tradizione del discorso filosofico con la sua

componente greca e con la forte enfasi posta sull'autonomia della ragione che

attraverso illuminismo divenne un elemento fondamentale di tale programma

culturale. Quarta componente: iniziale enfasi religiosa posta sull' autonomia

dell'individuo vicina alla legittimazione degli interessi privati. Quinta: tradizione della

rappresentanza e delle istituzioni rappresentative come i vari consigli parlamenti e

assemblea degli Stati. Sesta: ricerca di un ordine sociale ideale sottoposto attraverso

le grandi rivoluzioni a profonde trasformazioni nella direzione di una visione laica del

nascente destino umano. L'istituzionalizzazione di questo programma diede origine

allo sviluppo di costanti tensioni tra le differenti componenti e le loro implicazioni

teologiche e istituzionali. Furono le grandi rivoluzioni a costituire il punto focale della

prima cristallizzazione istituzionale del moderno programma culturale e politico.

Qu

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
19 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.gaiazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Scalon Roberto.