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ZOOLOGIA GENERALE

Appunti primo parziale

LA ZOOLOGIA

La zoologia è una materia presente in maniera molto diffusa all'interno di numerosi settori lavorativi nei quali il laureato in Tutela e Benessere Animale e in Medicina Veterinaria potranno trovare occupazione. 1) Medicina e gestione dei nuovi pets da compagnia. 2) Medicina, gestione e conservazione delle specie animali all'interno di bioparchi e acquari. 3) Medicina e gestione delle popolazioni selvatiche all'interno di parchi nazionali, oasi e riserve. 4) La nuova zootecnia: acquacoltura d'acqua dolce e marina, apicoltura, allevamento dei ratti (struzzi), elicicoltura. 5) Controllo e ispezione degli alimenti di origine animale (terrestri e acquatici). 6) Gestione delle specie animali invasive, alcoliche e potenzialmente vettrici di malattie. 7) Forze armate quali il Corpo Forestale dello Stato, sezione CITES. 8) Partecipazione all'interno dei progetti di protezione e conservazione nazionale e internazionale (es. LIFE). 9) Partecipazione in progetti di studio sulla qualità ambientale attraverso lo studio di animali bioindicatori. 10) Lavorare all'interno dei musei e delle collezioni zoologiche.

ORGANISMI AUTOTROFI ED ETEROTROFI

All'interno del sistema naturale, tutte le specie viventi che condividono uno spazio sono correlate tra loro. Ciò che regola lo sviluppo della vita in un territorio è l'energia che si muove all'interno di un habitat. Un ecosistema è l'insieme di tutti i componenti biotici e dei componenti abiotici, all'interno di un'unità paesaggisticamente omogenea. Si parla di:

  • Microassieme;
  • Mesoassieme;
  • Macroassieme;

Componenti biotici: l'insieme di organismi viventi che popolano un dato ecosistema (animali, piante, funghi e microrganismi); Componenti abiotici: comprendono materiali organici e inorganici (clima, acqua, suolo, struttura chimica e fisica dell'ambiente circostante). Ogni ecosistema è fondato su una catena alimentare che comprende l'insieme dei rapporti degli individui che compongono l'ecosistema stesso. Questa si basa su due tipologie di organismi:

  1. ORGANISMI AUTOTROFI (produttori primari): organismi capaci di nutrirsi sfruttando esclusivamente composti chimici inorganici e sono dotati di capacità fotosintetiche (piante, alghe e fitoplancton).
  2. ORGANISMI ETEROTROFI(consumatori):organismi che si nutrono delle sostanze prodotte dagli organismi autotrofi. Al loro interno vi sono diversi livelli di consumatori:
    • Consumatori primari: erbivori che si cibano direttamente dei produttori;
    • Consumatori secondari: carnivori che si cibano di erbivori;
    • Consumatori terziari: carnivori che si cibano di carnivori.

Ognuno di questi appartiene un livello trofico. Ci sono specie che ne possono occupare anche più di uno.(Gli onnivori, come ad esempio l'orso marsicano Ursus arctos marsicanus non occupa un livello stabile ma lo variano a seconda di cosa si cibano.)

SUDDIVISIONE DEGLI ORGANISMI VIVENTI

E' importante suddividere gli organismi viventi in due grandi domini: 1) PROCARIOTI(Archeobatteri e Eubatteri), "Procarioti" significa "prima del nucleo"; 2) EUCARIOTI (Protisti, funghi, piante e animali), "Eucarion" significa "vero nucleo". Le differenze tra procarioti ed eucarioti sono notevoli:

  1. Le cellule procariote sono più piccole con dimensioni di pochi micrometri, mentre quelle eucariote sono più grandi potendo raggiungere fino decine di micrometri.
  2. Esternamente sia la cellula procariotica che alcune eucariote sono delimitate da una membrana formata principalmente da fosfolipidi posti in doppio strato. I procarioti mostrano una parete cellulare esterna alla membrana, formata da peptidoglicani (che donano rigidità e forma alla cellula), è costituita da lipopolisaccaride e proteine (es. batteri Gram+).Tale caratteristica consente di differenziare differenti “tipologie” di batteri. Tra gli eucarioti la parete si riscontra solamente nelle cellule vegetali.
  3. Le cellule procariotiche hanno in genere un DNA circolare, di piccole dimensioni libero nel citoplasma (nella regione del nucleoide), quelle eucariote hanno più molecole di DNA non circolare organizzato in cromosomi e posto all’interno di una struttura definita nucleo.
  4. All'interno della cellula eucariota sono presenti numerosi organelli intracellulari rivestiti da membrana, assenti nella cellula procariota. Al contrario, nel citoplasma delle cellule procariote sono presenti esclusivamente i mesosomi, (derivati dalla

membra plasmatica).

  1. Dal punto di vista dell'incremento numerico, le cellule procariotiche si moltiplicano mediante la scissione binaria, ossia le cellule dopo aver duplicato il proprio materiale genetico ed essersi allungate circa il doppio della loro lunghezza, formano una strozzatura mediana e si dividono in due cellule figlie e una molecola di materiale genetico rimane in ognuna delle due cellule. Le cellule eucariotiche si dividono per mitosi, un processo che coinvolge la condensazione del DNA duplicato in cromosomi. Le cellule eucariotiche derivano da quelle procariotiche, ciò è dimostrato per esempio da un linguaggio genetico identico, vie metaboliche comuni e alcune caratteristiche strutturali comuni.

LA TASSONOMIA SCIENTIFICA

La tassonomia scientifica è il frutto di un lunghissimo processo che affonda le radici fin dall’antica Grecia.

Aristotele (384-322 a.C.) Aristotele fu il primo a capire la necessità di una classificazione delle specie animali. Egli classificò gli animali in base all’ambiente nel quale vivevano: aria, terra e acqua e successivamente in altre sue egli propose una classificazione basata sulla presenza o meno di sangue negli animali:

  • gli “Enàima”, ossia quelli con il sangue(l’uomo, i quadrupedi, i pesci e i cetacei)
  • gli “Anàima” ossia quelli privi di sangue (Insetti, gli aracnidi, i molluschi e i crostacei decapodi)

Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) Plinio riprende parte delle teorie Aristoteliche, apportandogli una componente popolare e mitologica

Carlo Linneo In Linneo si uniscono due aspetti apparentemente contrastanti. Da un lato lo spirito scientifico tassonomico, che ha il fine di dare un nome classificativo alle specie animali e vegetali in maniera tale da uniformare la nomenclatura, dall’altro uno spirito religioso molto accentuato. Infatti l’idea di Linneo di uniformare il nome delle specie viventi. Linneo scelse di identificare ogni specie con un binomio latino, cioè con l’unione di due nomi: il nome del Genere, comune ad un gruppo di specie e il nome specifico, un termine unico che caratterizza e distingue le varie specie appartenenti a quel Genere. Questa metodica è chiamata nomenclatura binomiale e il nome è conosciuto come nome scientifico, o nome sistematico, di una specie.

Come scrivere rispettando la nomenclatura scientifica La scrittura corretta di un nome scientifico prevede due termini in latino scritti in corsivo. Il nome generico è un sostantivo singolare (in latino) con l'iniziale maiuscola; il nome specifico è un aggettivo (o letteralmente uno specificativo) che si scrive in corsivo minuscolo, in riferimento al nome generico a cui fa riferimento. Tenere presente determinate restrizioni: In correta maiuscola si scrive il Genera e nelle sue evoluzioni in stati più grandi come il Phylum , ecc. In corsivo si scrivono sempre gli infimi della nomenclatura (specie e sottospecie). Prendere questo termine è descrittivo o geografico. Qualora ci si trovi davanti a una sottospecie, la nomenclatura diventa trinomiale.

Taxa

Nel sistema linneano ogni organismo viene così inquadrato all’interno di gruppi tassonomici (Taxa) posti all’interno di una scala gerarchica. Questi, partendo da più generico sono: Regno, Phylum, Classe, Ordine, Famiglia, Genere e Specie.

  1. Specie La specie è l’unità tassonomica di base e con questo termine si è soliti indicare generalmente quell’insieme di esseri viventi con caratteristiche simili in grado di accoppiarsi (illimitatamente feconde) e generare prole feconda (“interfecondità”). Questo concetto si basa principalmente sulla sfera riproduttiva. L’idea di specie come una comunità riproduttiva isolata sia ritenuta dalla migliore parte dei tassonomisti la migliore finora ideata, a volte è difficilmente applicabile. Come per i casi nei quali siano: 1. Gli organismi hanno una riproduzione asessuale. 2. Gli organismi nei quali la compatibilità è variabile nel tempo e nello spazio. 3. Popolazioni allopatriche, cioè geograficamente isolate tra loro, per le quali non esiste, in condizioni normali, alcuna possibile verifica di compatibilità riproduttiva. La diversità presente in natura è così elevata da rendere pressochè impossibile la definizione di concetti o leggi che attengano tutti gli organismi.
  2. Sottospecie Una sottospecie è un insieme di esemplari facente parte della popolazione di una specie che condividono la stessa area geografica e che a loro volta sono distinguibili da altre sottospecie (della stessa specie), per caratteristiche morfologiche o più spesso genetiche. Rimanendo in tema di lupo, il Canis lupus appenninicus (lupo appenninico) è una sottospecie di C. lupus, così come Canis lupus lupus (lupo eurasiatico, presente nel resto d’Europa), è una sottospecie sempre di C.lupus. Esemplari facenti parte di diverse sottospecie possono riprodursi tale o reale è generalmente fertile, anche se sono stati evidenziati casi di diminuzione della fertilità e di sopravvivenza. Inoltre se due sottospecie restano a lungo isolate, queste tendono a diventare specie a se stanti (speciazione) con modificazioni in termini di patrimonio genetico diventando vere e proprie specie endemiche per quel dato territorio.
  3. Ibrido Un ibrido è il risultato dell’accoppiamento tra esemplari che non sono membri della stessa specie (o addirittura sottospecie). Gli ibridi possono essere:
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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiaclementi98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Arbuatti Alessio.