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Principali marcatori di danno epatico
I principali marcatori di danno epatico sono le transaminasi: alanina aminotransferasi (ALT) e la AST. Altri marcatori di danno epatico che aumentano in caso di colestasi sono la gammaglutammiltransferasi e la fosfatasi alcalina (ALP).
Caratteristiche e significato diagnostico della creatin chinasi
La creatin chinasi (CK) è un enzima che catalizza la conversione della creatina in fosfocreatina con consumo di ATP. La CK è espressa maggiormente nei tessuti che richiedono energia come il tessuto muscolare, quello cardiaco e quello cerebrale. Il significato diagnostico della CK nel siero è il sospetto di un danno al tessuto muscolare come infiammazione o la necrosi del tessuto stesso; tempo fa, prima di venir sostituita con l'analisi di marcatori cardio-specifici, veniva anche utilizzata per indagare i danni al tessuto cardiaco come l'infarto del miocardio.
Elettroforesi
Descrivere l'elettroforesi
SDS-PAGEL'elettroforesi su gel di poliacrilamide è una metodica utilizzata per separare le diverse proteine di una miscela e determinarne il peso molecolare. Si usa per l'analisi di proteine con PM compreso tra 7kDa e 200 kDa. La poliacrilamide è trasparente alle fonti luminose sia nel visibile che negli UV e la porosità del gel può essere controllata a seconda del peso molecolare delle proteine analizzate. SDS sta per sodio dodecil solfato ed ha la funzione di denaturare le proteine e di conferire loro una carica negativa netta omogenea, permettendo la separazione in base alle dimensioni delle proteine e non della loro carica. Si utilizza un gel discontinuo composto da una parte superiore composta da un gel di impaccamento e una parte inferiore composta da gel di separazione; il primo (che ha uguale composizione ma in concentrazione molto minore) permette di comprimere tutte le proteine in una zona sottile sopra al gel di impaccamento. Per proteine a basso peso molecolare, si utilizza un gel di separazione con una maggiore concentrazione di acrilamide, mentre per proteine ad alto peso molecolare si utilizza un gel di separazione con una minore concentrazione di acrilamide.L'elettroforesi capillare è una tecnica analitica automatizzata, rapida e ad alta risoluzione che combina le tecniche dell'elettroforesi e della cromatografia liquida ad alta precisione (HPLC). L'analisi avviene all'interno di un capillare di silice molto sottile, il che permette di utilizzare quantità di campione molto piccole. I rilevatori comunemente utilizzati sono rilevatori UV, di fluorescenza o di massa. Questa tecnica viene impiegata per analizzare una vasta gamma di molecole, tra cui farmaci, proteine, aminoacidi, vitamine e virus.della nitrocellulosa verso il catodo. Una volta trasferite, le proteine vengono fissate al foglio di nitrocellulosa tramite un trattamento con una soluzione di metanolo e acido acetico. Successivamente, il foglio di nitrocellulosa viene incubato con un anticorpo primario specifico per la proteina di interesse. L'anticorpo primario si lega alla proteina target presente nel campione. Dopo un lavaggio per rimuovere gli anticorpi non legati, viene aggiunto un anticorpo secondario coniugato ad un enzima o ad un fluorocromo. Questo anticorpo si lega all'anticorpo primario e permette la rivelazione della proteina di interesse tramite una reazione enzimatica o tramite fluorescenza. Infine, il risultato viene visualizzato utilizzando una tecnica di rivelazione come la chemiluminescenza o la fluorescenza.del foglio di nitrocellulosa viene eseguito il blotting proteico. Le proteine presenti nel foglio vengono incubate con un anticorpo specifico e successivamente con un anticorpo secondario che si legherà a quello specifico e fungerà da tracciante. Infine, analizzando il tracciante si può risalire alla presenza e ai livelli di espressione della proteina di interesse. 17. Come funziona l'elettroforesi 2D? L'elettroforesi 2D è una tecnica elettroforetica in cui le proteine vengono separate sia in base al loro peso molecolare che al loro punto isoelettrico, così da poter separare ogni singola proteina. Inizialmente, le proteine vengono separate in base al loro punto isoelettrico mediante isoelettrofocalizzazione su una striscia di poliacrilamide; poi la striscia viene posizionata su di un gel di poliacrilamide sul quale, utilizzando la tecnica SDS-PAGE, si separano le proteine in base al loro peso molecolare. Una volta colorate le proteine.all'interno del gel con blu di comassi e nitrato d'argento si ottengono, sul gel, una serie di puntini che corrispondono alle specifiche proteine su cui si possono effettuare ulteriori analisi.Sangue
Sangue intero, plasma e siero: quali le differenze?
Il sangue è composto da due fasi: una matrice fluida (il plasma) e una matrice corpuscolata formata da eritrociti (globuli rossi), leucociti (globuli bianchi) e piastrine. Il plasma differisce dal siero per la presenza di fibrinogeno e dei fattori di coagulazione. Per ottenere il siero si deve prelevare il sangue in una provetta priva di anticoagulante ed attendere 1-2 ore a 37°C per la coagulazione, a questo punto si procede alla centrifugazione a 2000-3000RPM per 15-20 minuti ottenendo il siero come surnatante. Per ottenere il plasma invece si deve prelevare il sangue in una provetta contenente un anticoagulante e procedere poi alla centrifugazione a 2000-3000RPM per 15-20 minuti ottenendo il plasma come surnatante.
19. Il
Prelievo di sangue. I prelievi di sangue si distinguono in: prelievo venoso, prelievo arterioso e prelievo capillare. Per il prelievo venoso vengono utilizzate vene superficiali come quelle presenti nella piega interna del gomito ed il sangue viene prelevato con aghi di circa 20 gauche. Il prelievo arterioso presenta maggiori difficoltà e rischi, per questo motivo viene eseguito solo per necessità di emogasanalisi e solitamente il sangue viene prelevato dall'arteria radiale mediante aghi più lunghi e utilizzando siringhe e provette di vetro per mantenere inalterati i livelli di gas disciolti. Il prelievo capillare è meno invasivo e il sangue viene prelevato generalmente facendo un piccolo foro sul polpastrello di un dito della mano e viene utilizzato per emogasanalisi o misurazione per mezzo di strumenti istantanei di vari livelli sanguigni, ad esempio, la misurazione glicemica per individui affetti da diabete.
Diagnostica proteica
20. L'alfa1 antitripsina:
Caratteristiche e significato diagnostico:
L'a1-antitripsina è una glicoproteina monomerica che funge da inibitore dell'elastasi neutrofila, un enzima rilasciato dai neutrofili che causa danni agli alveoli polmonari. Bassi livelli di a1-antitripsina determinano la predisposizione di un soggetto a contrarre danni polmonari; spesso bassi livelli di a1-antitripsina sono causati da mutazioni del gene che codifica per la glicoproteina quindi i soggetti che presentano tale mutazione devono evitare rischi alle vie polmonari come il fumo.
21. Che cosa sono le gammopatie monoclonali?
Le gammopatie monoclonali sono elevate concentrazioni di una gammaglobulina specifica prodotta da un clone plasmacellulare che prolifera in modo incontrollato. L'anticorpo prodotto dalla plasmacellula viene chiamato componente monoclonale e in alcuni casi la gammopatia monoclonale non provoca altro che una presenza anomala di componenti monoclonali, mentre in altri casi può scatenare sintomi come il mieloma.
L'esame che si esegue per rilevare la presenza di una gammopatia è l'elettroforesi capillare o su gel di agarosio dalla quale si ottiene una netta banda verso la zona gamma che corrisponde all'anomala quantità di gammaglobuline prodotte dal clone plasmacellulare.
La Proteina C Reattiva è un'alfaglobulina che indica la presenza di infiammazione. È molto simile alle IgG ma non è in grado di riconoscere uno specifico antigene; si lega ad una sostanza e poi il complesso viene eliminato dai linfociti. L'analisi della Proteina C Reattiva, non essendo un marker specifico, non può essere utilizzata per risalire alla causa dell'infiammazione, ma può essere utile per monitorare lo stato di infiammazione.
L'aptoglobina è una proteina formata da due catene pesanti e due catene leggere,
si trova nel sangue ed è un antiossidante che si lega alle molecole di emoglobina libere. Bassi livelli di aptoglobina nel sangue sono causati dall'emolisi che causa il rilascio di emoglobina libera a cui si lega l'aptoglobina che verrà smaltita dal fegato recuperando il ferro, generalmente indica la presenza di infiammazioni. Dislipidemie 24. Quali sono le caratteristiche delle lipoproteine HDL e LDL? Il compito delle lipoproteine LDL e HDL è quello di trasportare il colesterolo ai vari tessuti. Le LDL immagazzinano il colesterolo e vengono trasportate ai tessuti dove vengono assorbite dalle cellule provviste del recettore specifico per le LDL; se questo recettore è difettoso le LDL in circolo rischiano di accumularsi provocando ipercolesterolemia o finendo intrappolate nelle giunzioni cellulari dove vengono attaccate dai macrofagi formando le placche arteriosclerotiche. Le HDL, invece, immagazzinano il colesterolo libero esterificandolo e lo trasportano alIl fegato è l'organo dove viene smaltito il colesterolo e vengono rilasciate le HDL pronte ad immagazzinare altro colesterolo; per questo le HDL vengono definite "spazzini del colesterolo".
I chilomicroni sono le lipoproteine più grandi e vengono sintetizzate nell'intestino dove catturano i lipidi provenienti dall'alimentazione per trasportarli ai vari tessuti; una volta rilasciati i lipidi si trasformano in chilomicroni remnants che vengono trasportati al fegato per essere smaltiti. Le VLDL sono lipoproteine che trasportano i trigliceridi prodotti dal fegato ai vari tessuti dove vengono rilasciati sotto forma di acidi grassi; una volta rilasciato il loro contenuto, le VLDL si trasformano in LDL.
Le dimensioni dei chilomicroni e delle VLDL sono: