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VENEZIA

si identifica con l'oggetto amato, ne è un avatar, è una sorta di alias, altrove, doppio dislocato dell'oggetto amato- identificata con l'oggetto del desiderio, è strutturalmente, proprio come l'oggetto amato/oggetto del desiderio, un ricordo- dimenticato/perduto che risorge (ritorna) improvvisamente e inaspettatamente alla coscienza.

Presenza costante all'interno del ciclo proustiano (1908-1922 + prosegue post morte fino al 1927)- Filo che lega insieme il tutto- À la recherche du temps perdu

Presenza costante nei romanzi del ciclo Proustiano:

  1. Du côté de chez Swann (1913)
  2. À l'ombre des jeunes filles en fleurs (1919)
  3. Le côté de Guermantes (1920)
  4. Sodome et Gomorrhe (1921-1922)

nel 1922 Proust muore e gli ultimi due romanzi vengono pubblicati post mortem:

  1. La prisonnière (1923)
  2. Albertine disparue (1925)
  3. Le temps retrouvé (1927)

Swann è uno dei

personaggi principali:

  • Il narratore (je/ Marcel) non si autonomina mai ma viene nominato da Albertine 3 volte indirettamente (nel sonno, per lettera, per biglietto)
  • Albertine è un enigma: c'è enigma sulla sua personalità, sessualità, origine e morte, lei è l'oggetto del desiderio.
  • Il narratore ha sempre voluto visitare Venezia = città del desiderio, filo che lega assieme tutta la recherche
  • La ricerca verte sul tempo perduto e ritrovato, parallelo al tema dell'oggetto amato perso e ritrovato, quello per eccellenza è Albertine (Anche cristianesimo fondato su mito infero)

La struttura della Recherche è circolare. Le tremila pagine del romanzo (sarebbero state molte di più se Proust non fosse morto prima di correggere gli ultimi volumi) sono state

Sintetizzate in tre parole: Marcel diventa scrittore. Per tremila pagine Marcel, io narrante, combatte contro la sua mancanza di volontà, la sua bassa autostima, la sua fragilità fisica e psichica, il tempo che scorre troppo veloce, per arrivare finalmente a prendere la grande decisione: scriverà un romanzo sugli uomini e sul tempo. Ma il romanzo che scriverà non è un'altra Alla ricerca del tempo perduto, bensì proprio quelle tremila pagine di cui si è arrivati alla fine. Quindi la Recherche si trova ad essere sia il libro che si è appena letto, sia, in seconda lettura, il romanzo che Marcel ha trovato finalmente la forza di scrivere. A simbolo di questa circolarità, Proust comincia il suo romanzo con le parole: Longtemps, je me suis couché, e lo termina con le parole dans le Temps. Proust ha sempre affermato che l'inizio e la fine dell'opera erano stati scritti simultaneamente.

Essi infatti risultano legati proprio come in un percorso che torna su sé stesso. In età adulta finalmente il narratore va a Venezia con sua madre (cap 3 di Albertine disparue) --> Lettura passo tratto da "Le temps retrouvé" Tornato a Parigi, Marcel si convince di non avere mai avuto un talento letterario, trova vari biglietti di inviti a feste mondane, in uno in particolare la principessa del Guermantes lo invita a un concerto, lui non ha più voglia di vivere ma pensa di poter riempire il vuoto con la mondanità e quindi decide di andare. Ciononostante cerca in tutti i modi di arrivare in ritardo e ci riesce. Entra nella Corte del palazzo della principessa ma è distratto e sta per essere investito da una vettura. Il wattman gli urla di spostarsi e lui lo fa ma inciampa perché il pavé che compone la corte è disconnesso, cerca di rialzarsi ma inciampa di nuovo. A quel punto, come siderato, sente scatenarsi dentrodi sé una felicità inaudita, materiale, fisica, di cui non capisce l'origine.

1. E' la stessa felicità che provò quando, un po' di tempo prima, rientrato a casa faceva freddissimo e sua mamma gli diede un pasticcino (madelaine) che lui inzuppò nel tè.

2. Gli viene poi in mente che anche la zia Leonie gli dava quel pasticcino quando andava in vacanza da lei a Combrè, e lui provava la stessa felicità.

Quel sapore ritorna dalla fanciullezza all'età adulta, come se fosse un'essenza naturale.

-Pag 167-

Come collegare la felicità di non rialzarsi perché era appoggiato su pietre disconnesse? E' come se il ricordo di Venezia fosse stato nascosto tutto il tempo, la sensazione fisica dell'inciampo gli fa ricordare che lo stesso- accadde a Venezia visitando con sua mamma il Battistero di San Marco. Venezia alla fine della recherche ritorna viva- E' perciò necessario un recupero naturale,

inatteso, il quale dà una sensazione di sicurezza. L'idea che il passato possa risorgere- da un momento all'altro inavvertitamente, quando il tempo sembra perduto, dà la sensazione che la morte possa essere ininfluente, che si possa andare oltre essa.

I veri paradisi sono quelli che abbiamo perduto, per conquistarli dobbiamo perderli.- Il Paradiso è una metafora: Paradiso= oggetto amato che soddisfa la nostra domanda di esistenza. Il nostro Paradiso perduto lo possiamo conquistare solo nella misura in cui lo abbiamo perduto dolorosamente, perché è allora capiamo che è il paradiso.

Nonostante il Narratore avesse visto, visitato e 'incontrato', se così si può dire, nella realtà la città dei suoi desideri, tuttavia aveva dimenticato quell'esperienza: o meglio, il ricordo di quell'esperienza era rimasto nella sua memoria come una 'cosa morta', fredda, un fotogramma spento o una serie di

fotogrammi spenti senza vita (si vedano le pp. 167-168 del PDF di Le tempsLetterature comparate Pagina 3morta', fredda, un fotogramma spento o una serie di fotogrammi spenti senza vita (si vedano le pp. 167-168 del PDF di Le tempsretrouvé). Ora, trovandosi a inciampare tra due lastre mal connesse della corte lastricata dell'Hotel de Guermantes, mentre si starecando al ricevimento cui è stato invitato, il Narratore ritrova in tutta la loro potenza le sensazioni provate a Venezia in quelviaggio: una sensazione d'azzurro profondo, di freschezza e di luce scintillante (si veda la p. 167 del PDF), impressionirimaterializzatesi davanti ai suoi occhi in modo così 'reale' da indurre il Narratore ad allungare la mano per 'afferrarle': in unavera e propria allucinazione uditiva, il Narratore sente addirittura la voce del ricordo di Venezia rivolgergli queste parole:"Afferrami, mentre passi, se ne hai la forza, e cerca di risolvere

"l'enigma di felicità che ti propongo" (p. 168 del PDF).

Letterature comparate Pagina 4

Venice, the lost city

lunedì 14 settembre 2020 15:48

"Venice, the lost city"

Semicit di Ruskin

Scrisse tale definizione un giovedì sera, l'11.09.1845, in una lettera ai genitori- Il 10 arrivò a Venezia, ultima tappa del suo viaggio in Italia per studiare dal vivo il nostro patrimonio- artistico

In tale lettera dichiara tutto il suo scoraggiamento, tristezza, sconcerto per la condizione del patrimonio- artistico veneziano

Venezia è per lui oggetto di amore profondo individuale, infatti ci era già stato a 16 anni e nel '40- Il contesto è quello di denuncia dello stato Venezia: sorta di grido di dolore/disperazione perché un- tesoro che si sta dissolvendo davanti a i nostri occhi

Nella lettera successiva parla di palazzo Foscari (Ca Foscari), il quale è in stato di degrado totale: vi erano- tacchini nella Corte del palazzo,

Resti di monumenti ammassati, colonne cedute,... Parla con sconcerto dei lavori di pulitura della facciata di S Marco: il lavaggio per sbiancare rischia di danneggiare per sempre i mosaici. Critica anche i lavori di rimodernizzazione del Palazzo Ducale-RUSKIN. Fu un critico, storico, ideologo, filosofo, politico e scrittore vittoriano. Imprescindibile per la lettura di Proust e James. Creatore linguistico e quindi anche immaginativo. Creatore immagine mitica di Venezia come città perduta, delle rovine, oggetto perduto. Come ci arriva? ---> Immagine costruita su un duplice ordine di ragioni:

  1. Storico contestuale
  2. Mitopoietico (creativo)

1. Grandissimo stato di degrado, denunciato nei suoi vari scritti (THE STONES OF VENICE). È la Venezia di metà '800 austriaca, sotto dominio asburgico. Dopo il trattato di Campoformio cadde la grande Repubblica, fu forte colpo al morale politico economico della città. Dominazione austriaca = momento di peggiore crisi, tassazione altissima.

soffocante, viene indotta la- povertà (+ facili da governare). Riacquisisce indipendenza solo con l'unità d'Italia- I Veneziani non hanno di che mangiare, miseria nera, dato registrato da tutti i vari viaggiatori e- osservatori, anche da JamesPovertà e impoverimento del ceto borghese- Effetti modernizzazione, seconda metà '800 vi è il picco del capitalismo industriale- Ruskin fa parte dell'Inghilterra vittoriana, la maggior Potenza economica del mondo, elite con controllo- sul mondo MA lui è contro lo sfruttamento industriale della natura, va contro questo modello e si trovaanche isolato per questoIl suo modello è pre capitalista- Investì in una comune agricola parte della sua eredità (prova del suo dissenso per il modello economico- inglese) sostiene quindi un modello alternativo, vagheggia una comunità organica fondata sul lavoro, dove la bellezza estetica sia strutturalmente integrata al lavoro

MODELLO VENEZIA MEDIEVALE, comunità che ha edificato e lavorato la pietra sull'acqua, testimonianza talento dei talenti dell'uomo fabbro. Questa Venezia è perduta e va dissolvendosi, in parte cancellata da palazzi rinascimentali e dalla recente modernizzazione: ponte, ferrovia,.. Afferma ddirittura che "Pare di trovarci a Brighton" - illuminazione a gas, industrializzazione, fumi neri, quasi scenario Dickensiano. Capitalismo mercantile molto vecchio, quello industriale è relativamente molto recente (metà 700, Inghilterra).

2. Venezia vista come cava, ombelico della terra, luogo da cui sporge quella pietra che la comunità veneziana saprà lavorare e trasformare in quel prodigio di ingegneria e bellezza, quella che sarà poi la Venezia medievale. A questa

forza si contrappone l'acqua.

Monumento

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AS22064 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Stella Massimo.