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comunità sono la FISIOGNOMIA, LA LISTA DI SPECE, LA DIVERSITÀ' DI SPECIE E DELLE VARIE

COMUNITÀ'.!La fisiognomia indica la forma e la struttura di una comunità che determina il

modo in cui essa appare ed è riconoscibile. Nella fisiognomia della comunità si identificano tre

strutture: !STRUTTURA VERTICALE, che va a vedere come una comunità è disposta

verticalmente, come appare al nostro occhio, e un esempio molto significativo è quello della

struttura verticale della foresta pluviale. Sono respinti quattro strati con componenti diverse

ma che fanno parte tutte della stessa comunità. Ad esempio nella foresta pluviale di vede uno

strato emergente che può arrivare anche a 60 m di altezza, dove sono presenti le chiome

degli alberi più alti. Uno strato inferiore detto del baldacchino dove sono presenti le chiome

degli alberi un po' più bassi, che crescono una copertura totale alle specie che is trovano al di

sotto. Sotto ci sarà poi uno stato intermedio rappresentato dalle piante con struttura

intermedia e infine ci sarà il sottobosco, con mota meno vita rispetto ai piani più alti, a causa

della ridotta quantità di luce. !STRUTTURA ORIZZONTALE, che descrive principalmente la

disposizione delle specie nello spazio, e può essere AGGREGATA, REGOLARE, CAUSALE. !

STRUTTURA TEMPORALE, che indica invece gli spostamenti le abitudini delle specie della

comunità secondo dei ritmi, che possono essere stagionali, circadiani o ad esempio di marea. I

pesci, per esempio, si sposta con dei ritmi circadiani in base alla luce. Di giorno si trovano

verso le acque superficiali per poi scendere verso i fondali nelle ore notturne. !Per quanto

riguarda la seconda proprietà emergente della comunità si parla di LISTA DI SPECIE. La lista di

specie va a formalizzare la quantità di specie presenti all'interno di una comunità e questa è

strettamente associata alla terza proprietà emergente, ossia la DIVERSITÀ' DI SPECIE. La lista

di specie viene redatta secondo i TAXA presenti nella comunità, e si può andare ad analizzare

anche quantitativamente il numero di individui di ogni specie, riuscendo così ad identificare la

presenza di specie dominanti e di specie rare. Quindi la diversità di specie sta ad indicare

quante specie differenti sono presenti in quella data comunità e sono due le componenti

principali che descrivono la diversità dispecie: la RICCHEZZA IN SPECIE E EVENNESS, ossia

l'UNIFORMITÀ', che si riferisce all'abbondanza relativa di una singola specie. !Sono state

descritte tre tipologie i diversità:!DIVERSITÀ ALFA, ossia la diversità LOCALE!DIVERSITÀ' BETA,

ossi al diversità nelle aree di transizione!DIVERSITÀ' GAMMA, ossia la diversità REGIONALE.

!03) Diversità di specie nelle comunità: significato, dinamica e misure: Con diversità di

specie all'interno di una comunità si intende il numero di specie diverse che rappresentano

quella determinata comunità in quel preciso ambiente. !La diversità di specie può essere

caratterizzata da due componenti: la RICCHEZZA IN SPECIE, ossia più specie diverse sono

presenti nella comunità più si dice che a comunità ricca in specie. Queste specie però

possono essere quantitativamente diverse o uguali a livello di individui per specie. Cosa vuol

dire? Che può esserci una prima comunità composta da 10 specie diverse e in queste specie

una è rappresentata da 10 individui, altre 5 da 20 individui, e 4 da 30 individui. Questa

differenza quantitativa esprime il fatto che all’interno della comunità sono presenti delle

specie rare e delle specie dominanti. Invece una seconda comunità può avere al suo interno

10 specie diverse ed ognuna può avere 10 individui, quindi tutte le specie sono

quantitativamente uguali, e in questo caso si parla di UNIFORMITÀ' ECOLOGICA, una seconda

caratteristica della diversità di specie in una comunità.

!04) Diversità alfa, beta e gamma: definizioni e differenze: Sono state catalogate tre

tipologie di diversità delle comunità:!DIVERSITÀ' ALFA: è la diversità locale e questa da il conto

della diversità di specie in un'area limitata!DIVERSITÀ' BETA: è la diversità nelle aree di

transizione, che può essere ad esempio la riva di un lago o di un fiume, dove possono esserci

ad esempio solo organismi terrestri, solo acquatici anfibi e in queste zone si può ritrovare una

particolare diversità e ricchezza di specie specifica di quel tipo di gradiente ambientale!

DIVERSITÀ' GAMMA: è la diversità regionale, e valuta la ricchezza e la diversità in specie di

un'area più vasta, in cui si trovano più comunità.

!05) Ad oggi il metodo più utilizzato per descrivere l'aspetto globale e complessivo di un

sistema, ossia di un BIOMA o di una FORMAZIONE, è la fisiognomia. Esistono diversi tipi

fisiognomici, da nord del circolo polare artico fino a sud nella zona tropicale equatoriale, che

variano in ricchezza e diversità in base al gradiente latitudinale a cui si trovano. !Questi tipi

fisiogomici sono: !TUNDRA!TAIGA!FORESTA TEMPERATA A LATIFOGLIE!FORESTE A MACCHIA

SCLEROFILLE!STEPPA!DESERTO!SAVANA!FORESTA PLUVIALE!La tundra è un bioma che si

ritrova nelle zone più a nord della terra. nel circolo polare artico. Sono le zone più fredde del

pianeta, e queste temperature molto rigide fanno si che sia un ambiente molto ostile per la

vita degli organismi. Infatti è caratterizzata da un inverno molto lungo dove il suolo è

ricoperto per la maggior parte dell'anno da una spessa coltre di neve, e i pochi abitanti che la

abitano presentano una densità molto bassa a causa del poco sostentamento. Nella breve

stagione estiva la tundra si ricopre di una vegetazione molto piccola e rada ma che sostiene

delle popolazioni come i lemming e le renne che risultano essere abbastanza consistenti. La

TAIGA è il bioma più diffuso sulla Terra e lo si torva sopratutto nel Canada e nell'Europa

settentrionale. Anche la taiga presenta un clima piuttosto rigido ma troviamo una stagionalità

un po' più marcata rispetto alla tundra. C'è sempre un lungo inverno dove le temperature

sono molto basse e sempre un'estate breve ma un po' più consistente della tundra. Durante

l'inverno le condizioni di vita sono piuttosto ostili, ma c'è comunque una comunità abbastanza

ricca da permettere l'insediamento di carnivori. D'estate la taiga diventa molto ricca: quando

si sciolgono le nevi c'è un fiorire di organismi, con vita molto breve perché devono terminare il

loro ciclo vitale prima dell'inverno. La taiga è un bioma caratterizzato dalla presenza di boschi

di pini, abeti, conifere e larici. !La FORESTA TEMPERATA A LATIFOGLIEè un bioma caratteristico

di zone in cui il clima è più mite. Sono foreste soggette a importanti variazioni stagionali ed

infatti è il primo bioma in cui si riconoscono 4 stagioni: una primavera molto ricca, un'estate

piuttosto calda, un autunno in cui gli prganismi si preparano al periodo invernale ad esempio

le piante perdono le folgie, e un inverno piuttosto rigido in cui le condizioni di vita diventano

abbastanza ostili. !La FORESTA A MACCHIA SCLEROFILLE, conosciuta anche come macchia

mediterranea, è un bioma caratterizzato da un clima simile a quello mediterraneo, quindi

zone abbastanza calde e con una disponibilità di acqua limitata, infatti per questo è

caratterizzato da oiante,dette sclerofille, cioè a foglia dura. !La STEPPA è un bioma che si

trova nell'ameriva settentrionale, nell'aerica meridionale e nell'africa settentrionale. E'

caratterizzato da una vegetazione erbacea e arbustiva in cui non sono presenti alberi e

questo tipo di vegetazione è dovuto ad un clima semi arido e continentale. Le steppe hanno

nomi differenti in base alla localizzazione: Pampa viene definita nell'America meridionale,

Prateria nell'America settentrionale e Veld in africa settentrionale. !Il DESERTO è un bioma

caratteristico di zone aride, dove le precipitazioni sono molto scarse e questa assenza di

acqua fa si che le condizioni di vita siano piuttosto ostili. L'assenza di precipitazioni è un

evento dovuto ad una caratteristica della terra, ossia i moti convettivi che si formano attorno

alla terra. I moti convettivi sono moti che fanno si che l'ara calda salga e porti con e anche

l'aria fredda, dando vita a delle circolazioni di aria, dette celle, che racchiudono al loro interno

tutto ciò che ha a che vedere con l'aria e l'acqua che evapora dalla terra. Ci sono tre diverse

celle attorno alla terra, una cella polare, una cella detta di Frrel alle medie latitudini e una

cella tropicale detta di Hadley, e queste infatti sono le zone in cui si trovano i deserti. Queste

celle quindi mantengono al loro intento tutta l'acqua, causando nelle zone tra una cella e

l'altra una forte carenza di acqua e la formazione di queste aree desertiche. !La SAVANA è un

bioma a pascolo, che nonostante la presenza di alberi non ha coeprtura, perché questi alberi

sono sparsi, ma lo strato erbaceo è ininterrotto e ricchissimo di erba. Questa ampia distesa di

erba e un enorme sostentamento fa si che in queste aree ci vivano numerosissimi organismi,

tra cui delle enormi mandrie di animale come gli gnu e le zebre. La FORESTA PLUVIALE è il

bioma che si trova a livello equatoriale ed è caratterizzato da un'enorme disponibilità di acqua

e di luce, quindi di energia, e questo fa si che ci sia una vastità enorme di organismi che la

popolano, e si parla di milioni di viventi in questi ambiente, di cui moltissimi non sono ancora

stati scoperti. !Le foreste pluviali hanno una grande importanza per tutta la terra per i

seguenti motivi: !vengono definiti i polmoni della terra, perché grazie alla loro enorme

biomassa producono una quantità tale di ossigeno che serve da sostentamento per tutta la

terra!per lo stesso motivo sono degli intrappolatori di carbonio molto efficienti, togliendo

grandi quantità di CO2 dall'atmosfera, aiutando quindi il regredire del riscaldamento globale,

diminuendo il principale gas serra che lo causa Vengono definite le farmacie più grandi del

mondo, perché è un bioma sotto forte selezione biotica, cioè dove sono i fattori biotici che

regolano principalmente le interazioni tra gli organismi, e molti di questi sono in grado di

produrre sostanze in grado di regolare la vita degli altri organismi.

03)Differenza tra cicli biogeochimici

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
16 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/07 Ecologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VIVELLO89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ecologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Migliore Luciana.