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Caratteristiche anatomopatologiche della malattia di Alzheimer

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa progressiva. Dal punto di vista neuropatologico, la malattia di Alzheimer è caratterizzata dalla presenza di placche senili e grovigli neurofibrillari a livello cerebrale.

Le placche senili: Le placche senili o amiloidi sono agglomerati extracellulari di peptidi beta-amiloide che si depositano sulla parete esterna dei neuroni, circondati da detriti neuronali, altre proteine e macrofagi.

Marcatori utili per la diagnosi di malattia di Alzheimer: La diagnosi viene fatta, oltre che mediante il riscontro dei deficit cognitivi, anche grazie all'identificazione di diversi marcatori biologici, tramite analisi genetiche, per il riscontro di eventuali mutazioni in geni noti per il loro coinvolgimento nella malattia, come nel precursore della proteina amiloide (APP). Vengono anche condotte analisi della presenza...

Di peptidi amiloide e proteine tau nel sangue e nel liquor cerebrospinale, metodica però piuttosto invasiva. Oggi, grazie a tecniche di neuroimaging, come la PET, è possibile identificare la presenza di questi marcatori in vivo.

Cosa è il Donepezil? È un inibitore specifico e reversibile dell'acetilcolina esterasi cerebrale, indicato per il trattamento sintomatico della malattia in fase da lieve a moderata della malattia di Alzheimer.

Descrivere l'approccio colinergico alla malattia di Alzheimer: il potenziamento della trasmissione colinergica a livello centrale è il primo approccio farmacologico alla malattia in pazienti affetti da Alzheimer perché la degenerazione dei neuroni colinergici porta a marcate riduzioni nei livelli di acetilcolina e alterazioni a carico dei recettori nicotinici.

Quali farmaci sintomatici, oltre agli inibitori dell'acetilcolina esterasi, possono essere necessari nel trattamento della malattia di Alzheimer?

Spiegare il meccanismo d'azione e i possibili effetti avversi:

Diversi farmaci sintomatici vengono pertanto associati agli inibitori dell'acetilcolinesterasi nel trattamento di questa malattia. Farmaci ad attività antidepressiva, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina (SSRI) o gli inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SNRI) vengono preferiti ad altri nel trattamento delle fasi depressive perché più sicuri e maneggevoli.

24. Gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati nel trattamento della malattia di Alzheimer. Quali sono e a cosa sono dovuti?

Gli effetti collaterali sono dovuti, come per tutti i farmaci di questa classe, all'attivazione di recettori colinergici nell'organismo. I più frequenti sono a livello gastrointestinale (nausea, vomito), cefalea e ipertensione. Pazienti con disturbi cardiovascolari, quali sindrome del nodo del seno o disturbi della conduzione.

cardiaca, devono essere trattai con molta cautela con questo farmaco, così come coloro che soffrono di ulcera gastrica o duodenale25. I grovigli neurofibrillari sono depositi intracellulari di proteine tau iperfosforilate e aggregate. Le proteine tau si associano ai microtubuli e sono responsabili della loro stabilizzazione all'interno del neurone. Nella malattia di Alzheimer il deposito delle placche di Ab, insieme ad altri eventi patologici, porta ad un'iperfosforilazione delle Tau che si aggregano a formare dei grovigli all'interno della cellula. Questo causa la destabilizzazione e disgregazione dei microtubuli, con conseguenti effetti sulla struttura del neurone e su diverse funzioni, come il trasporto e la trasmissione dell'impulso, portando a perdita delle sinapsi e dei neuroni26.

Quali sono i marcatori utili per la diagnosi di malattia di Alzheimer? La diagnosi viene fatta, oltre che mediante il riscontro dei deficit cognitivi, anche grazie

nel liquor cerebrospinale, metodica però piuttosto invasiva. Oggi, grazie a tecniche di neuroimaging, come la PET, è possibile identificare la presenza di questi marcatori in vivo. Quali sono i marcatori biologici utili alla diagnosi della malattia di Alzheimer? Quali limiti possono avere? La diagnosi della malattia viene fatta anche grazie all'identificazione di diversi marcatori biologici, tramite analisi genetiche, per il riscontro di eventuali mutazioni in geni noti per il loro coinvolgimento nella malattia, come nel precursore della proteina amiloide (APP). Vengono anche condotte analisi della presenza di peptidi amiloide e proteine tau nel sangue e nel liquor cerebrospinale, metodica però piuttosto invasiva. Oggi, grazie a tecniche di neuroimaging, come la PET, è possibile identificare la presenza di questi marcatori in vivo.

nel liquor cerebrospinale, metodica però piuttosto invasiva. oggi, grazie a tecniche di neuroimaging, come la, è possibile identificare la presenza di questi marcatori in vivo, il limiti possono essere dovuti al fatto che il procedimenti possono essere invasivi per il paziente e anche molto costosi.

28. Gli inibitori dell'acetil-colinesterasi nel trattamento della malattia di Alzheimer.

Gli inibitori dell'acetilcolina esterasi sono anche detti agonisti indiretti, poiché aumentano la trasmissione colinergica non agendo su recettori, ma inibendo la degradazione dell'acetilcolina.

29. Descrivere il meccanismo d'azione, effetti farmacologico e collaterali della memantina è un antagonista reversibile dei recettori NMDA che blocca il sito all'interno del canale. Il recettore NMDA è un recettore canale permeabile a ioni calcio. La memantina non influenza la normale attività sinaptica. In questo modo, memantina inibisce un

influsso prolungato di ioni Ca2+, responsabile dei processi di eccitossicità, senza alterare la funzione fisiologica del recettore. Gli effetti collaterali più comuni sono vertigini, cefalea, sonnolenza e stipsi30.

Donepezil. Meccanismo d'azione, indicazioni d'uso, farmacocinetica ed effetti avversi indicato per il trattamento sintomatico della malattia in fase da lieve a moderata, è un inibitore specifico e reversibile dell'acetilcolina esterasi cerebrale. Il farmaco ha una biodisponibilità elevata, pari al 100%, dopo somministrazione orale. Tra gli effetti collaterali più comuni che si osservano con il trattamento vi sono diarrea, crampi muscolari, nausea e vomito. Talora si possono anche verificare disturbi psicotici e allucinazioni31.

Descrivere l'approccio colinergico alla malattia di Alzheimer il potenziamento della trasmissione colinergica a livello centrale è il primo approccio farmacologico alla malattia in pazienti affetti

Da alzheimer perché la degenerazione dei neuroni colinergici porta a marcate riduzioni nei livelli di acetilcolina e alterazioni a carico dei recettori nicotinici.

32. Descrivere i processi neurodegenerativi della malattia di Alzheimer. La malattia ha un lento progredire e da un punto di vista clinico può essere suddivisa in tre stadi: uno stadio amnestico, con una durata dai 2 ai 4 anni, dove si manifestano deficit della memoria a breve termine e disturbi del linguaggio. Un secondo stadio detto della demenza dove i deficit cognitivi peggiorano andando a causare una perdita progressiva dell'autonomia, il paziente inizia a non essere più autosufficiente. Il terzo stadio è lo stadio vegetativo dove diventa necessario il ricovero presso strutture specializzate.

33. La malattia di Alzheimer. La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa progressiva, in cui si riconoscono deficit cognitivi, soprattutto a carico della memoria e alterazioni del comportamento.

Da un punto di vista neuropatologico, la malattia di Alzheimer è caratterizzata dalla presenza di placche senili e grovigli neurofibrillari a livello cerebrale. È una malattia che avanza lentamente attraversando principalmente tre stadi dove si iniziano ad avere dei deficit cognitivi fino ad arrivare allo stato vegetativo. 34. Cosa sono le preseniline e in cosa sono coinvolte. Le preseniline sono proteine che hanno la funzione di tagliare la proteina amiloide, per questo un'ipotesi è che il loro alterato funzionamento potrebbe portare all'accumulo di proteina amiloide. Lezione 043 14. Descrivere il meccanismo d'azione, effetti farmacologico e collaterali dell'etomidato. È utilizzato per l'induzione dell'anestesia nei pazienti a rischio di ipotensione. Il metabolismo avviene nel fegato, principalmente per conversione a composti inattivi, mentre l'eliminazione è sia renale che biliare. A livello cerebrale, il bersaglio molecolare.dell'etomidato agiscono sul recettore GABAA, ma non hanno effetti analgesici. Sono ipnotici ad azione rapida e di breve durata. Possono causare singhiozzo e hanno due principali effetti collaterali: nausea e vomito. Il protossido di azoto è un gas molto insolubile nel sangue e negli altri tessuti, il che permette un rapido induzione e risveglio dall'anestesia. È un debole composto anestetico, ma produce effetti analgesici marcati. L'effetto anestetico è dovuto alla sua attività come antagonista non competitivo dei recettori NMDA. Questo anestetico si diffonde nelle cavità corporee contenenti aria al posto dell'azoto. Può causare pneumotorace, ostruzione dell'orecchio medio o embolia gassosa. Gli anestetici generali per via inalatoria agiscono attraverso un meccanismo d'azione diverso.per via inalatoria sono utilizzati soprattutto per mantenere l'anestesia dopo somministrazione di anestetici per via EV. L'anestetico deve passare dall'aria dell'alveolo polmonare al sangue e quindi al cervello, dove svolgerà la sua funzione. Il movimento dai polmoni ai diversi compartimenti dell'organismo dipende dalla solubilità nel sangue e nei tessuti, dalla concentrazione nell'aria inspirata, dalla ventilazione polmonare e dal flusso ematico. Con composti meno solubili nel sangue si ha una rapida insorgenza dell'azione e una minore durata dell'anestesia, al contrario, anestetici maggiormente solubili avranno un'azione più prolungata, da media a lunga. La solubilità è un fattore importante anche nel determinare i tempi del risveglio. 17. Descrivere i quattro stadi dell'anestesia. Il primo stadio è detto dell'analgesia dove il paziente inizia a avere la perdita della sensibilità al dolore.
Dettagli
A.A. 2023-2024
125 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Scienze_Bioloche_eCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Tardito Daniela.