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DOMANDE POSSIBILI PER ESAME DI STORIA ECONOMICA
L’esame è costituito da tre domande aperte generiche, di seguito alcuni macrotemi:
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA
1. QUALI SONO LE CAUSE E GLI EFFETTI/ CONSEGUENZE DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE?
La Rivoluzione Industriale Inglese si è generata sulla base di un insieme di cause: in primo luogo i FATTORI
DEMOGRAFICI. La popolazione cresce per una riduzione del tasso di mortalità permessa grazie al vivere in edifici in
muratura, alle condizioni igieniche migliori, a un miglioramento dell’alimentazione sia per l’introduzione di nuove colture,
sia per la disponibilità di più prodotti dovuta anche al miglioramento dei trasporti. Poi grazie al non vivere nella stessa
casa con animali da cortile che portavano a malattie, a una migliore preparazione medica e ostetrica e infine cresce
l’igiene personale con un maggior uso del sapone e dei tessuti di cotone più facili da lavare.
Inoltre si alza il tasso di natalità e le motivazioni sono che le donne iniziano a sposarsi in un'età più bassa estendendo il
periodo di fecondità perché i matrimoni precoci significano più alti tassi di natalità.
L’aumento della natalità è legato anche alla nascita di cambiamenti economici nel paese. Nasce la fabbrica CENTRATA
che fa sì che il lavoro diventi più sicuro, remunerato a tempo. Questo cambiamento inoltre aumenta la presenza della
famiglia NUCLEARE e a questo fenomeno si accompagna la crescita dell’urbanesimo.
In secondo luogo la Rivoluzione è causata dal RUOLO DELL’ESPANSIONE COMMERCIALE. La produzione industriale
inglese si inserisce in una struttura commerciale globale, vince tutte le guerre combattute in particolare quelle con i
competitor più pericolosi: Olanda e Francia. Infine l’ Inghilterra, come l’Olanda crea una nuova tipologia giuridica di
società: le SOCIETÀ PER AZIONI (Compagnia delle indie orientali inglese e olandese). I due si fanno una guerra
commerciale perché adottano una politica economica mercantilistica. La guerra commerciale la vince l'Inghilterra
emanando gli ATTI di NAVIGAZIONE.
Un altra causa della rivoluzione è che è il primo paese che riesce a controllare il proprio MERCATO INTERNO e ha un’
organizzazione di un sistema infrastrutturale adeguato per trasporto merci e uomini. Investe nella COSTRUZIONE di
STRADE, costruisce canali navigabili e infine investe capitali nella costruzione di una RETE FERROVIARIA.
Infine un'ultima causa è la RIVOLUZIONE AGRARIA. L’Inghilterra è l’unico paese che usa l’agricoltura intensiva
introducendo un SISTEMA DI ROTAZIONE che porta ad un aumento della produttività e delle rese agricole dei singoli
terreni. Inoltre vengono venduti gli open fields a INVESTITORI PRIVATI che recintano i terreni e li trasformano in
ENCLOSURE FIELDS. Il proprietario coltiva per il MERCATO, introducendo la MENTALITÀ CAPITALISTA
.
La Rivoluzione industriale ha avuto inoltre delle conseguenze: in primo luogo I MUTAMENTI DEL SETTORE
SECONDARIO. Nello specifico il primo settore produttivo a industrializzarsi è il tessile nel COMPARTO COTONIFICIO,
perchè il cotone è il VERO PRODOTTO GLOBALE ed è il PRODOTTO DI MASSA. Il successo del cotone passa
attraverso il SISTEMA DI FABBRICA. Inoltre, nel giro di qualche decennio si susseguono rilevanti INNOVAZIONI
TECNOLOGICHE nel comparto tessile come la navetta volante di Kay, il FILATOIO AZIONATO DA ENERGIA
IDRAULICA e dal 1785 viene scoperto da James Watt il VAPORE che viene applicato per muovere telai meccanici. Infine
la linfa vitale del processo di prima industrializzazione in Inghilterra è rappresentata dalla disponibilità in loco di carbone e
ferro che sono fondamentali per sostenere la crescita industriale.
Un altro effetto sono i MUTAMENTI NELLA POLITICA COMMERCIALE, inizialmente si impone una POLITICA
ECONOMICA di MERCANTILISMO, poi l’Inghilterra vuole difendere il mercato interno e adotta una POLITICA
PROTEZIONISTICA e a metà 800 adotta un SISTEMA ECONOMICO LIBERISTA.
Infine la Rivoluzione porta a cambiamenti nel LAVORO e nell’ANDAMENTO DEI SALARI. Nello specifico però non c’è un
INNALZAMENTO SENSIBILE DELL’ASPETTATIVA DI VITA, aumenta il tasso di urbanizzazione e avviene il fenomeno
dell’URBANESIMO.
CAUSE:
Fattore demografico, espansione commerciale interna, conquista del mercato con rete infrastrutturale adeguata e
rivoluzione agraria + presenza di risorse minerarie
CONSEGUENZE:
Mutamenti del settore secondario (cotone+sistema fabbrica + carbone ferro invenzioni), mutamenti della politica
commerciale (nascita del sistema economico liberista) il lavoro e l’andamento dei salari (non corrisponde ad un aumento
qualitativo della vita)
L’INDUSTRIALIZZAZIONE NEGLI ALTRI STATI
2. INDUSTRIALIZZAZIONE IN GERMANIA
Nonostante il progresso tedesco parta relativamente in ritardo, a causa della frammentazione in piccoli stati, a fine
Ottocento la Germania è il paese europeo più sviluppato. Lo sviluppo industriale della Germania si può sintetizzare con 4
tasselli fondamentali: L’UNIONE DOGANALE; GLI JUNKER; LA DISPONIBILITÀ DI RISORSE; I SETTORI ECONOMICI
STRATEGICI. L’unificazione prende avvio dall’unione doganale che raggiunge risultati importanti: amplia i confini degli
scambi, incrementa il commercio, permette la creazione di un mercato interno omogeneo prima ancora che si
raggiungesse l’unità politica. La regione più avanzata era la Prussia nella quale erano presenti i grandi proprietari terrieri
prussiani, gli JUNKER. Essi sono a capo di grandi aziende agricole che conducono con sistemi addirittura
feudale/latifondista ma sono alla base della svolta verso l’industrializzazione della Germania perché impiegano gran parte
dei capitali ottenuti per sostenere il settore secondario. Progressivamente in una prima fase si nota un aumento della
popolazione, una crescita della produttività agricola ed una prima fase di crescita industriale. Avviene la nascita delle
banche miste (che concedono credito a medio e lungo termine) e l’adozione di cartelli industriali. La seconda fase
dell’industrializzazione tedesca è caratterizzata da un significativo intervento dello stato: con una politica economica
protezionistica, crescita della rete ferroviaria, sforzo espansionistico per creare un impero coloniale, investimenti
nell’istruzione (istruzione tecnica) e una politica di protezione sociale (varie forme pensionistiche). Inoltre lo stato cerca di
mettere a frutto al meglio le GRANDI RISORSE NATURALI (carbone e ferro) di cui gode il paese e per indirizzare
l’industria verso i NUOVI SETTORI «PESANTI»: la siderurgia, la meccanica, la chimica. Inoltre la LA DECISIONE DI
PUNTARE A SETTORI PESANTI È DIRETTAMENTE CORRELATA ALL’OBIETTIVO TEDESCO DI RAGGIUNGERE
OBIETTIVI DI GRANDEZZA POLITICA E MILITARE
3. INDUSTRIALIZZAZIONE IN ITALIA E COME SI SPIEGA IL SUO RITARDO ECONOMICO NEL PANORAMA
EUROPEO DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE? E LA REAZIONE DEL PAESE?
La situazione prima dell’Unità d'Italia presenta un’agricoltura poco sviluppata e dal punto di vista industriale un
arretratezza marcata con un unico settore che continua ad avere un valore internazionale: la lavorazione della seta. La
mancanza di materie prime (ferro e carbone), di una collocazione geografica che faciliti gli scambi commerciali e di uno
sviluppo di un mercato interno spiegano l’ENORME RITARDO ITALIANO nella industrializzazione. La situazione italiana è
complessa, l’Italia si presenta come un paese arretrato. Dopo l'Unità d'Italia, con il governo della DESTRA STORICA, la
situazione pregressa di arretratezza non subisce modificazioni sostanziali. Nella prima fase la crescita industriale è
limitata. L'attività prevalente è quella agricola, c’è l’adozione di una politica economica liberale e il nuovo stato unitario
nasce con pesantissime condizioni di BILANCIO, con un debito che lo stesso nuovo stato non ha fatto ma che si detiene
per salvare i titoli di stato e non far perdere i soldi alla classe dirigente che aveva investito.
Il nuovo stato procede con una politica economica legata in gran parte agli interessi della classe dirigente composta,
soprattutto, dei PROPRIETARI TERRIERI e l’Italia si trova in una situazione di ritardo. La situazione dell’Italia cambia con
la presa di potere della SINISTRA STORICA. Da qui lo stato si impegna nella crescita economica con lo sviluppo delle
FERROVIE e dell’INDUSTRIA SIDERURGICA e MECCANICA. Nello specifico però quanto successo negli anni ‘80 e
nella prima metà degli anni ’90 determina la CRESCITA ACCELERATA DELL’ECONOMIA ITALIANA. I fattori che hanno
permesso all’Italia la crescita dal punto di vista industriale sono: l’ADOZIONE DI UNA POLITICA ECONOMICA
PROTEZIONISTICA, la RISTRUTTURAZIONE NEL CAMPO FINANZIARIO E BANCARIO, attraverso la nascita della
Banca d’Italia e di due banche miste e l’INTRODUZIONE DELLA DISPONIBILITÀ ENERGETICA CON LA CADUTA
D’ACQUA (con la costruzione delle centrali idroelettriche) che diviene la risorsa indispensabile per accompagnare la
crescita industriale. L’Italia cresce a livello industriale e riesce a competere con gli altri paesi ma non c’è una crescita del
BENESSERE DIFFUSO
TRA IL 1875 E LA PRIMA GUERRA MONDIALE
4. GLI STATI UNITI: I FATTORI E LE RISORSE CON CUI SPIEGARE LA LORO CRESCITA ECONOMICA
VERSO IL PRIMATO MONDIALE
I fattori fondamentali con cui spiegare la crescita statunitense verso il primato mondiale sono: l’abbondanza di materie
prime e risorse naturali con una PRESSIONE DEMOGRAFICA BASSA. Rispetto all’Europa occidentale, essi producono
molto di più del necessario. C’è COSMOPOLITISMO della società civile, essi accolgono in sé persone provenienti da tutti
i paesi europei e da altre aree non europee, mettendo TUTTI IN GRADO DI POTER PROVARE A RAGGIUNGERE IL
PROPRIO SOGNO. Solo i NATIVI AMERICANI vengono annientati perché ritenuti arretrati. C’è imprenditorialità capace
di anticipare soluzioni per lo sviluppo del sistema produttivo agricolo e industriale e un governo forte e impegnato nel
proporre e sostenere l’economia di mercato. Infine si parla di FUSIONE TRA DEMOCRAZIA E CAPITALISMO in quanto
si vuole proteggere la proprietà privata, contenere il potere pubblico e impedire che l’esercizio della politica potesse
favorire l’accaparramento illecito di ricchezza. Nel modello americano inoltre è fondamentale la LIBERA CONCORRENZA
attraverso una LEGISLAZIONE ANTITRUST.
L’abbondanza delle risorse disponibili fu immediatamente percepita nell’immensa estensione di terre da coltivare e nella
scoperta di immensi e ricchissimi giacimenti minerali,