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ATP
motrice del protone alla sintesi di ATP (il flusso di elettroni comporta il trasporto di protoni
attraverso la membrana)
Come fanno i batteri ad avere potere riducente?
Ci vuole una strategia per fare uscire gli elettroni dal sistema ciclico:
1) Batteri verdi ed helicobacterium: utilizzano la ferrodossima per far uscire un elettrone
acquisisce elettroni e poi li cede (produzione NADPH)
2) Batteri purpurei : si ha flusso inverso di elettroni, cioè gli elettroni vanno contro gradiente
e questo comporta un aumento di protoni che genera una forza promotrice che genera
NADPH
Entrambi necessitano di un donatore di elettroni (per esempio i solfuri, composti ridotti dello
zolfo).
Quali organismi fanno fotosintesi anossigenica
1) Proteobacteria che comprendono batteri rossi solfuri e non solfuri
2) Batteri verdi solfuri
3) Batteri verdi non solfuri
4) Alcuni batteri gram +
Dove li troviamo? Ambienti ricchi di solfuri (che usano come donatori di elettroni) , che sono
esposti alla luce (per esempio corpi idrici superficiali). Possono vivere sia in condizioni
anossiche, sia in presenza di limitate quantità di ossigeno.
Lo zolfo può anche essere usato attraverso un processo di riduzione del solfato, attraverso un
processo dissimulativo (usandolo come ossidante) producendo solfuri.
2. Metabolismo microbico; Fototrofia. Fotosintesi ossigenica: aspetti metabolici, significato
ecologico e microrganismi coinvolti
La fotosintesi ossigenica è un processo di fotosintesi che produce ossigeno come prodotto di
scarto.
La troviamo in eucarioti autotrofi e cianobatteri.
Le principali differenze da quella anossigenica sono: processo di fotofosforilazione non
ciclica (elettroni usati nella riduzione di NADP+ a NADPH ) e che ci sono due fotosistemi
(fotosistema 2 produce ATP , fotosistema 1 accumula NADPH)
Quando la luce colpisce il fotosistema 2 avviene una riduzione con un inizio di passaggio di
elettroni in una catena che porta alla produzione di ATP e porta anche a una riduzione del
fotosistema 1.
fotosistema 1 invece c’è una produzione di NAPH.
Nel
I cianobatteri che sono gli organismi più conosciuti che fanno questa tipologia di fotosintesi
sono organismi molto particolari che si trovano in tutti i climi, dai ghiacciai al deserto. Alcuni
di questi sono degli azoto fissatori, che quindi trasformano l’azoto atmosferico in azoto
organico, per fare questo (che è un processo che non può avvenire in presenza di ossigeno) ci
sono delle cellule specializzate (dette eterocisti) che presentano per esempio un grande
dell’ossigeno dentro la
ispessimento delle membrane che rende più difficile la diffusione
possibile l’azoto fissazione.
cellula e quindi creando dentro un ambiente anossico e rendendo
3. Metabolismo microbico; Chemiolitotrofia. Ossidazione delle forme ridotte di zolfo: aspetti
metabolici, significato ecologico e microrganismi coinvolti
Lo zolfo presenta vari stadi di ossidazione,. I composti dello zolfo più utilizzati come donatori
di elettroni sono idrogeno solforato (H2S), zolfo elementare (S) , tiosolfato(SO3-2) e solfito
(SO32-) .
i più ridotti sono i solfuri e il più ossidato sono i solfati.
I composti dello zolfo possono fungere sia da eletron-donatori che da eletron accettori a
seconda delle condizioni ambientali in cui si trovano, se l’ambiente è ossidante sono
accettori, se l’ambiente è riducente diventano donatori.
Inoltre i metabolismi variano a seconda di quale stato fisico si troverà lo zolfo
del solfuro si verifica in fasi con la prima che produce zolfo elementare
L’ossidazione
passando quindi da una forma gassosa solubile a una forma solida insolubile.
zolfo elementare può essere accumulato da parte delle cellule, con depositi all’interno o
Lo
all’esterno.
A seconda della coppia redox che consideriamo si può parlare di una differente resa
energetica.
Il composto più ossidato che noi vogliamo ottenere è il solfato e il più ridotto è il solfuro e
quindi la coppia che ci da più energia è solfuro/solfato. (delta G di -798). Nella reazione si ha
la produzione di solfato e di protoni liberati e liberazione di protoni, e questo porta a
un’acidificazione del mezzo in cui vivono (definiti quindi batteri acido-tolleranti o acidofili).
L’ossidazione spontanea con ossigeno è sfavorita, quindi l’ambiente vitale per loro ideale è
l’interfaccia ossica/anossica.
di questo batteri è condotta attraverso il ciclo di
L’autotrofia Calvin e gli elettroni per la
fissazione autotrofica di CO2n vengono da un flusso elettronico inverso (riduzione NAD+ a
NADH)
Sono note almeno 3 vie di ossidazione dello zolfo:
1) Prima via : partiamo dal solfito che viene trasformato in solfato attraverso solfito ossidasi
con accettore finale l’ossigeno.
ma questo avviene attraverso fosforilazione ossidativa
ATP ottenuto dalla forza protein motrice.(via di tipo respirativa)
2) Seconda via: solfito trasformato in solfato attraverso solfato riduzione attraverso azione
inversa enzima adenosina fosfosolfato reduttasi producendo legame fosfato ricco di
energia trasformando AMP a ADP. Sempre via fosforilativa ma di diversa origine, con
fosforilazione a livello del substrato.
3) Terza via: passato da solfuri a solfato senza formazione intermedia di solfito. Intervento
della solfato idrossilasi. Intervengono i geni SOX per il passaggio di elettroni .(sono gli
stessi geni che servono anche per la fotosintesi)
I composti ridotti dello zolfo non sono abbastanza elettron donatori da ottenere potere
riducente e quindi per ottenere ciò gli elettroni provengono da un flusso inverso di elettroni
(questo per permettere il passaggio da NAD+ a NADH permettendo fissazione CO2).
4. Metabolismo microbico; Chemiolitotrofia. Ossidazione del ferro: aspetti metabolici, significato
ecologico e microrganismi coinvolti
In natura possiamo trovare principalmente Fe2+ (solubile e ridotto) e il Fe3+ (forma più
ossidata, non solubile) l’ossidazione aerobica del ferro per ottenere energia . l’ossidazione
I chemiolitotrofi sfruttano
del fe2+ porta alla produzione solo di poca energia e quindi per produrre un’adeguata quantità
di energia se ne deve fare molta di ossidazione di Fe2+.
del ferro in presenza di ossigeno avviene spontaneamente (tranne che in
L’ossidazione
ambiente acido) cosa che non vogliamo, ma in ambiente acido il potenziale redox si abbassa
ulteriormente.
I ferro batteri sono batteri che vivono principalmente in ambienti acidi e ricchi di ferro come
alcuni scarichi delle miniere.
Utilizzano il ferro come donatore di elettroni ma sono in grado di organicare la CO2 come
fonte di carbonio.
Come avviene il metabolismo che coinvolge il ferro
di Fe2+ aFe3+ in presenza di ossigeno avviene a livello
L’ossidazione della membrana esterna
portando al rilascio di un elettrone e dissipando due protoni (ambiente acido) gli elettroni
rilasciati non passano nei chinoni ma vanno direttamente alla catena respiratoria che contiene
i citocromi C e aa3 e una proteina periplasmatica fino ad arrivar alla catena di trasporto che
trasforma ossigeno in acqua.
Il potere riducente lo prendono dal trasporto inverso di elettroni.
Il ferro può anche subire anche metabolismo in condizioni anossiche (Fe2+ ossidato in
condizioni anossiche). In condizioni anossiche il ferro potrebbe anche subire riduzione
usando come accettori di elettroni clorati e nitrati). Per i chemiolitotrofi l’accettore di elettroni
è il nitrato.
5. Metabolismo microbico; Chemiolitotrofia. Ossidazione dell' idrogeno molecolare: aspetti
metabolici, significato ecologico e microrganismi coinvolti
sfruttano l’ossidazione dell’idrogeno per ottenere energia
Alcuni microorganismi
I chemiolitotrofi aerobici sono in grado di sfruttare H2 come donatore di elettroni ma possono
anche essere anaerobi H2 ossidanti che differiscono in base a quale accettore di elettroni
utilizzano.
Alcuni idrogeno batteri sintetizzano due tipologie di deidrogenasi
di tipo citoplasmatico che coinvolge nell’ottenere potere riducente (NADH)
1) Una
2) Una integrata nella membrana che è coinvolta nella vera fosforilazione ossidativa
permettendo la scissione di H2 in elettroni e protoni (producono ATP)
La maggior parte dei degli idrogeno batteri può anche crescere come chemoorganotrofo o
mixotrofo (usando sostanze organiche come fonte di carbonio)
Quando crescono chemiolitotroficamente fissano CO2 con il ciclo di Calvin.
I batteri H2 sono chemiolitotrofi facoltativi(quindi il metabolismo dipende dalle condizioni
ambientali)
I batteri H2 crescono meglio microaerobicamente e sono probabilmente più competitivi
all’interfaccia ossica anossica )H2 molto presente.
1. Guardare i microrganismi: dai primi microscopi di Hooke e Van Leeuwenhoker alla
colorazione di Gram
Con la prima rivoluzione tecnologica (seconda metà del 1665) si sviluppò il primo microscopio
(grazie a Hooke) , molto elementare infatti era composto da una sola lente, che permise di vedere
i corpi fruttiferi dei funghi.
Van Leeuwenhoker era un commerciante e appassionato di microscopi che riuscì a raggiungere
ingrandimenti dai 50 alle 300 volte che gli permise di disegnare e descrivere le cellule di alcuni
organismi.
Gram nel 1800 circa ideò la colorazione di Gram.
È un metodo che serve per distinguere i microorganismi in due famiglie, gram positivi e gram
negativi a seconda di come reagiscono a un colorante specifico: se si colorano si dicono gram
positivi, se non si colorano si dicono gram negativi.
2. La disputa sulla generazione spontanea: gli esperimenti di Spallanzani e Pasteur
Questi due studiosi cercarono di dimostrare in modo inequivocabile che la teoria della
generazione spontanea (che affermava che da un elemento in putrefazione si potevano generare
organismi e microorganismi dal nulla) era sbagliata e che ogni organismo ne aveva uno prima che
lo generava.
Esperimento di Spallanzani:
dimostra che un brodo di carne se viene sottoposto a bollitura e viene posto in un contenitore
chiuso non svilupperà più crescita di microorganismi, se invece il contenitore viene lasciato aperto
si avrà una crescita di microorganismi.
Quindi Spallanzani afferma che la bollitura uccide la forza vitale.
Esperimento di Pasteur:
stato l’esperimento che ha confutato del tutto la teoria della generazione spontanea.
è
Si svolge in questo modo:
7) in una fiasca con un collo a bottiglia viene versato un brodo non sterile
8) il brodo viene sterilizzato tramite bollitura
9) il collo della fiasca viene stirato con una fiamma (e quindi sterilizzato)
10) dopo di che si attende del tempo e la prima parte del collo di gallina si riempirà di
microorganismi e polvere provenie