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CAPACITA E ABILITA INDIVIDUALI:
Stimolo-> riconoscimento dello stimolo: memoria breve termine, memoria a lungo termine ->
elaborazione del programma, realizzazione del programma, feedback. Questo è l’atto
motorio.
21. La differenza sostanziale è data dal fatto che la squadra, rispetto ad un semplice
gruppo, possiede:
- Ruoli stabiliti e chiari
- Obiettivo chiaro
- Modo di giocare consapevole e funzionante
22. L’attribuzione del ruolo deve tenere conto:
- Delle competenze
- Della personalità: il ruolo deve corrispondere a forti motivazioni individuali. C’è chi
ha la personalità per essere leader e chi ha la personalità per essere collaboratore.
Entrambi collaborano.
23. I ruoli sono in funzione della:
- Presa di coscienza che il giocatore ha un ruolo e dei doveri
- Presa di coscienza che il ruolo comporta il rispetto dei diritti
- Presa di coscienza che in alcuni momenti il ruolo non deve imprigionare in una
gabbia rigida
- L’iniziativa, la presa di decisione personale. L’esigenza del ruolo non deve provocare
l’alienazione
- La presa di coscienza del giocatore che i suoi avversari possiedono un ruolo -> è
importante rispettare tutti, anche l’arbitro
24. RELAZIONE ALLENATORE-GIOCATORE SUL PIANO FORMALE
L’allenatore è parte integrante del gruppo pertanto stabilisce delle relazioni con gli altri
membri.
- L’allenatore è necessariamente più anziano, possiede competenze teoriche, pratiche
e pedagogiche. Trasmette le sue conoscenze e informa. Sanziona, apprezza e critica.
- Il giocatore è generalmente più giovane. Chiede di essere informato di migliorarsi di
giocare e perfezionarsi.
25. le squadre non nascono già pronte, ci sono degli step da seguire per la
strutturazione di organizzazioni vincenti e di alto livello:
● GRUPPO NASCENTE: diffidenza interna, coesione iniziale legata all’identificazione di
un nemico comune. Gli obiettivi individuali tendono a prevalere su quelli comuni.
● GRUPPO STABILE: compromesso tra maggiore cooperazione e competizione interna.
Gruppo capace di resistere gli imprevisti che si creano in e fuori dal campo.
● SQUADRA: obiettivi condivisi, senso di appartenenza e coesione, interazioni positive,
accettazione della leadership che interviene in prossimità dei momenti difficili.
● GRUPPO SQUADRA: membri fortemente legati da un profondo senso di
appartenenza, che apprezzano il dibattito e che spesso ottengono risultati
memorabili.
26. La squadra deve avere:
- Un obiettivo chiaro
- Metodi consapevoli di gioco
- Ruoli stabiliti che devono essere accettati e sviluppati all’interno della squadra stessa
Nella squadra ognuno deve:
- Sapere qual è il proprio compito ed i propri doveri
- Essere consapevole del perché delle cose sia quando queste vanno bene sia quando
vanno male
27. Le capacità di gioco sono le capacità di utilizzare in maniera reciproca nell’azione:
- Qualità mentali
- Capacità fisiche e fisiologiche
- Abilità tattiche
28. LE QUALITA’ MENTALI sono:
● Intelligenza: bisogna insegnare all’atleta ad allenarsi, a comprendere il gioco
● Attitudine al combattimento
● Concentrazione: capacità di utilizzare tutte le capacità che si possiedono e di
mobilizzarle all’occorrenza in qualsiasi momento
● Ambizione e determinazione
● Perseveranza
● Stare sempre nel regolamento: conoscere il regolamento ed essere capace di
adattarlo alle situazioni che si determinano
29. Per compiere una buona ed efficace programmazione bisogna:
1. Controllare e misurare l’allenamento (cronometro/FC)
2. Valutare i parametri del carico fisico ed il tipo di carico (generale o speciale)
3. Tener conto della forma sportiva
4. Conoscere la periodizzazione dell’allenamento
5. Importanza degli esercizi
6. Mezzi e metodi utilizzati
7. Classificazione degli esercizi
8. Organizzazione dell’allenamento in periodi
30. QUAL È IL PRINCIPALE OBIETTIVO DEGLI SPORT DI SQUADRA?
Stilare delle programmazioni che mirano al successo. È soggettivo per ciascuna
squadra e dipende da:
- Singole caratteristiche
- Livello competitivo
31. Ogni esercizio deve:
- Avere un obiettivo generale
- Avere un obiettivo specifico
- Tener conto del livello degli atleti e del periodo in cui viene svolto
- Considerare il numero dei giocatori necessari, lo spazio necessario e il materiale
necessario
- Armonizzarsi con il precedente
- Essere inserito nella seduta di allenamento tenendo conto del fine e della struttura
32. PRINCIPIO DI GRADUALITA’:
prevede di sviluppare gradualmente ciascuna capacità ritenuta indispensabile per
l’ottenimento della prestazione e per costruire gradualmente l’interazione tra loro.
33. Cosa considera l’organizzazione di allenamento?
PIANO TATTICO: si lavora per la formazione del pensiero tattico che può essere di
squadra o individuale -> la prima cosa da formare è il pensiero tattico non il fare
tecnico. L’intelligenza di gioco, la capacità di vedere, sono fondamentali e si
sviluppano giocando.
PIANO FISICO-FISIOLOGICO: lavoro attinente al gioco
PIANO TECNICO: lavoro tecnico che può essere
- Polivalente
- Analitico
- Sintetico
- Specifico differenziato
IL REGOLAMENTO
MEZZI DI ALLENAMENTO: organizzativi, spaziali, modalità operative, frequenza di
allenamento settimanale, competenze metodologiche dell’allenatore, temporali
Quante sedute settimanali?
- 2 sono troppo poche per sviluppare una programmazione completa
- 3 sono il minimo indispensabile per poter iniziare un percorso completo
- 4 sono un tempo sufficiente per raggiungere l’obiettivo
DISPONIBILITA’ DI COLLABORATORI E GIOCATORI
34. IL RUOLO DELL’ALLENATORE -> l’allenatore deve avere una posizione ben precisa
rispetto alla condizione dell’allenamento. Dovrà:
- Visionare la seduta di allenamento ed avere un’idea di come sarà
- Intervenire in maniera specifica con correzioni mai generiche
- Avere la capacità di intervenire, dopo aver osservato, cercando di definire le
modalità corrette d’intervento
- Dare autonomie agli atleti e non fissarsi su un unico metodo di lavoro ->
sviluppare la fantasia degli atleti senza trasgredire i principi base
35. Le competenze dell’insegnante si possono suddividere nelle seguenti categorie:
- Competenze tecnico-tattiche
- Competenze motorie
- Competenze psicologiche
- Competenze didattiche
- Competenze gestionali-organizzative
- La capacità di motivare
- La capacità di comunicare
- La capacità di osservare
- La capacità di valutare
- La capacità di programmare
36. I COMPITI E LE RESPONSABILITA’ PROFESSIONALI DELL’ALLENATORE
o Facilitare l’apprendimento tecnico-tattico
o Assicurare l’integrità fisica e la sicurezza degli allievi
o Gestire e controllare i carichi nella preparazione
o Sviluppare e riequilibrare le caratteristiche motorie
o Sviluppare una documentazione sulle attività condotte
o Organizzare le attività in modo efficace e adeguato ai tempi e al contesto operativo
o Sviluppare un interesse a lungo termine degli atleti
37. Errore:
Per errore si intende lo scarto più o meno evidente di un modello educativo corretto, tale da
ridurre l’efficacia del gesto.
È fondamentale che l’allenatore gerarchizzi l’errore, dato che può dipendere da:
1. Un’errata presa d’informazione
2. Una scelta sbagliata del programma motorio
3. Un’esecuzione errata del programma motorio
38. PRINCIPI GUIDA FONDAMENTALI PROGRAMMAZIONE:
- Rapporti interpersonali e lavorativi tra lo staff, tra la dirigenza
- Rapporto allenatore – preparatore fisico
- Tempo che l’allenatore concede alla preparazione fisica -> il gioco si impara giocando.
La preparazione fisica è un supporto
- Fasi di carico e scarico
- Sviluppo a lungo e breve termine
39. I mesocicli in base all’obiettivo si dividono in:
- Mesociclo Introduttivo: è l’inizio del Periodo Preparatorio che comporta un grande
aumento del volume di allenamento e crescita dell’intensità. Va’ inserito nel
pre-campionato.
Trovo una predominanza di esercitazioni a carattere generale. Rispetto alla
periodizzazione classica dopo breve tempo iniziano già le esercitazioni con la palla e
lavoro tecnico-tattico, il quale può essere considerato come aerobico/potenza
aerobica.
Questo mesociclo ha come obiettivo il ripristino e il miglioramento delle capacità
motorie.
- Mesociclo di Base: in questa fase viene svolto il lavoro fondamentale
dell’allenamento per migliorare le capacità funzionali e tecniche dell’organismo.
Può essere usato nel periodo di sviluppo e stabilizzazione del lavoro. Può essere
richiamato nei periodi di transizione. Si divide in una parte generale ed una parte
specifica. Questa non è una separazione netta: oggi si collegano bene.
Ad oggi abbiamo un mesociclo di sviluppo e uno di stabilizzazione: inserisco prima la
palla, però prima mi concentro più sulla parte fisica e poi più sulla parte speciale,
tecnica e tattica.
- Mesociclo Agonistico: è la fase che precede le competizioni importanti e durante
l’allenamento prevale l’aspetto specialistico ad alta intensità.
Cerco l’aumento dell’intensità ma con una diminuzione del volume che non può
essere elevatissima. 100% intensità e 70-80% del volume.
Le esercitazioni diventano prevalentemente a carattere speciale e specifico. Ciò in
parte è obbligatorio, soprattutto nell’alto livello quando la squadra è impegnata in
diversi tornei e deve disputare più di un incontro settimanale.
Il lavoro specifico occupa oltre il 50% del lavoro totale
- Mesociclo Intra agonistico: questa parte si inserisce tra una competizione e l’altra (o
nel periodo tra due partite importanti) senza superare le 3-4 settimane.
Intercorre tra i due momenti agonistici: l’intensità scende al 70% e ritorno al volume.
Si lavora di più a meno qualità. Posso rifare esercizi generali come forza dinamica
massima.
Si ha un periodo di transizione. Visto che l’intensità scende e ritorno ad alto volume,
posso riprendere un microciclo del periodo di base e riprodurre quei lavori in modo
da preparare la squadra al secondo periodo agonistico.
- Mesociclo di Compensazione: in questa fase la quantità e l’intensità non sono
elevate per far sì che ci sia il recupero ma senza compromettere il lavoro