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Riguarda sia la diversità all’interno delle specie che tra le specie.
19. diversità alfa, beta e gamma: de nizioni e di erenze
La diversità di specie è descritta da tre parametri quantitativi che si riferiscono a una diversa scala
geogra ca.
- la diversità alfa—> misura il numero di specie presenti all’interno di una data comunità
- la diversità beta—> misura la di erenza nella composizione di specie tra due o più comunità
distinte
- La diversità gamma—> indica il numero di specie presenti in una ragione con diversi ecosistemi
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20. i biomi nel gradiente latitudinale
I biomi nel gradiente latitudinale sono:
- tundra
- Foresta boreale
- Foresta temperata
- Macchia mediterranea
- Prateria
- Deserto
- Savana
- Foresta pluviale
21. di erenze tra i cicli biogeochimici regolati e non regolati
22. produttività primaria, secondaria e netta della comunità
La produttività primaria—> velocità alla quale l’energia raggiante viene trasformata in sostanza
organica dall’attività fotosintetica per unità di area e tempo, si divide in lorda e netta. La netta è la
velocità di immagazzinamento della materia organica prodotta nettO di quella usata dalla pianta
per la respirazione
La produzione secondaria—> tasso di prod di biomassa da parte degli organismi eterotro per
unità di area di tempo.
La produzione primaria della comunità—> velocità di immagazzinamento della materia organica
non utilizzata dagli eterotro
23. ussi di energia e cicli della materia negli ecosistemi
I ussi di energia sono le ondate di energia che passano da un organismo a un’altro e
diminuiscono a ciascun passaggio tro co. La diminuzione dell’energia è direttamente
proporzionale alla diminuzione della biomassa. La massa totale presente in ciascun livello è
condizionata dal tasso di energia immagazzinato nel livello inferiore (controllo bottom up)
24. il climax climatico e climax eda co, di erenze e de nizioni
Il climax è il livello massimo dell’evoluzione ecosistemica in un tempo più o meno lungo. Per
raggiungere questo stato l’ecosistema deve passare diversi stadi di sviluppo (o stadi serali). Si
distinguono due tipologie di climax: il climax climatico dove la comunità è in equilibrio stabile con
le condizioni generali del clima regionale e il climax eda co, dove gli stadi di sviluppo sono
modi cati perchè equilibrio con le condizioni locali del suolo. La condizione di climax persiste no
a quando non intervengono delle grosse perturbazioni esterne.
25. descrivi un ciclo biogeochimico (ciclo vitale)
Il ciclo biogeochimico è un percorso chiuso seguito da un determinato elemento chimico
all’interno dell’ecosfera, quindi dagli organismi viventi alla biosfera e viceversa.
Ciclo biogeochimico del carbonio, la spina dorsale della vita sulla terra:
26. cicli biogeochimici, generalità ed e etti dell’alterazione
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27. le alterazioni dei ciclo dell’acqua dovute al global warming
Il riscaldamento globale ha delle importanti conseguenze sul ciclo idrologico in particolare per il
fatto che va ad alterare il bilancio energetico della terra. Il livelli aumentati di energia e di calore
causano l’aumento dell’evaporazione dell’acqua soprattuto dagli oceani che danno come
conseguenza diretta l’aumento della condensazione di essa e formazione di vapore acqueo con
aumentate precipitazioni. In generale si hanno: alluvioni, siccità, deserti cazione, scioglimento dei
ghiacciai, innalzamento del livello degli oceani. global warming e ciclo dell’acqua
28. i gas serra in atmosfera
I gas serra sono i gas presenti nell’atmosfera che sono trasparenti alla radiazione solare in entrata
sulla terra e che riescono a trattenere in maniera consistente la radiazione infrarossa emessa dalla
super cie terrestre, atmosfera e nuvole. I gas serra possono essere sia naturali che
antropogenica: I gas serra naturali comprendono la CO2 (anidride carbonica), H2O (vapore
acqueo), N2O (ossido nitroso), CH4 (metano) e O3 (ozono). Le attività dell’uomo tendono ad
aumentare i livelli di tali gas e a liberarne nuovi come l’ SF6 (esa uoruro di zolfo), HFC (idro- uoro
carburi) e PFC (per uoro carburi).
29. e etto serra e global warming
L’e etto serra e il global warming sono due fenomeni correlati in quanto l’aumento dell’e etto
serra va a causare un aumento delle temperature per il deposito di colore sulla terra; questo
fenomeno va a favorire il riscaldamento globale che può essere causato già da altri fattori. In
questo caso l’e etto serra si pone come concausa dell’insorgenza del global warming.
30. i composti ODS: fonti ed e etti
I composti ODS (ozone depleting substances) e sono le sostanze inquinanti che causano il
problema del buco nell’ozono della stratosfera. Questi composti chimici reagiscono con i raggi
ultravioletti provenienti dal sole liberando atomi di bromo e cloro nell’atmosfera terrestre. Tale
evento va ad ostacolare la formazione dell’ozono atmosferico e quindi va a ridurre lo spessore
dell’ozonosfera intorno al pianeta.
Le principali sostanze ODS sono:
- i clorofuorocarburi
- Gli idrocloro uorocarburi
- Bromo uorocarburi —> esempio, il gas Halon usato per spegnere il fuoco
- Metilcloroformio
- Tetracloruro di carbonio
31. i protocolli internazionali per la riduzione delle ODS e la loro e cacia
Il protocollo di Montreal è l’accordo più importante rmato nel 1987 tra 196 stati rmatari con
impegno di ridurre la produzione e l’uso di quelle sostanze che minacciano lo strato di ozono, in
particolare i gas cloro uorocarburi.
32. il ruolo dello strato di ozono in atmosfera
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Il ruolo dello strato di ozono è quello di proteggerci dalle radiazioni ultraviolette emanate dal sole,
troppo forti per la vita sulla Terra.
33. e etti della deplezione dell’ozono sulle popolazioni umane
Il buco dell’ozono consiste nella riduzione dello spessore dello strato di ozono nell’atmosfera
terrestre causato principalmente dall’e etto serra, Questo fenomeno causa l’aumento delle
radiazioni (che non possono essere ltrate o vengono ltrate meno) dei raggi UVB e UVC che
possono recare diversi danni per il nostro organismo come: rischio di contrazioni gravi di
melanoma e tumori della pelle, spezzare la catena del codice genetico andando a creare danni a
livello della replicazione del DNA con modi cazioni a livello nucleotidico e cromosomico inoltre
possono danneggiare irreversibilmente la retina dell’occhio no alla cecità.
34. piramidi d’età delle popolazioni umane nei paesi industrializzati e in via di sviluppo
35. incremento demogra co e utilizzo delle risorse
L’incremento demogra co umana e l’utilizzo delle risorse sono due fenomeni correlati tra loro. La
crescita della popolazione non è sostenibile per l’integrità della biosfera. Questo però non
dipende solo dall’incremento demogra co ma dal modello di sviluppo della popolazione. Per far si
che questi due fenomeni conciliano l’impatto globale deve essere minore.
Questi due fenomeni sono direttamente proporzionali in quanto all’aumentare della popolazione
aumenta il consumo di risorse, inoltre lo sviluppo economico ad essi associato andrà a favorire lo
sfruttamento del suolo, l’inquinamento, cambiamenti climatici (è un cane che si morde la coda
perchè una cosa causa l’altra).
36. gli e etti della crescita delle popolazioni umane
L’e etto principale dell’incremento demogra co è l’aumento del consumo di risorse a causa
dell’ampliamento della domanda di energia, una consumazione maggiore di alimenti la cui
produzione esige emissioni maggiori. Tutto ciò comporta a un rischio elevato di aumento
dell’e etto serra e insorgenza del riscaldamento globale.
37. crescita delle popolazioni umane nei paesi industrializzati e in via di sviluppo
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38. l’economia verde
L’economia verde è la pratica dello sviluppo sostenibile attraverso il sostegno di investimenti
pubblici e privati per creare infrastrutture che favoriscano la sostenibilità sociale e ambientale
39. Il concetto di sostenibilità
La sostenibilità si riferisce alla proposizione di soddisfare le esigenze senza compromettere la
capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni.
In altre parole, soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della
generazione futura.
Implica un benessere ambientale sociale e economico costante e crescente e la prospettiva di
lasciare a generazioni future una qualità della vita non inferiore alla attuale
40. L’importanza e i bene ci della biodiversità
Biodiversità è importante perchè da essa dipende il funzionamento degli ecosistemi e il benessere
dell’intero pianeta. Un ambiente più ricco e diversi cato è anche più sostenibile perchè garantisce
vita e prosperità. Ad esempio, le piante forniscono ossigeno, le api sono importanti per la
fecondazione delle piante. Inoltre fornisce una vasta gamma di bene ci agli esseri umani: si
garantiscono beni, risorse e serviz quali: il cibo, i principi attivi dei medicinali, il contributo alla
puri cazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione del clima e alle prevenzione di inondazioni.
41. Sostenibilità forte e debole. De nizioni e di erenze
L sostenibilità ambientale mira a mantenere il nostro ecosistema naturale in equilibrio cercando di
restituire alle generazioni future le nostre stesse possibilità e risorse. Il concetto di sostenibilità ha
due prospettive diverse: la sostenibilità forte e debole. La sostenibilità forte si basa sul pensiero
che le condizioni future dipendono dal presente e che il capitale naturale non può essere
sostituito quindi bisogna diminuirne le perdite (in pratica meglio so rire che piangere dopo). La
sostenibilità debole si basa sul pensiero che le risorse naturali sono sovrabbondanti e sostituibili
da un altro tipo di capitale, vedendo quindi le generazioni future “salve” da qualsiasi tipo di crisi in
quanto avranno tecnologie migliori dalle quali attingere e un capitale disponibile per far fronte ai
problemi ambientali; quindi per questa corrente di pensiero non è giusto fasciarsi la testa e
privarsi di risorse per far fronte a problemi sconosciuti.
42. La resilienza dei sistemi ecologici
La resilienza ecologica è la capacit&