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SARCOMASTIGOFORI
♦ Flagellati: sono organismi che durante tutto il loro ciclo, o almeno in larga parte di esso,
presentano uno o più flagelli, deputati alla cattura del cibo o al movimento. Sono i Protozoi più
antichi e dunque si trovano probabilmente alla base di importantissimi processi evolutivi. Una
prova di questa loro primitività è il rivestimento di cellulosa dei Dinoflagellati.
Possono essere sia autotrofi che eterotrofi: i primi sono provvisti di cloroplasti e vengono
chiamati Fitoflagellati (Crisomonadini, Dinoflagellati, Euglenoidi); i secondi non hanno i
cloroplasti e vengono detti Zooflagellati.
I Flagellati si organizzano spesso in colonie e possono andare incontro a complicazioni
strutturali abbastanza elevate; hanno riproduzione asessuale o riproduzione sessuale che avviene
per unione di gameti flagellati molto simili alla forma vegetativa, oppure tramite cisti.
Fra i Fitoflagellati é molto importante l’ordine dei Fitomonadini: questi costituiscono
spessissimo delle colonie molto spinte, che formano organismi a palla con i flagelli rivolti verso
l’esterno. La riproduzione di questa colonia può essere sia asessuale per gemmazione sia
sessuale: la base della colonia può sviluppare gameti simili a uova o a spermatozoi e
dall’incontro di questi può nascere una nuova colonia. Sembra che i Fitomonadini siano uno dei
precursori delle Spugne.
Fra i precursori delle Spugne citiamo anche le colonie di Coanoflagellati, sessili e praticamente
uguali ai coanociti che formano le Spugne.
Molti Flagellati sono parassiti, per lo più poco dannosi, ma fa eccezione il Tripanosoma, un
parassita che si trasmette attraverso il sangue (e quindi è portato da Insetti ematofagi come la
zanzara) che in Africa ha diffuso a dismisura la malattia del sonno. Alcuni Flagellati invece
sono simbionti e si possono ad esempio unire alle termiti per aiutarle a digerire la cellulosa.
♦ Opaline: le Opaline sono praticamente tutte parassiti (specialmente dell’apparato digerente dei
Pesci), al limite fra endo ed esoparassiti.
All’apparenza sono simili ai Ciliati, ma differiscono da questi per i cicli vitali. Sono rivestite da
tanti flagelli corti tipo ciglia, hanno tanti nuclei e forme diversissime. Hanno divisione asessuale
e si incistano all’interno dell’apparato digerente o in quello escretore finché non sono espulse
con le feci, ingerite da un altro animale e lì ricominciano il ciclo. È molto particolare il ciclo di
crescita di questi animali, che alternano fasi di crescita e di inizio di divisione, finché non si
dividono completamente formando altre Opaline.
♦ Sarcodine o Rizopodi: comprendono gli ordini delle amebe, dei foraminiferi, dei radiolari,
degli Eliozoi. Tutti questi si muovono tramite Pseudopodi, con cui cercano il cibo e catturano
attivamente le prede. Possono emettere gli pseudopodi da qualunque parte del corpo, perché
mancano di strutture polari e quindi non hanno un orientamento preciso come il resto dei
Protozoi.
Si riproducono asessualmente; solo Eliozoi e Foraminiferi hanno anche riproduzione sessuale.
Le Sarcodine hanno uno scheletro mineralizzato molto importante, che ha costruito l’intera
catena degli Appennini. Inoltre rappresentano una risorsa trofica marina fondamentale: il krill.
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Le Amebe sono i Rizopodi più grandi. Hanno forma irregolare, che può essere ramificatissima
oppure globosa con pochi flagelli. Possono essere parassiti o simbionti, e poiché attaccano
l’apparato digerente entrano dalla bocca o dall’ano. Possono essere di due tipi: amebe nude (dal
corpo gelatinoso) e Tecamebe, rivestite da un guscio che le protegge, e in questo caso gli
pseudopodi sono emessi da un buco in una posizione particolare del guscio.
I Foraminiferi sono caratterizzati dalla presenza di complessi gusci concamerati di carbonato di
calcio a forma di chiocciola, grazie al quale si sono formate numerose catene calcaree e bancate
rocciose sottomarine. Possono vivere sulle rocce vicino al mare, sulla sabbia, sulle alghe. Gli
pseudopodi gli servono sia per muoversi e catturare il cibo, sia per ampliare le divisioni interne
del guscio. Hanno riproduzione sia sessuale che asessuale.
Gli Eliozoi sono chiamati così logicamente perché hanno forma di Sole con un guscio sferico
con pseudopodi rigidi. Sono organismi di acqua dolce, ma vivono bene anche in zone molto
umide (comincia il passaggio alla terraferma). A volte vivono in simbiosi con delle alghe dette
zooxantelle.
I Radiolari hanno un guscio siliceo come gli Eliozoi, ma differiscono da questi per una capsula
centrale al centro della cellula che racchiude più nuclei. La forma degli scheletri dei Radiolari
può essere veramente fantastica. Dallo scheletro fuoriescono degli pseudopodi per il movimento
e la cattura del cibo. Quando i Radiolari muoiono, il loro scheletro si deposita sul fondo a grandi
profondità e forma degli imponenti sedimenti; questo non è possibile per gli scheletri degli
Eliozoi in quanto questi si dissolvono ad elevata profondità.
SPOROZOI
Praticamente tutti gli Sporozoi sono parassiti, sia di Invertebrati che di Vertebrati.
Hanno cicli biologici molto complessi e differenti, perché alcune forme sono omoxene, cioè
infestano un solo ospite, altre sono eteroxene, cioè infestano due o più ospiti.
Una delle specie eteroxene più dannose è il plasmodio della malaria perniciosa: il plasmodio
attacca l’apparato digerente, ad esempio di un uomo, vi si incista per proteggersi dai succhi gastrici,
quindi si riproduce per sporogonia, producendo sporozoiti che infestano l’ospite attaccando i
globuli rossi dei quali provocano la rottura dopo averli riempiti. A questo punto gli sporozoiti
arrivano al fegato. Qui si riproducono per schizogonia, passando attraverso la fase di merozoite e si
ha un nuovo picco nel numero della popolazione (la febbre rappresenta uno di questi picchi). I
merozoiti si trasformano in gamonti che vengono ingeriti da un insetto (zanzara), nella quale questi
gamonti si incistano e si riproducono per via sessuata formando dei germi flagellati che verranno
portati fino ad un altro individuo che viene infettato (i germi si spostano nelle ghiandole salivari
della zanzara e penetrano nel nuovo ospite al momento della puntura).
CILIATI
I Ciliati sono i Protozoi più evoluti, in quanto presentano per la prima volta direzionalità (una bocca
e un ano). Le ciglia provocano una corrente d’acqua che convoglia il cibo verso la bocca, dove sono
digeriti in un vacuolo alimentare ed espulsi grazie al vacuolo pulsante.
Molte larve di Metazoi sono similissime ai Ciliati, e questo può forse rappresentare una possibile
origine dei Metazoi.
Possiedono tutti due tipi di nuclei, macronuclei e micronuclei, e un’organizzazione molto plastica
della membrana esterna rivestita di ciglia. La principale differenza fra macronucleo e micronucleo
sta nel fatto che questi’ultimo si divide per meiosi prima della coniugazione, permettendo un’esatta
ripartizione dell’informazione genetica, mentre i macronuclei degenerano durante la meiosi. La
funzione del macronucleo è quella di controllare il metabolismo della cellula.
Si riproducono asessualmente, oppure sessualmente per coniugazione. Possono incistarsi ed entrare
in uno stato di vita latente quando la situazione esterna non permette la sopravvivenza. 42
Fra i Ciliati ricordiamo Paramecium, le Vorticelle e Opalina. Paramecium ha il corpo a forma di
chicco di riso, appuntito ad un’estremità e arrotondato dall’altra, coperto da sottili ciglia e si
riproduce per divisione. Le Vorticelle hanno il corpo a forma di campana. Hanno una corona di
ciglia attorno alla bocca e dalla parte opposta si sviluppa un peduncolo che serve per fissarsi ad un
substrato, ma può anche essere staccato per permettere alla vorticella di nuotare liberamente.
Opalina non ha particolari caratteristiche morfologiche ma ha un importante ciclo biologico. 43
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I METAZOI
I Metazoi sono una classe monofiletica, con alla base 4 caratteri in comune e una divisione verso le
Spugne.
La loro origine è molto discussa, mentre la loro evoluzione è accettata uniformemente. Le tre
principali ipotesi sono:
♦ I Metazoi e alcuni Protozoi si sono originati dai Flagellati.
♦ Un Ciliato con tanti micronuclei ha prodotto delle membrane attorno ai vari nuclei e sono così
nati gli organismi pluricellulari. Un punto a favore è la direzionalità dei Ciliati.
♦ Dalle forme coloniali si sono evoluti diversi tipi di organismi pluricellulari (la soluzione più
accreditata).
Fra i Metazoi, le forme più primitive sono le Spugne.
SPUGNE o PORIFERI o PARAZOI
Hanno un’organizzazione pluricellulare primitiva, senza differenziazione di tessuti ed organi. Il
corpo è generalmente asimmetrico, talvolta a simmetria raggiata, con un particolare sistema di
filtrazione dell’acqua per l’alimentazione microfaga. Questo sistema è caratterizzato dalla
presenza di particolari cellule dette coanociti, flagellate e con funzione di cattura e digestione del
cibo, che poi viene espulso dall’osculo. Lo scheletro è formato da spicole calcaree e silicee,
comunque le varie Spugne hanno differentissima consistenza (alcune sono di vetro) e forma.
Mancano apparato muscolare e nervoso.
La riproduzione è sessuale (con uova e spermatozoi) o asessuale (con gemmazione), ma non hanno
gonadi (sono gli unici Metazoi a non averne)
Allo stato adulto sono bentoniche sessili, ma producono larve planctoniche. Si attaccano ai
substrati marini, ma alcune possono vivere anche in acqua dolce.
Struttura
Per quanto riguarda l’aspetto esterno, le Spugne sono veramente molto differenti, e la loro forma
può variare con il passare del tempo o con il modificarsi delle condizioni ecologiche. Per la loro
immobilità e per la caratteristica appena detta, fino alla prima metà del 1700 venivano considerate
piante.
Le loro dimensioni variano dai pochi centimetri ai due metri di altezza.
Possono essere di vari colori, a seconda del pigmento che contengono e delle forme simbiontiche
che ospitano (ad esempio alcune Demospongie si fissano su paguri o granchi; il gusto sgradevole
della spugna protegge il crostaceo dai predatori, mentre la spugna si assicura mobilità e quindi evita
un’eccessiva copertura di sedimento; nelle Ialospongie possono vivere per tutta la vita coppie di
gamberetti, considerate dai giapponesi simbolo di fedeltà coniugale). Possono essere rigide,
morbide, gommose, silicee… ; alcune Spugne possono produrre spongina, una sostanza che le
mantiene morbide all’esterno, mentre tutte le Spugne hanno delle spicole (spine) calcaree che
l’aiutano a sostenersi.
La struttura interna è modellata a seconda del sistema di filtraggio utilizzato. Gli elementi princ