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Estratto del documento

I fattori produttivi sono gli strumenti che l’azienda impiega per produrre beni e

servizi. Secondo l’economia classica, i fattori produttivi sono raggruppati in tre

categorie: terra, capitale, lavoro. A queste tre categorie, le teorie economiche

più recenti hanno aggiunto anche l’attività dello Stato e l’organizzazione.

Esempio: un’impresa produttrice di beni alimentari, per poter effettuare la

produzione ha bisogno di impianti, macchinari, capannoni, materie prime,

manodopera, capitali.

11) Definizione di reddito.

Il reddito è definito come l’incremento (se positivo) o il decremento (se

negativo) di ricchezza subìto dal capitale iniziale per effetto della gestione.

Vengono evidenziati:

Il caso positivo, ovvero l’utile;

 Il caso negativo, ovvero la perdita;

 Il caso nulla, ovvero il pareggio.

12) Caratteristiche del reddito.

Il reddito costituisce un indice segnaletico dell’attitudine a perseguire

condizioni di equilibrio, evidenziando il grado di efficacia della gestione in

relazione al fine ultimo dell’azienda. Il reddito è un valore in quanto può essere

osservato solo dal punto di vista quantitativo. Il reddito è un valore

indeterminato in quanto è un valore che scaturisce da un processo non

oggettivo di valutazione attuato alla fine di un periodo in applicazione del

principio della competenza economica. Il reddito è un valore astratto in quanto

non è incorporato a specifici elementi nel patrimonio aziendale. Il reddito è una

grandezza flusso che si riferisce ad un dato periodo di tempo. Il fluire continuo

della gestione porta a identificare un periodo che coincide con l’intera vita

reddito totale.

dell’azienda. In questo caso si determina il cosiddetto L’esigenza

di conoscere periodicamente lo stato di salute dell’azienda per indirizzare la

gestione verso il rispetto simultaneo delle condizioni di equilibrio, tuttavia,

porta a verificare l’equilibrio reddituale ad intervalli brevi. In questo caso si

determina il cosiddetto reddito d’esercizio.

13) Postulati del bilancio.

Per redigere il bilancio con chiarezza e fornire una rappresentazione veritiera e

corretta, devono essere rispettati i postulati del bilancio, che sono: prudenza,

prospettiva della comunità aziendale, rappresentazione sostanziale,

competenza, costanza nei criteri di valutazione, rilevanza, comparabilità.

Questi si sviluppano su due piani:

a) Clausole generali (gli obiettivi “strategici” che devono ispirare la

redazione del bilancio)

Il requisito della chiarezza -> Vi è la chiarezza formale (si persegue

 applicando nel migliore dei modi le norme del Codice civile stabilite

per gli schemi di bilancio), e la chiarezza sostanziale (capacità di

esprimere in modo intellegibile l’oggetto rappresentato). È

sinonimo di trasparenza.

Il requisito della verità -> Vi è la verità oggettiva, secondo cui il

 bilancio deve rispecchiare la realtà dei fatti, e la verità soggettiva,

secondo cui le stime e le congetture devono essere razionali e

credibili. Un bilancio non sarà mai vero in senso assoluto per la

presenza dei valori stimati e congetturati. Deve essere tuttavia il

risultato di un ordinato e rigoroso processo “logico-applicativo”.

Il requisito della correttezza -> Vi è la correttezza tecnica (rispetto

 delle regole di corretta contabilità ed esattezza numerica), e la

correttezza comportamentale (rispetto pieno e leale delle regole

del Codice civile e della prassi contabile). L’informazione di bilancio

deve essere neutrale.

b) Principi di redazione (regole con un contenuto più circostanziato rispetto

alle prime)

Prudenza -> Questo principio si traduce nella necessità di tenere

 conto delle perdite, anche solo presunte, e non rilevare gli utili

finché non siano effettivamente realizzati. Il postulato della

prudenza si pone come presupposto per la determinazione di un

reddito di esercizio che possa essere distribuito senza svuotare

l’integrità patrimoniale dell’impresa. Il principio di prudenza indica,

dunque, l’atteggiamento che il redattore deve tenere nella

formulazione delle stime e delle valutazioni in sede di bilancio.

Prospettiva della continuità aziendale -> La valutazione delle voci

 di bilancio deve essere fatta nella prospettiva della continuazione

dell’attività e quindi tenendo conto del fatto che l’azienda

costituisce un complesso economico funzionante destinato alla

produzione di reddito.

Rappresentazione sostanziale -> La rilevazione e la presentazione

 delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell’operazione

o del contratto.

Competenza -> Si deve tener conto dei proventi e degli oneri di

 competenza dell’esercizio indipendentemente dalla data

dell’incasso o del pagamento. La competenza è il criterio temporale

con il quale i componenti positivi e negativi di reddito vengono

imputati al conto economico ai fini della determinazione del

risultato d’esercizio.

Costanza nei criteri di valutazione -> I criteri di valutazione non

 possono essere modificati da un esercizio all’altro. Le deroghe a

tale principio sono consentite in casi eccezionali e, in questi casi, la

nota integrativa deve motivare la deroga e indicarne l’influenza

sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria e

del risultato economico.

Rilevanza -> Un’informazione è considerata rilevante quando la sua

 omissione o errata indicazione potrebbe ragionevolmente

influenzare le decisioni prese dai destinatari primari

dell’informazione di bilancio sulla base del bilancio della società. La

rilevanza dei singoli elementi che compongono le voci di bilancio è

giudicata nel contesto della situazione patrimoniale, economica e

finanziaria dell’impresa.

Comparabilità -> Per ogni voce dello stato patrimoniale e del conto

 economico deve essere indicato l’importo della voce

corrispondente dell’esercizio precedente. Se le voci non sono

comparabili, quelle relative all’esercizio precedente devono essere

adattate; la non comparabilità e l’adattamento o l’impossibilità di

questo devono essere segnalati e commentati nella nota

integrativa.

14) Il bilancio non può essere vero al 100%, perché?

Perché ci sono valori che non sono certi al 100%. Il bilancio è frutto di stime. Ad

esempio, nel caso dei crediti, quando questi vengono saldati subito, possono

essere inseriti nel bilancio, mentre quando si tratta di crediti presunti, che non

si ha la certezza che vengano saldati, non si sa quanto e quando il debitore

possa effettivamente restituire.

15) Criteri di valutazione.

Nel redigere il bilancio di esercizio si utilizzano criteri di valutazione che

presuppongono la continuazione dell’attività. Infatti, il valore attribuito a ogni

elemento patrimoniale deve essere commisurato al contributo che esso può

fornire insieme agli altri alla continuazione del processo di produzione

aziendale. Vengono utilizzati il criterio del costo storico (l’insieme degli oneri

che l’impresa ha sostenuto per acquistare o produrre un bene e si applica alle

immobilizzazioni materiali, immateriali e alle rimanenze solo se il costo storico

è inferiore al prezzo di mercato), e il criterio del costo armonizzato (si applica ai

crediti iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie e ai debiti a media-lunga

scadenza).

16) Principio del costo storico.

Tra gli elementi che formano il capitale, gli investimenti, cioè gli elementi attivi,

occupano un ruolo centrale. Per molti di questi il costo sostenuto dall’impresa

per acquisirli rappresenta il criterio base di valutazione, ossia il costo storico:

Costo di acquisto (per i fattori produttivi acquisiti all’esterno);

 Costo di produzione (per i fattori prodotti internamente).

Il costo storico è di semplice e oggettiva applicazione, è agevolmente

verificabile ed è in linea con il principio della logica di funzionamento. Non è

immutabile: deve essere costantemente riesaminato utilizzando dei parametri

di controllo (valore d’uso, valore netto di realizzo, costo di sostituzione).

17) Indicatori/indici di redditività.

Essi misurano la capacità di un’impresa di generare valore e produrre reddito.

La loro funzione è quella di fornire indicatori sintetici che favoriscono un

confronto più agevole tra bilanci di annualità differenti o anche di imprese

diverse. Per poterli calcolare, è quasi sempre necessario mettere a rapporto

dati provenienti dal conto economico riclassificato e dallo stato patrimoniale

riclassificato. È importante sapere che lo stesso indice può assumere

denominazioni diverse. In pratica si usano nomi diversi per definire la stessa

grandezza. Gli indicatori di redditività devono sempre essere inseriti in una

riflessione più ampia di analisi delle attività aziendali.

return on equity,

Il ROE è l’acronimo di ovvero redditività del capitale proprio

aziendale. Si calcola mettendo a rapporto il reddito netto (RN) e i mezzi propri

(MP). Vi sono diverse configurazioni: il ROE lordo (al lordo degli oneri tributari) e

il ROE normalizzato (al lordo della gestione straordinaria).

return on investiment,

Il ROI è l’acronimo di ovvero ritorno degli investimenti. Il

ROI è molto importante perché analizza quanto gli investimenti effettuati siano

in grado di generare reddito. Si calcola mettendo a rapporto il reddito operativo

(RO) e il capitale investito nell’area caratteristica (CI). Il ROI indica la redditività

del capitale investito in modo indipendente dalle fonti che lo hanno originato.

return on sales,

Il ROS è l’acronimo di ovvero ritorno dalle vendite. Il ROS

permette di calcolare quanto l’azienda guadagna direttamente dalle vendite. In

qualche modo rappresenta una media dei margini sulle vendite. Il ROS si

ottiene mettendo a rapporto il reddito operativo (RO) e le vendite dell’esercizio

(V). Serve per dimostrare la redditività delle vendite, cioè quanto rimane, sul

prezzo di vendita, dopo aver coperto tutti i costi dell’area caratteristica.

Il ROE aumenta con l’aumentare del quoziente di indebitamento. Ciò accade in

quanto il capitale di rischio viene a beneficiare gratuitamente della differenza

esistente tra utile operativo ascrivibile al capitale di credito e relativi oneri

finanziari. Il beneficio esiste solo se la differenza tra ROI e tasso dei

finanziamenti è positivo:

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A.A. 2021-2022
17 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martina99Palimodde di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Rotondo Federico.