Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Diritto costituzionale - Domande aperte Pag. 1 Diritto costituzionale - Domande aperte Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto costituzionale - Domande aperte Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto costituzionale - Domande aperte Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

• DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DELLA FORMA DI GOVERNO DELLE REGIONI

A STATUTO ORDINARIO: La legge costituzionale 1/1999 riconosce alle Regioni

l'autonomia statutaria, compresa la competenza a definire la forma di governo. Ogni

Regione ha il potere di scegliere la propria forma di governo, sebbene la Costituzione

preveda una forma transitoria fino a quando le Regioni non aggiornano il proprio Statuto.

Questa forma transitoria prevede l'elezione popolare diretta del Presidente della Regione e

un Consiglio regionale eletto direttamente dagli elettori, con funzione legislativa. Le

relazioni tra Consiglio regionale e Presidente/Giunta seguono il modello neoparlamentare,

ma ogni Statuto regionale può integrare o modificare questo modello, fino ad escludere

l'elezione diretta del Presidente. Tuttavia, la scelta statutaria non può influire sul rapporto

di fiducia tra Consiglio e Giunta.

• IL RIPARTO DI COMPETENZE STATO – REGIONI: In materia di legislazione

concorrente, le Regioni hanno la competenza legislativa, ad eccezione della

determinazione dei principi fondamentali che spetta allo Stato. Le Regioni possono quindi

legislatore su tutte le materie non espressamente riservate alla legislazione statale.

• PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEGLI STATUTI DELLE REGIONI A STATUTO

ORDINARIO: L'art. 123 Cost. stabilisce che la legge approvata a maggioranza assoluta dei

componenti del Consiglio regionale è necessaria per l'approvazione e la modifica dello

statuto regionale, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo di almeno 2

mesi. Non è richiesta l'apposizione del visto da parte del Commissario del Governo per

questa legge. Il Governo della Repubblica può sollevare la questione di legittimità

costituzionale degli statuti regionali dinanzi alla Corte costituzionale entro 30 giorni dalla

loro pubblicazione.

• I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE: La Corte costituzionale è competente a giudicare i

conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e tra lo Stato e le Regioni. I conflitti possono

essere tra articolazioni organizzative dello stesso Stato o tra enti distinti con personalità

giuridica pubblica. Il giudizio è contenzioso e avviene su ricorso delle parti interessate.

L'obiettivo della Corte è ripristinare il corretto esercizio delle attribuzioni costituzionali per

garantire l'equilibrio tra i poteri statali.

• LE SENTENZE INTERPRETATIVE: Le sentenze interpretative sono decisioni in cui il

giudice costituzionale rigetta o accoglie una questione a seconda della norma che ricava

dal testo esaminato. Il giudice risolve antinomie e contrasti tra norme di diverso rango,

giudicando sulle norme e utilizzando le disposizioni per tale sindacato. La Corte è chiamata

ad interpretare il parametro e l'oggetto in ogni decisione.

• LE SENTENZE DI RIGETTO E I LORO EFFETTI: Le decisioni interpretative di rigetto

della Corte costituzionale non hanno effetto vincolante per tutti, a differenza di quelle che

dichiarano l'illegittimità costituzionale di norme. Queste decisioni determinano solo un

vincolo negativo per il giudice del procedimento in cui è stata sollevata la questione.

• LE SENTENZE DI ACCOGLIMENTO E I LORO EFFETTI: Le sentenze di accoglimento

sono diverse da quelle di rigetto poiché hanno effetto nei confronti di tutti e definiscono

definitivamente la questione trattata. Se una questione viene sollevata nuovamente dopo

essere stata accolta, la Corte Costituzionale dichiarerà la sua manifesta inammissibilità in

quanto è stata già accolta in precedenza.

• IL GIUDIZIO DI AMMISSIBILITÀ DEL REFERENDUM: L'art. 2 legge costituzionale n. 1

del 1953 stabilisce che la Corte costituzionale ha il compito di valutare l'ammissibilità dei

Referendum. Sono esclusi dalla possibilità di essere sottoposti a referendum le leggi

tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, e di autorizzazione a ratificare trattati

internazionali, come previsto dall'art. 75 della Costituzione. La Corte costituzionale ha

individuato ulteriori tipologie di norme che non possono essere sottoposte a referendum,

quali le disposizioni di rango costituzionale, le leggi dotate di una forza passiva rinforzata,

e le norme a contenuto costituzionalmente vincolato.

• I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE FRA POTERI DELLO STATO: Il procedimento

contenzioso tra organi competenti si origina per la definizione delle attribuzioni dei vari

poteri da norme costituzionali e si conclude con la pronuncia della Corte che specifica a

quale potere spettano le attribuzioni contestate e, se necessario, annulla un atto emanato

in modo sbagliato. Il conflitto può essere causato da un'usurpazione del potere o da un

cattivo uso dello stesso da parte di un altro organo o soggetto. È importante che ci sia un

reale interesse da parte di chi ricorre. Il conflitto di attribuzione è un giudizio avviato da

una parte e continua fino alla decisione della Corte, a meno che l'altra parte non decida di

rinunciare al ricorso.

• LE FUNZIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE: L'art. 134 Cost. afferma che la Corte

Costituzionale ha il compito di giudicare sulle controversie riguardanti la legittimità

costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni, sui

conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e tra lo Stato e le Regioni, e sulle accuse

promosse contro il Presidente della Repubblica. Inoltre, secondo l'art. 2 della legge

costituzionale 1/1953, spetta alla Corte Costituzionale decidere se le richieste di

referendum abrogativo presentate in conformità all'art. 75 Cost. siano ammissibili ai sensi

del 2° comma dello stesso articolo.

• GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ IN VIA PRINCIPALE: Il ricorso in via principale per

legittimità costituzionale è disciplinato dall'art. 127 della Costituzione. Tale possibilità è

riservata allo Stato e alle Regioni per impugnare leggi regionali e statali che eccedano le

competenze legislative stabilite dalla Costituzione. Il ricorso può essere promosso entro 60

giorni dalla pubblicazione della legge o atto che si intende impugnare. Il giudizio in via

principale è promosso da una parte e si estingue in caso di rinuncia del ricorrente, senza

possibilità di intervento di altri soggetti.

• GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE: La questione di

costituzionalità nel giudizio in via incidentale si verifica durante un processo e può essere

sollevata da una delle parti o d'ufficio dal giudice. Perché possa essere individuato un

giudizio di costituzionalità, è necessario che ci sia un giudice incardinato nell'ordinamento

giuridico e un processo in corso. Le parti coinvolte e il giudice devono specificare le

disposizioni di legge considerate illegittime e il parametro costituzionale violato.

• LA COMPOSIZIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE: L'art. 135, commi 1° e 2°,

Cost., stabilisce che la Corte Costituzionale è composta da 15 giudici, nominati per un

terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per

un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative. I giudici della Corte sono

scelti tra magistrati, professori universitari in materie giuridiche e avvocati con almeno

venti anni di esperienza. Questa composizione mista garantisce professionalità,

competenza tecnica e indipendenza dai partiti politici. I giudici sono nominati seguendo

una ripartizione precisa: 5 dal Presidente della Repubblica, 5 dal Parlamento e 5 dalle

supreme magistrature.

• COSA ACCADE SE UN GIUDICE AMMINISTRATIVO ACCERTA CHE UN INTERESSE

LEGITTIMO È LESO DA UN ATTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE? L'art. 103

comma 1 della Costituzione stabilisce che il Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia

amministrativa hanno competenza per la tutela degli interessi legittimi e, su specifiche

materie indicate dalla legge, anche dei diritti soggettivi nei confronti della pubblica

amministrazione. I giudici amministrativi sono quindi competenti per le controversie in cui

la P.A. è coinvolta, garantendo la tutela degli interessi legittimi dei cittadini rispetto alle

decisioni e atti amministrativi.

• COSA ACCADE SE UN GIUDICE ORDINARIO ACCERTA CHE UN INTERESSE

LEGITTIMO È LESO DA UN ATTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE? Il giudice

ordinario si occupa delle controversie relative ai diritti soggettivi, mentre il giudice

amministrativo si occupa delle controversie riguardanti gli interessi legittimi.

• COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA: L'art. 104

Cost. stabilisce l'indipendenza della magistratura come ordine autonomo e il ruolo del

Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal Presidente della Repubblica. Il

Consiglio è composto dal primo presidente e dal procuratore generale della Corte di

cassazione di diritto, mentre gli altri membri sono eletti dai magistrati e dal Parlamento. I

membri del Consiglio durano in carica 4 anni e non possono essere immediatamente

rieletti, inoltre non possono essere iscritti negli albi professionali o far parte del Parlamento

o di un Consiglio regionale durante il loro mandato. L'art. 105 Cost. prevede che il

Consiglio superiore della magistratura abbia competenza sulle assunzioni, assegnazioni,

trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari riguardanti i magistrati, secondo le

norme dell'ordinamento giudiziario.

• GLI EFFETTI NEL TEMPO DELLE PRONUNCE DI ACCOGLIMENTO: Il principio

secondo cui le norme dichiarate incostituzionali non possono avere applicazione dal giorno

successivo alla pubblicazione della decisione significa che la decisione di incostituzionalità

ha efficacia retroattiva anche sui rapporti giuridici sorti anteriormente, purché ancora

pendenti. Si intendono per tali quei rapporti per i quali non sono scaduti i termini di

prescrizione o decadenza per l'esercizio dei relativi diritti e per i quali non si è formato il

giudicato.

• QUALI ERANO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA RIFORMA

COSTITUZIONALE BOCCIATA CON IL REFERENDUM COSTITUZIONALE DEL 4

DICEMBRE 2016? Il referendum costituzionale in Italia del 2016, tenutosi il 4 dicembre,

riguardava la riforma costituzionale Renzi-Boschi che mirava a modificare la seconda parte

della Costituzione. Il disegno di legge era stato approvato definitivamente dalla Camera il

12 aprile precedente e prevedeva una radicale riforma del Senato della Repubblica,

riducendo il numero dei senatori da 315 a 100 e limitandone le funzioni a rappresentare le

istituzioni territoriali. La Camera dei Deputati avrebbe mantenuto il ruolo di indirizzo

politico e controllo sul Governo. Sono state anche apportate modifiche nel meccanismo di

elezione del Presidente della Repubblica e nella nomina dei giudici della Corte

costituz

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
14 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ag2703 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Podetta Marco.