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Virus dell'epatite C (HCV)
È un virione del diametro di 50 nm, provvisto di envelope (E), con un genoma formato da una molecola di RNA lineare a filamento singolo a polarità positiva (ssRNA+), di 9,5 kb (9500 nucleotidi). Il genoma codifica un'unica molecola proteica da cui originano per clivaggio 3 proteine strutturali [E1 ed E2 (dei peplomeri dell'envelope) e la proteina RNA-binding del core (capside)] e 5 proteine non strutturali enzimatiche (NS). Sono stati identificati 6 tipi genomici principali (1-6) e numerosi sottotipi di HCV. Questo virus ha come serbatoio l'uomo e rappresenta la principale causa di epatite post-trasfusionale, di epatite nei tossicodipendenti e negli emodializzati, oltre che di epatite connessa a pratiche a rischio quali i tatuaggi e l'agopuntura. Nell'individuo infetto, la replicazione virale si svolge negli epatociti e nelle cellule mononucleate (linfociti e macrofagi), con distruzione del parenchima epatico indotta dalla
La replicazione virale e la risposta immunitaria sono importanti nel contesto dell'epatite C (HCV), l'agente causale dell'epatite C. Questa malattia è diffusa in tutto il mondo e viene trasmessa principalmente attraverso il contatto con sangue infetto, come trasfusioni di sangue o derivati del plasma, o attraverso l'esposizione percutanea a sangue contaminato. Attualmente, tra i casi di epatite virale post-trasfusionale, circa il 40-90% è attribuibile all'HCV.
L'epatite C ha un periodo di incubazione lungo, che varia da 2 settimane a 3 mesi (in media 6-9 settimane). L'esordio della malattia è insidioso, con sintomi come anoressia, fastidi addominali vaghi, nausea e vomito, che possono progredire verso l'ittero (anche se meno frequentemente rispetto all'epatite B). Tuttavia, circa il 75% delle infezioni da HCV sono asintomatiche e i casi fulminanti e letali sono rari. In generale, la malattia è meno grave nella fase acuta rispetto all'epatite B.