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EMPOWERMENT

Il potere di agire per la soluzione dei problemi di vita diffuso e ripartito fra tutti coloro che hanno disponibilità, motivazione, interesse, sollecitudine verso un determinato fine, sentito come desiderabile.

Quando un servizio sociale opera nello spirito di offrire risorse di supporto e di indirizzo alle relazioni sociali di cura, cioè alle varie azioni terapeutiche e assistenziali espresse da persone, famiglie, gruppi sociali diversi dagli operatori dei servizi. Cessione di potere terapeutico da parte di un singolo operatore o organizzazione verso altri che operano congiuntamente, mettendo in atto le loro capacità quali che siano, non importa quanto imperfette rispetto ai canoni del professionismo.

SERVIZI RELAZIONALI

Quando non si lavora per realizzare direttamente qualche cosa ma per favorire processi relazionali volti a favorire il benessere delle persone coinvolte. Quando non si fornisce direttamente una prestazione ma si opera nella

direzione che altri soggetti si facciano carico in qualche misura della situazione (secondo propri codici e sensibilità), si promuove innanzitutto relazione. Un servizio relazionale può essere realizzato, promosso, cercato e catalizzato da un'organizzazione formale o informale. Il servizio relazionale è tale se sviluppa capitale sociale in forma diretta. Quando un servizio relazionale può contare su una rete di soggetti motivata a risolvere un problema, ponendosi una stessa finalità, essendo cosciente di esistere... Allora siamo di fronte ad una rete di fronteggiamento.

IL WELFARE DI COMUNITÀ È LA RETE (definizione di F. Folgheraiter)

Il sistema diviene societario e di comunità solo dentro una logica di lavoro di rete: reti fra servizi, fra servizio formale (interviene obbligatoriamente, ce lo ha per dovere, in stato di bisogno) e informale (qualsiasi cittadino che interviene, la parrocchia..), fra questi e le persone che a

vario titolo si sentono di essere chiamati in causa dall'azione (es. i parenti). Allora, e solo allora, il sistema diventa azione che fronteggiare realmente il problema, che si muove esplorando tutte le direzioni possibili, che diviene anche qualitativo. La rete è quella che decide e può fare qualcosa con noi per risolvere un problema (esplora tutte le reti possibili per risolvere la situazione diventando un sistema qualitativo). Criterio di efficienza (adeguatezza e sostenibilità dei mezzi) raggiungere gli obiettivi sprecando il meno possibile. Criterio etico (qualità del sistema Criterio di efficacia valoriale di riferimento) ciò che (raggiungimento degli Qualità del facciamo corrisponde davvero a obiettivi previsti) sono quello che vuole e di cui ha bisogno Welfare riuscito davvero a fare in questo momento la persona che quello che dovevo fare? Criterio relazionale (qualità delle relazioni a disposizione)famiglie)• la pratica è basata su un approccio integrato e multidimensionale, che tiene conto delle diverseesigenze e risorse dei soggetti coinvolti• la pratica è orientata alla promozione dell'autonomia e dell'inclusione sociale dei soggetti target• la pratica è sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale• la pratica è replicabile e trasferibile in contesti diversi• la pratica è valutata in modo partecipativo e condiviso, coinvolgendo i soggetti coinvolti e le diverseparti interessate• la pratica è basata su evidenze scientifiche e buone prassi internazionali• la pratica è caratterizzata da una governance partecipativa e trasparente• la pratica è inclusiva e non discriminatoria• la pratica è orientata alla continua miglioramento e all'innovazione• la pratica è basata su una cultura dell'apprendimento e della condivisione delle conoscenze

famiglie). Il modello relazionale proposto da Donati valorizza la capacità dell'individuo (o della famiglia, della collettività) di produrre autonomamente il proprio benessere, seppure sostenuto da politiche (e possibilmente risorse) orientate a questo scopo. Un modello di interpretazione delle buone pratiche (tipicamente anglosassone) che pone l'accento sulle prassi empiricamente fondate (evidence-based).

A: efficienza

Qualità G:

L: evidence-based efficacia

I: Un modello che intende la qualità come effetto emergente, che però non considera la sostenibilità e l'efficacia.

A: L: sistema di valori di Qualità come G: riferimento effetto emergente

I: capitale sociale (relazioni)

Metodologia dell'analisi relazionale (P.P. Donati)

Sistema AGILA = Adaptation (funzione adattiva)

G = Goal attainment (raggiungimento dei fini)

I = Integration (funzione integrativa)

L = Latent pattern maintenance (mantenimento del modello)

(latente)A: efficienza

L: sistema di valori di riferimento AGIL

G: efficacia

I: capitale sociale (relazioni)

SISTEMA DI WELFARE = SISTEMA DI RELAZIONI?

In questo sistema prevale il concetto di relazionalità intesa come distinzione-guida dell’intervento e degli siti desiderati, cioè aumentare il Capitale Sociale dei soggetti coinvolti. Ma che cos’è questo Capitale Sociale balzato prepotentemente alla ribalta nella definizione dei sistemi di qualità nei servizi alla persona?

CAPITALE SOCIALE

  • visione individualista (J.Coleman), pone l'accento sulle capacità del singolo soggetto di relazionarsi con altri individui (rete individuale).
  • visione collettivista (R. Putnam), Capitale Sociale come il prodotto di uno scambio reciproco di relazioni che dipendono dalle strutture sociali (rete societaria)

IL CAPITALE SOCIALE NELLA PROSPETTIVA RELAZIONALE (definizione di P. P. Donati)

Il “Capitale Sociale è una qualità delle

Il concetto di capitale sociale si riferisce alla rete di relazioni sociali che un individuo o una comunità possiede. Queste relazioni possono essere di diversi tipi, come amicizie, parentele, collegamenti professionali o appartenenza a gruppi sociali.

Il capitale sociale non è un patrimonio personale o delle strutture sociali, ma piuttosto una forma di scambio che avviene attraverso le relazioni. Esso valorizza sia il livello micro, ovvero il patrimonio personale di relazioni significative, che il livello macro, ovvero le strutture sociali.

Secondo la definizione di P. P. Donati, il capitale sociale è un bene relazionale. Questo significa che non è sinonimo di associazione, poiché un'associazione può possedere, rigenerare o produrre capitale sociale, ma può anche solo consumarlo. Il capitale sociale diviene tale solo se le relazioni interne ad essa producono un bene relazionale, consentendo di partecipare attivamente per produrre quel determinato bene che non potrebbe esistere al di fuori di tale relazione.

L'accesso al capitale sociale si conquista attraverso la partecipazione a processi di costruzione di esperienze relazionali.

concrete di significato condiviso, cherestituiscono infine un valore aggiunto anche ai legami sociali e alle reti più o meno strutturate.Il CAPIATLE SOCIALE è un BENE RELAZIONALE, che non è sinonimo di associazione;lo diviene solo se le relazioni interne ad essa (famiglia, associazione, classe, gruppo ecc.)producono BENE RELAZIONALE.Il CAPITARE SOCIALE ci consente di partecipare ATTIVAMENTE alla costruzione di undeterminato bene, che non potrebbe esistere in assenza o al di fuori di tale relazione.I processi di costruzione di ESPERIENZE CONCRETE di SIGNIFICATO CONDIVISO,restituiscono infine un valore aggiunto anche ai legami sociali e alle reti più o menostrutturate.LE RETIEsistono tre diversi tipi di reti:

  • sistema in rete sistemiIl dei è formato da:
  • SISTEMA FORMALE, cioè i servizi istituzionali (deputati allo Stato) come scuola, sanità(ospedale), sindacati ecc…à compresi tra i sistemi a garanzia delle

persone che lavorano nei servizi) sistema in rete degli interventi dei servizi è un sistemaorganizzato e strutturato secondo un particolare statuto, è costituito da professionisti che lavorano inservizi pubblici o privati, come ad esempio assistenti sociali, psicologi, educatori, medici ecc…Questi professionisti lavorano in modo coordinato per offrire un supporto alle persone che hannobisogno di aiuto.con altre persone o entità. Questa rete può essere formata da amici, parenti, colleghi di lavoro, partner commerciali, ecc. La rete egoica dei soggetti può influenzare le azioni e le decisioni di una persona. Per esempio, se sono un sociologo e devo studiare come funzionano i servizi di un territorio, potrei analizzare la rete egoica dei soggetti coinvolti per capire come si relazionano tra di loro e come collaborano per fornire i servizi. Se sono un sindaco e devo discutere del prossimo piano di zona, potrei considerare la rete egoica dei soggetti interessati per comprendere le dinamiche sociali e le esigenze della comunità. Se sono un assessore e devo affrontare il problema delle famiglie che hanno perso il lavoro, potrei valutare la rete egoica dei soggetti coinvolti per individuare le risorse disponibili e le possibili soluzioni. La rete egoica dei soggetti è quindi un elemento importante da considerare quando si affrontano problemi e si cercano soluzioni, in quanto può influenzare le azioni e le relazioni tra le persone.con altre persone. È formata da:
  • RETE AMICALE;
  • RETE NUCLEO FAMIGLIARE;
  • RETE NUCLEO FAMIGLIARE ALLARGATO;
  • RETE "VICINATO";
  • RETE VALORIALE;
  • RETE ASSOCIATIVA;
  • RETE PROFESSIONALE;
  • RETE dei SERVIZI.
Per esempio: se sono un ragazzino di 12 anni e sono in cerca di affetto? Se sono un anziano e mi annoio perché non ho niente da fare? Se ho bisogno di condividere una mia intima difficoltà? Sono tutti esempi di rete egoica.
  • rete di fronteggiamento
La rete di fronteggiamento può essere definita come la RELAZIONE tra le persone impegnate nella SOLUZIONE di un problema (relazione tra le persone, i servizi, i parenti impegnati in un problema). Mentre questo tipo di rete nasce con lo scopo di fronteggiare un problema, quella egoica non deve per forza avere lo scopo di risolvere i problemi. La rete di fronteggiamento si mobilita proprio al sorgere de
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
10 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AO95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Welfare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scienze Sociali Prof.