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VITAMINA A
- Sintesi dei mucopolisaccaridi della sostanza fondamentale dei tessuti connettivi (condroitinsolfato) carenza alterata osteogenesi in animali in accrescimento
- Trofismo dei tessuti epiteliali (+++ epiteli di rivestimento) carenza ipercheratosi – paracheratosi cutanea
- metaplasia squamosa epiteli- xeroftalmia cheratomalacia
Possibili anche effetti teratogeni per carenza in animali gravidi;
Vitamina D e D2
ergocalciferolo, presente nella cute come provitamina attivabile a vitamina dai raggi U.V. e presente nell'olio di fegato di merluzzo, di tonno e di altri pesci, latte e i suoi derivati e uova. Funzioni fisiologiche: influenza positivamente sull'assorbimento del calcio e del fosforo.
IPOVITAMINOSI: rachitismo (SOSTANZA OSTEOIDE NON CALCIFICATA) nel bambino / cuccioli, osteomalacia (ATROFIA ERAMMOLLIMENTO DEL TESSUTO OSSEO) nell'adulto.
IPERVITAMINOSI: emorragie dell'apparato digerente. Ipercalcemia, nefrocalcinosi. Calcificazioni delle
arterie.Vitamina D3 , colecalciferolo : olio di semi di grano, frutta, ortaggi e tuorlo d'uovo. Per cane e gatto è un apporto dietetico NECESSARIO.
Vitamina E (alfa,beta,gamma-tocoferolo) si trova nell'olio di semi di grano, nella frutta, negli ortaggi, nel tuorlo d'uovo. Protegge gli epiteli germinali. IPOVITAMINOSI : molto rara nell'uomo, conduce alterazioni della crescita.
Protezione dell'integrità delle membrane cellulari (azione antiossidante)- Distrofia muscolare dietetica: necrosi cerea (vitelli, agnelli, suinetti, conigli)- Epatosi dietetica, "mulberry heart disease" (suini)- Encefalomalacia dietetica (pulcini)- "yellow fat disease" (gatti, suini)
Vitamina K, è sintetizzata dai batteri della flora intestinale. Favorisce l'emostasi. IPOVITAMINOSI : disturbi emorragici, specie nel neonato. IPERVITAMINOSI : ittero da epatotossicità. Indispensabile per la sintesi epatica di fattori della
coagulazione.carenza sindrome emorragica Avvelenamento da rodenticidi anticoagulanti← ←(cumarinici) Primitiva rarissima←VITAMINE IDROSOLUBILI : ESEMPI SINDROMI CARENZIALI: Vitamine del complesso B:• sintesi da parte della microflora del rumineMonogastrici: discreta sintesi da parte dei batteri intestinali necessario apporto←dietetico per coprire fabbisogni.Vitamina B1: tiamina o antineuritica : IPOVITAMINOSI : Beri-beri con polinevriti,alterazioni della sensibilità e del movimento, insufficienza cardio-circolatoria, edemi. Neibovini, ovini: polioencefalomalacia (necrosi corticale bilaterale)Vitamina B2: riboflavina: IPOVITAMINOSI : Iporiboflavinosi : alterazioni della cute e dellemucose. Talora anemia. Pulcini: ridotta crescita, paralisi spastica del piede.Vitamina PP ( nicotinamide ) antipellagrosa IPOVITAMINOSI : pellagra. Flogosi dellemucose dell’apparato digerente ( stomatite, glossite,enterite e fenomeni emorragici).Eritema delle regioni cutanee
esposte alla luce. Disturbi del sistema nervoso e dellapsiche.
- Suino: "pellagra suina"
- Cane: "malattia della lingua nera" o "pellagracanina"
Biotina - Vit. B8/ H / I carenza rara (albume d'uovo non cotto - avidina)Vitamina B6: piridossina, IPOVITAMINOSI B6 disturbi neurologici e gastroenterici.Dermatite.
Vitamina B12: cianocobalamina: anemia perniciosa alterata maturazione deglieritrociti. Demielinizzazione delle fibre del midollo spinale. - Sindromi da Malassorbimento (cane: insufficienza pancreatica esocrina, patologie ileali)
Acido pantotenico: ipovitaminosi solo negli animali da esperimento. Ritardo della crescita, dermatiti.
Acido folico o acido pteroilglutammico C : ipovitaminosi da anemia macrocitica anemia e lieve leucopenia.
Acido ascorbico : ipovitaminosi : scorbuto : difficoltà nella guarigione delle ferite. Alterazioni scheletriche e fragilità vasale. Facilità nelle infezioni.
MICOTOSSINE E
AZIONI PATOGENE: Molte specie fungine (Aspergillum, fusarium, Penicillum) dopo essersi accresciute su substrati alimentari, hanno la capacità di produrre come metaboliti secondari sostanze ad azione tossica denominate Micotossine. Quasi tutte le materie prime di origine vegetale sono suscettibili di contaminazione da micotossine; questa può aver luogo in campo, nelle fasi di coltivazione e raccolta, in magazzino e nelle diverse fasi di trasformazione delle industrie alimentari, oltre che nel trasporto. Questi metabolici secondari sono molecole chimicamente stabili in grado di resistere ai trattamenti termici e ai processi di trasformazione e cottura. Le micotossine costituiscono un numeroso gruppo di composti fra loro chimicamente diversi, in grado di causare una reazione tossica ogni qualvolta vengono ingerite dall'uomo e dagli animali, provocando l'insorgenza di micotossicosi croniche o acute. Le aflatossine rappresentano le sostanze naturali più cancerogene.
Le micotossine sono prodotte da tre specie di muffe: Aspergillus flavus, A.parasiticus e A.nominus.
I veleni vegetali fungali (metaboliti secondari tossici di vari tipi di muffe che si sviluppano nelle derrate alimentari) includono:
- Aflatossine B1 M1, B2, G1, G2 (Aspergillus flavus, A. parasiticus): derivati dell'acumarina con azione anticoagulante (++ forme acute, più rare) e spiccata epatotossicità (inibizione RNA-polimerasi DNA-dipendente e inibizione sintesi proteica) con effetti mutageni ed epatocancerogeni.
- Sporidesmina (Pithomyces chartarum): causa dermatite fotodinamica (eczema facciale) e degenerazione epatica.
- Zearalenone (Fusarium spp.): ha un'azione simil-estrogenica (+++ suino).
- Fumonisina (Fusarium spp.): causa leucoencefalomalacia nel cavallo e edema polmonare nel suino.
- Ocratossine (Aspergillus ocraceus, Penicillium viridicatum): inibizione della carbossipeptidasi A come azione principale, con danni ai tubuli contorti prossimali renali.
- Tricoteceni (Fusarium tricinctum): causano alterazioni.
mitosi e sintesi proteica• Ergotamina, ergometrina (Claviceps purpurea): “alcaloidi della segale cornuta”gangrena delle estremità, aborto• Penitrem A (Penicillium spp.): antagonista della glicina (sindrome neurologicaeccitativa)CAUSE CHIMICHE DI MALATTIA: gli agenti chimici possono essere causa di danno per l’organismo sia penetrando in esso per ingestione, inalazione o iniezione, sia venendo acontatto con i tessuti di rivestimento; in ogni caso l’entità del danno è sempredipendente dalla quantità ( dose ) e dalla durata del contatto. Il danno da essi provocatopuò essere suddiviso in due tipi: diffuso e selettivo.Il danno di tipo diffuso si verifica in conseguenza di proprietà comuni a molti compostichimici quali quelle di provocare :1) Variazione del ph2) Solubilizzazione dei costituenti cellulari3) Denaturazione delle proteineIl danno di tipo selettivo si verifica quando gli agenti chimici alterano uno
Il danno cellulare può essere causato da diversi fattori, tra cui agenti chimici, che possono indurre una riduzione o una perdita della funzione cellulare. Questi agenti chimici sono chiamati veleni o tossici.
Un danno diffuso può verificarsi quando le cellule sono esposte a variazioni del pH. Quando queste variazioni sono di lieve entità, come spesso accade in diverse malattie respiratorie e metaboliche, i sistemi tampone entrano in azione e riportano il pH ai valori fisiologici. Se ciò non avviene, si possono verificare condizioni di acidosi in caso di abbassamento del pH, o di alcalosi in caso di innalzamento del pH.
Gli acidi forti, quando si diluiscono nei liquidi dell'organismo, generano calore e possono causare ustioni di III e IV grado se colpiscono tessuti superficiali come la cute e le mucose. Queste ustioni provocano una rapida disidratazione dei tessuti e la formazione di escare secche, ovvero placche costituite da materiale necrotico che tendono a staccarsi dal tessuto circostante. Anche le
Basi forti a contatto con i tessuti superficiali sviluppano calore e provocano ustioni della stessa gravità con la differenza che, a causa del loro potere idrolitico, inducono la macerazione dei tessuti. Si formano così escare molli che, come quelle secche, formano cicatrici retratte e molto deturpanti. Sia l'abbassamento che l'innalzamento del pH del liquido intracellulare hanno sempre conseguenze molto gravi per le cellule, che possono culminare nella necrosi. L'entità del danno dipende dal livello della variazione del pH. Il danno cellulare, provocato dai composti chimici forniti di potere solvente, varia a seconda che siano solventi di lipidi o solventi di sostanze e composti idrofilici. I solventi dei lipidi danneggiano le cellule in quanto estraggono i lipidi, che sono i più importanti costituenti della membrana cellulare e delle membrane degli organuli intracellulari. Le cellule, in conseguenza della perdita di essi, subiscono unaLa disorganizzazione della loro struttura, che è causa di lisi. Il danno che i solventi dei lipidi provocano a livello dell'acuta è limitato dalla presenza della cheratina che essendo insolubile in essi esercita un effetto protettivo. Nel caso di soluzioni ipotoniche cioè a contenuto ionico inferiore rispetto a quello dell'liquido biologico (e quindi con pressione osmotica inferiore), le cellule in esse sospese richiamano l'acqua che penetra all'interno di esse rigonfiandole fino al punto compatibile con l'elasticità della membrana plasmatica, superato il quale scoppiano versando all'esterno il loro contenuto. L'effetto è noto come lisi osmotica. Nel caso di soluzioni ipertoniche si verifica il fenomeno opposto, il raggrinzimento delle cellule, dovuto al passaggio all'esterno dell'acqua contenuto all'interno di esse, richiamata dall'eccesso di ioni, presente nella soluzione in cui esse sono sospese.La struttura delle membrane cellulari è anche sovvertita da composti, quali la saponina ed i detergenti, che interagiscono con particolari gruppi di esse, disintegrandoli o solubilizzandoli.
La denaturazione delle proteine (alterazione struttura secondaria, terziaria e quaternaria delle proteine) è indotta da numerose sostanze organiche, diversi sali, molti ioni metallici e dall'esposizione a temperatura elevata. Le proteine denaturate diventano insolubili e perdono la funzione fisiologicamente espletata.
Il danno selettivo da agenti chimici: i veleni o tossici inducono nelle cellule un danno selettivo in quanto interagiscono, direttamente o tramite un prodotto derivato dal loro metabolismo, con un determinato costituente di esse, alterandolo nella struttura e nella funzione. L'azione tossica è legata alla dose, cioè alla quantità di veleno che penetra nell'organismo, con la conseguente...