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CNIDARI

Alcuni di questi animali vengono anche definiti ANTOZOI (animali fiore) per la loro

somiglianza ad una pianta; in realtà sono animali a tutti gli effetti.

Riguardo a questo gruppo non c’è una vera e propria sistematica ufficiale, risentendo

di molte opinioni diverse.

Non sono più dei filtratori come le spugne ma ci troviamo di fronte a dei veri e propri

predatori che intrappolano gli altri organismi con sostanze velenose. Il loro nome

deriva proprio dalle loro cellule principali, gli CNIDOCITI.

Hanno anch’essi una sorta di modello sacchetto”, con all’interno una cavità gastrica

“a

rivestita da cellule endodermiche. A questa si accede tramite una bocca. Tra i

“tasca”

tessuti ectodermici e endotermici troviamo una struttura diblastica detta

MESOLAMELLA. Qui ci possono stare i gameti (sia maschili che femminili).

Si attacca al substrato quindi sessile; tuttavia ritroviamo anche una forma pelagica,

è

detta MEDUSA.

-TIPI CELLULARI

Abbiamo delle cellule caratteristiche abbastanza differenziate per le varie funzioni:

ci sono quelle con capacità di contrarsi, di veicolare gli stimoli tramite dei filamenti

che le mettono in comunicazione (cellule epitelio-muscolari). Ci sono delle cellule che

possono considerarsi dei neuroni primordiali. Ritroviamo poi le NEMATOCISTI, le

cellule caratterizzanti il phylum. Ritroviamo delle cellule che caratterizzano

l’endoderma, delle celle sensoriali, una sorta di nervosa” e muscolare che

“rete

conferisce una certa reattività all’animale.

-CNIDOCITI

Hanno una struttura particolare: all’interno hanno una sorta di cisti, CNIDOCISTI,

con un filamento avvolto attorno al nucleo. Questo meccanismo fa in modo che

quando uno stimolo lo CNIDOCILIO si mette in moto una reazione chimica

“tocca”

con la quale il filamento viene provocando una fuoriuscita di veleno.

“evaginato”

Questa sostanza velenosa abbastanza potente poiché deve indebolire organismi

è

molto più grossi di lui. Gli cnidari stessi sono cibo per altri animali, ma quest’ultimi

non digeriscono gli cnidociti riutilizzandoli a loro volta come meccanismo di difesa.

-CICLO BIOLOGICO

La caratteristica fondamentale la presenza di due fasi: fase POLIPO e fase di

è

MEDUSA. Il polipo sessile, la medusa pelagica. Questa divisione non presente

è è

negli antozoi. La fase di medusa quella che presenta le gonadi (l’Idra non ha medusa

è

quindi sessile).

è

La larva che si attacca al substrato si chiama PLANULA, non ben differenziata

è

(simile ad una blastula). Una volta che si fissa da luogo al polipo, che sessualmente da

origine alla medusa.

L’Idra si riproduce per gemmazione, sul suo corpo crea un individuo che si stacca

quando maturo abbastanza. Talvolta può anche non staccarsi dando origine a delle

è

colonie, anche molto numerose(si ritrovano negli antozoi e idrozoi, non nei cubozoi e

scifozoi). Le colonie possono essere non sessili, ad esempio si può avere che le

colonie possono essere prodotte da un polipo non sessile. Il polipo quindi fa da

galleggiante e crea delle colonie. le cavità gastriche sono spesso condivise da tutti gli

individui; alcuni sono preposti al movimento altri alla produzione di gameti, dando

origine ad una sorta di polimorfismo della colonia.

-STRUTTURA DI UN IDROZOO

Sono caratterizzati da una sorta di in fondo ad una struttura detta

“bocca”

MANUBRIO. La cavità gastrica si espande all’interno con dei canali circolari in

modo che le sostanze penetrino all’interno e raggiungono tutte le cellule. I tentacoli

sono presenti solo esternamente sono muniti di cnidociti. Le gonadi sono di origine

ectodermica. Le meduse per rilevare gran parte degli stimoli esterni hanno messo a

punto un meccanismo particolare, detto ROPALIO.

SCIFOZOI E CUBOZOI

La fase preponderante quella pelagica. I polipo servono solo come produttori di

è

meduse. Il polipo fondatore produce solo meduse tramite STROBILAZIONE. Sono

anche di dimensioni contenute e con una buona capacità di movimento. Queste

piccole meduse vanno costituire il cosiddetto PLANCTON. Dal punto di vista

strutturale ritroviamo una conformazione più complessa di un dirozzo; può presentare

dei tentacoli anche attorno alla bocca e può diventare sia un filtratore che un

predatore. Non hanno il le gonadi sono di origine endodermica.

“manubrio”,

L’apparato sensoriale complesso: grazie ai ropali che stanno ai margini

è

dell’ombrello, a delle strutture, dette STATOCISTI che permettono di avere la

percezione della loro posizione nello spazio, a delle cellule fotosensibili che formano

una sorta di OCELLO, si ha la presenza di un vero e proprio sistema sensoriale. Gli

statocisti sono delle dei piccoli pesi che, premendo su delle cellule

“pietruzze”,

sensibili, fanno inclinare l’animale da una parte p dall’altra.

ANTOZOI

Questa classe non presenta la forma di medusa. Le più comuni sono le attinie e

costituiscono in larga parte la flora marina. Sono considerati primitivi ma il loro

polipo non lo affatto.

è

Ritroviamo un insieme di tentacoli attorno alla bocca. Non ritroviamo il mesoderma

anche se di dimensioni sostenute. La cavità gastrica suddivisa in tanti setti dove

è è

sono presenti gli cnidociti, le gonadi (endodermiche). Riescono comunque ad avere

una limitata capacità di movimento sul substrato. Alcuni conducono vita solitaria, altri

formano delle colonie molto importanti perchè contribuiscono alla formazione della

barriera corallina. Le scleroattinie sono formate da uno scheletro esterno che ricopre

l’animale. Tutti i polipi della colonia comunica attraverso l’ectoderma. Sono detti

anche esacoralli perchè hanno6 tentacoli (o un suo multiplo). Si cibano di piccole

prede come forme giovanili di altri animali; tuttavia la principale fonte di nutrimento

viene da una simbiosi con un’alga che tramite la fotosintesi la nutre, e a sua vota viene

protetta dal suo scheletro.

CTENOFORI (portatori di pettini)

Sono considerati non bilateri e sono inseriti nei radiati insieme agli cnidari. All’inizio

erano messi insieme agli cnidari poiché su alcuni di loro si ritrovavano gli cnidociti; a

anche dal punto di vista visivo assomigliano molto alle meduse. Ci si accorse poi che

gli cnidociti venivano ricavati dalle loro prede, gli cnidari.

-STRUTTURA

Hanno una struttura Non hanno la fase di polipo e anche se sono pelagici

“globosa”.

hanno una limitata capacità di movimento. Sono abbastanza piccoli, circa 15 cm. La

cavità gastrica centrale e si ramifica in diversi tubi che si dipanano in tutto il corpo.

è

I sono 8 e la bocca si trova nella parte sottostante e all’opposto si ritrovano dei

“rami”

pori anali. In corrispondenza dei rami ci sono delle ciglia agglutinate che vanno a

formare una sorta di pettine; sono mobili e si muovono sincronicamente. Lunga la

superficie si trovano delle tasche ectodermiche dove si introflettono, e quindi anche

estroflettono, dei tentacoli. I tentacoli sono 2 e servono proprio per procacciarsi il cibo

(con 2 tentacoli si perde in parte la simmetria radiale). Oltre ai tentacoli intervengono

nella cattura delle prededelle cellule dette COLLOBLASTI. I canali meridiani

terminano nel apicale” con dei veri e propri filamenti nervosi. Nel polo c’è uno

“polo

statista per poter valutare la propria posizione nello spazio e un insieme di cellule

fotosensibili che fungono da primordiale”.

“occhio

-COLLOBLASTO

E’ una cellula abbastanza complessa: caratterizzata un serbatoio pieno di una

è

sostanza adesiva che permette ai tentacoli di attaccarsi. Questa secrezione può

fuoriuscire anche a seguito di uno stimolo interno all’animale, non solo in risposta ad

un pericolo. Il filamento a spirale che circonda il nucleo filiforme a diretto contatto

è

con le Dal punto di vista evolutivo un gradino sopra lo cnidocita perchè

“sinapsi”. è

non a contatto diretto con il filamento nervoso.

è

Tendono a mantenere la loro struttura ma in alcuni casi possono venire a

“globosa”,

mancare i tentacoli per andare a raggiungere delle forme abbastanza particolari, come

il di Venere” (molto stretta e allungata). Si ritrovano molto spesso nel plancton.

“cinto

BILATERI

Simmetria radiale:

La simmetria radiale propria degli animali che possono essere divisi da uno o da più

è

piani che passano longitudinalmente lungo il suo centro. Le parti ideali dell'animale

sono eguali tra loro. Un esempio di simmetria radiale può essere individuato nelle

meduse le quali, longitudinalmente, possono essere divise, in parti contenenti il corpo

e dei tentacoli. La divisione laterale, invece , a seconda del punto di taglio ideale

potrebbe dare una parte in cui presente sia il corpo sia il tentacolo o uno soltanto di

è

questi due elementi.

Simmetria bilaterale:

La simmetria bilaterale, tipica dell'uomo, data dalla divisione del corpo da un piano

è

sagittale. Le due metà del corpo, idealmente divise, sono tra loro speculari. L'uomo,

ad esempio, ha specularmente gli stessi tratti somatici come, ad esempio le gambe o le

braccia e gli elementi non presenti a coppia, come ad esempio il naso, sono disposti in

modo da combaciare con il piano sagittale di divisione.

Gli animali bilateri, inoltre, possono essere classificati in base al tipo, se presente, di

cavità corporea. Gli acelomati, come ad esempio i platelminti, sono privi di cavità

corporee, in quanto il loro interno invaso di parenchima. Gli pseudocelomati

è

possiedono una singola cavità ma non rivestita da un peritoneo mesodermico. Gli

è

eucelomati possiedono una cavità rivestita dal peritoneo mesodermico.

Da animali presentanti una simmetria radiale si passa ad animali con delle nuove

particolarità, con una nuova concezione del corpo. I bilateri hanno seguito un modello

sia bilaterale che dorso-ventrale; si suddividono in PROTOSTOMI (lofotrcozoi e

ecdisozoi) e DEUTEROSTOMI (echinodermi e cordati). I primi sono stati

“bilaterali”

prevalentemente animali di fondale perchè il fondo un ricettacolo di particelle

è

nutritive e inoltre offre una buona protezione, potendo subire solo attacchi dall’altro.

Alla dorsoventralità subentrata la bilateralità (simmetria speculare rispetto ad un

è

piano). Si ha anche una sorta di e con i principali organi sensoriali

“davanti” “dietro”

<
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A.A. 2013-2014
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rikysama di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Turilazzi Stefano.