Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La diagnosi molecolare in laboratorio
La diagnosi molecolare in laboratorio può essere eseguita utilizzando due diverse strategie: una diagnosi mirata attraverso l'utilizzo di singole componenti molecolari (monoplex); oppure una diagnosi non mirata tramite l'utilizzo di matrici in cui sono presenti molteplici allergeni (multiplex).
La diagnostica molecolare monoplex in generale si esegue quando si vuole determinare con certezza se la positività ad un estratto allergenico sia dovuta a un allergene genuino piuttosto che ad una cross-reattività. I principi utilizzati sono quelli che abbiamo visto per il FEIA cap o il 3gAllergy, solo che invece di utilizzare estratti allergenici utilizzano allergeni ricombinanti o nativi.
La diagnostica tramite microarray permette la valutazione simultanea di 112 allergeni provenienti da 43 fonti allergeniche diverse, quali polline, alimenti, veleni d'insetto, muffe etc. Il test fornisce un profilo allergologico generale del paziente, e non è mirato alla diagnosi specifica di un allergene.
ricerca di uno specifico allergene basato su delle ipotesi pretest, come invece succede per la diagnostica monoplex68. Quali sono le differenze tra il sistema FEIA cap e sistema3gAllergy? Il FEIA cap su Immunocap è fondamentalmente un immunodosaggio a sandwich che offre la possibilità di testare più di 650 allergeni diversi e 90 componenti allergeniche diverse per il rilevamento quantitativo, sensibile e preciso di anticorpi IgE specifici per l'allergene in esame. Gli allergeni reagiscono in modo specifico con le IgE presenti nel siero del paziente. Dopo la rimozione mediante lavaggio delle IgE non specifiche, sono aggiunti gli anticorpi anti-IgE coniugati con l'enzima, che reagiscono formando un complesso allergene-IgE-antiIgE. Dopo un lavaggio, per eliminare l'eccesso di anticorpo anti IgE che non si è legato, si aggiunge il substrato specifico per l'enzima. Al termine della reazione si misura la fluorescenza dell'eluato. Ad una maggioreLa fluorescenza corrisponde a un quantitativo maggiore di IgE specifiche nel campione. Il sistema 3gAllergy invece, è una metodica in fase liquida che utilizza un'attività enzimatica per produrre un segnale chemiluminescente. Il siero del paziente è incubato insieme all'allergene da testare e a delle biglie coattate con un antiligando. L'allergene in fase liquida si lega a ponte tra le eventuali IgE specifiche per l'antigene in esame presenti nel siero del paziente e le biglie coattate con l'anti-ligando. Successivamente, dopo questa prima reazione e diversi lavaggi per eliminare quello che non si è legato in modo specifico, si incuba il complesso con un anticorpo anti IgE. L'anticorpo usato in questo passaggio è coniugato con un enzima. Infine, come ultimo passaggio, si aggiunge un substrato metabolizzato dall'enzima che produce un segnale chemiluminescente.
Emogasanalisi69. Quali sono i sistemi utilizzati?
Le difese che l'organismo ha a disposizione per contrastare le variazioni di pH sono:
- Il sistema tampone acido-base è il più importante perché interviene per primo, nell'arco di qualche secondo, e agisce correggendo l'equazione bicarbonato-acido carbonico alterata.
- I polmoni che eliminano la CO2 in eccesso in pochi minuti con la ventilazione.
- Il rene è l'ultimo sistema tampone che interviene perché ha il compito di eliminare gli acidi ancora in circolo e il recupero dei bicarbonati che vengono consumati rapidamente e si esaurirebbero in pochi giorni senza il filtro renale: l'azione che il rene svolge è determinante ma lenta, impiega almeno 8-12 ore per agire.
70. Che cosa sono gli emogasanalizzatori
L'emogasanalisi è eseguita tramite un emogasanalizzatore, che può essere considerato il paradigma degli strumenti POCT. Con POCT
s’intende tutte quelle analisi che possono essere eseguite ovunque esista la necessità di cure mediche. Sono dispositivi che permettono di eseguire analisi all’esterno dei laboratori, per velocizzare le operazioni diagnostiche. L’emogasanalizzatore è uno strumento in grado di eseguire in tempi rapidi, su un piccolo volume di sangue e in modo totalmente automatico diverse analisi. Gli emogasanalizzatori di nuova generazione si basano sempre sull’utilizzo di elettrodi per le misurazioni principali quali pH, livelli di O2, anidride carbonica e di diversi ioni oltre che alla presenza di diversi biosensori in grado di misurare i livelli di diversi enzimi. Invece la misurazione dei livelli di emoglobina si basa su metodi colorimetrici o conduttimetrici. Esistono in commercio diversi emogasanalizzatori, ognuno con caratteristiche specifiche in grado di analizzare molteplici parametri. Ipofisi 1. Quali sono gli ormoni rilasciati dall'ipofisi? L'ipofisi oLa ghiandola pituitaria è una ghiandola endocrina che si trova alla base dell'osso sfenoide. Si divide in due porzioni: adenoipofisi e neuroipofisi, collegate dall'ipofisi intermedia. L'ipofisi è collegata direttamente all'ipotalamo (tramite l'infundibolo) che ne controlla il rilascio di ormoni tramite l'ormone inibente (RH) e l'ormone stimolante (SH). L'ipofisi controlla la funzionalità di numerosi organi, tra cui tiroide, porzione corticale dei surreni e gonadi (ovaie e testicoli). Inoltre, partecipa alla regolazione del metabolismo idrico, alla secrezione lattea e alla crescita corporea.
La neuroipofisi ha il compito di immagazzinare e rilasciare nel sangue due ormoni secreti dall'ipotalamo:
- La vasopressina, conosciuta anche come ormone antidiuretico o ADH, che regola i livelli di acqua nel corpo umano ed innalza la pressione sanguigna.
- L'ossitocina, che ha un ruolo cardine durante la gravidanza e durante...
(luteotropo) o LH: prodotto dalle cellule gonadotrope, induce l'ovulazione e la trasformazione del follicolo in corpo luteo; le cellule di quest'ultimo producono progesterone in vista dell'eventuale gravidanza. Nell'uomo, stimola la produzione di androgeni.
Laprolattina o PRL: prodotta dalle cellule lattotrope, partecipa - in sinergia con altri ormoni (estrogeni, progesterone, glicocorticoidi e ormoni placentari - allo sviluppo della ghiandola mammaria e alla produzione di latte. Nel maschio stimola l'attività della prostata.
L'ormone somatotropo o GH: prodotto dalle cellule somatotrope dell'ipofisi anteriore è noto anche come ormone della crescita o somatotropina (STH); espleta un effetto anabolizzante influenzando il metabolismo proteico e stimolando l'accrescimento corporeo (soprattutto a livello muscolare e scheletrico). Aumenta inoltre il catabolismo dei lipidi e risparmia glucosio.
Come si misurano i livelli di GH?
Il dosaggio dei livelli sierici di GH è basato sull'utilizzo di anticorpi monoclonali con marcatori enzimatici, fluorescenti e chemiluminiscenti. La misurazione dei livelli sierici di GH è indicata solamente nelle diagnosi di iperproduzione di GH, come nel caso del gigantismo e dell'acromegalia, e nel controllo terapeutico di queste patologie. Viceversa, la misurazione dei livelli di GH nel caso di deficit da GH ha poco valore diagnostico, perché i livelli basali sono di per sé molto bassi e difficilmente misurabili. Visto che il rilascio di GH ha un andamento pulsatile nel corso della giornata, la misurazione dei valori di GH in un solo momento della giornata di solito non è clinicamente rilevante. Il prelievo del sangue intero andrebbe eseguito al mattino, a digiuno, su un soggetto rilassato, in posizione orizzontale e a riposo da almeno 30 minuti. Infatti, l'esercizio fisico e situazioni stressanti possono
Alterare leggermente i valori di GH. Una misura indiretta dei livelli di GH si può avere misurando i livelli di IGF-1, che è regolato dai livelli dell'ormone della crescita. A differenza del GH, i livelli di IGF-1 sono costanti durante l'arco della giornata, per cui sono una stima utile dei livelli medi di GH. Anche per la misurazione dei livelli di IGF-1 i metodi più utilizzati sono quelli radioimmunologici e quelli basati su marcatori chemiluminescenti.
Tiroide73. Quali sono le differenze tra ipo- e ipertiroidismo? L'ipertiroidismo è una sindrome clinica causata da eccessiva produzione di ormoni tiroidei che ha come conseguenza un aumento generalizzato del metabolismo. Tra le principali manifestazioni cliniche troviamo l'eccessiva perdita di peso, intolleranza al calore, mestruazioni irregolari e infertilità in entrambi i sessi. L'ipertiroidismo, come l'ipotiroidismo, è spesso associato a gozzo, cioè ad un sensibile
del rilascio degli ormoni tiroidei avviene attraverso un meccanismo di feedback negativo. L'ipotalamo rilascia l'ormone di rilascio della tireotropina (TRH), che stimola l'ipofisi a produrre l'ormone tireotropico (TSH). A sua volta, il TSH stimola la tiroide a produrre gli ormoni tiroidei T3 e T4. Quando i livelli di T3 e T4 nel sangue aumentano, essi inibiscono l'ipotalamo e l'ipofisi, riducendo la produzione di TRH e TSH. Al contrario, quando i livelli di T3 e T4 sono bassi, l'ipotalamo e l'ipofisi aumentano la produzione di TRH e TSH per stimolare la tiroide a produrre più ormoni. Questo meccanismo di feedback negativo permette di mantenere l'equilibrio degli ormoni tiroidei nel corpo.no adeguati, l'asse ipotalamo-ipofisi-tiroide viene attivato per stimolare la produzione e il rilascio di ormoni tiroidei. L'ipotalamo produce l'ormone di rilascio della tireotropina (TRH), che stimola l'ipofisi a produrre e rilasciare l'ormone tireotropo (TSH). A sua volta, il TSH stimola la tiroide a produrre e rilasciare gli ormoni tiroidei T3 e T4. Questi ormoni sono essenziali per il corretto funzionamento del metabolismo, influenzando la velocità con cui il corpo utilizza l'energia e regolando la temperatura corporea, la frequenza cardiaca, la crescita e lo sviluppo. Quando i livelli di T3 e T4 sono troppo bassi, si verifica l'ipotiroidismo, mentre quando sono troppo alti si verifica l'ipertiroidismo. La regolazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-tiroide è fondamentale per mantenere l'omeostasi ormonale e il corretto funzionamento del metabolismo.