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RIMONTAGGIO
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 47
Fine della fermentazione
• Durante la fermentazione, la quantità di zucchero
e la densità del mosto diminuiscono
progressivamente mentre aumenta la quantità
d’alcol. Quando due misurazioni consecutive
(mattina e sera) danno la stessa percentuale
d’alcol si può affermare che la fermentazione sia
finita: il mosto contiene ancora una po’ di
zucchero, ma i lieviti sono ormai troppo stanchi e
deboli per continuare la fermentazione (c’è
anche troppo alcol in giro).
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 48
lenta”
“fermentazione
• Nella successiva primavera, quando attraverso
le doghe delle botti sarà entrata una certa
quantità d’aria e la temperatura sarà ritornata
mite, i lieviti riprenderanno vita effettuando la
lenta”
“fermentazione del residuo zuccherino.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 49
Svinatura
• Alla fine della fermentazione si avrà dunque
un nuovo prodotto, costituito da vino nuovo
torbido e ricco d’anidride carbonica e vinacce
(bucce, vinaccioli ed eventuali raspi) intrise di
vino. Mediante un primo travaso che prende il
svinatura,
nome di il vino nuovo è trasferito
nelle botti per la conservazione oppure, nel
caso di vino da consumare giovane, in
recipienti d’acciaio inox o vetroresina .
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 50
Torchiatura delle vinacce
• Le vinacce vanno sottoposte a pressatura o torchiatura
per recuperare il vino di cui sono impregnate: se ne
ricaverà, dopo successive torchiature, il primo
il ecc.
torchiato, secondo torchiato vino fiore
• Di solito solo il primo torchiato è aggiunto al
(quello prelevato direttamente dal tino); le torchiature
successive alla prima danno un vino con scarsa acidità
e troppi tannini, coloranti e sali, spesso torbido. Il
secondo e il terzo torchiato potranno essere usati per
farne un vino di poco pregio oppure per ricavarne
grappa mediante distillazione, come previsto anche
dalla legge
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 51
La “vinificazione in bianco”
• Si effettua per produrre i vini bianchi, anche
da uve rosse. Si mette a fermentare solo la
parte liquida del mosto. Prima della
fermentazione alcolica la maggior parte delle
sostanze coloranti è ancora contenuta nelle
bucce anche se l’uva è stata ammostata,
perciò è sufficiente mettere a fermentare solo
la parte liquida del mosto, senza vinacce, per
ottenere da qualsiasi tipo d’uva (anche rossa)
un vino bianco.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 52
• La preparazione del mosto può essere fatta
con una sgrondatura subito dopo la pigiatura,
ma il metodo migliore consiste nella
sgrondatura dopo la torchiatura (o la
pressatura): si evita così la frantumazione
delle bucce.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 53
• Per avere la certezza di ottenere un vino di colore
paglierino, limpido e delicato è indispensabile che
il prodotto derivi solo dalla fermentazione del
fiore”;
“mosto è inoltre necessario, come per i
vini rosati, evitare l’aggiunta di anidride solforosa
prima di separare le vinacce dal mosto.
• La temperatura di fermentazione deve essere
piuttosto bassa, non superiore ai 20° C, perciò la
durata del processo fermentativo sarà maggiore
(da 10 a 20 giorni) di quella normale per i vini
rossi (da 7 a 15 giorni).
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 54
Altri metodi di vinificazione
Termovinificazione
•
• E’ particolarmente utile nel caso d’uve rosse ammuffite.
Consiste nello scaldare il mosto subito dopo la pigiatura per
qualche ora a 50° C o per 15 minuti a 80° C. Oltre a favorire
l’estrazione delle sostanze coloranti dalle bucce, l’alta
temperatura distrugge i microrganismi nocivi ma anche i
lieviti, perciò è necessario aggiungere al mosto raffreddato
lieviti selezionati, per avviare la fermentazione che avviene
in bianco, vale a dire senza le bucce.
• Si evitano così i danni delle muffe alle qualità
organolettiche del vino e si ottiene un vino di colore
intenso, con caratteristiche uniformi, mediante una
fermentazione equilibrata.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 55
Vinificazione continua
•
• Nelle moderne aziende enologiche di tipo industriale, dove si
producono grandi quantità di vino, la vinificazione “continua” (o “in
continuo”) permette di ottenere vini uniformi e di buona qualità,
risparmiando tempo, spazio e soprattutto manodopera.
• Si usano speciali serbatoi d’acciaio inox da 1000-4000 ettolitri, in
cui il mosto viene gradualmente immesso dal basso, mentre dalla
parte superiore si preleva il vino nuovo, che andrà a terminare la
fermentazione in altri serbatoi; il mosto introdotto ogni giorno si
aggiunge a quello sovrastante, in parte già fermentato, il cui
contenuto alcolico inibisce i batteri ed i lieviti apiculati, favorendo
una buona fermentazione da parte dei lieviti ellittici (i buoni
vinificatori).
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 56
Macerazione carbonica
• Questo tipo di vinificazione comprende due fasi
successive.
• Nella prima, l’uva vendemmiata non è sottoposta ad
alcuna pigiatura e viene messa intatta in un recipiente
con chiusura ermetica: lo spazio libero viene riempito
d’anidride carbonica. In tali condizioni le cellule degli
acini sono costrette a modificare il proprio
metabolismo, producendo glicerina e vari altri
composti e demolendo gli acidi; inoltre il peso dei
grappoli schiaccia l’uva più in basso, da cui si libera
mosto che comincia a fermentare. La macerazione
dura 5-20 giorni, secondo la temperatura (20-30 ° C).
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 57
Prima fase
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 58
Dopo si esegue la seconda fase, pigiando l’uva
macerata e avviando il mosto alla normale
fermentazione alcolica, che avrà termine
entro 2-3 giorni. A volte si evita di riempire il
recipiente d’anidride carbonica: è l’uva stessa
che respirando forma il predetto gas. Si può
anche pigiare una piccola parte dell’uva e
versare il mosto in fondo al recipiente: la sua
fermentazione produrrà l’anidride carbonica
necessaria.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 59
Seconda fase
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07/11/2013 Enologia - la vinificazione 61
• Con questo metodo si ottiene un vino
morbido, fruttato, con tipico profumo di
lampone e fragola, subito maturo e pronto
per il consumo: il vino “novello” o “giovane”,
che per legge deve essere imbottigliato entro
il 31 Dicembre dello stesso anno della
vendemmia. Il vino novello deve essere
consumato entro la primavera successiva, sia
per assaporarne appieno la fragranza e la
freschezza, sia perché dopo diventa presto
decrepito.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 62
• Per legge, il novello deve vinificare per almeno
10 giorni e almeno il 30 % del vino deve essere
ottenuto per macerazione carbonica; deve
avere almeno 11° alcolici e non più di 10 g/l di
dal 6
zucchero; può essere venduto
Novembre dell’anno di produzione delle uve.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 63
Vinificazione da uve alterate
• Quando l’uva è poco sana, con infezioni
batteriche e muffe causate dalle piogge
autunnali e aggravate dalla grandine
occorrono speciali precauzioni, senza le quali
si avrebbe un vino di sapore sgradevole e
facilmente soggetto ad un intorbidamento
ossidasica”
chiamato “casse o rottura
ossidasica (annerimento del vino dovuto agli
enzimi ossidanti di cui sono ricche le uve
ammuffite).
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 64
• E’ necessaria una vendemmia rapida, seguita da
un’altrettanto rapida selezione dell’uva per
eliminare i grappoli molto ammuffiti; subito dopo
si esegue la pigiatura, senza diraspatura, perché i
tannini contenuti nei raspi proteggono le
sostanze coloranti. Prima di immettere il mosto
nel tino conviene allontanare le parti solide,
sgrondatura;
veicoli delle muffe, con una la
fermentazione del mosto sarà, quindi, “in bianco”
o meglio senza macerazione delle vinacce, ma il
vino potrà ugualmente essere rosso se il mosto
proviene dalla pigiatura d’uve rosse.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 65
• Il tino di fermentazione deve essere preparato
con un’abbondante solfitazione (30-40 g/hl),
che impedirà lo sviluppo dei microrganismi del
mosto e per qualche giorno anche l’inizio della
fermentazione. Prima di tale inizio, che sarà
facilitato dall’aggiunta di lieviti selezionati,
occorre travasare il mosto per separare dal
liquido la feccia che si è nel frattempo
depositata sul fondo, ricca di muffe ed enzimi
ossidanti
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 66
• Qualche settimana dopo la svinatura, si
dell’aria”:
esegue la cosiddetta “prova il vino
viene esposto all’aria in un bicchiere per 24-48
ore. Se contiene ancora molti enzimi ossidanti
diventa di colore più cupo e torbido: in tal
caso sarà opportuno pastorizzarlo oppure
proteggerlo con un’abbondante solfitazione.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 67
Vino rosato
• Per ottenere un vino rosato si può procedere
in tre modi:
• utilizzare uve rosse con poco colore o di
colore rosa (per esempio di Grignolino);
uvaggio
• utilizzare un che contenga poche uve
rosse e molte uve bianche;
• utilizzare uve rosse di qualunque varietà ma
estraendone poco colore.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 68
• I primi due casi non hanno bisogno di commento.
• Per il terzo, si comincia con la normale pigiatura
dell’uva rossa, seguita dall’inizio della
fermentazione nel mosto che contiene anche le
vinacce; dopo 4-12 ore, quando è avvenuta una
parziale liberazione di sostanze coloranti, si
separano le bucce interrompendo la colorazione
del mosto al grado d’intensità voluto. La
fermentazione prosegue a carico della parte
liquida.
07/11/2013 Enologia - la vinificazione 69
• Occorre ricordare che non bisogna aggiungere
il torchiato delle vinacce, ricco di colorante e
che l’aggiun